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Varese

Varese, tre nuove infezioni

5 Luglio 2020

Varese, tre nuove infezioni

Tre nuovi casi di Covid in provincia di Varese oggi. Totale di infezioni a Varese 3.920. In Lombardia 6 decessi, 36 persone in terapia intensiva, 230 in terapia subintensiva, 98 nuovi tamponi positivi. Bergamo la piu’ colpita con 33 casi, segue Mantova con 17 casi, Milano con 16.

Francesca Cavellini

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Busto Arsizio

La favola delle tre commesse multate di 280 euro a Busto Arsizio

Se ci fossero ancora i fratelli Grimm, probabilmente ci ricaverebbero una bella favola. Ci parlerebbero di una strega cattiva che viveva in Cina, che ha fatto una pozione magica e i suoi servi, trasformati in pipistrelli, l’ avrebbero diffusa nel mondo. Il Conte, che governava il paese, aveva emesso un’ordinanza per impedire di uscire di casa, se non per gravi e fondati motivi. Tre commesse, va bene ai tempi dei Grimm non c’erano o almeno non le chiamavano così, furono costrette ad andare a lavorare, nonostante il pericolo di essere infettate. Si misero quindi per strada, con mascherine e guanti, come aveva suggerito, nella sfera magica, oggi televisione, la fata buona, tutta vestita di bianco, chiamata Fata Virologa. Mentre le tre fanciulle se ne stavano tutte sole in una grande piazza ad aspettare una loro compagna, da un carro bianco, con una luce blu, scendono i gendarmi, oggi poliziotti e, come i Carabinieri di Pinocchio, che portarono via l’innocente Geppetto, anche questi non vogliono sentir ragione, punendo le tre sventurate con una gabella, oggi si chiama multa, di 280 talleri a testa, oggi detti euro, la paga di una settimana, per aver fatto un assembramento, vietato dalla legge a causa della pozione magica. Gli effetti nefasti della pozione si trasmettono quando i sudditi stanno troppo vicini gli uni agli altri, come, a quanto pare, stessero facendo le tre commesse. Se da una parte ci sono le “tre popolane”, vuoi che con un virus, chiamato “Corona” , dall’altra non ci sia re, con piazza a lui dedicata, Conte e podestà. I poliziotti applicano la legge, ma avremmo voluto essere un uccellino, meglio un drone, per vederlo questo assembramento in una grande piazza. Erano poi così vicine, a meno di un metro? O si vuole punire indiscriminatamente e fare “cassa”. Se lo stanno chiedendo in tanti. Cosa hanno “commesso le commesse” di tanto grave, non si poteva forse intervenire in altro modo, avvertendo prima di sanzionare. Ogni favola che si rispetti ha la sua morale, quella di Piazza Vittorio Emanuele, a Busto Arsizio, è la seguente: “Potete uscire di casa per lavorare, per motivi di salute, per fare la spesa e… per farvi multare”. Questa storia è stata raccontata in un manoscritto, chiamato “Prealpina”, nella nobile città di Busto Arsizio, nel contado del Varesotto.

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Area Malpensa

Malpensa: sequestrate le mascherine di Irene Pivetti

Questa volta ad essere nell’occhio del ciclone, insieme con altri, è la Only logistics Italia srl, di cui è amministratrice unica l’ex presidente della Camera della Lega Nord, Irene Pivetti. L’ipotesi di reato, ipotizzato dalla Procura di Savona, sarebbe quella di frode nell’esercizio del commercio, per alcune migliaia di mascherine FFp2 ,sequestrate dalla Guardia di Finanza al Terminal 2 dell’aeroporto della Malpensa

Tutto è partito da Savona, quando, in una farmacia sono state trovate delle mascherine con il marchio CE contraffatto. Da lì si è risaliti alla società che le distribuisce in Italia e che farebbe capo ad Irene Pivetti. Alcuni farmacisti pare  vendessero queste mascherine   con una maggiorazione del prezzo pari al +250%. Questo sarebbe uno dei motivi per cui è intervenuta la Guardia di Finanza, che contestando la mancanza della certificazione richiesta.

Il procuratore Ubaldo Pelosi, continua ad indagare per risalire fino al produttore e ai primi distributori.

“La mia società ha iniziato a importare questa partita sulla base della legislazione prevista dal decreto legge del 2 marzo – ha tenuto a sottolineare la Pivetti– che poi è stata recepita in senso assai restrittivo nel Cura Italia. Noi abbiamo rispettato quanto previsto dal contratto con la Protezione civile, soltanto che poi le regole sono cambiate in corsa, affidando all’Inail la competenza di certificare i dispositivi di protezione”.

