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Cronaca

Covid-19 sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale

Covid-19, mercoledì webinar ALTEMS Università Cattolica con le associazioni dei pazienti: messaggi per il futuro del Servizio Sanitario nazionale

Mercoledì 3 giugno, ore 16.00, la presentazione online dei risultati dell’indagine nazionale del Patient Advocacy Lab dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Servizi sanitari della Cattolica sull’impegno e il ruolo delle associazioni di pazienti durante l’emergenza sanitaria.

Interverranno Sandra Zampa, sottosegretario al Ministero della Salute, Domenico Mantoan, presidente dell’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA), Renato Botti, Direzione generale Salute e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio.

 Roma, 1 giugno 2020 – Sportelli di autoaiuto online, teleconsulti, webinar con gli esperti, raccolta fondi e acquisti agevolati per i presidi sanitari, consegna mascherine e terapie domiciliari, informazione on line contro fake news e timori, webinar di formazione, lezioni di yoga, consigli nutrizionali e supporto psicologico, insieme a molti interventi istituzionali, ossia azioni di advocacy rivolte alle istituzioni o in collaborazione con esse, che hanno portato ad atti normativi a favore dei pazienti, decreti, ordinanze, delibere.

Queste sono solo alcune delle 102 iniziative realizzate da 45 associazioni dei pazienti che nei mesi di marzo e aprile, in piena pandemia da Coronavirus, hanno partecipato all’indagine condotta dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica, attraverso il Patient Advocacy Lab (PAL), laboratorio dedicato alle associazioni pazienti. I risultati dell’indagine verranno presentati mercoledì 3 giugno alle ore 16.00 nel webinar dal titolo “Covid-19, iniziative e messaggi per il futuro del SSN dalle associazioni dei pazienti” che potrà essere seguito on line mediante il sito Internet del campus di Roma dell’Ateneo: https://roma.unicatt.it/.

L’incontro sarà aperto da Teresa Petrangolini¸ direttrice del Patient Advocacy Lab dell’ALTEMS, e introdotto da Americo Cicchetti, direttore dell’ALTEMS.

Interverranno Sandra Zampa, sottosegretario al Ministero della Salute, Domenico Mantoan, presidente dell’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA), Renato Botti, Direzione generale Salute e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio.

Modera Nicola Cerbino¸ capo Ufficio stampa dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

Obiettivo dell’indagine è stato conoscere le attività di advocacy promosse dalle associazioni di pazienti durante l’emergenza Covid-19: le associazioni si sono mobilitate per l’emergenza? quali tipi di azione hanno intrapreso e la loro prevalenza? Quali aree patologiche sono più attive? Ne è nato un quadro variegato e ricco, costruito attraverso la consultazione dei siti web ufficiali delle associazioni che collaborano con il Patient Advocacy Lab (PAL) e grazie alla realizzazione di interviste semi-strutturate con membri delle strutture di governo delle stesse associazioni.

L’area patologica maggiormente rappresentata è quella delle malattie rare (20%), seguita dall’ambito oncologico (18%) e neurologico (13%). Accanto a esse, sono a ogni modo rappresentate numerose altre aree patologiche, a dimostrazione di un impegno generalizzato nel mondo dell’associazionismo. Ogni associazione ha in media condotto 2 azioni anti Covid-19, di cui il 52% riguardano il potenziamento di attività/servizi già erogati prima dell’emergenza, mentre il restante 48% sono servizi nuovi, attivati per far fronte allo stato emergenziale del momento. La maggioranza delle attività (42%) riguardano gli “Interventi istituzionali” presso le autorità sanitarie. A seguire si collocano l’attivazione di web conference e le attività di comunicazione con e per i pazienti. Segue per ampiezza la digitalizzazione dei servizi offerti. A parità di implementazione le attività di realizzazione e consegna mascherine e DPI, e la redazione di documenti di sintesi dei provvedimenti governativi. La formazione a distanza e la raccolta dati completano il quadro, seppure implementate con pochissima frequenza.

Quello che emerge dall’indagine è la varietà delle azioni, con la fantasia e l’innovatività delle iniziative, facilitate da un uso molto diffuso degli strumenti digitali. Forte è stato lo spirito di collaborazione con le istituzioni e delle istituzioni, con un maggior ascolto da parte di quest’ultime delle esigenze dei pazienti, così come le alleanze e il networking tra le associazioni per promuovere azioni comuni. Molti sono i messaggi per il futuro dell’assistenza sanitaria: semplificazione delle procedure, vicinanza e territorio, informazione capillare e personalizzata.

