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Lavoro

Casa, si vende per la liquidità oppure per una più grande

L’analisi delle compravendite immobiliari, realizzate attraverso le agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete sul territorio nazionale nel secondo semestre del 2019, evidenzia che il 7,9% degli acquisti è stato effettuato da pensionati. Un anno fa (secondo semestre 2018) la percentuale era simile e si attestava al 7,8%. Anche rispetto a due anni fa la percentuale è rimasta alquanto invariata.

I pensionati nel 67,1% dei casi hanno comprato l’abitazione principale, nel 23,7% dei casi hanno investito ed infine il 9,3% ha optato per la casa vacanza. Rispetto ad un anno fa aumenta la percentuale per l’abitazione principale (+3,1%), mentre le componenti casa vacanza e investimento sono in lieve ribasso (-1,4% e -1,6%). Restando su questo target si è constatato che solo il 12,8% degli acquisti è stato effettuato con l’ausilio di un mutuo, mentre l’87,2% delle compravendite è avvenuto senza l’intervento da parte di istituti di credito.

Le compravendite dei pensionati si sono concentrate maggiormente sui trilocali (35,6%), seguiti dai bilocali (27,0%) e dai quattro locali (15,7%); ville, villette, rustici, case indipendenti e semindipendenti compongono insieme il 14,1% degli acquisti. Rispetto al secondo semestre del 2018 aumenta la percentuale di acquisto di soluzioni indipendenti e semindipendenti, si passa infatti dal 12,6% all’attuale 14,1%. In generale, rispetto ad un anno fa, si registra un aumento delle percentuali di acquisto di tipologie ampie, a partire dal 4 locali in su.

Il 68,0% dei pensionati che ha acquistato attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa è una coppia oppure una coppia con figli, il 18,0% è single, l’11,4% è vedovo e il 2,6% è separato/divorziato.

Spostando l’attenzione sui venditori risulta che il 27,6% di coloro che hanno venduto casa nel secondo semestre 2019 è pensionato; di questi il 47,4% ha venduto per reperire liquidità, il 38,6% per migliorare la qualità abitativa e il 14,1% per trasferirsi. Rispetto al secondo semestre del 2018 diminuisce la percentuale di coloro che vendono per reperire liquidità (-4,9%), mentre sale la percentuale di chi si trasferisce (+2,4%) e di chi vende per migliorare la qualità abitativa (+2,5%).

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

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Guardia Giurata risultata positiva al tampone: sede dell’Inps di Cassino

Gli allarmi sulle guardie giurate si sono sprecati in questo periodo, e alla fine erano fondati.

La notizia apparsa su Frosinonetoday riporta la dichiarazione del direttore provinciale dell’Inps di Frosinone, Vincenzo Maria De Nictolis:

“Abbiamo ricevuto la comunicazione della positività della guardia nella serata di Venerdi 27 marzo. Desidero però chiarire che la guardia giurata è assente dal 13 marzo e che la Agenzia di Cassino dal 16 marzo gestisce in modalità telefonica i rapporti con l’utenza e garantisce solo un presidio per i servizi minimi in quanto il personale e stato collocato, a domanda, in smart working – spiega in una nota il direttore provinciale di Frosinone, Vincenzo Maria De Nictolis -. La Asl ha comunicato che procederà a sanificare gli ambienti e la sede sarà chiusa fino a intervenuta salubrità dei locali e di questo abbiamo dato comunicazione alle autorità locali. Da ultimo desidero chiarire che siamo pronti a gestire le domande di ammortizzatori sociali da ultimo emanati (bonus di 600 euro per autonomi e Cigo causale Covid-19) garantendo ai cittadini, nei tempi previsti, le prestazioni così importanti in questo momento emergenziale”.

Come di consueto chi dirige tutela la sua azienda per sdrammatizzare e tutelare i suoi dipendenti, ma a prescindere dal singolo caso, si capisce bene che le forze dell’Ordine e tra queste le Guardie Giurate, sono sicuramente una categoria a rischio assieme ai sanitari e ai cassieri, solo per fare alcuni casi specifici.

