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Cronaca

L’Europa contro il Turismo Italiano

Ancora uno schiaffo da parte dell’Europa.

Il Parlamento Europeo ha votato contro l’emendamento della Lega che chiedeva che le concessioni demaniali marittime fossero escluse dalla direttiva Bolkestein.

E’ un duro colpo per il nostro turismo già fortemente provato.

L’Europarlamentare della Lega Alessandro Panza (nella foto) ha dichiarato : ” Spiace apprendere che ai no da parte dei grandi gruppi europei si è affiancato il mancato sostegno all’emendamento di buona parte del Pd e del M5S, oltre che Iv e Azione, che si sono resi complici della bocciatura del provvedimento. Per loro e per il Governo, evidentemente, la difesa dei balneari vale solo a parole.

Ma nonostante questo ennesimo affronto ci ostiniamo a restare in Europa. Una Europa che ci crea solo problemi, non ci offre solidarietà e ci tratta da barboni.

Il Regno Unito ha votato la Brexit e non dovrà più soggiacere agli umori di Merkel e soci ma noi ancora insistiamo a rimanere. Siamo masochisti. Dobbiamo riappropiarci della nostra sovranità e della nostra moneta.

ANDIAMOCENE SUBITO DA QUESTA BRUTTA EUROPA.

Franco Simonetti

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EUROPA & MONDO

Esteri. Gli stereotipi europei e il G7 che non deve arretrare…

“ll dilagante scetticismo sull’UE deve fermarsi per un momento. Viene finalmente ripreso il grande progetto che è stato una forte ambizione e speranza. Dalle rovine e dal sangue di due guerre mondiali è nata un’intesa regionale che rimane unica al mondo. Come tutto è imperfetta, ma proviamo a immaginare dove saremmo senza il trattato di Roma del 1957?”

Questa dichiarazione dell’Ambasciatore Minuto Rizzo, Presidente della NATO Defence College Foundation deve far riflettere.

Come attualissimo è quanto scritto nel 2013 dalla filosofa Chiara Botticci: “Il mito politico dell’Europa è più che una narrazione storica. L’Europa, come qualsiasi altra struttura politica sovranazionale, dipende da un eccesso di attaccamento emotivo: richiede storie condivise che hanno il potere di provincializzare le identità nazionali e galvanizzare nuove forme di fedeltà e azione politica”.

La pandemia da “Virus di Wuhan” ha messo in evidenza con forza la complessità di questa situazione.

Nelle settimane passate, quando i ministri delle finanze europei hanno approvato l’assistenza di emergenza sotto forma di prestiti, attraverso il meccanismo europeo di stabilità (MES), le reazioni politiche sono state differenti, soprattutto in Italia. Allo stesso modo, le richieste italiane di condivisione del debito sono state accolte con ostilità da molti paesi del nord Europa compresa la Germania. Queste reazioni hanno profonde radici culturali.

Ad aprile, per esempio, i lettori del tabloid più venduto della Germania, il Bild, si sono svegliati con un titolo sorprendente: “Ciao, Italia! Ci rivedremo presto. Per un espresso o un bicchiere di rosso. In vacanza o nella pizzeria locale”. Espresso, vino, pizza: questa presunta “dichiarazione di solidarietà” aveva poco da dire sull’Italia e molto sulle prospettive tedesche. I commentatori italiani hanno replicato prontamente, con un misto d’indignazione e stupore. Alcuni quotidiani vicini alle idee del governo italiano hanno pubblicato articoli cercando di far passare un messaggio positivo e di nascondere le responsabilità politiche e gli obblighi morali della Germania.

Tutti gli interlocutori hanno seguito uno “canovaccio” prevedibile. Il fascino tedesco per l’Italia è più antico del Viaggio italiano di Goethe (1816/17) e si è progressivamente consolidato!

Allo stesso modo, molti italiani hanno cercato in Germania un “alter ego” necessario al proprio senso d’identità nazionale. Colore, passione e transitorietà a sud delle Alpi, competenza, produttività e noia a nord: identità così speculari hanno giocato un ruolo cruciale dal diciannovesimo secolo.

Ippolito Nievo, nelle “Confessioni d’un italiano (1858)”, ha paragonato il Bel Paese alla bellezza effimera di una lunga serata estiva.

L’Italia, osserva Nievo, può essere compresa solo da un italiano, ma può essere amata solo da uno straniero, e in particolare da quei settentrionali, che apprezzano anche il fascino cupo di una brughiera torbida. La mente umana, secondo il Nievo, può imparare ad ammirare i grandi successi del Nord, ma il cuore umano desidererà sempre il Sud”. Nel 1958, Ennio Flaiano visitò Amsterdam e notò che l’Italia, per gli olandesi, non significava altro che tessuti e panna montata.

Identità e cliché stereotipati non hanno perso il loro fascino nel XXI secolo. Il lettore tedesco medio, d’altra parte, guarda l’Italia della narrativa poliziesca di Andrea Camilleri o a qualche “balla auto-dissacrante” tipo le scritture acchiappa soldi sulla malavita napoletana che parlano di famiglia, amore e criminalità organizzata.

La crisi del debito greco avrebbe dovuto insegnare agli europei che la collaborazione internazionale richiede comprensione e rispetto reciproco.

La crisi del coronavirus mostra che non abbiamo ancora imparato la lezione.

Nessuno dovrebbe cercare di distogliere i nord europei e i tedeschi in particolare, dal loro amore per la pizza, la passione e il prosecco. E nessuno dovrebbe parlare degli italiani solamente per il loro fascino che provano per la disciplina nordica.

Per essere chiari: l’efficacia di queste narrazioni secolari, su entrambi i lati delle Alpi, è presente lo scetticismo cui fa riferimento Minuto Rizzo.

Non è quindi un caso che i tedeschi non si fidino degli italiani economicamente parlando e che gli italiani non si fidino dei tedeschi come capaci di avere comprensione dei loro problemi. Finché ogni paese considera l’altro come una proiezione dei propri desideri e difetti, non ci sarà una narrazione condivisa. Ci vuole unità.

Di queste ore la notizia che il “no” della cancelliera tedesca ha influito e, di fatto, il presidente degli Stati Uniti è stato costretto a rinviare il G7 anche perché sarebbe impossibile tenere un G7 senza il paese leader nell’Unione Europea in questo periodo in cui di “unione” ce n’è poca….

Il Presidente Trump ha appena dichiarato che posticiperà il vertice dei sette grandi, che voleva tenere a fine giugno alla Casa Bianca, dopo che la cancelliera tedesca aveva declinato il suo invito a partecipare di persona a causa dei rischi da Virus di Wuhan. Trump intenderebbe organizzare il vertice a settembre.

L’altro elemento che mette in evidenza la strategia USA è l’invito della Russia: Trump conferma di fatto di tenere un canale privilegiato con Mosca, anche nel momento di massimo confronto geopolitica con la Cina comunista anche se in Europa molti pensano che l’attuale approccio di Putin rende difficile ogni suo tentativo di dialogo e di avvicinamento atteso che la Russia è sospesa dal G7 ormai dal 2014.

L’esclusione, che tecnicamente è una sospensione, è uno degli elementi centrali delle decisioni occidentali. Il presidente USA ha poi spiegato di voler invitare anche altri paesi come la Corea del Sud, l’Australia e l’India.

Il G7, quest’anno a guida Usa, doveva tenersi in videoconferenza alla fine di giugno. Il no di Merkel ha poi cambiato il quadro, un no nel quale chi conosce i meccanismi della diplomazia può intravedere un aumento della distanza fra Trump e l’Europa a guida Merkel. Washington vorrebbe superare l’attuale “arretramento” a una possibile “nuova guerra fredda”.

L’Italia deve vedere in questa partecipazione “allargata” una possibilità di uscire dall’anonimato in politica estera che caratterizza questo momento.

Deve sfruttare la sua vocazione europea e i buoni rapporti con Berlino e cercare un’identità superando le contrapposizioni Sud –Nord e tentare di non essere estromessa dal G7 per “inesistenza internazionale”.

Chi ci rappresenta deve sempre ricordare che nel 1957 l’Europa scelse di esistere “unita” firmando in Campidoglio i Trattati di Roma che istituirono la Cee (Comunità Economica Europea) e la Ceea (Comunità europea dell’energia atomica, nota come Euratom).

Il quadro storico entro cui s’inserirono i Trattati era il secondo dopoguerra (ritorno alla pace dopo le dittature e le tragedie del secondo conflitto mondiale, nascita delle democrazie parlamentari in Germania e Italia, ricostruzione economica e sociale) e la “guerra fredda”, con il continente diviso dalla Cortina di ferro.