Nel commentare i dati, Americo Cicchetti, direttore dell’ALTEMS ha dichiarato: “E’ evidente come il ruolo delle associazioni si sia rivelato essenziale in questa emergenza e come il nuovo sistema di governance del Servizio Sanitario Nazionale all’indomani del Covid-19 non possa prescindere da meccanismi di integrazione e rappresentanza capaci dare voce a tale soggetto, che esprime, assieme a un punto di vista, anche un bagaglio di competenze e capacità progettuali utili al rinnovamento del modo di fare sanità in Italia”. “Abbiamo voluto raccogliere le testimonianze delle associazioni, offrendo un panorama di un attivismo appassionato e preparato – ha commentato Teresa Petrangolini, direttrice del Patient Advocacy Lab di ALTEMS -. Con il PAL vogliamo  svolgere una funzione di counseling e di supporto finalizzata alla crescita di questo mondo associativo, perché il loro operato non sia dimenticato alla fine dell’emergenza, ma possa costituire una comunità di buone pratiche da alimentare, arricchire e far crescere anche in futuro, a beneficio di tutti, cittadini, amministrazioni, operatori sanitari, esponenti politici, aziende private”.

Ufficio Stampa Sede di Roma ufficio.stampa-rm@unicatt.it

Tel. 06 30154442 – 06 30154295

Sito Internet: www.cattolicanews.it

Social media: @unicatt

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Ipotesi di complotto su AIFA: niente idrossiclorochina ai SOLI ammalati di Coronavirus.

Il video proposto tratta della scandalosa sospensione da parte di AIFA (che segue le direttive dell’OMS) di erogazione di idrossiclorochina ai SOLI ammalati di Coronavirus. Mentre per qualsiasi altra patologia ammessa (dal Lupus all’Artrite Reumatoide fino alla Malaria) la vendita è consentita. Con l’aiuto di tutti riusciremo (e io credo in poco tempo) a far ritirare la direttiva all’OMS perché dimostreremo che si regge su presupposti scientificamente inaccettabili. Mauro Rango La vicenda dell’idrossiclorochina è grottesca: L’AIFA aveva emesso un comunicato : “l’idrossiclorochina, pur in assenza di indicazione terapeutica specifica per il COVID-19, è stata resa disponibile a carico del SSN tenendo conto di evidenze scientifiche preliminari su pazienti COVID e a fronte di un profilo di tossicità che appariva consolidato sulla base degli usi clinici autorizzati per il trattamento cronico delle malattie reumatiche. La posizione dell’Agenzia è stata pertanto quella di prevederne l’utilizzo, ai dosaggi e per i tempi indicati nelle schede, nel contesto di una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio nei singoli casi, considerando attentamente le patologie concomitanti (sindrome del QT lungo, aritmie maggiori, insufficienza epatica o renale, disturbi elettrolitici), le associazioni farmacologiche (in particolare per i farmaci che aumentano il QT) e l’anamnesi di favismo (deficit di G6PD). Al momento attuale tuttavia, nuove evidenze cliniche relative all’utilizzo di idrossiclorochina nei soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (seppur derivanti da studi osservazionali o da trial clinici di qualità metodologica non elevata) indicano un aumento di rischio per reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti. Per tale ragione, in attesa di ottenere prove più solide dagli studi clinici in corso in Italia e in altri paesi (con particolare riferimento a quelli randomizzati), l’AIFA sospende l’autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2, al di fuori degli studi clinici, sia in ambito ospedaliero che in ambito domiciliare. Tale utilizzo viene conseguentemente escluso dalla rimborsabilità. Si ribadisce altresì che l’Agenzia non ha mai autorizzato l’utilizzo di idrossiclorochina a scopo preventivo. L’eventuale prosecuzione di trattamenti già avviati è affidata alla valutazione del medico curante.” Peccato che le idee non siano chiarissime neppure tra i luminari e Trump è matto a dichiarare di usarla? Aifa prosegue: ” non sussistono elementi concreti che possano modificare la valutazione del rapporto rischio/beneficio per le indicazioni già autorizzate (artrite reumatoide in fase attiva e cronica e lupus eritematoso discoide e disseminato). I pazienti con patologie reumatiche in trattamento con idrossiclorochina possono pertanto proseguire la terapia secondo le indicazioni del medico curante.” Secondo Aifa l’idrossiclorochina è tossica per il covid e invece va bene per altre patologie? Noi non siamo medici, ma osservando con attenzione quanto scritto sulle avvertenze previste dai farmaci si capisce che ogni volta che prendiamo un farmaco rischiamo infarti, tumori, ecc. Perchè far correre rischi ai pazienti? Lo decide la scienza e/ o le case farmaceutiche ? I dubbi sono sempre tanti, ma diamo le informazioni che ci arrivano. Un fatto è innegabile, L’OMS ha una sede dove è cominiciato la pandemia in Cina e quindi possiamo ancora fidarci, ha ragione Trump?