Noi ne abbiamo parlato in varie occasioni:

https://www.varesepress.info/in-evidenza/guardie-giurate-voi-che-potete-state-a-casa-video.html

https://www.varesepress.info/index.php/sindacato/coronavirus-urgono-protocolli-e-dotazioni-per-le-guardie-giurate.html

https://www.varesepress.info/in-evidenza/associazione-guardie-riunite-d-italia-massimo-raffi-scrive-a-conte.html

https://www.youtube.com/watch?v=KIGk6hwsZt8

Abbiamo cercato di raccogliere il grido di dolore, l’ansietà e la preoccupazione delle sigle sindacali del settore, di Massimo Raffi, del Sindacato Europeo dei Lavoratori, e altri che con comunicati e video, con Ennio Pietrangeli che più volte si è occupato della questione.

Siamo arrivati al primo caso di cui si ha notizia e speriamo non emergano altri casi, naturalmente.

Fà male sapere però, che chi ci tutela e dovrebbe governare anche le emergenze non sia ancora riuscito ad approntare i dpi necessari almeno alle categorie più esposte che continuano a denunciare carenza sanitarie, organizzative e numeriche.

Solo ora ci si accorge dopo anni di tagli, di quanto siano importanti Guardie Giurate, Carabinieri e poliziotti, nonchè finanzieri, per la sicurezza ed incolumità dei cittadini ( per non parlare di Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco), che vengono applaudite quando ci sono gesti eroici per poi finire nel “dimenticatoio” della politica, con aumenti ridicoli e mancette elettorali: afferma Giuseppe Criseo nella veste di Presidente del movimento CASADEGLITALIANI.

Nella sostanza chi è esposto militare o quasi, si deve accontentare di quanto riceve per via di una malintesa disciplina e fedeltà che però non  deve essere a senso unico, ma biunivoca, io ti dò e tu mi dai.

Lo Stato deve pretendere ma anche dare e tutelare seriamente solo il profilo sanitario, economico ma anche giuridico, chi deve far applicare le leggi.

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Interrogazione Pubblica Al Ministro dell’interno Al Capo della Polizia di Stato

Italia 25 Marzo 2020

Interrogazione Pubblica

Al Ministro dell’interno

Al Capo della Polizia di Stato

 

a seguito dell’emergenza nazionale COVID-19 che sta flagellando la Nazione, conoscendo la materia di cui trattasi, chiediamo alle SS.VV. se e quali direttive sono state impartite ai compartimenti della polizia stradale, in quanto a seguito di numerose segnalazioni pervenute da tutta Italia, una in particolare ha attirato la nostra attenzione, vale a dire il modus operandi attuato sul GRA di Roma, in data odierna, che ha visto bloccati centinaia di veicoli in un imbuto durato circa tre ore per canalizzare i veicoli al check point di controllo, il quale poi improvvisamente alle h 16.30 è stato rimosso, consentendo poi agli stessi veicoli, centinaia non controllati, di riprendere la marcia, senza pensare che alcuni degli occupanti dei veicoli erano scesi sulla carreggiata, chi per fumare chi per capire cosa fosse accaduto.

Non pubblichiamo le centinaia di foto pervenute, perché per la privacy, dovremmo lavorarle troppo e sinceramente non abbiamo voglia.

Veramente ritenete che questo modo operativo è quello corretto?

Veramente ritenete di controllare il contagio con il fermo per ore in strada di centinaia di cittadini (assembramento incontrollato) ?

Veramente credete che state operando in ossequio alla costituzione?

Scusate ma noi abbiamo alcuni dubbi.

