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Cronaca

Lettera aperta di una maturanda

Nel paese i toni della discussione sulla scuola, trascurata e bistrattata da tutti gli ultimi governi, prodighi di promesse  fatue e proposte improbabili. Abbiamo ricevuto e pubblichiamo con piacere la lettera di una giovane maturanda sulle cui spalle gravano le incompetenze di una classe politica in continua campagna elettorale.

Salve, mi chiamo Giulia Granata  e sono una maturanda.

 Io e altri studenti (@nomaturita2k20) stiamo scrivendo a molti giornali per far sentire la nostra voce e spero che anche voi ci aiuterete in questa battaglia. Come penso già saprete, stiamo premendo per annullare l’esame di maturità. 

In alternativa proponiamo una valutazione meritocratica basata sulla media del triennio x 10, in modo da non creare alcun 60 politico oppure ammissioni non meritevoli. 

Perché lo stiamo facendo tutto ciò?

Vogliamo evidenziare i vari problemi che stiamo affrontando:

  • Con lo svolgimento delle lezioni online molti studenti (circa il 63%) stanno avendo problemi con la DaD (didattica a distanza) data la totale assenza o inefficacia degli strumenti a loro disposizione. Inoltre, molti docenti, presi alla sprovvista, hanno cominciato il programma troppo tardi, velocizzando le lezioni e riempiendo gli studenti con compiti e interrogazioni;
  • Ad oggi ci ritroviamo con gli insegnanti che continuano ad andare avanti con i programmi e a continuare le interrogazioni quando invece potremmo (e dovremmo) prepararci per l’esame. Alcuni, addirittura, non hanno alcuna valutazione e pensano ancora ai recuperi del primo quadrimestre;
  • Riteniamo che i soldi spesi per questa maturità potrebbero servire invece per cause di maggior importanza, come per esempio aiutare la sanità italiana oppure le famiglie che in questo momento non possono reggere le spese economiche;
  • Con lo svolgimento della maturità in presenza, potrebbe esserci un rischio di contagio enorme, e noi non vogliamo esserne la causa. Ma non tanto per noi stessi, ma per gli altri: abbiamo tutti una famiglia e anche i docenti, essendo la maggior parte over50, sono a rischio;
  • Molti stati hanno annullato l’esame di maturità e siamo uno dei pochi a non averlo fatto, seppur essendo uno dei più colpiti;
  • Infine, tra studenti e docenti regna il caos, perché il decreto sembra essere dato alla libera interpretazione degli insegnanti, i quali non capiscono cosa fare durante l’esame. Non si capisce cosa dobbiamo fare nell’elaborato, continuano a cambiare idea sul PCTO e sulla modalità di esposizione. 

E queste sono solo le problematiche tecniche. Quelle psicologiche sono ben altre e, se possibile, più distruttive.  

Restiamo comunque delle persone. Persone con una famiglia, persone che hanno perso i propri cari, persone che sono state ignorate fino ad ora e persone che sono stanche di tutto. Lo stress fino ad ora è stato tanto, aggiungere l’esame sarebbe insopportabile e deleterio per noi. Abbiamo avuto attacchi d’ansia e di panico, alcuni hanno ammesso di essere entrati in depressione.

Alcune scuole, per fortuna, hanno messo a disposizione uno sportello per il supporto psicologico e non sono stati pochi quelli che hanno deciso di usufruirne. 

Non siamo cavie, non siamo imbuti. Non di una prova non ancora decisa agli albori di giugno. Non di un governo che ha deciso che governa solo lui, che ha ammesso in modo indiretto di non voler essere democratico e ascoltare, non di chi ci blocca, di chi ci banna e di chi tenta di zittirci in tutti i modi invece che ascoltare. 

Noi siamo gli studenti, il vostro futuro