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Busto Arsizio

Busto Arsizio, tentato suicidio

                       Fotografia, Eva Blue

 

“Busto Arsizio, Tentato Suicidio”

Donna che vuole tentare il suicidio scrive un sms al marito per comunicargli la sua intenzione di togliersi la vita. Il marito chiama il 112 per far scattare l’ intervento di salvataggio. Due carabinieri di Busto Arsizio si recano sul posto, ma non ottengono nessuna risposta, nè telefonica nè al citofono. I carabinieri intravedono la finestra aperta della mansarda, salgono sul tetto e raggiungono la finestra. Entrati nell’ appartamento sfondano una porta interna chiusa a chiave. La donna all’ interno, agonizzante e priva di sensi, è stata adagiata a terra e le è stata fatta la rianimazione. Il 118 l’ha portata all’ ospedale di Busto Arsizio.

Francesca Cavellini

 

 

 

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Eventi

Quinta Giornata nazionale della Salute della donna

 Zampa: “Da domani attivo un Numero Verde per i quesiti delle donne italiane”

Il sito del Ministero si arricchisce di infografiche dedicate

“Domani è la Giornata nazionale della Salute della donna. L’emergenza sanitaria da Covid-19 non può farci trascurare questo importante appuntamento, istituito nel 2015 per sensibilizzare le donne italiane sui temi della salute. Da domani sarà attivo un Numero Verde gratuito, cui le donne potranno rivolgersi per ricevere risposte a dubbi e quesiti sul Coronavirus”.

È quanto dichiara in una nota la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, in occasione della Giornata nazionale della Salute della donna.

Dal 2015 ad oggi in questa Giornata, promossa dal Ministero della Salute insieme alla Fondazione Atena Onlus, sono state messe in campo molteplici manifestazioni con incontri per approfondire temi centrali della salute al femminile insieme alla possibilità di consulenze mediche e screening gratuiti.

Quest’anno, in considerazione della pandemia da Covid-19, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione organizzate dalle principali istituzioni, associazioni e società scientifiche che si occupano di promozione della salute della donna saranno rinviate a settembre.

L’emergenza sanitaria da Coronavirus non ferma comunque le attività 2020. Da oggi, infatti, è attivo il Numero Verde gratuito 800189441, la cui attivazione è stata resa possibile grazie ad AIDM (Associazione Italiana Donne Medico) e FISM (Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane): un call center formato da 100 dottoresse e dedicato a rispondere ai quesiti di tutte le donne del nostro Paese. Un servizio concreto offerto a quante, soprattutto in questi giorni di grave emergenza sanitaria, avvertono la necessità di ricevere risposte a dubbi o quesiti legati al Covid-19.

Tra le nuove iniziative il Ministero della Salute ha previsto la pubblicazione periodica sul proprio portale di numerose infografiche che approfondiscono diverse tematiche: a partire da oggi la prima riguarda le donne e il Coronavirus, con i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità su incidenza, età e sintomi tra gli operatori donne. Successivamente troveranno spazio argomenti come la menopausa, l’osteoporosi, il percorso nascita ma anche la violenza domiciliare e la depressione, con dati ed una sessione dedicata a chi rivolgersi. Il sito sarà inoltre arricchito da video testimonianze di donne impegnate quotidianamente nella lotta al Covid-19.

‘’La Fondazione Atena Onlus, che da sempre si occupa di ricerca nel campo delle neuroscienze, promuove anche la cultura di una corretta informazione e prevenzione sanitaria, perché entrambe possono contribuire ad intercettare in tempo le patologie prima che diventi difficile combatterle. Siamo convinti che sia giusto rimandare a settembre questo appuntamento così importante per non abbassare la guardia sul fronte della prevenzione e della cura delle principali patologie della donna’’ – spiega Carla Vittoria Maira, Vice Presidente Fondazione Atena Onlus.

