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Coronavirus, Calabria, il deputato Sapia attacca sui tamponi congelati

500 tamponi congelati in alcuni frigo del 118 di Serra Spiga, alle porte di Cosenza, come mai, vista la crisi sanitaria tremenda in Italia, parliamo della Calabria; Il caso è nato da un audio di un infermiere del 118.

Il direttore della centrale operativa Riccardo Borselli ha dichiarato che «i tamponi rimasti in magazzino sono all’incirca 300. Saranno tutti processati nelle prossime ore nei laboratori di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria». ( Sole24ore)

I tamponi eseguiti sulle persone rientrate da fuori regione non vengono analizzati, possibile?

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Le tesi dei Cinquestelle:

1) Ormai è pacifica l’autenticità dell’audio pubblicato da Sapia, nel senso che proveniva realmente da un operatore del 118 di Cosenza;

2) il dg del dipartimento regionale Tutela della salute ha dichiarato che alla data del 12 maggio c’erano 1.500 tamponi, tra Cosenza, Catanzaro e Reggio, ancora da processare, ma non si sa ancora da quanto tempo giacessero in attesa di processazione né si conoscono le modalità di conservazione e trasporto;

3) con circolare del 12 maggio, appena dopo l’esposto di Sapia all’autorità giudiziaria il dg del dipartimento regionale Tutela della salute ha ordinato di processare immediatamente i tamponi in giacenza.

Una polemica che sta varcando i confini regionali con accuse tra Sapia e Nesci

Cara Dalila Nesci, non capisco perché.

Con un post e un video la collega accusa di “sciacallaggio politico” me e i compagni di squadra che con me hanno chiesto chiarezza sui tamponi congelati.

Tamponi, che ricordo, venivano effettuati ma nascosti in un magazzino a Serra Spiga.

Siamo stati in 12 a sottoscrivere le richieste di chiarimento e a chiedere l’invio degli ispettori ministeriali.

Sinceramente cara Nesci non capisco il perché del tuo atteggiamento.

Non capisco perché se hai delle informazioni non le condividi con noi, invece di fare invettive sui social contro di noi.

Non capisco perché parli di assenza dei reagenti, quando noi abbiamo chiesto conto di un’altra cosa, ossia, di come queste centinaia e centinaia di tamponi sono stati conservati: se congelati a -80° o se mantenuti a 4 gradi. E ancora oggi, cara collega, non abbiamo alcuna risposta.

Non capisco perché fuggi in avanti un’altra volta, questa volta però offrendo una stampella alla Santelli e al commissario Zuccatelli, che hanno gestito in modo disastroso questa emergenza Covid.

Se non fosse stato per la nostra denuncia, non si sarebbe mai saputo che centinaia e centinaia di tamponi venivano fatti e accatastati, ancora non sappiamo in che condizioni.

Ancora non sappiamo che pericolo corrono i calabresi.

Centinaia e centinaia di persone rientrate in Calabria ancora aspettano risposte sui loro tamponi ma per la collega Nesci siamo degli sciacalli e sinceramente cara collega non capisco perché.

Non capisco perché attacchi così violentemente noi che siamo i suoi compagni nel movimento.

Non capisco perché tu voglia mettere a tacere chi tutela la salute dei calabresi. Ti sei resa conto? Hai saputo che c’è tanta gente che per oltre una settimana non ha ricevuto i risultati?

E visto che ci raccomandi addirittura di studiare, ti sei chiesta se ci sono sasintomatici o pre-sintomatici che sono andati in giro senza saperlo, senza sapere di essere positivi? Ti sei posta questo problema, dall’alto della tua scienza? Te lo sei posta oppure per te la difesa d’ufficio degli altri è la priorità, visto che non dialoghi con i tuoi colleghi di gruppo parlamentare?

Non capisco perché la collega Nesci non ha detto una parola sulla nomina illegittima di Zuccatelli. Scopriamo che questa persona sta a Cosenza illegittimamente e lei lo difende e attacca noi.

Soltanto qualche anno fa la collega Nesci avrebbe contestato questa nomina di Zuccatelli. Oggi è tutto a posto, il problema siamo noi.

La Nesci forse sugli scranni di Montecitorio comincia a starci comoda, così comoda da dimenticare dove stanno di casa i cittadini e da dove lei stessa viene.