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Roma, indagini dei carabinieri del Nas,oscurati 14 siti

L`attività info-investigativa condotta ha consentito di raccogliere elementi di responsabilità nei confronti delle piattaforme on-line per aver posto in vendita illegalmente una molteplicità di medicinali con indicazioni terapeutiche e asseritamente contenenti principi attivi ad azione dopante, antidolorifica e per il trattamento della disfunzione erettile

. Tra questi, gli accertamenti hanno individuato l`offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali a base di clorochina e di idrossiclorochina, antimalarici il cui impiego è stato temporaneamente autorizzato dall`Agenzia Italiana del Farmaco per il trattamento (e non la profilassi) dei pazienti affetti da infezione da Sars-Cov-2 e la cui dispensazione è prevista esclusivamente a livello ospedaliero, a causa nelle rigorose condizioni d`impiego ancora sottoposte a sperimentazioni e studi clinici.  ( askanews)

Ricordiamo che tra i fans della idrossiclorchina c’è persino Trump, che non si capisce bene per quali motivi, si spenda così tanto, mentre in Italia, si tende ad utilizzarla con accortezze:

“È noto che la clorochina e l’idrossiclorochina possono causare disturbi del ritmo cardiaco e questi possono essere aggravati se il trattamento è combinato con altri medicinali, come l’antibiotico azitromicina, che hanno effetti simili sul cuore. Recenti studi1,2 hanno riportato gravi disturbi del ritmo cardiaco, in alcuni casi fatali, con clorochina o idrossiclorochina, in particolare se assunti a dosaggi alti o in associazione con l’antibiotico azitromicina. La clorochina e l’idrossiclorochina sono attualmente autorizzate per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni. Oltre agli effetti indesiderati a carico del cuore, sono medicinali noti per causare potenziali problemi al fegato e ai reni, danni alle cellule nervose che possono portare a convulsioni (scosse) e riduzione dei livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia). Questi medicinali sono impiegati nel contesto della pandemia in corso per il trattamento di pazienti con COVID-19 e valutati in studi clinici in corso. Tuttavia, i dati clinici sono ancora molto limitati e non conclusivi e gli effetti benefici di questi medicinali in COVID-19 non sono stati dimostrati. Sono necessari risultati di studi ampi e ben disegnati per trarre qualsiasi conclusione.” ( fonte: aifa)

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Varese: il covid provoca perdita dell’olfatto e del gusto

Dai primi risultati di una ricerca internazionale alla quale partecipa il Dr. Alberto Macchi, otorino dell’Ospedale di Circolo di Varese c’è la conferma che il covid provoca le perdita dell’olfatto (80% dei casi) del gusto (69%) e causa insensibilità alle irritazioni delle vie respiratorie (37%)

Da un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica MedRXiv e attualmente sottoposto a revisione indipendente, giungono i primi ma significativi risultati della ricerca internazionale di cui fa parte il dottor Alberto Macchi, otorino dell’Ospedale di Circolo di Varese e Presidente dell’Accademia Italiana di Rinologia. Più di 500 ricercatori di 38 paesi tra cui per l’Italia il dottor Macchi hanno infatti costituito il Global consortium for chemosensory research (GCCR), un consorzio internazionale che ha l’obiettivo di valutare le possibili relazioni tra malattie respiratorie (compreso il COVID-19) e i loro effetti su gusto e olfatto. A coordinare i lavori del consorzio è la dottoressa Valentina Parma che lavora presso la Temple University di Philadelphia. Dopo 11 giorni dal lancio del questionario hanno risposto ben 4039 pazienti Covid+ (uomini e donne di età compresa tra i 19 e i 79). In tutti i pazienti l’olfatto, il gusto e la funzione chemestetica (irritazioni delle mucose delle vie respiratorie o degli occhi, tipicamente ciò che accade tagliando la cipolla o un peperoncino) sono stati significativamente ridotti rispetto al loro stato prima della malattia. In particolare l’olfatto risulta ridotto del 79,7 %, il gusto del 69% e la funzione chemestetica del 37% già prima dell’insorgere dei sintomi virali più noti (tosse, difficoltà respiratorie ecc).  “Altri rapporti aneddotici e scientifici – sottolinea il dottor Macchi – avevano già fornito indicazioni di un legame tra COVID-19 e alterazioni chemosensoriali come l’anosmia. Tuttavia, questi rapporti non sono riusciti a distinguere i potenziali effetti sul gusto, hanno ignorato la chemestesi, in genere mancavano di misurazioni quantitative e erano per lo più limitati ai dati provenienti da singoli paesi. Il nostro studio invece si svolge su un campione molto vasto e internazionale e abbraccia la percezione auto-segnalata in tre distinte modalità chemosensoriali (odore, gusto e chemestesi) prima e durante COVID-19. È importante sottolineare  – prosegue Macchi – che la perdita dell’olfatto sembra avvenire anche in assenza di ostruzione nasale percepita e dunque può essere una spia molto precoce dell’infezione.”  Questi risultati mostrano che la compromissione chemosensoriale associata a COVID-19 non si limita all’olfatto, ma influenza anche il gusto e la chemestesi. L’impatto multimodale e la mancanza di ostruzione nasale percepita suggeriscono dunque che l’infezione da SARS-CoV-2 può interrompere i meccanismi neurosensoriali. 