Ora bisogna guardare avanti e non arretrare troppo.

L’oggi novantenne Clint Eastwood ha detto in un suo famosissimo film: “A volte per tirare un colpo vincente bisogna arretrare, ma se arretri troppo non combatti più.”

L’Europa unita merita di meglio.

Generale Giuseppe Morabito

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POLITICA

Delmastro (FDI) da Germania ultimatum da Terza guerra mondiale

– “La sentenza ad orologeria della Corte Costituzionale tedesca manda sull’ottovolante le Borse e gli spread in un momento cruciale per il futuro dell’Europa.

Le condizionalita’ poste per la futura partecipazione della Bundesbank agli acquisti dei titoli di Stato hanno il sapore di un ultimatum da Terza guerra mondiale. La Germania frantuma ogni sogno di gloria collegato ad una idea di Europa solidale degli eurobond.

Senza Quantitative Easing resta solo il Mes, quello duro con le condizionalita’, che ha ridotto sul lastrico la Grecia”. Cosi’ Andrea Delmastro Delle Vedove, capogruppo FdI in commissione Esteri alla Camera. “Non possiamo andare avanti cosi’, la Germania non puo’ piu’ essere padrona dell’Europa!

Il governo Conte – riprende – reagisca duramente e chieda alla Commissione europea l’avvio di una procedura d’infrazione per l’eccessivo surplus della bilancia commerciale tedesca, strumento di politica economica con cui invade e soggioga i mercati dei paesi produttivamente piu’ deboli.

Se la Germania vuole spadroneggiare non lo faccia piu’ per il tramite di istituzioni europee come la Bce create a suo uso e consumo”

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EUROPA & MONDO

Coronavirus, la risposta dell’Europa il 17 aprile

Parlamento europeo

2019-2024

 

TESTO ADOTTATI

TA P9_(2020)0054

Un’azione coordinata dell’UE per combattere la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze

 

PE647.590

Risoluzione del Parlamento europeo del 17 aprile 2020 sull’azione coordinata dell’UE per combattere la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze (2020/2616 (RSP))

Il Parlamento europeo,

–per quanto riguarda l’articolo 132(2) e (4) del suo regolamento,

A.considerando che l’articolo 2 e l’articolo 21 del trattato sull’Unione europea (TEU) sanciscono la solidarietà come valore fondamentale dell’Unione; che l’articolo 3 della TEU afferma che l’Unione mira a promuovere i suoi valori, vale a dire la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà, tra gli Stati membri, nonché il benessere dei suoi cittadini;

B.considerando che il Parlamento ha adottato una risoluzione il 15 gennaio 2020 sull’accordo verde europeo (2019/2956 (RSP));[1]

C.considerando che la diffusione globale ed europea del COVID-19 è già tragicamente costata la vita a molte migliaia di persone in Europa e nel mondo, causando danni irreparabili e limitando oltre un miliardo di persone alle loro case;

D.      considerando che l’offerta di assistenza sanitaria è, soprattutto una competenza nazionale e la sanità pubblica, una competenza condivisa tra gli Stati membri e l’Unione;

E.considerando che la risposta dell’UE alla pandemia di COVID-19 è stata finora caratterizzata da una mancanza di coordinamento tra gli Stati membri in termini di misure per la salute pubblica, comprese le restrizioni alla circolazione delle persone all’interno e all’interno delle frontiere e dalla sospensione di altri diritti e leggi; che, con la messa in attesa della nostra economia, gli effetti della conseguente perturbazione sui cittadini, sulle imprese, sui lavoratori e sui lavoratori autonomi europei saranno drammatici;

F.considerando che, durante la pandemia, i sistemi sanitari sono sottoposti a forti pressioni per garantire un’assistenza adeguata a tutti i pazienti;

G.considerando che le misure adottate dai governi dovrebbero sempre rispettare i diritti fondamentali di ogni singolo individuo; che tali misure dovrebbero essere necessarie, proporzionali e temporanee;

H.      considerando che la solidarietà tra gli Stati membri non è un’opzione, ma un obbligo del trattato e fa parte dei nostri valori europei;

I.considerando che la Commissione ha già intrapreso un’azione iniziale, compreso un pacchetto di misure votato dal Parlamento durante la sessione plenaria del 26 marzo 2020;

J.considerando che finora il Consiglio europeo non è stato in grado di raggiungere un consenso sulle misure economiche necessarie per affrontare la crisi;

K.considerando che il Parlamento, in qualità di co-legislatore, dell’autorità di bilancio congiunta e dell’unica istituzione eletta direttamente a suffragio universale, deve essere inclusa come parte integrante ed essenziale di tutte le discussioni sulla risposta dell’UE a questa crisi e sulla successiva ripresa;

L. considerando che si tratta di          un momento di verità per l’Unione che determinerà il suo futuro e che potrà superare questa crisi solo se gli Stati membri e le istituzioni europee si uniranno in solidarietà e responsabilità, e quando più che mai sarà necessaria una voce forte e unita del Parlamento europeo;

Una risposta unitaria e decisa a una crisi condivisa

1. esprime il suo più profondo dolore per la perdita di vite umane e la tragedia umana che la pandemia ha portato agli europei e alle loro famiglie e ai cittadini di tutto il mondo ed esprime le sue condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari; esprime la sua sentita solidarietà a tutti coloro che sono colpiti dal virus e che lottano per la loro vita, nonché con le loro famiglie e amici;

2. sta di sfacciato e ammirazione per tutti coloro che si trovano in prima linea combattendo la pandemia e hanno lavorato instancabilmente come medici e infermieri, ma è anche profondamente grato a tutti gli eroi anonimi, che svolgono compiti essenziali come quelli che lavorano nei settori della vendita al dettaglio e della consegna alimentare, dell’istruzione, dell’agricoltura, dei trasporti, dei membri dei servizi di emergenza, della società civile, dei volontari, della pulizia e della raccolta dei rifiuti per mantenere la vita pubblica e i servizi e per garantire l’accesso all’essenziale; sottolinea che il 70 % della forza lavoro sanitaria e sociale mondiale è costituita da donne, spesso retribuite solo il salario minimo e in condizioni di lavoro precarie, e chiede il livellamento dei salari e delle condizioni di lavoro in settori fortemente dominati dalle donne come l’assistenza, la sanità e le vendite al dettaglio, nonché l’eliminazione della retribuzione di genere e del divario pensionistico e della segregazione del mercato del lavoro; ritiene che sia dovere dell’UE e dei suoi Stati membri fornire il massimo sostegno a questi lavoratori chiave e riconoscere i sacrifici quotidiani che fanno; esorta gli Stati membri a garantire condizioni di lavoro sicure per tutti i lavoratori in prima linea in prima linea in questa epidemia, in particolare il personale medico in prima linea, attuando misure nazionali appropriate e coordinate, compresa la fornitura di sufficienti attrezzature di protezione personale (PPE); invita la Commissione a vigilare sull’attuazione di tali misure;

3. esprime solidarietà agli Stati membri che sono stati colpiti più duramente dal virus e a tutti gli altri paesi che si trovano ad affrontare gli effetti della pandemia; esprime la sua più sincera solidarietà a coloro che hanno perso il lavoro e la cui vita professionale è stata interrotta dalla pandemia; sottolinea la necessità di riunirsi in comunità e di garantire che nessun paese sia lasciato a combattere da solo questo virus e le conseguenze;

4.Is preoccupati per i potenziali impatti della crisi, compreso il confinamento, sul benessere delle persone in tutto il mondo, in particolare dei gruppi e delle persone più vulnerabili in situazioni vulnerabili, tra cui gli anziani, le persone che già soffrono di cattiva salute, le popolazioni nelle aree colpite da conflitti e gli ambienti soggetti a disastri naturali, e i migranti, e quelli esposti alla violenza domestica , specialmente donne e bambini;

5.Is preoccupate dall’iniziale incapacità degli Stati membri di agire collettivamente e di esigere che tutte le azioni future intraprese dagli Stati membri siano guidate dal principio fondante fondante dell’Unione di solidarietà e di lealecooperazione; ritiene che la crisi COVID-19 abbia dimostrato soprattutto l’importanza di un’azione europea comune; sottolinea che l’Unione e i suoi Stati membri hanno le risorse comuni per combattere la pandemia e le sue conseguenze, ma solo quando cooperano in uno spirito di unità; riconosce che gli Stati membri, avendo agito unilateralmente all’inizio della crisi, ora comprendono che la cooperazione, la fiducia e la solidarietà sono l’unico modo per superare questa crisi;