Per
Casa degli ITALIANI
EP

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Busto Arsizio

Busto.Teleriscaldamento quartiere Sant’Anna, dubbi e perplessità

Dalla documentazione pervenutami ho riscontrato le seguenti anomalie:

 

  1. La documentazione relativa all’assemblea riguardante le spese del Teleriscaldamento, emessa dallo Studio Rag. Attilio Spadaccino, riporta impropriamente la dicitura “Villaggio Sant’Anna”. Un villaggio è una proprietà unica mentre Sant’Anna è un agglomerato di proprietà private e distinte (i vari supercondomini) separate da proprietà pubbliche (le vie e i parchi) che, quindi, risponde alla definizione di “quartiere” e non di villaggio.               Vi è, quindi, un uso tendenzioso del termine “Villaggio” volto ad instillare nel lettore l’idea dell’esistenza di un soggetto che non corrisponde alla realtà dei fatti. Diverso sarebbe stato se si fosse utilizzato il termine “quartiere” che riporta subito al misto pubblico / privato ben diverso da un supercondominio.
  2. Come si vede dalla carta intestata dell’ALER di Busto Arsizio, la società possiede una partita IVA, che coincide con il Codice Fiscale della Società stessa, diversa dal Codice Fiscale indicato per il Villaggio Sant’Anna nel documento di cui al punto 1.
  3. Inoltre, l’ALER ha sede in Via Einaudi 4 a Busto Arsizio che non coincide affatto con l’indirizzo del sedicente supercondominio (Teleriscaldamento) di Via Stoppani Andrea 2.
  4. Dall’intestazione della fattura AGESP, di cui al punto 3, si evince che le spese AGESP relative al gas metano del sedicente Villaggio Sant’Anna di Via Stoppani Andrea 2 sono inviate direttamente all’ALER alla sede di Busto Arsizio di Via Einaudi 4 e senza indicare né il Codice Fiscale del Sant’Anna, ammesso e non concesso che ne possa avere uno, né la partita IVA dell’ALER.
  5. La Fattura ENEL, invece, è indirizzata all’ALER di Via Einaudi 4 ma indicando il Codice Fiscale del sedicente Villaggio Sant’Anna.
  6. Vi è poi un altro documento dell’AGESP, relativo al riscaldamento del sedicente Villaggio Sant’Anna, apparentemente identico alla fattura 145110 di cui al punto 3, ma, questa volta, indirizzato in Via Stoppani 2 e recante solo la dicitura codice fiscale / partita IVA senza alcun numero riferibile o al Codice Fiscale del Villaggio Sant’Anna o alla partita IVA dell’ALER per il considerevole importo di € 17.752,56. .
  7. Ad ultimo vi è un altro documento relativo a forniture elettriche che riporta il Codice Fiscale del sedicente Villaggio Sant’Anna, è indirizzato alla Gestione Riscaldamento presso Istit. Case Popolari Via Einaudi 4 (quello dell’ALER) e dichiara di fornire energia in Via Stoppani 2 dove avrebbe sede il supercondominio del Villaggio Sant’Anna.                                                                                                                                  

Ci si domanda se tutto ciò corrisponda ad una corretta gestione contabile o se si possano ravvisare gli estremi di un esposto alla Guardia di Finanza poiché non è dato sapere se l’ALER detragga poi essa stessa l’IVA e gli importi del gas e dell’energia elettrica dai suoi bilanci addebitando però il totale degli importi al sedicente “supercondominio” (Teleriscaldamento) del sedicente Villaggio Sant’Anna che a sua volta lo ripartisce tra i sedicenti “condòmini”.

Dott. Maurizio Fulgenzi per Casadeglitaliani

Teleriscaldamento quartiere Sant’Anna, argomento spinoso ma importante per i risvolti economici e politici che ci sarebbero, se le nostre perplessità trovassero conferme negli enti pubblici preposti ai controlli.

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Conte non approfitti dell’emergenza coronavirus per tagliare la democrazia

Stati di Emergenza.

Poi c’è il COVID-19

In Italia gli eventi calamitosi sono classificati in base ad estensione, intensità e capacità di risposta del sistema di protezione civile.

Per le emergenze di rilievo nazionale che devono essere, con immediatezza d’intervento, fronteggiate con mezzi e poteri straordinari, il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza, su *proposta* del Presidente del Consiglio, acquisita l’intesa della regione interessata.

Lo stato di emergenza può essere dichiarato al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali o eventi connessi all’attività dell’uomo in Italia.

