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L’attacco del comandante Alfa: un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista

Non posso più tacere, la rabbia e il dolore sono forti e non voglio e non devo più contenerli. Siamo un paese in emergenza, in guerra.

E’ forte lo sfogo del “Comandante Alfa”, fondatore dei Gis, Gruppi di Intervento Speciale dei Carabinieri, vere e proprie “teste di cuoio” dedite al contrasto del terrorismo che replica alle critiche:

«Non siamo giustizieri o Rambo, siamo solo gente che fa il suo lavoro e crede nella giustizia»

Un intervento pesante che nasce dall’interno del cuore con toni espliciti e seri come non mai.

Tanto chiari che hanno provocato un terremoto politico a sinistra, ma anche nell’Arma che teme vengano male interpretate. Lo sfogo contro l’ipocrisia:

 Sì in guerra, i decreti non servono più a nulla, sono confusi, servono a indebolirci e non a rinforzarci. Sono pallottole al sale quando metaforicamente servirebbero quelle vere. Dove siete tutti voi politici salvatori del popolo, dove siete nascosti, con i vostri sorrisi, i proclami e i video ipocriti e inopportuni. Dove sono le signore con le gambe accavallate che spopolavano in tv difendendo o attaccando a destra e a manca? Dove siete voi che salendo sulle navi pirata avete incensato e legittimato l’aggressione ai nostri militari della Guardia di Finanza. Dove sono le sardine e i centri sociali sempre pronti a scendere in piazza contro e mai per?

Il passaggio inquieta i politici di sinistra: il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha dichiarato: Le parole di Alfa sono “gravissime e inaudite. Le condanno con tutta la forza, pur se pronunciate da chi è in congedo da anni”. Le forze armate, ha aggiunto, “sono presidio a servizio del Paese e delle sue istituzioni democratiche. Come anche in questa emergenza stanno dimostrando”.

Ammettiamo che Alfa ha la vocazione dello scrittore:

“Prendete le vostre mascherine, mettetevi una tuta da palombaro e correte a supportare e portare vicinanza ai soldati in prima linea . Sanitari, militari, autotrasportatori, operatori del commercio, volontari e tanti altri che rischiano la vita per tutti noi e anche per voi. Il parlamento è chiuso? Vi riunite due volte a settimana? Siamo in guerra e voi vi nascondete come topi? No, non possiamo accettarlo. Questa volta la misura è colma, penso a coloro che stanno rischiando e combattendo con pochissime armi, a volte addirittura senza. Un popolo si riconosce da chi lo rappresenta, ma io in questo momento non vedo nessuno. Chiudete tutto, lasciando aperti i servizi essenziali per la sopravvivenza, garantendo agli operatori la tutela adeguata. Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro senza che nessuno dei nostri governati ci abbia difesi. Siamo eccellenza in tutti i campi, cultura, sanità, intelligence, militare ecc. e voi a colpi di decreti a puntate, peraltro confusi e spesso impraticabili, chiusi nelle vostre dimore, nei vostri agi non date l’esempio. Non ho sentito né letto un sacrificio da parte vostra, la rinuncia ai vostri benefici… dove sono i vostri sacrifici?
Li devono fare sempre i soliti? Prendete in giro artigiani, piccoli imprenditori, gente che fa fatica ad andare avanti e voi che fate per aiutarli a sopravvivere? Spostate la data delle tasse? Ma come ragionate? Come pensate che riusciranno a pagare se sono chiusi e lo saranno ancora per molto senza avere guadagni? Vergogna!!
Siamo rappresentati da un ex partecipante al grande fratello? Questo è quello che meritiamo? No, chiedete unità e cantate l’inno di Mameli ma non ne siete degni. Il popolo lo canta per farsi forza, per sentirsi unito e con un’identità, voi per mettervi in mostra un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista e non con il tricolore per il quale tanto sangue è stato versato dai nostri padri mi strazia. Ora scoprite tutti di essere Italiani a parole, fumo negli occhi per chi muore ogni giorno, ogni ora, ogni minuto da solo, senza il conforto di un familiare. Quanti muoiono a casa? Quanti infettati tra i sanitari, le forze dell’ordine e nel settore commerciale? Siete tutti responsabili di questa che assume i contorni di una strage senza uguali dal dopoguerra. Già la guerra, quella che ho visto con i miei occhi in terre straniere e che mai avrei pensato di poter rivivere nel mio Paese. È il momento dell’unità? Allora ascoltate tutti, munitevi di mascherine e tute e fate squadra, insieme si diventa invincibili. Per il bene del paese mostrate umiltà e collaborazione con tutti. Ognuno può dare un consiglio e un supporto anche se non riveste lo stesso colore politico. È il momento dell’unità, quella vera, per il bene comune. Molti di coloro che attualmente sono al governo non sono stati eletti dal popolo. Siamo mica in dittatura? Cosa mi sono perso? Basta, ora urlo forte il mio dolore, prima che sia troppo tardi..ma forse lo è, obbligate la gente a stare a casa in ogni modo possibile, correre e andare al mare deve diventare in questo momento di emergenza un reato, o siamo tutti assassini. Chi corre per esibire un fisico da statua greca quest’estate, il mare, andando avanti cosi lo vedrà con il binocolo.

