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12 morti per la rivolta nelle carceri, Sappe: provvedimenti straordinari

RIVOLTE E DEVASTAZIONI NELLE CARCERI, 12 I DETENUTI MORTI PER OVERDOSE DA FARMACI DURANTE PROTESTE. SAPPE: “DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA BONAFEDE CI ASPETTIAMO IN SENATO ASSUNZIONE RESPONSABILITA’ E PROVVEDIMENTI STRAORDINARI PER POLIZIA PENITENZIARIA”

 

Salgono a 9 i detenuti morti nel carcere di Modena per abuso di farmaci durante la rivolta nel penitenziario: ai sette già accertati, se ne aggiungo infatti altri due trovati senza vita in quel che era il nuovo Padiglione. E se le ricerche non si sono ancora concluse nella casa circondariale modenese, ai 9 morti di Modena si aggiungo i 3 ristretti del penitenziario di Rieti, devastato nella notte dai detenuti, morti in simili circostanze (abuso di farmaci). Ferma la presa di posizione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, per voce di Donato Capece: “Se il sistema penitenziario non è imploso è solamente grazie alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che, spesso coadiuvati dai colleghi delle altre Forze di Polizia e Forze Armate, hanno fronteggiato per quanto possibile la montante protesta violenta. Ora la situazione sembra essere tornata sotto controllo un po’ in tutta Italia, ma domani mercoledì, nella prevista informativa al Senato della Repubblica del Ministro della Giustizia mi aspetto una ferma assunzione di responsabilità e provvedimenti straordinari per la Polizia Penitenziaria. La folle scelta della vigilanza dinamica, che ha reso le carceri un colabrodo in termini di sicurezza con celle aperte più ore al giorno ed una minore presenza di Agenti nelle Sezioni detentive con detenuti liberi di girare senza essere impegnati in alcuna attività, era già stata concausa dell’impennata di eventi critici – aggressioni, risse, rivolte – ed è stata determinante negli ultimi gravissimi eventi accaduti. Va sospesa senza indugi perché è stato un provvedimento fallimentare e pericoloso”.

Per il SAPPE “la Polizia Penitenziaria deve essere incrementata di nuovi Agenti, anche per riattivare il servizio di sentinelle sulle mura di cinta, e dotata di strumenti utili al mantenimento dell’ordine e della sicurezza interna, come i body scanner e la totale schermatura all’uso dei telefoni cellulari. Il combinato disposto di proteste e violenze nelle celle e di manifestazioni di sostegno all’esterno fa pensare ad un disegno di destabilizzazione e caos, in funzione di provvedimenti pro-amnistia ed indulto, piuttosto che di preoccupazioni reali per il contagio da coronavirus. Ma non dobbiamo abbassare la guardia!”, conclude Capece.