Può essere dichiarato anche in caso di gravi eventi all’estero nei quali la protezione civile italiana partecipa direttamente. 

 *Il Codice della Protezione Civile (Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018), ridefinisce la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale, portandola a un massimo di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi.* 

La delibera dello stato di emergenza stanzia l’importo per realizzare i primi interventi.

Ulteriori risorse possono essere assegnate, con successiva delibera, a seguito della ricognizione dei fabbisogni realizzata dai Commissari delegati.

Nella delibera viene indicata anche l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria che subentra nelle attività per superare definitivamente le criticità causate dall’emergenza.

Agli interventi per affrontare l’emergenza si provvede con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge ma nei limiti e secondo i criteri indicati con la dichiarazione dello stato di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico.

Le ordinanze sono emanate dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, se non è diversamente stabilito con la deliberazione dello stato di emergenza.

L’attuazione delle ordinanze è curata, in ogni caso, dal Capo del Dipartimento.

Allo scadere dello stato di emergenza viene emanata un’ordinanza “di chiusura” che disciplina e regola il subentro dell’amministrazione competente in via ordinaria.

Emergenze

L’organizzazione dei soccorsi sanitari è uno degli aspetti più complessi nella gestione di una calamità perché le strutture devono poter garantire una risposta rapida, fin dalle prime ore, per dare soccorso al maggior numero possibile di persone.

In emergenza, il Dipartimento ha il ruolo di coordinare le operazioni, di dare supporto ai soccorsi, di inviare strutture da campo – Posti Medici Avanzati  – team specializzati di medici e infermieri, materiali sanitari e di prima necessità.

I primi soccorsi vengono integrati, se necessario, con strutture da campo e personale per l’assistenza sanitaria del medio-lungo periodo.

Emergenze in Italia

Il 31 gennaio 2020, il Consiglio dei Ministri dichiarava lo stato di emergenza, per la durata di sei mesi, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’infezione da Coronavirus.

Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, è stato affidato il coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale.

Quindi alla luce di quanto anzidetto, i DPCM di Conte e Casalino, son passati per il consiglio dei ministri?

Non sembra che il parlamento ne abbia discusso pertanto ci chiediamo se ciò è in linea con le garanzie costituzionali?

Cosa recita la Costituzione Italiana :

La Costituzione, all’articolo 95, stabilisce che il Presidente del Consiglio dei ministri promuove e coordina l’attività dei ministri.

Questo potere di coordinamento dei ministri è stato di intensità molto variabile nella storia dello Stato italiano, in quanto fortemente condizionato dal peso dei singoli ministri e quindi dei partiti dei quali essi erano l’espressione.

Il Presidente del Consiglio dei ministri:

«dirige la politica generale del governo e ne è responsabile.

Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri»

Così recita (art. 95 Cost.)

Mentre,

La legge 23 agosto 1988, n. 400 esplicita le attribuzioni del Presidente del Consiglio. Il Presidente fissa l’ordine del giorno del Consiglio, e in particolare può avocare nel Consiglio decisioni di competenza di singoli dicasteri, certamente non nelle modalità dei DPCM, i quali non hanno avuto disquisioni istituzionali di garanzia. 

Inoltre ricordiamo che 

oltre a quelle attribuitegli in quanto membro del governo italiano, il Presidente del Consiglio indica al Presidente della Repubblica la lista dei ministri per la nomina, e controfirma tutti gli atti aventi valore di legge dopo che sono stati firmati dal Presidente della Repubblica.

Dirige e promuove l’attività dei ministri, dirige la politica generale del governo e ne è responsabile (art. 95 Cost.).

Funzione particolarmente delicata che la legge affida direttamente al Presidente del Consiglio è la vigilanza e il controllo sul Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ossia i Servizi segreti dello Stato, pertanto vogliamo credere che non sapesse nulla delle informative prodotte dalla nostra Intelligence e fatte arrivare sulle sue scrivanie?

Siamo sicuri che non ci sono rischi per la Democrazia della Repubblica Italiana e per la tenuta sociale del sistema Italia?