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Gossip

Temepesta per Elisa De Panicis (GF VIP) “1500 euro per indossare i vestiti sui social”

“Si fa dare vestiti da un’azienda e poi tagga un altro brand”.

Deianira Marzano contro la De Panicis

Elisa De Panicis durata poco nella quarta edizione del Grande Fratello Vip. La bionda provocatrice ultimamente sollevava polemiche dall’opinione pubblica parlando del Covid-19. Quando il lockdown è stato approvato, Elisa ha deciso di lasciare l’Italia ed è approdata in Messico dove continua a fare scandalo.

Lo scandalo dal Messico

Elisa De Panicis si sta approfittando di alcune aziende messicane?

Il sospetto

Alcuni utenti messicani, infatti, hanno segnalato la mancanza di professionalità dell’influencer, che avrebbe chiesto cifre stratosferiche per indossare i capi di abbigliamento di alcuni brand locali, non fornendo poi la dovuta pubblicità sui social alle suddette aziende.

Il ragionamento

Si fa dare dei vestiti da un’azienda messicana e dice che poi li tagga e, invece, tagga tutt’altro brand. In Messico si stanno ribellando e la stanno sbugiardando ovunque su Twitter. Lei in più ha detto: ‘Mi dovete dare 1500 euro se mi faccio la foto e mi metto questo vestito’.

Deianira Marzano con tanto di sue prove allegate : “Secondo voi è modo corretto di ragionare. Ma poi che 1500 euro che fai 50mila visualizzazioni con un milione di follower!”,

Elisa, almeno per il momento, ha deciso di non commentare e di continuare a godersi la sua vacanza tropicale che sembra avergli fatto incontrare un nuovo amore.

Fabio Sanfilippo

Profilo di Elisa [Clicca Qui

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Covid, testo delle regioni con linee riapertura

Resta inteso che in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo.

ABBIAMO EVIDENZIATO ALCUNE PARTI IMPORTANTI E SPECIFICHE, RIMANDANDO LA LETTURA APPROFONDITA SOLO AVER SCARICATO IL FILE PEDF INTEGRALE

Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive, lettera di Bonaccini al Premier:  documento condiviso all’unanimità dai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, concernente “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive” dal prossimo 18 maggio, in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

testo integrale da scaricare, cliccando qui

In ogni scheda sono integrate le diverse misure di prevenzione e contenimento riconosciute a livello scientifico per contrastare la diffusione del contagio, tra le quali: norme comportamentali, distanziamento sociale e contact tracing.

i settori presi in considerazione sono:

RISTORAZIONE • ATTIVITÀ TURISTICHE (balneazione) • STRUTTURE RICETTIVE • SERVIZI ALLA PERSONA (parrucchieri ed estetisti) • COMMERCIO AL DETTAGLIO • COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PUBBLICHE (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti) • UFFICI APERTI AL PUBBLICO • PISCINE • PALESTRE • MANUTENZIONE DEL VERDE • MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

sintesi, ma scaricando il file sopra ci sono dettagli concordati dalle regioni

Ristorazione:

Predisporre una adeguata informazione, potrà ( quindi non obbligatorio ) essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C, rendere disponibili prodotti igienizzanti. Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. ▪ Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro. ▪ I tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti. Non consentita la consumazione a buffet.Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima di ogni servizio al tavolo. ▪ Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria. ▪ La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi).I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti al tavolo. ▪ Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare, o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.

ATTIVITÀ TURISTICHE (STABILIMENTI BALNEARI E SPIAGGE)

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti, ma

assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia (per file orizzontali o a rombo). ▪ Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 m.

Spiagge libere con stesse modalità..

Attività ludo-sportive anti-assembramento, oppure con modalità delle istituzioni.

STRUTTURE RICETTIVE

Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina, mentre il personale dipendente è tenuto all’utilizzo della mascherina sempre quando in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro.

Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina, mentre il personale dipendente è tenuto all’utilizzo della mascherina sempre quando in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro.