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L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte del Maresciallo Maggiore Massimiliano Maggi

L’Arma dei Carabinieri esprime le condoglianze per la morte del Maresciallo Maggiore Massimiliano Maggi, addetto alla Stazione CC di La Spezia Principale, vittima del coronavirus.

In queste ore, a causa delle complicanze di una polmonite da coronavirus, è deceduto il Maresciallo Maggiore Massimiliano Maggi, addetto alla Stazione CC di La Spezia Principale. Il Comandante Generale e tutta l’Arma si stringono compatti intorno alla famiglia, alla moglie e in particolare ai due figli, che nel giorno dedicato ai papà ne piangono la perdita.

Un maresciallo che credeva profondamente nel proprio lavoro, in particolare nel ruolo fondamentale di prossimità alle comunità svolto dalle Stazioni Carabinieri. E proprio dai primi anni ’90, dopo il periodo di formazione, ha prevalentemente prestato servizio alla Stazione. Dal 2011 presso quella di La Spezia Principale.

Una vita dedicata semplicemente, eppur così straordinariamente, al dovere, alle Istituzioni, all’umiltà di servire ogni giorno il suo Paese e la sicurezza della comunità affidata alla sua responsabilità, finché oggi il virus si è portato via il suo respiro per sempre. Aveva 53 anni.

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Coronavirus, Fsp Polizia dopo le scritte contro “gli sbrirri” sui muri a Milano

Coronavirus, Fsp Polizia dopo le scritte contro “gli sbrirri” sui muri a Milano: “Ma noi ci siamo sempre, anche per gli imbecilli che le hanno vergate”

 

“A Milano campeggia su un muro l’augurio che il covid ammazzi ‘gli sbirri’. Il primo nostro pensiero va a chi, tragicamente, piange già tanti, troppi morti: tra la cittadinanza in conseguenza del virus, e sempre in conseguenza dell’adempimento del dovere. Il secondo pensiero è che non c’è odio che, purtroppo, riesca più a scandalizzarci. Siamo abituati a confrontarci con il peggio della società ogni giorno, con pericoli, orrori, insensatezze di ogni genere, con ogni stortura e ogni possibile debolezza che si traduce nel più vile dei comportamenti, e cioè l’aggressione agli altri. Quindi leggere scritte così oscene contro i poliziotti al tempo del coronavirus non ci sposta più di tanto. L’unica vera risposta possibile è ribadire che donne e uomini in divisa ci sono, e ci saranno sempre, anche per gli incivili senza cuore né cervello che hanno vergato questa poetica scritta. Oggi, in un momento di emergenza legato alla diffusione del Covid19, gli operatori in divisa stanno dando tutto, stanno rischiando tutto, stanno mettendo in discussione la salute propria e delle rispettive famiglie da cui tornano senza sapere cosa portano con sé. Non lo ribadiremo mai abbastanza il grazie dovuto a tutti loro. Certo, l’indignazione per quel che è apparso sui muri a Milano la vorremmo però sentire da altri. Non vorremmo che, ancora una volta, si dessero per scontati i poliziotti, i rischi che debbono subire, e il servizio che rendono al Paese”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo che su un muro di Milano, zona Corvetto, è apparsa la scritta “Covid, ammazza gli sbirri, dai”.

