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Operativa h24 la rete antiviolenza contro le donne. 

Operativa h24 la rete antiviolenza contro le donne. I numeri da chiamare per ricevere aiuto

Assessora Dimaggio: “Se avete bisogno chiamateci. Approfittate di una scusa qualsiasi per fare una telefonata”

Restare a casa per sconfiggere il virus è l’imperativo di questa emergenza sanitaria. Ma non per tutte le donne la casa è un luogo sicuro. Lo sanno bene le vittime di violenza domestica che in questo periodo sono costrette a una convivenza forzata all’interno delle proprie abitazioni. Per non lasciare sola nessuna di loro, e continuare ad aiutare le donne anche in questo periodo di emergenza, resta operativa h24 la la rete antiviolenza Interistituzionale di Varese coordinata dal Comune e dall’assessorato alle Pari opportunità.

I centri – spiega l’assessora Rossella Dimaggio – stanno continuando a garantire i servizi essenziali tramite il telefono e le video chiamate. Insieme al numero unico nazionale (1522), a Varese si possono chiamare anche i numeri diretti delle principali centri antiviolenza che compongono la rete”.

Attraverso il contatto telefonico con la rete antiviolenza viene offerto supporto psicologico e legale. Le associazioni inoltre sono in costante raccordo con il numero 1522 nazionale, con le FFOO e i Servizi Sociali del territorio. È costante inoltre il monitoraggio delle situazioni di donne con problematiche più accentuate a cui viene offerto un supporto costante. È poi regolarmente attivo il servizio psicologico in emergenza presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo dell’ASST Settelaghi.

Chiunque avesse bisogno di aiuto non esiti a telefonare – insiste l’assessora – fatelo con una qualsiasi scusa, quando passate l’aspirapolvere in un’altra stanza, quando andate a buttare la spazzatura o a fare la spesa. Noi cercheremo di fare il possibile per aiutarvi”.

Di seguito si elencano i numeri per ciascun centro:

 

  • Eos 0332 231271 e 3494074758

  • Dico_Donna 324 8423264

  • Icore 0331 618959 e 345 6062090

  • Donna Sicura 3401548441

 

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SOCIETA'

Uno studio choc ONU: il 90% delle persone ancora con pregiudizi sulle donne

Uno studio choc ONU: il 90% delle persone ancora con pregiudizi sulle donne. Dati raccolti in 75 Paesi: il 91% degli uomini e l’86% delle stesse donne coltiva almeno un elemento di “pregiudizio” verso l’universo femminile.

E’ un’immagine sconcertante, ancora grondante di pregiudizi, che viene fuori dal Report dell’Onu sui ruoli di genere presentato dall’Un Development Programme e ripreso da vari media in giro per il mondo. Secondo il rapporto, quasi il 90% degli esseri umani del pianeta è “infettato” da qualche forma di pregiudizio nei confronti delle donne. Nel rapporto si accredita una tendenza “scioccante” sulle prospettive di una maggiore uguaglianza di genere a dispetto degli sforzi fatti da varie istituzioni a livello globale per ridurre il gap fra uomini e donne e dei progressi pur compiuti. Stando a questa ricerca, basata su un indice sociale messo a punto elaborando dati raccolti in 75 Paesi, il 91% degli uomini e l’86% delle stesse donne coltiva tuttora almeno un elemento di “pregiudizio” verso l’universo femminile in relazione alla politica, all’economia, all’educazione, alla violenza sessuale o ai “diritti riproduttivi”.In totale risulta che un 80% del campione è convinto che gli uomini siano leader politici migliori delle donne, un 40% che siano meglio al vertice del business e un 30% addirittura che sia accettabile per i mariti picchiare le mogli. “Sono numeri che io considero scioccanti”, ha commentato Pedro Conceicao, funzionario dell’Onu e responsabile del rapporto, dopo aver denunciato che “viviamo ancora in un mondo dominato dai maschi”. “Vi sono progressi, ha aggiunto, in molte realtà di base nella partecipazione e nell’empowerment delle donne, ma in altre continuiamo a sbattere contro un muro”. Dunque per una percentuale considerevole degli uomini, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, coltiva almeno un elemento di “pregiudizio” verso l’universo femminile.