Questi pieni poteri sono in linea con la Costituzione Italiana?

Il governo si è reso conto che ha fatto sedere gli italiani su di una polveriera accendendo la miccia?

Le alte menti alla guida del paese, dopo l’enorme mole di art. 650 CP contestati, fino ad oggi, grazie ad un intransigenza mai vista prima, ricorda come nacquero i bracci armati dell’antistato?

Siete coscienti del danno economico cagionato e dell’enorme rischio per la sicurezza nazionale? 

EP

Redazione VaresePress@ Roma

   
   
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Bregano

CASADEGLITALIANI: segnalazione dei vacanzieri a Bregano

Dalla prefettura di Varese nessuna risposta e nessun controllo

Il giorno 17 c.m., sono stato avvisato da alcune persone, residenti presso il Plan di Bregano, che alcuni “vacanzieri” si erano trasferiti nelle loro seconde case al Plan di Bregano in violazione delle raccomandazioni in merito al coronavirus. Immediatamente, in qualità di Consigliere del Comune di Bregano, ho inviato una PEC alla Prefettura di Varese allegando l’articolo di Varesepress. Ad oggi nessuna risposta e nessun controllo!

Allego lo screenshot della PEC inviata.

Il Consigliere del Comune di Bregano Maurizio Fulgenzi

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ITALIA

Coronavirus. Il Governo spedisce 500 mila tamponi da Italia all’America

Il governo ha scartato l’ipotesi di far effettuare test di massa in Italia preferendo il cd ‘distanziamento sociale’ e test utilissimi per l’Italia partono per gli USA dove adotteranno una diversa strategia da quella italiana per contenere il contagio … no comment!!
Da il sole24ore di ieri ‘’
Oltre 500mila test dall’Italia verso gli Usa

Oltre 500 mila tamponi per effettuare i test del coronavirus sono stati trasportati dall’Italia negli Stati Uniti su un aereo dell’aeronautica militare statunitense partito da Aviano. Lo hanno reso noto i vertici del Pentagono. Il velivolo con a bordo il mezzo milione di kit – ha spiegato ai giornalisti il generale David Goldfein, numero uno della Us Air Force, citato tra gli altri da Fox News – è atterrato lunedì a Memphis, in Tennessee. I test, ha aggiunto, saranno ora distribuiti in varie parti degli
Usa. Il carico, a bordo di un C-17, è arrivato all’aeroporto di Memphis che è uno degli hub da dove partono per tutti gli Stati Uniti le spedizioni del corriere internazionale Fedex. Secondo l’agenzia Bloomberg i kit con i tamponi per il test del coronavirus sarebbero stati forniti da un produttore italiano.

Questo gesto credo che aggravi ancora più la posizione del Governo, visto che lo Stato di emergenza è stato dichiarato già a gennaio 2020, era tutto previsto, il Governo sapeva la gravità della situazione in “Cina”, sapeva che il nostro sistema sanitario spolpato da una classe politica inetta avrebbe collassato, sapeva le difficoltà di bilancio a cui un emergenza del genere ci avrebbe esposto, sapeva che la debolezza del nostro sistema economico fondato sulla PMI in particolare avrebbe rischiato il collasso che sicuramente avverrà, nonostante gli sforzi degli ITALIANI, quindi perché non ha agito in prevenzione, chiudendo le frontiere, realizzando le sacche di contenimento regionale, ecc., perché devono morire gli ITALIANI.

QUESTA è la Gazzetta Ufficiale ove è stato pubblicato lo stato di emergenza nazionale sanitaria il 31 gennaio scorso.

Chiarooooo, GU del 31 gennaio 2020.

Tutto preodinato, tanto che avevano già da allora dichiarato lo Stato di Emergenza…… Perché?

Cito:

“E’ dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg?fbclid=IwAR191tzNBe2dp-voiDsqviLIfMfTfU_utbmRmAfA3gWokHIi8gvF4GnVun8

Il primo caso di Coronavirus, ricordiamo, a Codogno è stato segnalato il 19 febbraio, e questi signori al Governo a gennaio dichiaravano lo stato di emergenza?