Garantire la frequente pulizia e disinfezione e aerazione ( seguono i particolari nel file pdf sopra)

SERVIZI ALLA PERSONA (ACCONCIATORI ED ESTETISTI)

 Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti

Eliminare la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo

 L’operatore e il cliente, per tutto il tempo in cui, per l’espletamento della prestazione, devono mantenere una distanza inferiore a 1 metro devono indossare, compatibilmente con lo specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree (fatti salvi, per l’operatore, eventuali dispositivi di protezione individuale ad hoc come la mascherina FFP2 o la visiera protettiva, i guanti, il grembiule monouso, etc., associati a rischi specifici propri della mansione). ▪ In particolare per i servizi di estetica, nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. ▪ L’operatore deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente) e utilizzare camici/grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti. I guanti devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.

COMMERCIO AL DETTAGLIO

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti

COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PUBBLICHE (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti)

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti

Accessi regolamentati e scaglionati in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. ▪ Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto ai sistemi di pagamento.

Competenze dei Comuni: dovranno organizzare accessi, posteggi, segnalatica, ma anche valutare di sospendere la vendita di beni usati.

In caso di vendita di beni usati: igienizzazione dei capi di abbigliamento e delle calzature prima che siano poste in vendita.

UFFICI APERTI AL PUBBLICO

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti

PISCINE

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti

Divieto di accesso del pubblico alle tribune. Divieto di manifestazioni, eventi, feste e intrattenimenti.

Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da dissuadere eventuali condizioni di aggregazioni e inoltre tra i punti particolari: tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.

La densità di affollamento nelle aree solarium e verdi è calcolata con un indice di non meno di 7 mq di superficie di calpestio a persona. La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona. Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizioni, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto. ▪ Regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 m tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. ▪ Al fine di assicurare un livello di protezione dall’infezione assicurare l’efficacia della filiera dei trattamenti dell’acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 – 1,5 mg/l; cloro combinato ≤ 0,40 mg/l; pH 6.5 – 7.5.Prima dell’apertura della vasca dovrà essere confermata l’idoneità dell’acqua alla balneazione a seguito dell’effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell’allegato 1 all’Accordo Stato Regioni e PP.AA. 16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di laboratorio 14 dovranno essere ripetute durante tutta l’apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessità sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza più ravvicinata.

Le attrezzature come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrelloni etc. vanno disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. Diversamente la sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata. Evitare l’uso promiscuo di oggetti e biancheria: l’utente dovrà accedere alla piscina munito di tutto l’occorrente.

PALESTRE

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti.

Si tratta di almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, o almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa).

Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati. ▪ Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati.Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.

MANUTENZIONE DEL VERDE

La consegna a domicilio del cliente di piante e fiori per piantumazioni deve avvenire nel rispetto delle indicazioni fornite in relazione al trasporto dei prodotti. Se il personale effettua la consegna deve mantenere 1 metro.

Operazioni di potatura o abbattimento alberi: l’operatore alla guida del trattore o macchine semoventi cabinate deve trovarsi da solo, sia durante le fasi di spostamento sia durante le fasi di lavorazione.

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

Come per le attività precedenti, informazioni, igienizzanti, eventuale rilevazione temperatura, barriere alla casse, un metro tra utenti.

Per quanto concerne il trattamento di fondi documentari e collezioni librarie, non potendo essere sottoposti a procedure di disinfezione poiché dannosi per gli stessi, si rimanda alle procedure di stoccaggio in isolamento degli stessi dopo il loro utilizzo.

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Varese

Varese: la questura apre gli uffici per l’immigrazione

Lunedì 18 maggio riapriranno al pubblico gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Varese, dei Commissariati di Busto Arsizio e di Gallarate e del Settore Polizia di Frontiera di Luino. La ricezione del pubblico avverrà soltanto su appuntamento. 

 

In questa prima fase verrà data priorità alla trattazione di pratiche urgenti e alla consegna dei permessi di soggiorno già stampati. Per il ritiro dei permessi di soggiorno l’utenza verrà convocata tramite SMS o telefonicamente. Le informazioni potranno essere richieste soltanto tramite posta elettronica o telefonicamente. Si ricorda che tutti i permessi di soggiorno scaduti dopo il 31 gennaio 2020 conservano la loro validità fino al 31 agosto 2020, ai sensi dell’art. 103 del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito con modificazioni con Legge 24 aprile n. 27. Tra i titoli che autorizzano la permanenza sul territorio fino al 31 agosto 2020, sono ricompresi anche:

  • permessi di soggiorno per richiesta asilo;
  • visti;
  • dichiarazioni di presenza (secondo le tre modalità previste: modulo direttamente consegnato in Questura; timbro sul passaporto; alloggio presso struttura alberghiera).