Forse le è sfuggito che un dirigente dell’ASP di Cosenza, che si chiama Pierfrancesco Rozza, in un video ha detto che ancora oggi cercano di comprare macchinari per analizzare i tamponi. Ancora oggi. Qui la pandemia sta finendo da sola per fortuna e ancora cercano macchinari.

Ma per la Regione e a questo punto anche per la collega Nesci è tutto a posto e va bene così.

Cara Nesci, siamo stati eletti per difendere i cittadini dagli abusi e non per giustificare chi li compie.

Cara Nesci, non capisco perché ti stai comportando così, o forse sì: pensandoci bene lo capisco. Sì, lo sai, forse lo capisco il perché.

Ampia facoltà di replica alla Presidente della Calabria o ad altri parlamentari

 

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Nicola GRATTERI firma provvedimento contro Vittorio,Tommaso e Luigi Raso

USURA ED ESTORSIONE IN DANNO DI UN COMMERCIANTE DI CROPANI (CZ) — ESECUZIONE DI MISURA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI 3 SOGGETTI.

Nella giornata odiema, i Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso it Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre soggetti di Isola di Capo Rizzuto, ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsione commessi in danno di un commerciante di Cropani (CZ).

Il provvedimento scaturisce da una attivita investigativa – condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sellia Marina e da quelli della Stazione di Cropani — coordinata dai sostituti Procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio e dal Procuratore della Repubblica Nicola GRATTERI.

Le indagini hanno avuto inizio a seguito della denuncia presentata nel novembre 2019, presso la Stazione Carabinieri di Cropani, dalla vittima, titolare di un esercizio commerciale, ed e stata sviluppata attraverso indagini tecniche (intercettazioni telefoniche e analisi di dati), attivita tradizionali (osservazioni, controlli e pedinamenti) e accertamenti documentali.
Gli elementi acquisiti nel corso dell’attivita investigativa hanno consentito di accertare le difficolta economiche e it conseguente “stato di bisogno” della vittima, dovuto alla necessity di sostenere varie spese, anche per le cure mediche di familiari, che l’aveva indotta a ricorrere, nel 2010, a canali abusivi di credito, ricevendo in prestito dagli usurari la somma originaria di € 4.000.

E stato, pertanto, ricostruito it rapporto creditizio imposto, che prevedeva la restituzione della somma complessiva di € 20.000 a fronte del debito iniziale contralto, con l’applicazione di tassi usurai pari al 100% annuo.

In relazione alla citata pendenza creditoria, sono state anche documentate le ricorrenti condotte estorsive messe in atto nei confronti della vittima, rivolgendo minacce di morte anche attraverso l’uso di una pistola nella disponibilita degli indagati.

I fatti oggetto delle indagini sono stati inquadrati in un pia ampio contesto di matrice `ndranghetista, attesa la riconducibilita dei soggetti destinatari del provvedimento cautelare a una famiglia gravitante nell’ ambito delle cosche di Isola di Capo Rizzuto (KR).
Per due dei tre destinatari del provvedimento restrittivo e stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari (Vittorio e Tommaso RASO, di anni 36 e 22), mentre per it terzo (Luigi RASO, 61enne), gia detenuto per altra causa, quella della custodia cautelare in carcere.

–  delia Repubblica

Gratteri

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Nicola Gratteri precisa sul terreno concessogli:”nessun favore è stato concesso allo scrivente.”

“In questo contesto, il Questore di Reggio Calabria e il Dirigente del Commissariato di PS di Siderno hanno effettuato una serie di sopralluoghi nella mia proprietà – dichiara Gratteri – La mia proprietà, insistente nel Comune di Gerace, è composta da un fabbricato e, sulla parte retrostante, da un giardino; La mia proprietà è presidiata dalle FF PP da diversi anni: vi è una garitta blindata ai lati del cancello di casa, con agenti del Commissariato di PS di Siderno presenti h 24; vi è poi un sistema di videoripresa per monitorare accessi e confini della mia proprietà”.

“La mia proprietà confina, sul retro, con un’area pubblica composta da una struttura ospedaliera abbandonata dal 1985 e da un terreno pertinenziale della stessa. Nel corso dei sopralluoghi, fatti dai responsabili dell’ordine e la sicurezza pubblica di cui sopra, si è ravvisata quale fonte di pericolo la suddetta struttura ospedaliera diruta. E infatti il plesso de quo, composto da un fabbricato di 3 piani (abbandonato e i cui accessi sono aperti), si presta quale possibile sito dove agevolmente appostarsi per attentare alla mia persona con un fucile, poiché, come detto, distante pochi metri dalla mia proprietà, e, soprattutto perché, grazie alla sua altezza, consente a chiunque una ampia visuale degli spazi di mia proprietà e, consequenzialmente, di attentare alla mia persona nel momento più propizio”.