6. invita la Commissione e gli Stati membri ad agire insieme, ad esagerare nella sfida e a far sì che l’Unione emerga più forte da questa crisi; sottolinea che il Parlamento coopererà con le altre istituzioni dell’UE per salvare vite umane, proteggere posti di lavoro e imprese, promuovere la ripresa economica e sociale e che sarà pronto a ritenerle responsabili delle loro azioni;

Solidarietà e azione europea nel settore sanitario

7. accoglie con favore la solidarietà europea nell’azione dimostrata dagli Stati membri nel trattamento dei pazienti provenienti da altri Stati membri, nella fornitura di attrezzature sanitarie, anche tramite iniziative di approvvigionamento e stoccaggio guidati dall’UE, e nel rimpatrio dei cittadini; sottolinea che le frontiere  devono rimanere aperte all’interno dell’UE per la circolazione di PPE, cibo, medicine, dispositivi medici, prodotti e organi di origine ematica nonché la catena di approvvigionamento nel mercato unico; sottolinea la necessità di facilitare la mobilitazione degli operatori sanitari e chiedere lo spiegamento del corpo medico europeo per fornire assistenza medica;

8. invita a rafforzare sostanzialmente le competenze, il bilancio e il personale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) per consentire loro di coordinare le risposte mediche in tempi di crisi; suggerisce che il gruppo di esperti COVID-19 debba essere trasformato in un gruppo di esperti indipendente permanente sui focolai di virus, che dovrebbe collaborare con l’ECDC per sviluppare norme, formulare raccomandazioni e sviluppare protocolli che devono essere utilizzati dalla Commissione e dagli Stati membri in caso di crisi;

9. invita a creare un meccanismo europeo di risposta alla salute per prepararsi e rispondere meglio in modo comune e coordinato a qualsiasi tipo di crisi sanitaria o sanitaria che emerge a livello dell’UE al fine di proteggere la salute dei nostri cittadini; ritiene che tale meccanismo dovrebbe funzionare sia come hub dell’informazione che come un team di risposta alle emergenze in grado di fornire forniture vitali, apparecchiature mediche e personale medico alle regioni che subiscono un improvviso aumento delle infezioni;

10. invita la Commissione a rafforzare tutte le componenti della gestione delle crisi e della risposta alle catastrofi e a rafforzare ulteriormente strumenti quali RescEU per garantire una risposta veramente comune, coordinata ed efficace a livello dell’UE; ritiene che la gestione, la preparazione e la prevenzione delle catastrofi europee debbano essere rafforzate oltre alle comuni scorte di attrezzature, materiali e medicinali, al fine di consentire una rapida mobilitazione per proteggere la vita e i mezzi di sussistenza dei cittadini dell’UE; ritiene che il meccanismo di protezione civile dell’UE debba essere rafforzato al fine di facilitare il rimpatrio congiunto dei cittadini dell’UE;

11.     accoglie con favore l’iniziativa della Commissione di indirizzare i fondi del programma di ricerca dell’UE verso la lotta contro il virus garantendo che i trattamenti, i vaccini e la diagnostica siano disponibili a livello globale, accessibili e accessibili; chiede l’istituzione di finanziamenti supplementari per un fondo di ricerca e innovazione COVID-19″ per intensificare i suoi sforzi per finanziare una ricerca rapida su un vaccino e/o un trattamento; Ritiene che i ricercatori europei, le piccole e medie imprese innovative (PMI) e l’industria dovrebbero ottenere tutto il sostegno di cui hanno bisogno per trovare una cura; invita gli Stati membri ad aumentare significativamente il sostegno ai programmi di ricerca, sviluppo e innovazione volti a comprendere la malattia, accelerare la diagnosi e i test e a sviluppare un vaccino; chiede aospedali e ricercatori di condividere i dati con l’EMA , e di entrare in studi clinici europei su larga scala; sottolinea la necessità di sostenere misure a favore della scienza aperta al fine di accelerare la condivisione dei dati e dei risultati della ricerca all’interno della comunità scientifica in Europa e oltre; insiste sul fatto che qualsiasi ricerca finanziata con fondi pubblici deve rimanere di pubblico dominio;

12. esprime preoccupazione per il fatto che gli Stati membri prestino sufficiente attenzione alle implicazioni della crisi in materia di salute mentale e chiede l’organizzazione di una campagna di salute mentale a  livello dell’UE che fornisca ai cittadini come salvaguardare il benessere mentale nelle circostanze attuali e su dove chiedere consiglio quando necessario;

13. invita le misure adottate dall’UE e dagli Stati membri a rispettare i diritti delle persone con disabilità in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità; sottolinea che si dovrebbe prestare particolare attenzione alla parità di accesso all’assistenza sanitaria e a garantire che i servizi di assistenza e di sostegno basati sulla comunità, necessari quotidianamente dalle persone con disabilità, siano finanziati e ben attrezzati e dotati di personale; sottolinea inoltre che le informazioni pubbliche relative alla pandemia di COVID-19 dovrebbero essere accessibili alla più ampia gamma di persone con disabilità e che le persone con disabilità dovrebbero essere incluse in tutte le misure di protezione del reddito;

14.     invita la Commissione a sviluppare ulteriormente la sua capacità di servizi cloud, nel rispetto della direttiva ePrivacy e del regolamento generale sulla protezione dei [2]dati, affinché facilitino lo scambio a livello dell’UE di dati di ricerca e salute da parte di entità che lavorano allo sviluppo di trattamenti e/o vaccini;[3]

15.Evidenzia l’importanza cruciale delle politiche che garantiscono l’approvvigionamento affidabile e di qualità degli alimenti provenienti dall’agricoltura, dalla pesca e dalle imprese alimentari durante e oltre l’immediata crisi sanitaria, nonché la necessità di sostenere questi settori e salvaguardare la loro produzione continua e il trasporto senza barriere attraverso il mercato unico;

16.Ricorda il principio One Health, che riflette il fatto che la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente sono interconnessi e che le malattie possono essere trasmesse dalle persone agli animali e viceversa; sottolinea la necessità di adottare un approccio One Health alle pandemie e alle crisi sanitarie sia nel settore umano che in quello veterinario; sottolinea, pertanto, che le malattie devono essere affrontate sia nelle persone che negli animali, prendendo anche in considerazione in modo particolare la catena alimentare e l’ambiente, che possono essere un’altra fonte di microrganismi resistenti; sottolinea l’importante ruolo della Commissione nel coordinare e sostenere l’approccio della Salute unica alla salute umana e animale e all’ambiente nell’UE;

17. chiede un approccio coordinato post-lockdown nell’UE, al fine di evitare una recrudescenza del virus; esorta gli Stati membri a sviluppare congiuntamente criteri per la revoca della quarantena e altre misure di emergenza sulla base della conservazione della vita umana; invita la Commissione ad avviare un’efficace strategia di uscita che comprenda test su larga scala e PPE per il maggior numero possibile di cittadini; incoraggia gli Stati membri a sviluppare test più sistematici sull’infezione e l’esposizione al virus e a condividere le migliori pratiche;

Soluzioni europee per superare le conseguenze economiche e sociali

18. accoglie con favore le misure adottate finora a livello dell’UE in termini di misure fiscali e di sostegno alla liquidità;

19. invita la Commissione europea a proporre un massiccio pacchetto di risanamento e ricostruzione per gli investimenti a sostegno dell’economia europea dopo la crisi, al di là di quanto già stascendo il meccanismo europeo di stabilità della Banca europea per gli investimenti e la Banca centrale europea, che fa parte del nuovo quadro finanziario pluriennale (MFF); ritiene che tale pacchetto debba essere in vigore mentre durerà la perturbazione economica causata da questa crisi; gli investimenti necessari sarebbero finanziati da un aumento del QFP, dai fondi e dagli strumenti finanziari dell’UE esistenti e dalle obbligazioni di recupero garantite dal bilancio dell’UE; questo pacchetto non dovrebbe comportare la mutualizzazione del debito esistente e dovrebbe essere orientato agli investimenti futuri;

20. sottolinea che questo pacchetto di ripresa e ricostruzione dovrebbe avere al centro l’accordo verde europeo e la trasformazione digitale al fine di rilanciare l’economia, migliorare la sua resilienza e creare posti di lavoro e allo stesso tempo contribuire alla transizione ecologica, promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile – compresa l’autonomia strategica del nostro continente – e contribuire all’attuazione di una strategia industriale che preserva i principali settori industriali dell’UE; sottolinea la necessità di allineare le nostre risposte con l’obiettivo dell’UE in caso di neutralità climatica;