Qui non si tratta di polemiche politiche sterili, qui si tratta di gravi responsabilità istituzionali nonché penali, che stanno facendo ricadere sul Popolo Italiano.

EP
Redazione VaresePress@ Roma
Rubrica Sicurezza Nazionale@

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Coronavirus, CASADEGLITALIANI,Criseo: Conte sapeva

L’emergenza del coronovarirus sta mettendo in ginocchio l’Italia con effetti catastrofici su economia e salute degli italiani, possibile che non ci siano responsabilità.

Siamo andati alla ricerca e su segnalazione del nostro referente romano Ennio Pietrangeli, qualcosa di importante lo abbiamo trovato:

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI,  Nella riunione del 31 gennaio 2020, 

                   GAZZETTA UFFICIALE

Vista  la dichiarazione  di emergenza internazionale  di salute

pubblica per  il coronavirus  (PHEIC) dell’Organizzazione  mondiale

della sanita’ del 30 gennaio 2020; 

  Viste  le raccomandazioni  alla comunita’ internazionale   della

Organizzazione  mondiale della sanita’  circa la necessita’ di

applicare misure adeguate; 

  Considerata l’attuale situazione di  diffusa crisi internazionale

determinata dalla insorgenza di rischi  per la pubblica e privata

incolumita’ connessi  ad agenti virali trasmissibili,  che stanno

interessando anche l’Italia; 

  Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con  riferimento

alla necessita’ di realizzare una compiuta  azione di previsione e

prevenzione, impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere

straordinario ed urgente, per  fronteggiare adeguatamente possibili

situazioni  di pregiudizio  per la collettivita’   presente sul

territorio nazionale; 

  Considerata la necessita’ di supportare  l’attivita’ in corso da

parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario  nazionale,

anche attraverso il potenziamento  delle strutture sanitarie e di

controllo alle frontiere aeree e terrestri; 

  Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute

ha rappresentato la necessita’ di procedere alla dichiarazione  dello

stato di emergenza nazionale  di cui all’articolo 24 del  decreto

legislativo n. 1 del 2018

 

Se a fine gennaio si sapeva senza ombra di dubbio, quanto stava avvenendo e si tratta di ” rischi  per la pubblica e privata incolumita’ connessi  ad agenti virali trasmissibili,  che stanno interessando anche l’Italia” perchè non sono state prese immediamente tutte le misure adeguate alle circostanze gravi?

Si è bloccato a metà la diffusione del virus, col blocco diretto dei voli dalla Cina mentre i passeggeri arrivavano tramite altri scali nella noncuranza generale.

I dubbi poi ci sono anche su altri paesi europei, Germania, Spagna, ecc. che solo ora si accorgono di quanto accade, a dimostrazione che l’Europa esiste sulla carta ma politicamente ed economicamente c’è di saldo solo l’asse franco-tedesco, con danni incalcolabili sul Made in Italy.

Gli italiani stanno subendo di tutto dall’azione di questo Governo, che ha sottovalutato gli esiti nefasti del coronoavirus stanziando fondi a debito che non si sa da dove saranno prelevati e senza farci dare nulla o quasi dall’Europa.

Così non si va da nessuna parte, gli italiani sono avvisati

GIUSEPPE CRISEO

PRESIDENTE

CASADEGLITALIANI

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SOCIETA'

Senior housing in crescita: +4% in Lombardia e +8% in Italia

In Lombardia e in Italia crescono le imprese e le attività legate al senior housing, secondo uno studio realizzato dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che individua in 439 il numero delle imprese lombarde attive come residence per anziani (+4% in un anno, +28% in cinque anni) su un totale italiano di 4.204 (+8% in un anno e + 46% in cinque anni).

Hanno 1.030 localizzazioni delle imprese, che spesso hanno più unità locali, in Lombardia, in crescita del 9% in un anno e del 45% in cinque anni su un totale italiano di 8.545, + 8% e + 50%. Cresce in Italia il peso dei giovani imprenditori del settore: da 278  a 402 imprese in cinque anni. Bene anche le donne da 1.212  a 1.815 e gli stranieri da 112 fino a 282. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro delle imprese, relativi al quarto trimestre 2019.