“Pare evidente che la presenza di questa struttura abbandonata, dove chiunque possa introdurvisi agevolmente, renda inutile i presidi di sicurezza già esistenti (vigilanza fissa con agenti e telecamere) – spiega Gratteri – Il Comitato provinciale, all’esito dei suddetti sopralluoghi, ha reputato estremamente vulnerabile la mia proprietà, proprio in presenza dell’ospedale abbandonato e del terreno recante piante erbacee incolte e alte che consentirebbero a chiunque di accedere eludendo controlli. Si è pertanto valutata la necessità di contenere i rischi legati alla introduzione clandestina di potenziali attentatori nella proprietà pubblica sopra menzionata”.

“Pertanto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha sollecitato la assunzione di iniziative, affinchè si provvedesse alla implementazione delle misure di sicurezza;
La ASP ha manifestato la possibilità di concedere il terreno in comodato gratuito allo scrivente proprio per attuare le esigenze di sicurezza evidenziate; sono stato invitato dal Questore e dal Dirigente del Commissariato di Siderno, in esecuzione della delibera medesima, a chiedere alla ASP la concessione del terreno, al limitato ed esclusivo fine di assicurare l’attuazione delle misure in questione; l’oggetto dell’accordo di comodato d’uso, ratificato dalla ASP, prevede la concessione del terreno (art. 1) (4000 metri e non 8000) per implementare le condizioni di sicurezza della proprietà limitrofa (la mia); l’obbligo del comodatario prevede (art 4 comma 1) che lo scrivente si serva dell’immobile per implementare le condizioni della sicurezza, ed esclusivamente per lo scopo per cui è stato concesso (art 4 comma 3); il canone di 100 euro annui è conforme alle vigenti tariffe (che vanno, per quel terreno, da un minimo di 50 a un massimo di 150 euro annui); gli oneri di manutenzione del terreno sono a carico del comodatario (art 4 comma 7).

“Per cui nessun favore è stato concesso allo scrivente. La richiesta da me formulata è stata sollecitata dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria;
nessun asserito “parco”, composto dal terreno di mia proprietà e dal terreno concesso, verrebbe così creato. E. infatti, altro è l’uso del mio terreno, servente le esigenze della mia famiglia; altro è l’uso del terreno pubblico, strettamente ed esclusivamente legato ad: attività di vigilanza da parte del personale di polizia ivi comandato h 24; attività di manutenzione, consistente nel taglio delle sterpaglie (peraltro a mie spese). In altri termini, nel terreno a me concesso, non verrebbe effettuato alcunché di diverso rispetto a quanto indicato sub 1 e 2. Non avrei necessità di accedervi né di far accedere terze persone, se non per interventi manutentivi e di controllo”.

“Se altro fosse l’utilizzo, sarebbe un abuso. Peraltro, lo rammento, la vigilanza è espletata da personale della Polizia di Stato h 24 che, oltre ad attendere alla mia sicurezza, è tenuto istituzionalmente a verificare il rispetto delle leggi. Anche da parte mia. Nessun pregiudizio viene recato alle esigenze di tutela della sanità pubblica. La concessione del terreno infatti non impedisce, in alcun caso, all’Autorità sanitaria di valutare il riammodernamento della struttura abbandonata. In quel caso, laddove venissero meno le esigenze di sicurezza, in conseguenza dell’utilizzo della intera proprietà pubblica, nulla osterebbe alla immediata cessazione del rapporto di comodato. Anzi ne sarei ben lieto. Questa è la verità dei fatti.”

La questione era emersa nei giorni scorsi e ha fatto bene a precisare Gratteri, noi ne avevamo parlato per primi, https://www.varesepress.info/in-evidenza/gerace-terreno-ceduto-per-100-euro-al-dr-gratteri.html visto che siamo un giornale libero.

La mancanza di comunicazione a tal riguardo ha fatto nascere vari pensieri, per cui ha fatto bene a precisare.