Fino al 31 agosto 2020 sono prorogati anche:

  • i titoli di viaggio per stranieri (art. 24 D.Lgs. 251/2007);
  • i termini per la conversione dei permessi di soggiorno da studio a lavoro subordinato e da lavoro stagionale a lavoro subordinato non stagionale;
  • la validità dei nulla osta rilasciati per lavoro stagionale, per ricongiungimento familiare, per lavoro per casi particolari, tra cui ricerca, blue card, trasferimenti infrasocietari. (artt.24 co. 2, 28, 29, 29-bis e 27 e ss. D.Lgs. 286/1998).

Per le istanze di primo rilascio o di rinnovo presentate tramite il sistema Poste, la data dell’appuntamento viene generata automaticamente. Poiché tutti i permessi di soggiorno sono prorogati fino al 31 agosto 2020, non verranno prese in considerazione richieste di appuntamento per rinnovo presentate prima dell’1 luglio. Per le istanze di rilascio di primo permesso da presentare in Questura o presso i Commissariati distaccati, l’appuntamento dovrà essere richiesto tramite i seguenti contatti, specificando nome, cognome, data e luogo di nascita, lasciando, altresì, un recapito telefonico e specificando nell’oggetto: RICHIESTA APPUNTAMENTO o RICHIESTA INFORMAZIONI.

  • Questura di Varese.

immig.quest.va@pecps.poliziadistato.it

0332/801 – 756 (758- 754 – 575); solo per informazioni 0332/801739.

  • Questura di Varese – Asilo Politico

4sez.immig.quest.va@pecps.poliziadistato.it

0332/801 – 550 (579)

 

  • Commissariato di Busto Arsizio

comm.bustoarsizio.va@pecps.poliziadistato.it

0331/327905 o 0331/327908 (il lunedì e il giovedì dalle 10.30 alle 12.00)

  • Commissariato di Gallarate

comm.gallarate.va@pecps.poliziadistato.it

0331/712911

  • Settore Polizia di Frontiera di Luino

frontpolterra.luino.va@pecps.poliziadistato.it

0332/534680

Per maggiori informazioni e aggiornamenti, consultare il sito www.questure.poliziadistato.it/it/Varese. Si raccomanda a tutta l’utenza convocata o che ha fissato l’appuntamento, di presentarsi all’orario indicato e di rispettare, durante l’attesa, tutte le misure di precauzione prescritte (distanziamento sociale, utilizzo mascherina o altro mezzo di copertura delle vie respiratorie e pulizia delle mani.

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Somma Lombardo

Somma Lombardo: approvate misure e aiuti per la “fase 2”

Il Consiglio Comunale ha dato il via ad un pacchetto di misure e aiuti del comune per la fase 2. E’ stata approvata una variazione di bilancio da 1,7 milioni di euro per assicurare il livello dei servizi ed erogare tutti i possibili aiuti per far fronte all’emergenza Covid 19.

L’amministrazione di Somma Lombardo, pur in presenza di minori entrate per le casse municipali, ha stanziato un primo “pacchetto di misure Covid”, di competenza comunale, per 370.000 euro, oltre a dare il via a importanti opere pubbliche per complessivi 1.290.000 euro. La variazione di bilancio di 1.660.000 euro in totale, approvata ieri sera dal Consiglio comunale, è finanziata con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione.

Del “pacchetto di misure Covid” fanno parte 40.000 euro per tutelare coloro che sono in prima linea: 12.000 euro destinati all’acquisto di DPI per Protezione civile, Polizia locale e volontari impegnati nei servizi di consegna e aiuto a domicilio, 13.000 euro per la sanificazione e disinfezione di uffici e ambienti pubblici, 15.000 euro per adeguamento e messa in sicurezza di aree di accesso al pubblico e l’acquisto di DPI per dipendenti comunali.

Altri 330.000 euro sono destinati alle esigenze dei cittadini sommesi. Così suddivisi: 200.000 euro di contributi per le famiglie in difficoltà, 30.000 euro di contributi aggiuntivi alla Caritas, 100.000 euro di spese per ricovero minori a seguito provvedimenti dell’autorità giudiziaria. “Si tratta di interventi che vanno ad aggiungersi a quelli già realizzati dal Comune o già finanziati dal Governo”, spiega il sindaco Stefano Bellaria. 