Il reato di frode nell’esercizio del commercio è regolato all’art. 515 del codice penale e rientra tra i delitti contro l’economia pubblica. Lo scopo è quello di tutelare la libertà della produzione e dello scambio, e la tutela della fiducia nell’esercizio delle attività commerciali. Esso si configura ogniqualvolta, in un’attività commerciale, viene consegnata all’acquirente una cosa per un’altra ovvero diversa per origine, provenienza, qualità, quantità da quella dichiarata o pattuita. Resterà da stabilire, da parte della magistratura, una volta chiuse le indagini se la Only Logistics Italia srl di Irene Pivetti sia stata a sua volta raggirata con la falsificazione dei marchi CE o no. Come dichiara la Pivetti si tratterebbe dell’interpretazione di un decreto poi diventato più restrittivo.  L’accusa di frode nell’esercizio del commercio può riguardare sia l’origine del prodotto rispetto al luogo geografico di produzione, sia la provenienza, consistente nell’utilizzare nella confezione l’attività di un’azienda diversa da quella che lo contraddistingue, sia la difformità per qualità, che si ha quando vi sia una differenza di pregio o di utilizzabilità, mentre la quantità investe il peso, la misura o il numero.

Sempre più ci si chiede che cosa stiamo indossando quando usciamo da casa in questi giorni di corona virus. Almeno una volta ci si limitava a contraffare i grandi marchi.

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Cronaca

Bill Gates da Microsoft al Corona Virus, passando per gli aborti.

Saranno fake news o saranno verità quelle che riguardano Bill Gaytes e il corona virus, questo l’accenno fatto in RAI da Sigfrido Ranucci a Report, per la puntata di lunedì 27 aprile. Qualcuno ha infatti insinuato, stralciando frasi qua e là da dichiarazioni di Bill Gates e, citate da tutti i complottisti, specialmente quelle nel notiziario americano di Fox News Channel, che Gates sarebbe il diffusore del corona virus con grandi interessi nel ricercare un vaccino mondiale. Tutto è partito dalle osservazioni sulla risposta americana alla pandemia Covid-19 e sulla decisione di Trump di ritirare i fondi all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). di cui Bill Gates è il secondo maggior finanziatore, dopo gli Stati Uniti. William Henry Gates III°, più familiarmente conosciuto come Bill Gates, al secondo posta nella classifica degli uomini più ricchi al mondo con 102,6 miliardi di dollari (al primo il fondatore di Amazon, Jeff Bezos), sta finanziando una ricerca sul coronavirus nella speranza di trovare una soluzione per debellare questo contagio. La Bill & Melinda Gates Foundation, starebbe studiando la possibilità di produrre test da effettuarsi a casa, con lo scopo di poter identificare rapidamente e con sicurezza la positività al coronavirus. La William H. Gates Foundation, poi, con l’arrivo della moglie di Gates, Melinda, diventata la Bill & Melinda Gates Foundation (BMGF), è una fondazione privata americana con sede a Seattle, nello Stato di Washington ed è la più grande fondazione privata del mondo con 50,7 miliardi di dollari di attività. Bill e Melinda hanno stanziato 255 milioni di dollari, da spendere in parte per vaccini, cure e sviluppo diagnostico. A fine gennaio avevano effettuato una donazione da 10 milioni di dollari, destinata al personale sanitario impegnato in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.

Gates passerà alla storia per essere uno dei più conosciuti imprenditori della così detta rivoluzione del personal computer, quella che ha reso accessibile l’informatica a milioni di persone e, praticamente, cambiato le nostre vite. Ma è anche vero che non tutto è sempre stato chiaro e perfetto nella vita del rampollo di Seattle, alcune sue tattiche commerciali sono state considerate anti-competitive, opinione avvalorata da numerose sentenze giudiziarie. Senza voler togliere niente al genio di Gates, Bill resta comunque figlio di William Henry Gates II, oggi Senior, per distinguerlo da lui che sarebbe il III della dinastia, un notissimo avvocato e di Mary Maxwell che è stata il primo presidente donna della King County’s United Way, la prima donna a presiedere il comitato esecutivo nazionale della United Way, una “no-profit” molto potente, dove ha lavorato, in particolare, con il presidente della IBM, John Robert Opel, oltre che la prima donna nel consiglio di amministrazione di First Interstate Bank di Washington. Il nonno materno, James Willard Maxwell, è stato presidente della National City Bank di Seattle e direttore della filiale di Seattle della Federal Reserve Bank di San Francisco.