Nulla da togliere al valore e la rischio a cui lui e famiglia sono sottoposti e di cui tutti siamo consapevoli, ma in futuro con un comunicato stampa pubblico, si potrebbero evitare eventuali fraintendimenti, sarebbe bastato poco…

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Gerace, terreno ceduto per 100 euro al Dr. Gratteri

Caso curioso in Calabria, parliamo del comune di Gerace e di un terreno di proprietà pubblica.

Il terreno dovrebbe essere restituito al comune di Gerace, visto che il comune è legittimo proprietario, ma dopo 3 mesi viene ceduto per 100 euro con deliberazione della Commissione Straordinaria , Decreto Prefettizio 1162/2019.

La stranezza qual è?

Un terreno di pertinenza dell’ospedale di Gerace viene dato in comodato d’uso dall’ asl,  ma va messo a bando, visto che trattasi di un bene pubblico.

Facciamo un po’ di storia dell’ospedale: il presidio Ospedaliero di Gerace è stato realizzato nel 1985 e aveva la capacità di 114 posti letto.

Non male per una zona in cui la maggioranza della popolazione non  è certo composta da giovanotti e anzi il comune di Gerace aveva pure acceso un mutuo per la sua realizzazione.

Una delle tante opere incompiute di il nostro paese è pieno.

L’ospedale finì nel dimenticatoio a causa del riordino della legislazione in materia sanitaria, DECRETO LEGISLATIVO 30 dicembre 1992, n. 502.

Il comune a questo punto aveva chiesto di rientrarne in possesso con nota prot. N.72493 del 12.12.2019 a causa del degrado per la mancata realizzazione ed usura del tempo.

Sulla questione era intervenuto il Dr.Gratteri della DDA di Catanzaro per averne una porzione da mettere in sicurezza.

E così è stato ceduto, a 100 euro per 10 anni.

Peccato che ci sia stato l’abbandono di una struttura che potrebbe essere importante per tutta l’area e magari vista l’emergenza coronavirus, riadattato con gli opportuni lavori e la messa in sicurezza per la terapia intensiva, visto che si tratta di un’ottima posizione in alto, isolata e in una zona tranquilla.

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Coronavirus, le raccomandazioni del sindaco Santo Casile

Il sindaco di Bova, Santo Casile, ci tiene a rincuorare la cittadinanza allarmata e tesa dopo l’episodio locale di cui abbiamo parlato.

Ora è importante seguire le regole ed avere pazienza per risolvere e superare la crisi attuale, segue il testo dell’appello del sindaco:

Care cittadine, Cari cittadini,

A causa dell’emergenza di questi giorni, stiamo vivendo un momento davvero difficile per le nostre comunità  siamo chiamati a fronteggiare un’emergenza che non ha precedenti, una situazione insolita e complicata per tutti noi. Lo stiamo facendo con grande senso di responsabilità e compattezza, stiamo riscoprendo il valore reale delle cose e un senso di altruismo e coesione sicuramente ben augurante per il prossimo futuro. Stiamo vivendo un’emergenza nazionale, delicata e complessa allo stesso tempo, l’obiettivo è contenere il diffondersi del COVID-19 che pone le nostre comunità di fronte a una sfida inedita. Stiamo facendo di tutto per fronteggiare questa situazione con accortezza e senso di responsabilità. Mai come in questo momento è importante che la responsabilità venga vissuta collettivamente, perché proprio nei momenti di emergenza la pubblica amministrazione deve dimostrare di essere vicina ai cittadini e raddoppiare il proprio impegno.

Nel nostro comune il paziente risultato positivo al Coronavirus  dopo 10 giorni di degenza   presso l’Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria è stato dimesso ed è già rientrato presso il proprio domicilio guarito.  

La nostra comunità, sta reagendo in modo responsabile e ordinato alle indicazioni che riceviamo in questi giorni e questo credo sia un buon segnale, che non può che far bene e limitare il più possibile il contagio sul nostro territorio”.

Non mi stanco di ripetere a tutti, comunque, di rimanere a casa ed evitare i contatti con altre persone, se non per motivi di lavoro e salute, o per assoluta necessità. 

Il Governo la Regione Calabria hanno  varato le misure per contenere il contagio con ordinanze e   decreti   per renderle ancora più efficaci è necessario e opportuno che ognuno di noi assuma, nella propria quotidianità, comportamenti che siano assolutamente rispettosi delle raccomandazioni in esse contenute.