Obiettivo degli investimenti in opere pubbliche, invece, mettere in circolo importanti risorse nel sistema economico del territorio rispondendo al contempo alle esigenze della collettività. Tra queste figurano:

  • Realizzazione alloggio e sistemazione camerate caserma dei Carabinieri al fine di ospitare un maggior numero di effettivi per 210.000 euro (di cui 83.000 euro rimborsati dagli altri Comuni che partecipano al consorzio)
  • Adeguamenti antincendio nei vari plessi scolastici per complessivi 465.000 euro
  • Interventi di manutenzione stradale e abbattimento barriere architettoniche e realizzazione nuovi attraversamenti pedonali per 165.000 euro
  • Progettazione interventi efficientamento energetico scuole e aumento mobilità sostenibile per 210.000 euro
  • Interventi sugli impianti sportivi cittadini per 60.000 euro
  • Ristrutturazione immobili comunali per 91.000 euro
  • Interventi efficientamento pubblica illuminazione per 78.000 euro
  • Interventi su parchi cittadini per 54.000 euro
  • Riqualificazione parcheggio area “Canottieri” per 40.000 euro

Al termine del Consiglio comunale la giunta ha deliberato anche il progetto di riqualificazione della caserma dei Vigili del Fuoco per ulteriori 110.000 euro già messi a bilancio.

Da ultimo, a breve, un ulteriore pacchetto di aiuti economici per imprese e famiglie verrà approvato dopo un confronto con i consiglieri comunali:

  • Riduzione importo Tari attività economiche
  • Riduzione Imposta pubblicità
  • Aumento spazi all’aperto per attività economiche
  • Prolungamento periodo di sospensione pagamento parcheggi strisce blu
  • Definizione di attività promozionali da concordare con le associazioni di categoria e con il Distretto del commercio
  • Organizzazione attività centri estivi per bambini e ragazzi in collaborazione con le altre agenzie educative della città

“Ci prepariamo fin da ora a potenziare il servizio dei centri estivi in vista di una ripresa delle attività nelle prossime settimane”, precisa Bellaria. Sono stati infatti riconvertite le ore di assistenza e supporto scolastico non utilizzate (es. pre e doposcuola) in ore da dedicare ai centri estivi: 20.000 euro risparmiati che vanno ad aggiungersi ai 48.000 euro già messi a bilancio.

“Il nostro impegno è per mettere in campo risposte concrete per la comunità sommese in questo momento particolarmente difficile – ribadisce il sindaco – solo così #InsiemeCeLaFaremo”

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Busto Arsizio

Busto al Centro tre mozioni per sabato 9 maggio, cosa farà Antonelli?

Le richieste ci sono e tante da parte di cittadini ed utenti, preoccupati, non solo per la pandemia, ma sconcertati anche per l’altalenante comportamento delle istituzioni, dal Governo fino a scendere ai piccoli comuni, passando per le regioni e le inesistenti province ( Rai Tre Report https://www.raiplay.it/video/2020/04/Report—Le-province-questi-fantasmi-17584bef-f96e-4276-a1bf-79732a2ecf87.html). Sono commercianti, artigiani, piccoli imprenditori, proprietari di bar e di negozi, società sportive dilettantistiche, operatori dell’edilizia, tutti accomunati dal peso della recessione che, temono, andrà a gravare solo sulle loro spalle. Facendosi portatori di questa “pandemia economica” generalizzata, dove la donna e l’uomo comune, passata la prima ubriacatura multimediale, con televisione ed esperti in gara nell’apparire più che nell’essere, si stanno rendendo conto che non bastano le belle parole, la lista civica Busto al Centro presenterà nel Consiglio Comunale on line di Busto Arsizio, di sabato 9 maggio, tre mozioni. Una riguardante le attività produttive e gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, pizzerie ecc.), una riguardante le società sportive e la terza il settore dell’edilizia. Busto al Centro vorrebbe, da parte del Sindaco e della Giunta, l’impegno per adottare un pacchetto coordinato di tempestivi interventi, atti a favorire la ripresa e il sostegno delle attività commerciali, produttive e del settore degli esercizi pubblici, con annullamento di TARI, TASI e IMU, relativamente ai primi sei mesi del 2020 e ridotti del 30% per l’anno 2021. In particolare, per gli esercizi pubblici, si chiede anche l’annullamento degli oneri per l’occupazione del suolo pubblico per l’anno in corso e l’utilizzo gratuito di spazi esterni, almeno per l’anno 2020, la riduzione degli oneri per insegne, un regolamento per dare certezze ed uniformità di comportamento, sia per esercenti sia per organi di controllo. Per quanto riguarda le società sportive dilettantistiche, visto il protrarsi della pandemia e l’interruzione della stagione sportiva, i rischi di non riuscire a far fronte ai costi sono evidenti, soprattutto si dovrebbe riuscire a dare degli aiuti al settore giovanile, che è il futuro dello sport stesso, si chiede poi di prolungare alla stagione sportiva 2020-2021 la riduzione delle spese per l’utilizzo delle palestre e degli impianti sportivi comunali e a definire, in tempi brevi, il regolamento per i contributi sportivi alle società, adeguatamente rivalutati, di cui se ne è parlato molto ma senza risultati. L’altra problematica riguarda gli accorgimenti da mettere in atto alla ripresa degli allenamenti e delle competizioni per prevenire nuovi contagi. Passando al settore dell’edilizia, Busto al Centro chiede di operare l’allungamento dei termini di pagamento delle rate degli oneri di urbanizzazione e del costo di produzione di almeno sei mesi, la non applicazione delle sanzioni previste per i pagamenti in ritardo, estendendo la moratoria a tutto il 2020, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e la rigenerazione urbana, con significative agevolazioni relative agli oneri di urbanizzazione primaria, secondaria e standard per almeno un biennio, la riduzione dei costo di costruzione, con parametri che rendano più attraente l’intervento, anche nei contesti depressi. Per tutti gli intervanti, compresi quelli di nuove costruzioni, si propone l’esclusione dei costi di occupazione del suolo pubblico, mentre per i diritti di segreteria si chiede di estendere le tariffe per le pratiche non onerose anche a quelle onerose fino al 2022, con una sostanziale riduzione dei costi. Non resta che aspettare la volontà del Sindaco Antonelli e della Giunta a delle richieste che sembrano sensate…bilancio del Comune permettendo, ma si sa che i bilanci dei comuni, quando si vuole, sono anche elastici.