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Curiosità

PERMANE UN PERICOLO VALANGHE MARCATO (GRADO 3) SULL’ARCO ALPINO

  • PERMANE UN PERICOLO VALANGHE MARCATO (GRADO 3) SULL’ARCO ALPINO
  • PERICOLO IN AUMENTO NELLE ORE PIÙ CALDE DELLA GIORNATA, SUI PENDII ESPOSTI AL SOLE E NELLE AREE SOTTOVENTO
  • La rete di monitoraggio METEOMONT CARABINIERI ha rilevato che tutto l’arco alpino, nei primi giorni della settimana, è stato interessato da intense precipitazioni nevose associate ad una significativa attività  eolica in quota. Gli spessori di neve fresca registrati, 40-80 cm. a 2000 metri m.s.l.m., hanno formato fino al limite boschivo strati a debole coesione ed in alta quota soffici lastroni.
  • La neve recente, non ancora legata agli strati sottostanti, ha favorito in settimana la riattivazione di una significativa attività valanghiva spontanea, dai pendii più ripidi (inclinazione maggiore di 30 gradi). Rilevate valanghe anche di medie dimensioni, soprattutto a debole coesione di superficie, ma anche a lastroni di superficie e di fondo.
  • Sulle Alpi nord occidentali, centrali ed orientali il grado di pericolo valanghe rimarrà nel week-end in generale MARCATO 3 in aumento nelle ore centrali della giornata. Nei pendii più critici indicati, dei settori alpini, distacchi provocati saranno possibili già con un debole sovraccarico per il passaggio di un singolo sciatore o escursionista a piedi.

Nella fascia prealpina piemontese, lombarda, veneta e friulana il grado di pericolo rimarrà stazionario a  MODERATO 2

  • Sull’Appennino centro-settentrionale le deboli nevicate registrate, 20-30 cm di neve fresca umida a debole coesione a quota 1600 m.s.l.m., hanno solo parzialmente modificato la situazione nivologica preesistente dove il manto nevoso presenta un moderato consolidamento. In tali aree il pericolo valanghe rimane DEBOLE 1 e localizzato alle alte quote.
  • Per la necessaria ed opportuna localizzazione dettagliata del pericolo valanghe per ogni singolo sottosettore montano, si rimanda alla consultazione dei bollettini di previsione neve e valanghe (pubblicati sul sito italiano meteomont.gov.it, sull’applicazione METEOMONT scaricabile sugli smartphone e sul sito europeo www.avalanches.org dell’EAWS – European Avalanches Warning Services).
  • METEOMONT CARABINIERI raccomanda, per l’arco alpino e per le quote interessate dalle recenti nevicate di prestare la massima attenzione in presenza di significativi spessori di neve recente, soffici lastroni di neve ventata e lisce superfici ghiacciate che richiedono un’ottima capacità di valutazione nell’attraversamento di ogni singolo pendio. L’eventuale rialzo termico diurno necessita di un adeguata pianificazione dell’escursione evitando le ore centrali della giornata.

METEOMONT CARABINIERI consiglia sempre di consultare con attenzione i bollettini valanghe e le relative “guide alla lettura”. Pianificare con attenzione le escursioni, controllando sempre l’attrezzatura, le condizioni meteonivologiche in atto e previste, le pendenze e le caratteristiche del terreno lungo gli itinerari scelti, le condizioni psico-fisiche e tecniche dei partecipanti prima e durante la gita.

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Area Malpensa

Vergiate, furto al CIPIR

Un machete, un coltello a serramanico, una tronchese e una forbice da elettricista sono gli attrezzi recuperati dai Carabinieri e resituiti ai leggittimi proprietari.

Il furto del materiale asportato dal supermercato CIPIR di Vergiate, è stato notato visionando le telecamere di controllo per avere la prova utile alle indagini.

Si tratta di una piccola cifra, 150 euro circa, che il fermato cercava di nascondere in auto ma i Carabinieri hanno approfondito  e sono arrivati all’obiettivo: lo hanno tratto in arresto in attesa di celebrare domani il rito direttissimo presso il Tribunale di Busto Arsizio.