  Rinnovo a tutti i cittadini bovesi  l’invito al rispetto rigoroso delle regole, la situazione è sotto controllo attualmente nel nostro comune abbiamo 4 persone in quarantena obbligatoria domiciliare e l’Amministrazione opera in contatto continuo con il Dipartimento di Prevenzione Igiene e Sanità Pubblica dell’ASP. di Reggio Calabria per monitorare costantemente lo svilupparsi dell’emergenza; grazie anche all’ ausilio delle forze dell’ordine della  locale Stazione Carabinieri di Bova al comando del Maresciallo Giovanni  Piccolo e del personale  del  Commissariato di Pubblica Sicurezza di Condofuri coordinato dal Commissario capo dr. Francesco Meduri, operando di concerto  per un’intensificazione delle operazioni di controllo del territorio.

Consentitemi anche di ringraziare il dr. Antonio Ielo del Dipartimento di Prevenzione per l’impegno e il lavoro che sta svolgendo  con alto senso di responsabilità e dedizione. Intanto, voglio informare i cittadini che il servizio di consegna a domicilio di generi alimentari, di  farmaci gestito dal comune è attivo dalla scorsa settimana, raccomando ovviamente ai cittadini di ricorrere a questa possibilità il servizio è pensato per gli anziani   per le persone con disabilità e per le persone che si trovano in quarantena obbligatoria presso il proprio domicilio.

Invito innanzitutto chi fa rientro nel nostro paese, proveniente dalle zone rosse e comunque dalle zone più esposte al contagio, che per tali soggetti è  obbligatorio  contattare il proprio medico curante  e anche  il sottoscritto al fine di predisporre la quarantena  domiciliare  per come disposto dalle vigenti ordinanze in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19.

Raccomando in particolar modo agli anziani e ai soggetti deboli a limitare le uscite di casa se non per estrema necessità.

Siamo chiamati a una prova di maturità e siamo certi che la nostra comunità saprà affrontare al meglio questa situazione facendo prevalere in ogni luogo e in ogni momento il senso di responsabilità e il rispetto delle norme.

 Un comportamento corretto, responsabile e accorto, è fattore necessario a tutelare un bene primario: la salute di tutti.

Continueremo a fare tutto quanto le autorità governative, regionali e sanitarie ci indicano, tutti dobbiamo  osservare scrupolosamente quanto le autorità hanno disposto, ognuno di noi è chiamato ed obbligato a continuare  ad adottare le misure  indicate dal Ministero della Salute e della Regione Calabria.

L’unico modo per impedire il contagio è ridurre al minimo ogni contatto ove non rigorosamente necessario : il più concreto gesto d’amore che possiamo fare e quello di  rispettare le disposizioni sanitarie E STARE A CASA.

Consentitemi di ringraziare  tutto il personale medico e sanitario, a tutti i volontari giunga il mio personale ringraziamento assieme  all’ Amministrazione comunale. 

Rinnovo la vicinanza ed esprimo la più profonda solidarietà al carissimo collega  sindaco di Montebello Jonico Ugo Suraci, attualmente ricoverato nell’ospedale metropolitano di Reggio Calabria  a lui giunga un caloroso abbraccio  attendiamo  con affetto la pronta guarigione e siamo  virtualmente al suo fianco a sostenerlo ed incoraggiarlo.  

È un momento difficile questo che stiamo attraversando,  ma rispettiamo  le regole e ce la faremo.

Un pensiero va anche ai cittadini  e agli amministratori del comune di Montebello Jonico, in particolare al vice sindaco Caterina Chiara Macheda, per l’importante azione di coordinamento,  tutti insieme in questo momento di grande emergenza sanitaria devono  farsi forza e continuare a dimostrare la grande maturità ed il loro senso civico.

Care Cittadine, e Cari Cittadini,

“Resto personalmente a vostra disposizione per quanto possa essere utile”

 

                                                                                                     Il Sindaco

                                                                                                       dott.  Santo Casile

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Bova: un anziano contagiato da coronavirus

di Giuseppe Criseo

 

La notizia gela gli animi e impensierisce al nord come al sud.