21. sostiene la Commissione nel suo obiettivo di elaborare una nuova strategia industriale dell’UE nel tentativo di realizzare un’industria più competitiva e resiliente nella lotta contro gli shock globali; sostiene il reinserimento delle catene di approvvigionamento all’interno dell’UE e la crescente produzione dell’UE di prodotti chiave quali medicinali, ingredienti farmaceutici, dispositivi medici, attrezzature e materiali;

22.     insiste pertanto sull’adozione di un ambizioso QFP che abbia un bilancio in aumento in linea con gli obiettivi dell’Unione, l’impatto previsto sulle economie dell’UE per la crisi e le aspettative dei cittadini sul valore aggiunto europeo, abbia maggiore flessibilità e semplicità nel modo in cui utilizziamo i fondi per rispondere alle crisi ed è dotato della necessaria flessibilità;;  chiede inoltre una revisione della proposta della Commissione sulla riforma del sistema delle risorse proprie al fine di ottenere sufficienti margini di manovra fiscale e garantire una migliore prevedibilità, capacità di azione e ridotta esposizione ai pericoli nazionali; sottolinea che sarebbero necessarie nuove risorse proprie per il bilancio dell’UE per garantire il pacchetto di ripresa e ricostruzione;

23.     invita gli Stati membri a un rapido accordo su questa nuova proposta del PFP, quale strumento di solidarietà e coesione; invita la Commissione a presentare un piano di emergenza in caso di non accordo, prorogando la durata dei programmi di finanziamento in corso oltre il 31 dicembre 2020;

24. chiede l’uso di tutti i mezzi disponibili e di denaro inutilizzato nell’attuale bilancio dell’UE, compresi gli eccedenze e i margini non spesi e il Fondo di adeguamento alla globalizzazione, in modo da distribuire rapidamente l’assistenza finanziaria alle regioni e alle imprese più colpite e consentire la massima flessibilità possibile nell’uso dei fondi, continuando a rispettare il principio di una sana gestione finanziaria e a garantire che i finanziamenti raggiungano i più bisognosi; accoglie con favore, a tal fine, la recente proposta della Commissione di creare uno strumento di sostegno di emergenza;

25. riconosce la necessità di mobilitare fondi supplementari in modo rapido e non burocratico per aiutare gli Stati membri a soddisfare le esigenze di lotta contro il COVID-19 e le sue conseguenze, ma sottolinea che il potenziale abuso di tali fondi deve essere studiato con sanzioni esecutive una volta terminata la crisi immediata; ritiene pertanto che un QFP rafforzato debba includere risorse adeguate per la Procura europea in modo da consentirle di ottenere la fiducia dei cittadini, combattere le frodi, sequestrare beni e quindi diventare neutrale dal bilancio a medio termine; chiede che il suo bilancio sia finanziato attraverso la rubrica 7 (Amministrazione pubblica europea), in modo analogo al supervisore europeo per la protezione dei dati, al servizio europeo per l’azione esterna o al Mediatore europeo, in modo da rafforzare la sua indipendenza;

26. invita gli Stati membri dell’area dell’euro ad attivare i 410 miliardi di euro del meccanismo europeo di stabilità con una linea di credito specifica; Ricorda che questa crisi non è responsabilità di uno Stato membro particolare e che l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di combattere le conseguenze dell’epidemia; sottolinea che, come misura a breve termine, il meccanismo europeo di stabilità dovrebbe estendere immediatamente le linee di credito precauzionali ai paesi che vi chiedono di accedere per far fronte al finanziamento a breve termine  per affrontare le conseguenze immediate del COVID-19 e con scadenze a lungo termine, prezzi competitivi e condizioni di rimborso legate alla ripresa delle economie degli Stati membri;

27. esorta gli Stati membri a concordare rapidamente una significativa iniezione di capitale nella BEI per consentirle di contribuire rapidamente alla sua consistente potenza di fuoco per mitigare l’impatto economico del COVID-19, compresa la creazione di una nuova linea di credito della BEI per garantire liquidità alle PMI;

28.Propone la creazione di un Fondo di solidarietà COVID-19 dell’UE di almeno 50 miliardi di euro, costituito fino a 20 miliardi di euro al di fuori dei massimali del QFP in sovvenzioni e fino a 30 miliardi di euro di prestiti, garantiti dal bilancio dell’UE, (entrambi anticipati nei primi 2 anni del QFP o, in mancanza di un accordo sul MFF a tempo debito) , ripartito nel periodo di emergenza), sostenendo gli sforzi finanziari intrapresi dai settori sanitari di tutti gli Stati membri durante l’attuale crisi, nonché gli investimenti nel settore sanitario nel periodo post-crisi al fine di rendere i sistemi sanitari più resilienti e incentrati sui più bisognosi;     

29. Insiste su un ruolo proattivo per il settore bancario in questa crisi, in modo da consentire alle imprese e ai cittadini che soffrono finanziariamente a causa del COVID-19 di ridurre temporaneamente i rimborsi del debito o dei mutui, di fornire la massima flessibilità nel trattamento dei crediti deteriorati, di sospendere temporaneamente i pagamenti dei dividendi e di ridurre i tassi di interesse spesso eccessivi sugli scoperti delle partite correnti; sottolinea che le autorità di vigilanza devono dimostrare un elevato grado di flessibilità a tal fine;

30.Stressa l’immediata necessità di fare di più per le PMI, aiutarle a mantenere posti di lavoro e gestire la loro liquidità; esorta le autorità prudenziali e di vigilanza europee, nonché gli Stati membri, a esplorare tutte le opzioni per alleviare l’onere per le PMI; chiede una strategia orizzontale europea per la ripresa delle PMI per sostenerle riducendo la burocrazia, i costi per l’accesso ai finanziamenti e promuovendo gli investimenti nelle catene strategiche del valore;

31. ritiene che l’UE debba cogliere l’opportunità e proporre un’azione per l’autonomia della salute in settori strategici quali i principi farmaceutici attivi (API) essenziali per la fabbricazione di medicinali, riducendo così la sua dipendenza dai paesi terzi senza compromettere i premi che le economie aperte derivano dal commercio internazionale; sottolinea che questo piano d’azione dovrebbe contribuire a produrre, immagazzinare e coordinare la produzione di medicinali critici e prodotti e attrezzature farmaceutiche, in particolare gel igienico-sanitario, ventilatori e maschere nell’Unione; sottolinea inoltre che questo piano d’azione dovrebbe anche mettere insieme e coordinare le capacità di produzione digitale, come la stampa 3D, che possono contribuire a sostituendo le attrezzature necessarie;

32.sottolinea il fatto che, oltre alla dimensione sanitaria, la crisi colpisce drammaticamente i lavoratori, i lavoratori autonomi e le PMI – la spina dorsale delle nostre società; ritiene che la Commissione, insieme agli Stati membri, debba adottare tutte le misure necessarie per mantenere il maggior numero possibile di posti di lavoro e per garantire che la ripresa si basi sulla convergenza economica sociale verso l’alto, sul dialogo sociale e su un miglioramento dei diritti sociali e delle condizioni di lavoro con misure mirate per coloro che svolgono forme di lavoro precarie;

33. sottolinea che i settori culturali e creativi degli Stati membri sono stati particolarmente colpiti dalle ricadute del COVID-19 dovuto alla chiusura di cinema, teatri e luoghi di musica e all’improvvisa interruzione della vendita dei biglietti; sottolinea il fatto che, poiché questi settori hanno un elevato numero di lavoratori liberi professionisti e autonomi, molti dei quali stavano lottando ben prima dell’epidemia, gli effetti sono particolarmente drammatici per i professionisti creativi, i cui flussi di reddito sono stati inaspettatamente ridotti a zero e che ora hanno poco o nessun sostegno dal sistema sociale;

34. insiste sul fatto che le istituzioni dell’UE e gli Stati membri garantiscono che il sostegno finanziario pubblico fornito alle imprese al fine di contrastare gli effetti economici del COVID-19 sia subordinato al finanziamento utilizzato a beneficio dei dipendenti e alle imprese beneficiarie che si astengono dai bonus alla gestione, all’evasione fiscale, al pagamento di dividendi o all’offerta di sistemi di riacquisto di azioni per tutto il tempo in cui ricevono tale sostegno;