Non fu difficile quindi per Mary Maxwell mettere in contatto il figlio Bill con la IBM e Bill, utilizzando un sistema operativo, il DOS, creato da Tim Paterson, che lo aveva a sua volta copiato da Gary Kildall, iniziò, modificandolo, la sua sfolgorante carriera multimiliardaria. La storiografia ufficiale dice che i due compagni di scuola, Paul Allen, programmatore, Bill Gates, studente svogliato, videro un computer, l’Altair 8800, popolare e a basso prezzo, sul numero di gennaio del 1975 della rivista “Popular Electronics” , decisero che era il momento di scrivere software per quel computer. Così nacque, poco dopo, la Microsoft a cui l’IBM si rivolse per un nuovo linguaggio operativo, che furono il famoso MS DOS per Microsoft e PC DOS per IBM. Il giovane Gates ha quindi debuttato con un retroterra di tutto rispetto, non è spuntato dal nulla e diventato multimiliardario in 10 anni, come nel miglior sogno americano del self–made man, l’uomo fatto da solo. Poi anche lui, come tutti i grandi capitalisti americani, si è fatto la sua foundation, organizzazioni che godono dello status giuridico del non profit, istituzioni filantropiche senza scopo di lucro, autonome, pubblicamente sostenute, con lo scopo di costituire fondi permanenti per il raggiungimento dei loro obiettivi e con ampie, se non totali, esenzioni dalle imposte. La Bill & Melinda Gates Foundation infatti persegue come obiettivi, oltre alla ricerca medica, la lotta all’AIDS ed alla malaria,  il diritto ad un accesso universale all’aborto e promuove la diffusione della teoria del gender sessuale, quella che distingue tra sesso e genere. Nell’ottobre 2019 la fondazione ha chiesto al Johns Hopkins Center for Health Security, che si occupa delle conseguenze sulla salute per epidemie e catastrofi, in partnership con il World Economic Forum, la simulazione di una pandemia, chiamata Event 201, con focolaio iniziale in Brasile e la morte prevista di 65 milioni di persone nel mondo. Questa simulazione è all’origine del proliferare di teorie complottiste, che considerano la simulazione un anticipo di alcuni mesi sulla pandemia di COVID-19, scoppiata in Cina, poi approdata in Italia per colpire, duramente, anche gli USA.

Nelle teorie complottiste spunta poi un nome, quello del pastore battista Frederick Taylor Gates (1853-1929) che non risulterebbe però, come indicato dai complottasti, nonno di Bill Gates, Infatti nonno di Bill Gates era William Henry Gates I o Sr. (1891-1969), tra i figli di Frederick Taylor Gates non c’era nessuno con quel nome. Del resto nemmeno le date corrispondono, come avrebbe potuto essere nonno uno nato nel 1853 e morto nel 1929, quando il padre di Bill Gates, William Henry Gates II, aveva, alla morte di Frederick, quattro anni. Potrebbe trattarsi semmai di un altro ramo della famiglia. Comunque poco probabile che la famiglia di Bill Gates ignorasse le vicende filantropiche di Frederick Taylor Gates, uno dei padri delle foundation americane.

Frederick era co-azionista con Rockefeller della Standard Oil, consigliere di John  D. Rockefeller e creatore, secondo una ben precisa ideologia, del sistema di donazioni filantropiche  esentasse dei Rockefeller, la Rockefeller Foundation, nata nel 1913, uno dei principali strumenti con cui, sotto la voce beneficenza, i miliardari americani attuano un controllo sociale e  politico, imponendosi ai governi. Si tratta spesso di prestigiosi centri studi (la Rockefeller  ha selezionato e promosso personalità come Henry Kissinger)  al servizio delle classi più abbienti, oltretutto in regime da paradiso fiscale. Sotto la direzione di Frederick Taylor Gates, la Rockefeller Foundation finanziò tre filoni: le cattedre di medicina, quelle di scienze sociali, cioè il controllo dell’opinione pubblica attraverso la sociologia e l’eugenetica, cioè la selezione scientifica dei “migliori”  (in senso darwiniano)  e la sterilizzazione dei “peggiori”. Nel 1909 almeno tre stati negli USA (fra cui la California) vararono leggi che imponevano la sterilizzazione di elementi “inadatti” delle classi subalterne.  Questi studi sulla eugenetica erano finanziati regolarmente dal Carnegie Institution for Science, Rockefeller Foundation e  dal magnate delle ferrovie, Edward Henry Harriman, tanto che   cattedre di  scienza eugenetica erano presenti in diverse Università: Harvard, Yale, Stanford, Princeton. Prima della fine del 1928 esistevano, negli USA, 376 corsi universitari nei principali istituti e si arrivò ad avere oltre 20.000 studenti che, nei loro curriculum, inserirono l’eugenetica, mentre parecchi scienziati, riformatori e professionisti furono impiegati in progetti statali sull’eugenetica.