“L’Associazione Italiana Donne Medico, nonostante la Pandemia che sta attanagliando il nostro Paese e che sta vedendo protagoniste tante Colleghe che in prima linea stanno dando il proprio contributo nella lotta al Coronavirus, ritiene importante l’opportunità di  promuovere  una  giornata nazionale orientata a sensibilizzare e a focalizzare l’attenzione sul tema della salute dell’universo femminile, interessando tutte le età della vita, dalla nascita alla senescenza” – informa la Dottoressa Antonella Vezzani, Presidentessa AIDM.

“Il sistema delle Società Scientifiche è al fianco del Ministero della Salute per offrire alle donne ulteriore supporto in questo clima pandemico” – aggiunge Franco Vimercati, Presidente FISM.

Il Ministero della Salute riveste un ruolo fondamentale anche nel prevenire la violenza alle donne, tema che ricorre spesso in questi giorni di convivenze forzate, spesso all’insegna di episodi di aggressione tra le mura domestiche.

Con il Servizio Formazione dell’Istituto Superiore di Sanità è stato predisposto un percorso formativo a distanza (FAD) dal titolo “Prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso l’attivazione delle reti territoriali”. Avviato il 29 gennaio, il Corso FAD sarà fruibile fino al 29 luglio 2020 e impegnerà circa 640 Pronto Soccorso collocati nelle Regioni e nelle Province Autonome, coinvolgendo 20.000 operatori sociosanitari che lavorano nel PS o che vi collaborano strettamente. La finalità è quella di acquisire conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali indispensabili per individuare, diagnosticare e gestire la violenza di genere.

“Il mio ringraziamento speciale va a tutte le donne che si fanno carico della salute delle proprie famiglie, quelle donne che portano sulle proprie spalle la gestione della salute del nostro Paese. E il mio ringraziamento speciale oggi va a quelle donne che, in prima linea, affrontano con determinazione e dedizione l’emergenza sanitaria da Covid-19 – afferma Zampa, che conclude Questi giorni non ci devono far dimenticare che la sanità è gestita per oltre il 70% dalle donne in maniera capillare. Accanto ai Direttori generali degli ospedali ci sono infatti tante professionalità femminili che si occupano a 360 gradi della salute dei degenti: dai medici alle infermiere, alle ostetriche, alle altre operatrici sanitarie. Il loro lavoro è fondamentale per arginare l’emergenza da Covid-19 che il nostro Paese in particolare si trova ad affrontare”.

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Istituzioni

8 marzo. Lombardia regione virtuosa per presenza femminile nelle istituzioni locali, tutti i dati nel rapporto di Polis

La presenza di almeno un terzo di donne nei Consigli Comunali che passano dal 23,2% del 2012 al 34,2% del 2019, collocano la Lombardia tra le regioni italiane virtuose, i cui cittadini stanno maggiormente investendo nella presenza femminile nella politica locale. È questo uno dei dati più interessanti contenuto nel Rapporto di ricerca ‘La presenza delle donne nella politica locale in Lombardia’ stilato da Polis Lombardia (Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia) alla vigilia della Festa della Donna 2020.

I DATI – Nei Comuni della Lombardia, le donne che ricoprono cariche politiche sono 8.126, pari al 34,6% delle 23.449 cariche complessive. Chi ricopre l’incarico di sindaco rappresenta il 17,9% del totale, chi è vicesindaco il 30,1%, mentre chi ha la delega di assessore arriva al 45,4%. E, ancora, le Consigliere comunali sono il 34,2% del totale, le Presidenti di Consiglio Comunale il 21,3%, il 39,3% le Vicepresidenti e il 31,8% le Delegate dal Sindaco. Spicca il dato di chi è assessore, visto l’obbligo del rispetto del 40% nei comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti. La percentuale di donne che ricoprono cariche nelle amministrazioni comunali compresa tra il 40% e il 60%, sui dati complessivamente considerati, questa percentuale si raggiunge solo nei Comuni che hanno un’ampiezza demografica compresa tra i 5.000 e i 15.000 abitanti.