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Pio Albergo Trivulzio, Giuseppe Criseo intervista Fabio Scottà

 

Il Pio Albergo Trivulzio, una realtà importante nel milanese, ricordiamo che  nasce dalle disposizioni testamentarie del 26 agosto 1766 del principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio (1692-1767), nobile milanese e filantropo, attraverso le quali ne ordina la fondazione all’interno del suo stesso palazzo di abitazione, a Milano, in Contrada della Signora.

Tristemente noto per i fatti di cronaca nel 1992 per essere legato alle prime indagini legate a Tangentopoli. Difatti, l’incipit delle inchieste giudiziarie di Mani pulite ebbe luogo il 17 febbraio 1992, quando Il pubblico ministero Antonio Di Pietro chiese e ottenne dal GIP Italo Ghitti un ordine di cattura per l’ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio.

Ne riparliamo in seguito alle decine di morti di questo periodo, martoriato dal coronavirus, con le sue conseguenze letali su ospiti che si attendevano cure amorevoli e invece non ne sono usciti se non in  una bara.

Ospiti coinvolti ma anche il personale interno ha avuto i suoi problemi: è stato ricoverato il medico che sollevò il caso del Pio Albergo Trivulzio che è stato sospeso per la richiesta di mascherine a tutti ed infine reintegrato.

E’ stato sottovalutata anche in quella sede come a livello nazionale, la pericolosità del virus pandemico Covid-19? Lo stabiliranno i magistrati.

Nel frattempo registriamo e vi facciamo sentire la testimonianza di chi ha vissuto sulla sua pelle, la tragicità di quei momenti, Fabio Scottà del “Comitato  giustizia e verità per le vittime del trivulzio” che si propone su Facebook in questi termini:

Buongiorno, siamo un gruppo di parenti degli ospiti del Pio Albergo Trivulzio di Milano.
Ci siamo ritrovati in queste ore di angoscia per cercare di tutelare la salute e i diritti degli ospiti del PAT attualmente ricoverati. Nonché tutelare i diritti, la dignità e la memoria dei parenti che purtroppo hanno perso un loro caro all’interno del PAT durante il contagio di COVID-19.

Chiediamo:
– trasparenza rispetto a ciò che è accaduto e sta succedendo all’interno della struttura ora.
– che vengano immediatamente effettuati i tamponi e venga accertata l’eventuale positività al virus degli ospiti e del personale medico e infermieristico
– che vengano somministrate tutte le cure necessarie al loro benessere a seconda dei diversi livelli di gravità
– che i locali del PAT vengano sanificati e resi idonei alla permanenza di ospiti e operatori.
– che siano garantiti tutti i servizi essenziali(assistenziali, psicologici, medici etc) di cui gli ospiti che vivono una fragilità hanno assoluto bisogno
– la tutela dei parenti dei defunti, garantirne dignità e verità
– la tutela dei lavoratori e lavoratrici del PAT e della loro salute
– che vengano accertate tutte le responsabilità di chi ha e ha avuto il compito di gestire la salute degli ospiti e dei lavoratori del PAT durante l’epidemia

Fabio Scottà attende giustizia ed espone i suoi dubbi sulla gestione del periodo, ricordiamo che  al Trivulzio 300 morti in quattro mesi: “la media degli altri anni era 186 decessi”
dice il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco“,

Ci sarà e vorrà tempo per gli approfondimenti in sede giudiziaria, non semplici ma opportuni per fare luce su eventuali inefficienze e carenze che saranno stabilite nelle sedi opportune.

Una tragedia immane per tutti e che non ha eguali in Italia.