Tra le province lombarde Pavia guida la classifica del senior housing con 100 imprese, +6% in un anno e + 61% in cinque anni. Segue Milano con 92 imprese, +2% in un anno e +44% in cinque anni. Seguono Brescia con 59, +7% e +11%, Bergamo, Varese e Como con circa 30 e con crescite in cinque anni intorno al 13 per cento. Cremona, Mantova, Lecco, Monza e Sondrio hanno circa 20 imprese, Lodi 13. Per localizzazioni prima Milano con 225, +67% in cinque anni, seguita da Pavia con 211 e Brescia con 132.

Sono 4.204 le imprese italiane attive, in crescita di 8% in un anno  e  di 46% in cinque, anni per un totale di 109 mila addetti  (+6% in un anno, +71% in cinque). Tra le province, più  attive  si segnalano Roma con 384 imprese (+10% in un anno e +54% in cinque, con circa 5 mila addetti), Palermo con 308 imprese (+ 3%, e +33% in cinque con 1622 addetti) e Catania con 269 imprese (+10% e +51%, con 1701 addetti). In termini percentuali le crescite maggiori si registrano in provincia di Torino +24% col raddoppio cinque anni e 167 imprese, Cuneo con +21% in in un anno e 64 imprese. A Salerno ci sono 56 imprese con una crescita annua del 17% e del 60% in cinque anni, con oltre 500 addetti, quasi raddoppiati in cinque anni. Per localizzazioni prima Roma con 617 seguita da Palermo con 464, con circa 400 Torino e Catania.

Nel 2019 in Lombardia gli addetti totali impiegati nel settore hanno registrato un aumento del 6% in un anno e del 38% in cinque anni, arrivando a 24mila. Sono cresciuti maggiormente a Pavia, quasi raddoppiati in cinque anni, da oltre mille a circa duemila. In un anno crescono Brescia, + 10% con circa tremila e Como, +11% che supera i mille. Como vede crescere gli addetti del 115 per cento in cinque anni.

Ha dichiarato Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente di Assimpredil Ance: “Per quanto riguarda la terza età cresce l’offerta di infrastrutture con servizi avanzati in grado di offrire una migliore vivibilità. L’edilizia e in particolare le nuove proposte rispondono alle esigenze della popolazione, accanto ai bisogni delle famiglie, con servizi sempre più mirati agli anziani, di solito con presenza di verde, in posizioni centrali e comunque ben collegati, organizzati anche per il tempo libero, in molti casi con la disponibilità di servizi sanitari”.

“Rispetto a senior housing, il mercato immobiliare dimostra dinamicità e attenzione, andando così sempre più incontro ai bisogni di un comparto trasversale e articolato come quello del sociale. Comparto che richiede una tempestiva e concreta capacità di adattarsi alle esigenze emergenti, in termini sia di prodotto che di servizi collegati” spiega Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e segretario di Fimaa Milano Monza Brianza.

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Fratelli d'Italia

Assumere i ricercatori precari: CASADEGLITALIANI

La bella notizia sull’isolamento del coronavirus all’Istituto Spallanzani, fa emergere quanto sia importante investire sulla ricerca con risorse importanti.

Nel gruppo dei ricercatori c’è pure una precaria che andrebbe assunta, il lavoro stabile se l’è guadagnato.

Il suo lavoro assieme al suo team, apre una luce ma propone un interrogativo non da poco, il merito conta o siamo tutti uguali (al ribasso secondo una certa logica di sinistra)?

Meritocrazia o ugualitarismo, destra e sinistra, concetti e visioni che ritornano.

Noi siamo per la prima, dare a chi merita senza filtri di partito.

È troppo comodo intestarsi i meriti come sta facendo certa politica, senza dare a chi merita.

Giuseppe Criseo

Presidente

Casadeglitaliani

Www.casadeglitaliani.it