35. invita la Commissione e gli Stati membri a dare priorità alle misure di aiuto e di mitigazione delle crisi per i cittadini più vulnerabili, le donne e i bambini esposti alla violenza domestica, gli anziani, le persone con disabilità, le minoranze etniche e le persone provenienti da regioni remote e isolate, compresi i paesi e i territori d’oltremare e le regioni più esterne, mediante un fondo di sostegno eccezionale dedicato incentrato sul sistema sanitario e sui settori colpiti dal COVID-19 , e le persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, che corrono tutte il maggior rischio di essere infettate da COVID-19, ma soffrono anche di maggiormente i suoi effetti economici; chiede misure per proteggere gli inquilini dallo sfratto durante la crisi e la creazione di rifugi sicuri per coloro che hanno bisogno di riparo; chiede una strategia globale contro la povertà, con una Garanzia europea per l’infanzia; esorta l’UE e gli Stati membri a integrare un’analisi di genere in tutti gli sforzi di risposta al fine di evitare di esacerbare le disuguaglianze di genere, di garantire che i servizi per le vittime di violenza rimangano aperti e di rafforzare i servizi di helpline, i rifugi di emergenza per le vittime, il sostegno legale online e i servizi di segnalazione al fine di combattere e proteggere tutte le donne e i bambini dalla violenza domestica e di genere; ricorda che le misure pertinenti devono essere in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, garantendo un accesso equo e non discriminatorio ai servizi sociali e sanitari, nonché adottando misure specifiche volte a proteggere le persone con disabilità, basate su consultazioni e coinvolgimento delle persone con disabilità, attraverso i loro familiari o organizzazioni rappresentative, quando adottano misure che le riguardano;

36. Insiste sul fatto che gli Stati membri dovrebbero prestare particolare attenzione alla parità di accesso all’assistenza sanitaria, in particolare alla non discriminazione nell’accesso alle cure mediche e alle cure urgenti, garantendo i diritti delle persone che vivono in istituti residenziali, che sono più a rischio di infezione, in particolare gli anziani e le persone con disabilità, e garantire che i servizi di assistenza e di sostegno basati sulla comunità, necessari a queste persone su base giornaliera , sono finanziati e ben attrezzati e dotati di personale, insiste anche sul fatto che le misure di confinamento dovrebbero tener conto delle esigenze delle persone con disabilità, che le informazioni pubbliche riguardanti la pandemia di COVID-19 dovrebbero essere accessibili alla più ampia gamma di persone con disabilità e che le persone con disabilità dovrebbero essere incluse in tutte le misure di protezione del reddito;

37. ritiene che gli Stati membri debbano adottare misure per garantire che i lavoratori in Europa, compresi i lavoratori autonomi, siano al riparo dalla perdita di reddito e che le imprese più colpite, in particolare le PMI, e i settori dispongano del sostegno e della liquidità finanziaria necessari; accoglie con favore il nuovo sostegno della Commissione a mitigare i rischi di disoccupazione in una proposta di emergenza (SURE) e ne chiede una rapida attuazione e l’avvio di un programma europeo permanente di riassicurazione della disoccupazione; incoraggia gli Stati membri a coordinare meglio la legislazione sociale e fiscale al fine di evitare ramificazioni in termini di sicurezza sociale e sistemi fiscali per i lavoratori transfrontalieri e i lavoratori migranti a seguito di misure di emergenza;

38. sottolinea che i senzatetto e le altre persone in situazioni abitative precarie sono particolarmente a rischio nella crisi COVID-19 e spesso non possono praticare il distanziamento sociale o seguire altre misure di protezione; esorta l’UE e gli Stati membri ad attuare misure mirate per proteggere i senzatetto e a fornire assistenza finanziaria a tali ONG e autorità locali che forniscono assistenza in prima linea, a sospendere gli sfratti e a sostenere gli inquilini e i contribuenti;

39. invita gli Stati membri e la Commissione a promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva nella risposta alla crisi del COVID-19, nonché a garantire che le parti sociali siano pienamente coinvolte nella progettazione e nell’attuazione delle misure adottate; invita gli Stati membri a intraprendere le azioni necessarie per salvaguardare i posti di lavoro, le condizioni di lavoro e i salari, comprese le misure per il lavoro a breve termine, le modalità di compensazione del reddito e misure analoghe;

40. ritiene che sia della massima importanza mantenere aperte le frontiere interne dell’UE alle merci; ricorda che il mercato unico è la fonte della nostra prosperità e del nostro benessere collettivo  e che è un elemento chiave della risposta immediata e continua all’epidemia di COVID-19;; sostiene con forza l’invito della Commissione agli Stati membri di consentire ai lavoratori frontalieri di continuare ad attraversare le frontiere, in particolare nei settori per i quali la continua libera circolazione nell’UE è ritenuta essenziale; invita, a tale riguardo, a stabilire attraversamenti delle frontiere “a corsia verde” per i terreni (ferrovia e ferrovia), marittimi, marittimi, marittimi e marittimi e il trasporto aereo;

41. sostiene misure a favore del settore agroalimentare dell’UE e della redditività delle aziende agricole durante la crisi, vale a dire attraverso il sostegno alla liquidità attraverso il pagamento tempestivo (pre)pagamento dei pagamenti diretti e di secondo pilastro, la flessibilità nella gestione dei regimi di aiuto e la presentazione di sinistri, monitoraggio del mercato e gestione delle crisi (magazzino privato, misure di promozione e misure eccezionali per consentire alla Commissione di proporre ulteriori misure di mercato e deroghe limitate nel tempo dalla legge);

42. ritiene che i settori dei trasporti e del turismo siano stati gravemente colpiti e inviti un intervento per garantire la salute, la sicurezza e le condizioni di lavoro dei lavoratori dei trasporti e che le imprese di trasporto possano sopravvivere alla crisi; suggerisce lo sviluppo di un meccanismo di prevenzione e gestione per il settore turistico a livello dell’UE per proteggere i nostri lavoratori, aiutare le nostre imprese e garantire la sicurezza dei passeggeri;

43. chiede che l’UE e gli Stati membri forniscano sostegno ai settori culturali e creativi, in quanto svolgono un ruolo importante per la nostra economia e la nostra vita sociale e sono gravemente colpiti dall’attuale crisi; sottolinea che l’attuale crisi ha dimostrato che i nostri sistemi educativi non sono resilienti come dovrebbero e ritiene pertanto essenziale che le infrastrutture educative, online e offline, siano notevolmente aggiornate e che agli educatori e agli alunni siano fornite le competenze e le attrezzature necessarie per la scuola familiare; accoglie con favore l’iniziativa della Commissione di rivedere e aggiornare il piano d’azione per l’istruzione digitale; ritiene tuttavia che ciò sia insufficiente e invita la Commissione e gli Stati membri a presentare un piano di investimento coordinato al fine di migliorare i nostri sistemi di istruzione;

44. invita la Commissione a far sapere che i suoi orientamenti interpretativi sui diritti dei passeggeri dell’UE nel contesto della situazione in via di sviluppo con COVID-19, pubblicato il 18 marzo 2020, siano attuati correttamente;

45. invita la Commissione a coordinare l’azione degli Stati membri per reprimere i truffatori di Internet e i criminali informatici che sfruttano i timori dei cittadini vendendo materiale medico troppo costoso o contraffatto;

Proteggere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali

46. sottolinea che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e il rispetto dello Stato di diritto devono continuare ad applicarsi e che, nell’ambito delle misure di emergenza, le autorità devono garantire che tutti godano degli stessi diritti e della stessa protezione; sottolinea che tutte le misure adottate a livello nazionale e/o dell’UE devono essere in linea con lo Stato di diritto, rigorosamente proporzionate alle esigenzie della situazione, chiaramente correlate alla crisi sanitaria in corso, limitate nel tempo e sottoposte a controlli regolari; ritiene del tutto incompatibile coni valori europei sia la disposizione da parte del governo ungherese diprolungare lo stato di emergenza a tempo indeterminato, autorizzare il governo a governare per decreto senza limiti di tempo, e a indebolire la supervisione di emergenza del Parlamento, e le misure adottate dal governo polacco – vale a dire cambiare il codice elettorale contro la sentenza del Tribunale costituzionale e le disposizioni poste dalla legge – a tenere elezioni presidenziali nel mezzo di una pandemia, che possono mettere in pericolo la vita dei cittadini polacchi e minare il concetto di elezioni libere, uguali, dirette e segrete come sancito dalla Costituzione polacca;

47. invita pertanto la Commissione a valutare con urgenza se le misure di emergenza siano conformi ai Trattati e a fare pieno uso di tutti gli strumenti e le sanzioni dell’UE disponibili per affrontare questa grave e persistente violazione, compresi quelli di bilancio, sottolineando ancora una volta l’imminente necessità di un meccanismo dell’UE sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali; esorta il Consiglio a rimettere all’ordine del giorno le discussioni e le procedure relative alle procedure in corso sull’articolo 7;