GIOVANI E ISTRUITE – Il rapporto rileva che le donne che ricoprono il ruolo di prime cittadine, assessore o consigliere nei comuni lombardi si presentano con una scolarità alta ed un interesse per la politica che coinvolge le giovani donne in misura percentualmente maggiore dei giovani uomini. Sul fronte dell’investimento formativo, le donne confermano, come accade in generale nella società italiana, il loro maggiore impegno: il 43,2% delle donne ha un titolo di studio superiore al diploma, contro il 31,1% dei colleghi uomini. Riguardo all’età, mentre predomina ancora la presenza di uomini maturi, vista l’ampiezza della generazione ‘baby boomers’ – over 55, al femminile, invece, l’investimento nella politica locale è fatto in particolar modo dalla Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) e dalle Millennials (nate tra il 1981 e il 1996) , donne mediamente più giovani e quindi presumibilmente chiamate a conciliare lavoro e politica con famiglia e cura dei figli.

Il numero delle donne sindaco è cresciuto tra il 2012 e il 2019 di appena 3 punti percentuali e, dall’altro, dalla dimensione più piccola dei comuni amministrati da donne: sono, infatti, appena 13 su 266 le prime cittadine in carica in Comuni tra i 15.000 e i 30.000 abitanti e 5 ‘guidano’ i Comuni sopra i 30.000 abitanti. Nessun Comune al di sopra dei 60.000 abitanti è amministrato da un sindaco donna, nonostante proprio il Comune più popolato, – Milano – abbia avuto in un recente passato un sindaco donna. Interessanti sono anche i dati che riguardano le singole province della Lombardia. La provincia di Milano è in testa per quanto riguarda la presenza di donne sindaco; percentuale che raggiunge il 30%. Seguono, Bergamo, Lodi, Monza-Brianza e Pavia. Mentre Cremona è fanalino di coda con il 10%.

Le donne che ricoprono la carica di assessore in Lombardia sono 1.619, il 45,38%. In vetta alla classifica la provincia di Cremona con il 50, 5%. Seguono Como 49,08% e Mantova con il 48,86%. In coda i comuni della provincia di Lodi e Pavia con circa il 40% delle donne assessore.

LE CONSIGLIERE COMUNALI – Le donne presenti nei Consigli Comunali della Lombardia sono 5.799 pari al 34,2%. Ad aver la presenza maggiore sono i comuni della provincia di Milano hanno la presenza femminile più numerosa con il 39.04%. In fondo alla classifica i comuni della provincia di Como.

RISULTATI PROMETTENTI – La Lombardia presenta dunque risultati promettenti in tema di riequilibrio di genere negli enti Locali. Le nuove norme hanno accelerato la partecipazione alla politica locale delle donne, per cui il risultato del 40%, che rappresenta il raggiungimento di una parità effettiva, è un obiettivo raggiungibile.

PELLEGRINI CONSIGLIERA DI PARITÀ: DONNE PIÙ PRESENTI – “I dati della ricerca sono molto significativi e fanno ben sperare. Certamente le leggi sul riequilibrio della rappresentanza di genere hanno pesato molto permettendo l’immissione di tante donne nell’ambito delle Istituzioni, ma quello che sta accadendo, anche se lentamente, credo sia un processo culturale che vede nella valorizzazione delle differenze e quindi anche quella di genere, un punto qualificante ed una risorsa per il bene comune. Le donne sono sempre più presenti, non solo nelle Istituzioni, ma anche in tantissime realtà dove, dal basso, si risponde ai bisogni delle comunità. E fanno la differenza”, afferma Carolina Pellegrini, Consigliere di parità regionale della Lombardia.

‘DONNA FA LA DIFFERENZA’ – “Il processo culturale che auspico da sempre è proprio questo. Gli sguardi e gli approcci diversi alla realtà degli uomini e delle donne sono davvero una risorsa nel momento in cui entrano in relazione ed interagiscono. L’interazione però può esserci nel momento in cui la persona rimane leale alle sue origini. La donna laddove è chiamata a decidere deve poter fare la differenza proprio perché donna. Il potere è una opportunità troppo grande per essere sprecata nel momento in cui è possibile fare la differenza per il bene comune. Donne fate le donne”. Il rapporto integrale su ‘La presenza delle donne nella politica locale in Lombardia’ è pubblicato sul sito www.polis.lombardia.it .