Categorie
Cronaca

Le carceri italiane stanno scoppiando

A San Vittore i detenuti hanno occupato i tetti per ore, a Modena sono saliti a 7 i morti mentre a Foggia continua la caccia agli evasi. Le rivolte ormai riguardano quasi tutto il sistema carcerario italiano dove i detenuti non accettano le nuove disposizioni per contenere il contagio da coronavirus limitando i colloqui con i familiari.

Oggi ci sono stati disordini in ventidue istituti di pena da nord a sud, da Modena, Pavia, San Vittore, Milano, Reggio Emilia,Ferrara fino all’Ucciardone di Palermo e a Foggia dove sono evasi una trentina di detenuti e la caccia per riprenderli è ancora in corso.

Il sovraffollamento ormai insopportabile al quale si sono aggiunte in questi giorni di emergenza le restrizioni dei colloqui hanno riscaldato gli animi trasformando gli istituti di pena in teatro di tafferugli, proteste e rivolte.

Nel carcere di San Vittore la tregua è stata raggiunta dopo una lunghissima trattativa tra i detenuti della “nave” (reparto dedicato a detenuti con problemi di dipendenza e orientati al recupero) saliti sul tetto e due pm, mentre continuavano le urla “libertà” dall’interno del penitenziario e uno sparuto gruppo di antagonisti protestava all’esterno con slogan come “tutti fuori dalle galere, dentro nessuno, solo macerie”.

 

Categorie
Cronaca

Coronavirus: protesta nelle carceri, tre detenuti morti a Modena

Durante la sollevazione scoppiata ieri pomeriggio nel carcere di Modena sono morti tre detenuti, due sono finiti in rianimazione e a Pavia sono stati sequestrati e picchiati due agenti di custodia.

Anche nel carcere di Frosinone alcuni detenuti si sono barricati e, secondo il sindacato della polizia penitenziaria, chiedono provvedimenti contro i rischi di contagio e si lamentano per le pesanti limitazioni degli incontri con i familiari.

Le notizie confuse ed allarmistiche che circolano sui social, e le limitazioni previste creano paura che, nella situazione di impotenza della carcerazione, si trasforma in rabbia che sfocia nella protesta e che, a volte, può trasformarsi in rivolta.

A Pavia, nella casa circondariale di Torre del Gallo, nel corso della durissima protesta nel pomeriggio di ieri, i detenuti hanno preso in ostaggio due agento della polizia penitenziaria e probabilmente li hanno anche violentemente picchiati, hanno rubato le chiavi delle celle e liberato decine di carcerati picchiandosi anche tra di loro.

La rivolta pavese, come quella modenese, è stata scatenata dalle limitazioni imposte per le visite dei parenti a cui si sono unite rivendicazioni per ottenere misure alternative speciali per affrontare e superare il problema legato al coronavirus. 

Le proteste hanno riguardato anche altri istituti a Salerno, Napoli, Frosinone, Vercelli, Alessandria, Palermo, Bari e Foggia. 

A Poggioreale nelle prime ore del pomeriggio i detenuti si sono barricati all’interno della struttura e due agenti sono rimasti lievemente feriti nelle fasi concitate in cui venivano allontanati dal carcere guardie e sanitari, mentre all’esterno dell’edificio c’è stata anche la protesta dei parenti.

Le richieste sono quelle di un indulto, un’amnistia o arresti domiciliari

Anche nel carcere di Bari un gruppo di parenti dei detenuti, una trentina di donne, ha protestato contro le limitazioni messe in atto a seguito dell’epidemia di coronavirus e i detenuti hanno incendiato dei fazzoletti lanciandoli dalle finestre.

Modena: video riprese dall’elicottero – video.repubblica.it

Modena: video prime fasi della protesta

Poggioreale : video la protesta