48. invita gli Stati membri a garantire efficacemente un accesso sicuro e tempestivo alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi (SRHR) e ai servizi sanitari necessari per tutte le donne e le ragazze durante la pandemia di COVID-19, in particolare l’accesso alla contraccezione, compresa la contraccezione di emergenza, e all’assistenza all’aborto; respinge fermamente qualsiasi tentativo di fare marcia indietro sui diritti della SRHR e LGBTI e in questo contesto condanna i tentativi di criminalizzare ulteriormente l’assistenza all’aborto, stigmatizzare le persone sieropositive e minare l’accesso dei giovani all’educazione sessuale in Polonia, nonché l’attacco ai diritti dei transgender e delle persone intersessuali in Ungheria;

49. esorta gli Stati membri ad adottare solo misure necessarie, coordinate e proporzionate quando limitano i viaggi o introducono e prolungano i controlli alle frontiere interne, dopo un’attenta valutazione della loro efficacia nell’affrontare la questione della salute pubblica e sulla base delle disposizioni giuridiche esistenti, vale a dire il codice delle frontiere di Schengen e la direttiva sulla libertà di circolazione e nel pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; sottolinea che i controlli alle frontiere e le restrizioni alla circolazione devono rimanere proporzionati ed eccezionali e che tutta la libertà di circolazione deve essere ristabilita non appena ritenuta fattibile; insiste sul fatto che i viaggi transfrontalieri di lavoratori in prima linea in settori fondamentali per la lotta contro il COVID-19, in particolare gli operatori sanitari e di assistenza agli anziani, ma anche coloro che lavorano nel settore agroalimentare, come i lavoratori agricoli stagionali, non devono essere limitati; sottolinea la necessità di tornare a uno spazio Schengen di libera circolazione pienamente funzionante senza controlli alle frontiere interne nell’ambito di una strategia di uscita dalla crisi;

50. invita a rispettare pienamente la Convenzione di Ginevra e il diritto europeo in materia di asilo; sottolinea che devono essere previste disposizioni per l’accoglienza di nuovi richiedenti asilo in adeguate condizioni sanitarie e di sostegno medico, ed esprime pertanto profonda preoccupazione per la situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo che arrivano alle isole greche, nonché nei punti di crisi e nei centri di detenzione, che non hanno accesso a cure sanitarie adeguate e che sono particolarmente a rischio; ritiene che le soluzioni necessarie, tra cui l’evacuazione preventiva e la delocalizzazione  della popolazione ad alto rischio, debbano essere trovate per garantire le condizioni materiali appropriate e il distacco sociale per evitare la contaminazione; sottolinea l’importante contributo di molti migranti e discendenti di migranti che lavorano per garantire il corretto funzionamento di molti settori essenziali in tutta l’UE, e in particolare nei settori della sanità e dell’assistenza;

51.prende atto del piano della Commissione di invitare i fornitori di telecomunicazioni a consegnare dati anonimie e aggregati al fine di limitare la diffusione del COVID-19, dei programmi nazionali di monitoraggio già in vigore e dell’introduzione di app che consentano alle autorità di monitorare i movimenti, i contatti e i dati sanitari;

52.prende atto dell’emergere di applicazioni di tracciamento dei contatti sui dispositivi mobili al fine di avvertire le persone se erano vicine a una persona infetta e la raccomandazione della Commissione di sviluppare un approccio comune dell’UE per l’uso di tali applicazioni; sottolinea che qualsiasi uso di applicazioni sviluppate da autorità nazionali e dell’UE non può essere obbligatorio e che i dati generati non devono essere archiviati in banche dati centralizzate, che sono soggette a potenziali rischi di abuso e perdita di fiducia e possono mettere a repentaglio l’assorbimento in tutta l’Unione; chiede che tutto l’archiviazione dei dati sia decentrata, che venga data piena trasparenza sugli interessi commerciali (non UE) degli sviluppatori di queste applicazioni e che vengano dimostrate proiezioni chiare per quanto riguarda il modo in cui l’uso di app di tracciamento dei contatti da parte di una parte della popolazione, in combinazione con altre misure specifiche, porterà a un numero significativamente inferiore di persone infette; chiede che la Commissione e gli Stati membri siano pienamente trasparenti sul funzionamento delle app di tracciamento dei contatti, in modo che le persone possano verificare sia il protocollo sottostante per la sicurezza che la privacy, e controllare il codice stesso per vedere se la domanda funziona come le autorità rivendicano; raccomanda di stabilire clausole di tramonto e di rispettare pienamente i principi di protezione dei dati in base alla progettazione e alla minimizzazione dei dati;

53. invita la Commissione e gli Stati membri a pubblicare i dettagli di tali programmi e a consentire un controllo pubblico e un controllo completo da parte delle autorità per la protezione dei dati (DPA); osserva che i dati sulla posizione mobile possono essere elaborati solo in conformità con la direttiva ePrivacy e il GDPR; sottolinea che le autorità nazionali e dell’UE devono rispettare pienamente la legislazione in materia di protezione e privacy dei dati e la supervisione e gli orientamenti nazionali della DPA;

54. Sottolinea che la disinformazione sul COVID-19 in questo momento è un grave problema di salute pubblica; esorta l’UE a istituire una fonte di informazione europea, in tutte le lingue ufficiali, per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a informazioni accurate e verificate; ritiene che l’ECDC debba essere incaricato di coordinare e allineare i dati degli Stati membri al per migliorare la qualità e la comparabilità; invita le società di social media ad adottare in modo proattivo le misure necessarie per fermare la disinformazione e l’incitamento all’odio nei confronti del COVID-19;

55. sottolinea la situazione finanziaria particolarmente acuta e aggravante nei media, in particolare nei mezzi di informazione in tutta l’UE, a causa della brusca riduzione o della totale perdita di entrate pubblicitarie, che può portare al fallimento delle organizzazioni di informazione in tutti gli Stati membri; sottolinea lo stato particolarmente disastroso dei mezzi di informazione locali e regionali, nonché quelli che operano in piccoli mercati; sottolinea che i mezzi di comunicazione liberi, indipendenti e sufficientemente finanziati sono strumenti strumentali per una democrazia funzionante e per garantire che i cittadini siano ben informati durante questa crisi;

Azione esterna, solidarietà internazionale e cooperazione

56. chiede un rapido aggiornamento della strategia globale dell’UE alla luce dell’impatto globale della crisi; richiama in particolare l’attenzione sulla cosiddetta “corona-diplomazia”; ribadisce che l’UE deve essere pronta a comunicare strategicamente e a combattere la disinformazione esterna e ad adattarsi continuamente al mutevole panorama geopolitico, senza mai comprometterne i valori fondamentali; invita la Commissione e il Consiglio ad agire strategicamente nel mondo e all’interno dell’Europa per mettere in moto l’ambizione di un’Unione geopolitica;

57. sostiene che le misure di emergenza adottate dai paesi terzi in risposta alla crisi del COVID-19 non violano i diritti umani o il diritto internazionale, che siano limitate a misure strettamente necessarie e proporzionate e che siano soggette a un controllo regolare e a tempi limitati; condanna la censura, gli arresti e le intimidazioni nei giornalisti, nelle esponenti dell’opposizione, negli operatori sanitari e di altri individui per aver criticato i governi, compresa la loro gestione delle crisi; chiede all’UE di sostenere una campagna globale per liberare i prigionieri politici e ha arrestato i difensori dei diritti umani e i trasgressori a basso rischio;

58. sottolinea che l’UE deve diventare più resiliente contro le crisi in generale, per rimanere libera da influenze politiche ed economiche indebite, come la Cina e la Russia, e deve essere pronta a comunicare strategicamente, combattere la disinformazione esterna, le notizie false e gli attacchi informatici e adattarsi continuamente al mutevole panorama geopolitico; esorta pertanto la Commissione a contrastare gli aggressivi sforzi di propaganda russa e cinese che sfruttano la pandemia di COVID-19 con l’obiettivo di minare l’UE e di seminare sfiducia nella popolazione locale nei confronti dell’UE; ritiene fondamentale comunicare efficacemente il sostegno finanziario, tecnico e medico dell’UE;