Nel periodo tra le due guerre mondiali le teorie e le applicazioni sull’eugenetica hanno quindi avuto un ruolo significativo nella cultura e nella storia americana, tutto ciò molti anni prima che i nazisti se ne occupassero. Le conseguenze nella Germania nazista furono che, ben prima delle persecuzioni nei confronti degli ebrei, si cominciò col sopprimere tutti quegli individui che, psichicamente o fisicamente, presentassero delle malformazioni e ad approvare l’aborto selettivo dei feti malati o malformati, in quanto ritenuti inutili per la nuova razza, che Hitler e i gerarchi nazisti volevano creare. La Rockefeller Foundation finanziò diversi programmi eugenetici tedeschi, compreso quello in cui lavorò Josef Mengele, in seguito divenuto famoso come “dottor morte” del campo di sterminio di Auschwitz.

Ritornando a Bill Gates, suo padre è stato uno dei membri della Planned Parenthood, l’organizzazione che fornisce servizi abortivi in America. Nel 2008 Bill Gates riunì a Londra, a casa di Paul Nurse, premio Nobel della Chimica e presidente della Rockefeller University, David Rockefeller, Ted Turner, Warren Buffett, George Soros, Michael Bloomberg e altri miliardari per discutere sui fondi e sugli strumenti da destinare all’aborto. La sua teoria, per finanziare l’aborto e la contraccezione di massa, l’avrebbe spiegata, nel febbraio 2010, alla Technology Entertainment and Design Conference di Long Beach, California. dichiarando che le emissioni di CO2 dovevano essere ridotte a zero entro il 2050 e, a sostegno della sua teoria, Gates presentò un grafico con una equazione matematica: “CO2 =  P (persone) x S (servizi per persona) x E (energia media per servizio) X C (CO2 emessa per unità di energia)”. Ridurre il fattore “P”, cioè gli esseri umani, è essenziale per ridurre la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.  Nel 2018 il creatore di Microsoft parlò di una possibile pandemia che avrebbe potuto diffondersi nel mondo entro i prossimi 10 anni e causare almeno 30 milioni di morti. Questo lo disse all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 2018 è l’anno del centenario della Spagnola, un’influenza, almeno così venne definita, che in sei mesi fece 50 milioni di morti, più della Prima Guerra Mondiale. All’influenza fu dato il nome di “spagnola” perché la sua esistenza fu riportata dapprima soltanto dai giornali spagnoli, i giornali dei paesi belligeranti erano soggetti a censura e non potevano dare la notizia. Uno dei motivi per cui la spagnola si era diffusa era dovuto ai soldati ammassati nelle trincee e spesso debilitati, ma non solo. A differenza del coronavirus, che colpisce principalmente gli anziani, uccideva le persone più giovani. L’origine geografica della Spagnola, pur oggetto di controversie, per lo storico Alfred W. Crosby è nello stato americano del Kansas, lo scrittore John Barry indicava la contea di Haskell come punto di partenza del focolaio, ma già alla fine del 1917 si era registrata una prima ondata di influenza in almeno 14 campi militari statunitensi. Negli Stati Uniti, circa il 28% di una popolazione di 103 milioni, venne infettata. I morti furono dai 500 000 ai 675 000, tra cui elevatissima la percentuale di militari, 43 000. Fu poi portata in Europa nel 1917 dai soldati americani, sbarcati per partecipare alla guerra. Oggi si sostiene anche che non fu un virus influenzale ad uccidere, bensì un’infezione batterica da streptococchi. La Rockefeller Foundation aveva distribuito, non solo negli Stati Uniti ma anche in Inghilterra, una grandissima quantità di vaccini, tra cui quello anti-meningococco per prevenire epidemie nella truppa, vaccini sperimentali, mal concepiti e fabbricati. Un primo caso di Spagnola fu rilevato a Fort Riley, nel Kansas nel 1918, una delle caserme dove la Rockefeller Foundation, quella fondata da Frederick Taylor Gates, aveva somministrato il vaccino contro la meningite batterica a  4.700 soldati. Una storia con molti “gates” che non si sa bene come si aprano e dove portino.