Il sindaco Santo Casile ha dato la notizia 13 ore fa, con pacatezza e realismo: “una persona di cui non fornisco le generalità risulta essere ricoverata ed in atto non presenta situazione di gravità”

Dopo la notizia segue la precisazione: “nonostante questo chiedo a tutta la Comunità bovese di evitare inutili allarmismi e rispettare le regole imposte dal Governo, dalla Regione Calabria e dall’Autorità Sanitaria Locale, continuando a vivere questo momento delicato con la tranquillità che ci contraddistingue”.

Non è un bel momento per nessuno e se il nord piange il sud teme l’onda del contagio accade a Bova, paese turistico nettamente al di sopra dello standard della zona per qualità e accuratezza dell’accoglienza.

 

Il contagio riguarda “solo e soltanto un nucleo famigliare”, afferma il sindaco smentendo quanti stupidamente avevano fatto girare un video in cui si parlava di un intero paese contagiato.

In realtà Il contagio è limitato ad un nucleo famigliare, che per senso di responsabilità non apre la porta a nessuno onde evitare il diffondersi del virus.

Cosa è successo?

L’anziano è stato contagiato da un parente proveniente dal nord giunto in paese, il nucleo famigliare dell’anziano è stato sottoposto a misura di  quarantena obbligatoria domicialiare fino al 26 c.m.

Per chiarezza e precisione bisogna pure precisare che non tutti i positivi si ammaleranno.

Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Anch’io su Rai Radio1, ha dichiarato a tal proposito “essere positivi al tampone non vuol dire essere malati, anzi la stragrande maggioranza di quelli risultati positivi non si ammalerà e molto probabilmente, quando verrà ripetuto il tampone, si negativizzerà”.

Bova tornerà, ne siamo sicuri,  a sorridere ed a offrirci i suoi prodotti tipici locali, le sue tarantelle, i suoi salumi, il suo vino e le feste Patronali  per San Leo.

 Bova è considerata la capitale della cultura grecanica in Calabria.

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Coronavirus/Calabria: quarantena per chi arriva dal Nord

CORONAVIRUS. SANTELLI EMANA NUOVA ORDINANZA CON MISURE STRAORDINARIE

notizie dalla Presidenza – Catanzaro, 08/03/2020

 

Ho appena firmato l’ordinanza che introduce misure straordinarie a seguito dell’evoluzione che ha avuto l’emergenza Coronavirus nelle regioni settentrionali. Un’evoluzione che ha spinto tante persone residenti al Nord a far ritorno in Calabria”: sono le parole che introducono l’orientamento della Regione Calabria con le parole della sua presidente Jole Santelli.

Le immagini incredibili ma vere, di quanti ieri sera, a tutti i costi sono scappati dalla Lombardia utilizzando i treni della Stazione Centrale, hanno fatto il giro d’Italia spingendo i calabresi ad attuare norme stringenti onde evitare quanto sta purtroppo, accadendo nel Nord Italia.

La misura applicata a quanti scenderanno dal Nord al Sud ed in particolare in Calabria, sarà la quarantena consorveglianza attiva.

Segue il testo in forma integrale, per evitare equivoci, polemiche ed interpretazioni varie:

Come già annunciato il documento prevede, per chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici, giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, la misura della quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva.

È necessario comunicare questa misura al proprio medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta oppure telefonare al numero verde regionale 800-767676 o al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale territorialmente competente, che adotterà le misure necessarie.

I Dipartimenti di Prevenzione dovranno fornire giornalmente al Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie e al Prefetto territorialmente competente, le informazioni relative ai soggetti posti in quarantena o isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, secondo il format appositamente definito.

Le società di autolinee e Trenitalia sono tenute a comunicare l’elenco dei passeggeri provenienti dalle zone indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai Dipartimenti di Prevenzione territorialmente competenti, anche tramite i sindaci. 

I Prefetti delle Province regionali, invece, dispongono verifiche presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali.

I sindaci, in qualità di autorità locale di protezione civile, dovranno valutare l’apertura del Centro Operativo Comunale con l’attivazione di attività di ‘Assistenza alla popolazione’ e ‘Volontariato’, dedicate alle categorie fragili e ai cittadini sottoposti a quarantena o isolamento domiciliare.

Sul sito istituzionale della Regione Calabria sarà a breve pubblicata una scheda censimento per il monitoraggio dei rischi da Covid-19. Dovrà essere compilata da chiunque arrivi in Calabria, o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico”.

Lo rende noto Jole Santelli, presidente Regione Calabria