59.Insiste sul fatto che l’uso delle autorizzazioni all’esportazione non deve in nessun caso trasformarsi in divieti di esportazione de facto; sottolinea l’importanza di mantenere l’accesso ai prodotti medici scarsi per i paesi in via di sviluppo; sottolinea che l’esportazione di PPE deve arrivare a coloro che ne hanno più bisogno e non a coloro che possono permettersi di pagare il prezzo più alto; ritiene che, a tal fine, un catalogo globale di prodotti sanitari essenziali di emergenza deve essere concordato all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), al fine di fermare la speculazione dei prezzi e facilitarne il commercio; incoraggia vivamente tutti i paesi ad aderire all’accordo di eliminazione delle tariffe farmaceutiche dell’OMC (zero per zero) e affinché il suo campo di applicazione sia esteso a tutti i prodotti farmaceutici e medicinali per garantire il commercio transfrontaliero in tutto il mondo; invita i membri dell’OMC a fare di questo argomento una priorità all’ordine del giorno della prossima riunione ministeriale dell’OMC; esprime profonda preoccupazione per l’avvertimento lanciato congiuntamente dall’OMC, dall’OMS e dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura secondo cui le misure commerciali restrittive a livello globale potrebbero portare a carenze alimentari in tutto il mondo; chiede misure volte a ridurre al minimo l’interruzione delle catene di approvvigionamento alimentare, impedendo così l’esacerbazione dell’insicurezza alimentare e la volatilità dei prezzi; invita tutti gli Stati membri a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per garantire l’atto di meccanismi efficaci per valutare i potenziali investimenti e acquisizioni di infrastrutture critiche e capacità industriali strategiche nell’UE e per adottare misure di mitigazione o blocco, se necessario; invita la Commissione a far avanzare rapidamente i negoziati sul commercio elettronico dell’OMC per garantire norme per il rapido aumento del commercio online, in particolare per le merci;

60.sottolinea che la pandemia non conosce confini o ideologie e che richiede la cooperazione e la solidarietà dell’intera comunità internazionale e di un rafforzamento del sistema delle Nazioni Unite, e dell’OMS in particolare: ritiene essenziale che l’UE chieda alla Cina di fare piena luce su questa pandemia, sui tempi della sua apparizione e sul suo reale pedaggio umano; sottolinea l’importanza della cooperazione e del sostegno ai paesi dei Balcani occidentali, ai nostri vicini più vicini nei quartieri e nei partner orientali e meridionali e ai paesi in via di sviluppo, in particolare all’Africa e all’America latina; esprime la sua forte solidarietà al Regno Unito, il nostro paese confinante, che attualmente è duramente colpito dalla pandemia e offre tutte le misure di cooperazione per combattere la pandemia e le sue conseguenze;

61. chiede un maggiore sostegno dell’UE ai Balcani occidentali (ad esempio attraverso la loro inclusione nel Fondo di solidarietà dell’UE e l’esenzione dal regime temporaneo di autorizzazione all’esportazione per le attrezzature protettive) e per un rafforzamento della visibilità di tale sostegno al fine di dimostrare la solidarietà dell’UE con questi paesi e popoli; chiede un’attenzione particolare alle minoranze con scarso accesso ai servizi sanitari come il popolo rom;

62. accoglie con favore le iniziative prese dal Segretario generale delle Nazioni Unite per un approccio multilaterale della crisi COVID-19 e le sue conseguenze globali e chiede un approccio coordinato a livello internazionale; invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a sostenere politicamente e finanziariamente le iniziative delle Nazioni Unite per coordinare gli sforzi a livello internazionale, principalmente attraverso il “COVID-19 Global Humanitarian Response Plan” e il “COVID-19 Response and Recovery Fund”;

63. riconosce l’importanza di una risposta coordinata a livello globale alle drastiche conseguenze economiche della crisi del COVID-19, come quelle sottolineate dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ed esorta la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a sviluppare un approccio globale e ad adottare iniziative per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia;

64. accoglie con favore il pacchetto dell’UE per la risposta globale al COVID-19 e i 20 miliardi di euro stanziati per la lotta contro la pandemia nei paesi terzi partner;

65.sottolinea che la decisione del Consiglio del FMI di fornire un’immediata riduzione del servizio del debito a 25 dei paesi membri più poveri e vulnerabili è un primo chiaro esempio positivo di solidarietà concreta e rapida e chiede ulteriori misure analoghe da parte dei donatori internazionali;

Un’Unione post-crisi più forte e che attrae un’azione più efficace ai suoi cittadini

66.Ricorda che questa crisi non fa nessuno e che non dovrebbe essere una rovina di tutti; esprime la sua ferma intenzione di fare tutto il necessario affinché l’Unione e i suoi cittadini escano dalla crisi e invita tutte le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a fare un uso immediato di tutte le pertinenti disposizioni del trattato e ad agire di conseguenza nello spirito di solidarietà;

67.Suggerisce che questa strategia potrebbe includere la proposta di maggiori poteri per l’Unione di agire nel caso di minacce sanitarie transfrontaliere, con strumenti nuovi e rafforzati per garantire che in futuro l’Unione possa agire senza indugio per coordinare la risposta a livello europeo e indirizzare le risorse necessarie verso i settori più necessari, siano essi materiali (ad esempio maschere facciali , respiratori e medicinali) o finanziari e consentire la raccolta di dati standardizzati di qualità;

68.Is convinti che i diritti umani aziendali e la due diligence ambientale siano le condizioni necessarie per prevenire e mitigare le crisi future e garantire catene del valore sostenibili;

69.     ritiene che la pandemia abbia dimostrato i limiti della capacità dell’Unione di agire con decisione ed esposto sulla mancanza dei poteri esecutivi e di bilancio della Commissione; ritiene che l’Unione debba subire una profonda riforma in risposta; ritiene necessario, in mezzo all’urgenza di completare l’Unione economica e monetaria, attivare la clausola generale di passerella per facilitare il processo decisionale in tutte le questioni che potrebbero contribuire a far fronte alle sfide dell’attuale crisi sanitaria;

70. esorta gli Stati membri a mettere da parte le loro differenze e ad agire nell’interesse generale e nello spirito di solidarietà; invita loro a fare un uso immediato delle disposizioni dedicate del trattato per agire di conseguenza;

71. invita la Commissione ad assumersi a cuore la sua responsabilità basata sul trattato e a prendere iniziative coraggiose;

72. sottolinea che l’Unione deve essere pronta ad avviare una riflessione approfondita su come diventare più efficace e democratica e che l’attuale crisi non fa che aumentarne l’urgenza; ritiene che la prevista Conferenza sul futuro dell’Europa sia il forum appropriato per farlo; è quindi dell’opinione che la Conferenza debba essere convocata al più presto e che debba presentare proposte chiare, anche impegnandosi direttamente con i cittadini, per realizzare una profonda riforma dell’Unione, rendendola più efficace, unita, democratica, sovrana e resiliente;

°

°°

73. Istruisce il suo Presidente a inoltrare questa risoluzione al Presidente della Commissione, al Presidente del Consiglio euro  e alla Presidenza in carica del Consiglio.

 

[1]        Testi adottati, P9_TA(2020)0005.

[2]        OJ L 201, 31.7.2002, p. 37.

[3]        OJ L 119, 4.5.2016, p. 1.

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Stefano Buffagni (vice MISE): “MES, non sono soldi regalati, ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra trent’anni”

Il Meccanismo europeo di stabilita’ (MES) “Non sono soldi regalati, ma ci impone dei limiti che dovrà pagare pure mio figlio fra trent’anni” ha affermato Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo Economico a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. “Si tratta di ulteriori debito che verrebbe dato in cambio di alcuni limiti che sono previsti dai Trattati. Allora o si cambiano i Trattati, oppure sono solo parole”.

”Ora che la Spagna e il Portogallo lo vogliono utilizzare è una legittima scelta, ma noi non vogliamo farlo – aggiunge Buffagni -. Noi abbiamo bisogno di uno strumento che permetta all’Italia e a tutta l’Europa di ripartire. Il tema degli eurobond devono servire a far ripartire il Paese e l’Europa. L’idea di dover accedere per forza ad uno strumento che ci metterà dei limiti grossissimi e che dovrà pagare mio figlio tra trent’anni. Non capisco perché dobbiamo farci da soli il cappio, con una corda che vogliono darci in un momento di difficoltà per strozzarci tra un po’ di tempo”.

L’Europa deve ripartire “tutta unita” oppure “questo continente pagherà un conto salatissimo perché abbiamo due player come Cina e Stati Uniti ci schiacciano alla velocità della luce”, ha proseguito Buffagni, viceministro dello Sviluppo Economico. “L’Olanda da sola sul mercato è una pulce, da soli siamo meno forti che all’interno di un’Europa che decide di ripartire unita. Quindi non vedo perché per egoismi dobbiamo continuare a fare ragionamenti da nani da giardino. Nessuno sta chiedendo agli altri Paesi di prendersi in carico il nostro debito”.

