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Economia, Assolombarda pubblica un rapporto che evidenzia come la Lombardia fatichi a tenere il passo di altre locomotive europee

Genio & Impresa, il magazine di Assolombarda, ha diffuso i dati del Centro Studi dell’associazione che mostrano come la Lombardia fatichi a tenere il passo di altre locomotive europee.

La Lombardia continua a crescere, ma il suo PIL è ancora lontano dai dati delle aree più industrializzate d’Europa: se il prodotto interno lordo della Regione del Nord Italia negli ultimi 10 anni non supera nemmeno la soglia dell’1% fermandosi allo 0,7%, il Bayern segna un +23%, il Baden-Württemberg +17% e la Catalunya +8%. I dati, diffusi dal Centro Studi di Assolombarda, e ripresi da “Genio & Impresa” (genioeimpresa.it), il magazine dell’associazione delle imprese di Milano, Lodi, Monza e Brianza, parlano quindi di una distanza “abissale” rispetto alle colleghe europee negli ultimi 10 anni.

Più confortanti, invece, i numeri relativi al quinquennio 2014/2019, che hanno visto la Lombardia crescere del 7,4%, una soglia però sempre lontana dai diretti competitor: +18% in Catalunya, +12,5% nel Baden-Württemberg e +12,3% nel Bayern. Stagnante soprattutto la situazione dell’ultimo anno, che ha visto la Regione della rosa camuna crescere solo dello 0,5%, stesso tasso di sviluppo per il Bayern e crescita ancora più contratta per il Baden-Württemberg che si è fermato allo 0,1%, mentre la Catalunya (+1,9%) si mantiene sui tassi elevati degli ultimi anni.

Guardando, invece, alle altre Regioni più industrializzate del Nord Italia, nel 2019 la Lombardia si piazza di poco al primo posto davanti a Veneto ed Emilia Romagna (0,4%), poco più staccato il Piemonte (0,2%). Punta di diamante, come è facile aspettarsi, è Milano con un aumento del 6,2% rispetto al 2008, una cifra significativa se si pensa che nello stesso periodo il PIL italiano è diminuito del 3,1%. Ancor più importante la crescita degli ultimi 5 anni che hanno visto la città meneghina crescere del 10%, il 3% in più rispetto al dato regionale e il doppio dell’Italia (+5%). Qualche nota negativa arriva però dai servizi e dall’industria che nel 2019 rallentano sensibilmente la crescita. In picchiata anche il settore delle costruzioni, sceso di ben 33 punti percentuali rispetto al pre-crisi.

Sul fronte del mercato del lavoro non disponiamo ancora di statistiche per valutare le conseguenze della pandemia. Un punto di attenzione va comunque posto ai dati più recenti di CIG che nel complesso dei primi tre mesi del 2020 registrano un aumento del +13% rispetto al 2019, tutto per effetto delle richieste a febbraio (+45% nel singolo mese), pur non incorporando ancora gli effetti dell’emergenza Covid in quanto si tratta di richieste presentate fino al dicembre scorso. Ora che gradualmente l’offerta è ripartita, il vero punto su cui mantenere l’attenzione sarà la velocità e l’entità della ripartenza della domanda, sia interna sia estera. Scarica il rapporto completo “Booklet Economia – L’andamento economico della Lombardia nel confronto nazionale ed europeo“.