Il viceministro dello Sviluppo Economico è intervenuto anche sulla nomina di Colao, e se fosse stato meglio nominarlo Ministro? ”Lasciamolo lavorare tranquillo è stato appena nominato responsabile della task force che affianca Palazzo Chigi. E’ una scelta utile, può dare un contributo importante per affrontare la fase della riapertura. Non credo debba diventare ministro, sarebbe un problema politico grosso come una casa. Il Paese ha bisogno del contributo di tutti e da tante realtà diverse”.

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Valdossola, fanfara dei bersaglieri-video

Non è un bel momento per l’Europa che manca di tutto, politicamente ed economicamente. L’Europa non uscirà indenne da questa crisi da coronavirus che è un disastro mondiale, e sta facendo riemergere giorno dopo giorno questioni irrisolte, e sopratutto gli interessi dei paesi nordici che sono attenti ai bilanci altrui, dimenticandosi dei loro e delle loro criticità che nascondono bene

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Eventi

#coronavirus: superati i 300 mila casi nel mondo

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Johns Hopkins University i casi di contagio rilevati nel mondo hanno superato quota 300 mila e si contano circa 13 mila decessi, mentre le persone guarite sono più di 91 mila.

In Europa la Spagna sta collassando con i posti di terapia intensiva quasi al completo e con contagi e decessi in continua crescita che fanno pensare, per il futuro, a numeri persino superiori a quelli dell’Italia che al momento è il paese con la situazione più grave in Europa e al secondo posto nel mondo. Al momento in Spagna si contano 25 mila contagi e 1.326 morti

In Germania ci sono circa 17 mila contagi e si sta pensando ad un mega progetto da 822 miliardi di euro per salvare l’economia del paese.

Anche in Gran Bretagna si sono adottate misure drastiche come la chiusura di pub, ristoranti e caffè  e con il governo costretto a lanciare un appello al paese dopo che diversi supermercati sono stati svuotati di generi alimentari. Nel paese si contano più di 5 mila casi, 233 morti e 65 guariti.

In Francia mancano le mascherine e si contano circa 15 mila contagi e 562 morti.

In Belgio ci sono circa 2.800 contagiati, si sono raggiunti i 67 decessi e solo un terzo della capacità di accoglienza in terapia intensiva è impegnato.

Si impennano anche i casi di contagio in Svizzera e nel Liechtenstein che arrivano a oltre 6 mila con 56 decessi.

In Croazia si contano 206 casi.

In Finlandia sono stati rilevati 521 contagi (i test sono stati effettuati solo su pazienti ad alto rischio e in realtà potrebbero essere molti di più) e l’Istituto finlandese della Sanità ha annunciato il primo morto.

Negli Stati Uniti cinque Stati hanno ordinato ai loro cittadini di stare a casa vietando tutte le attività non essenziali e il provvedimento riguarda un americano su quattro (circa 80 milioni di persone). Nel paese sono stati rilevati circa 22 mila casi con oltre 60 morti.

In Colombia il presidente Ivan Duque ha fatto sapere che da martedì e fino al 13 aprile al paese verrà imposto l’isolamento obbligatorio.

In Guatemala è stata annunciata la chiusura parziale da lunedì delle attività industriali del Paese esclusi i settori alimentare, farmaceutico e dei prodotti per l’igiene e la sanità.

Nel continente africano si è quasi arrivati a mille contagi in rapida crescita, ma le rilevazioni sono inattendibili per mancanza dei tamponi e dei controlli e i dati riguardano solo 40 paesi su 54.

La Cina sono alcuni giorni che non ha nuovi casi di contagio anche se le autorità sono molto preoccupate per gli eventuali casi importati dall’estero.

In Corea Del Sud si sono sviluppati alcuni nuovi piccoli focolai che hanno fatto salire i casi di contagio che hanno raggiunto quasi i 9 mila con più di cento decessi.

Due decessi anche nella città stato si Singapore con 38 casi di contagio.

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Coronavirus, CASADEGLITALIANI,Criseo: Conte sapeva

L’emergenza del coronovarirus sta mettendo in ginocchio l’Italia con effetti catastrofici su economia e salute degli italiani, possibile che non ci siano responsabilità.

Siamo andati alla ricerca e su segnalazione del nostro referente romano Ennio Pietrangeli, qualcosa di importante lo abbiamo trovato:

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI,  Nella riunione del 31 gennaio 2020, 

                   GAZZETTA UFFICIALE

Vista  la dichiarazione  di emergenza internazionale  di salute

pubblica per  il coronavirus  (PHEIC) dell’Organizzazione  mondiale

della sanita’ del 30 gennaio 2020; 

  Viste  le raccomandazioni  alla comunita’ internazionale   della

Organizzazione  mondiale della sanita’  circa la necessita’ di

applicare misure adeguate; 

  Considerata l’attuale situazione di  diffusa crisi internazionale

determinata dalla insorgenza di rischi  per la pubblica e privata

incolumita’ connessi  ad agenti virali trasmissibili,  che stanno

interessando anche l’Italia; 

  Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con  riferimento

alla necessita’ di realizzare una compiuta  azione di previsione e

prevenzione, impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere

straordinario ed urgente, per  fronteggiare adeguatamente possibili

situazioni  di pregiudizio  per la collettivita’   presente sul

territorio nazionale; 

  Considerata la necessita’ di supportare  l’attivita’ in corso da

parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario  nazionale,

anche attraverso il potenziamento  delle strutture sanitarie e di

controllo alle frontiere aeree e terrestri; 

  Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute

ha rappresentato la necessita’ di procedere alla dichiarazione  dello

stato di emergenza nazionale  di cui all’articolo 24 del  decreto

legislativo n. 1 del 2018

 

Se a fine gennaio si sapeva senza ombra di dubbio, quanto stava avvenendo e si tratta di ” rischi  per la pubblica e privata incolumita’ connessi  ad agenti virali trasmissibili,  che stanno interessando anche l’Italia” perchè non sono state prese immediamente tutte le misure adeguate alle circostanze gravi?

Si è bloccato a metà la diffusione del virus, col blocco diretto dei voli dalla Cina mentre i passeggeri arrivavano tramite altri scali nella noncuranza generale.

I dubbi poi ci sono anche su altri paesi europei, Germania, Spagna, ecc. che solo ora si accorgono di quanto accade, a dimostrazione che l’Europa esiste sulla carta ma politicamente ed economicamente c’è di saldo solo l’asse franco-tedesco, con danni incalcolabili sul Made in Italy.

Gli italiani stanno subendo di tutto dall’azione di questo Governo, che ha sottovalutato gli esiti nefasti del coronoavirus stanziando fondi a debito che non si sa da dove saranno prelevati e senza farci dare nulla o quasi dall’Europa.

Così non si va da nessuna parte, gli italiani sono avvisati

GIUSEPPE CRISEO

PRESIDENTE

CASADEGLITALIANI

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Cronaca

Coronavirus, Luca Zaia: “Ci deridevano, ora verranno a copiarci”

Il Governatore della regione Veneto, Luca Zaia, stamattina a 24Mattino su Radio 24 ha dichiarato che sul Coronavirus “il vero tema sono le buone pratiche. Dobbiamo trasferire buone pratiche, e vedrete che tutti quelli che gongolavano ‘sputtanando’ l’Italia, la Regione Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, e sto parlando di molti Paesi europei, verranno da noi a mutuare le nostre esperienze, vedrete che dietrofront farà la Gran Bretagna con l’immunità di gregge”.

“E’ assolutamente vero – ha notato Zaia – che noi rispettiamo le regole, però è pur vero che qualcuno ci ha preso molto per i fondelli, e ci hanno dato degli untori, però non è così. Questa è una pandemia internazionale, come giustamente ha detto l’Oms, e va affrontata come tale”.

Parlando della possibilità di controllare gli spostamenti dei cittadini, il Governatore Zaia ha risposto che serve quadro giuridico per tracciamenti, che potrebbe essere “un’ottima soluzione ma c’e’ bisogno di una legittimazione”. Il tracciamento dei movimenti attraverso i cellulari per limitare la diffusione del Coronavirus “secondo me è un’ottima soluzione. Il problema è che siamo in un paese nel quale la limitazione della privacy e di libertà personale sono evocate a ogni piè sospinto. Ma siamo in emergenza, e ci vuole un provvedimento che ci legittimi a fare tutte queste attività”. “A noi – ha rivelato Zaia – hanno proposto dei software che sono stratosferici, però mi metto nei panni dei cittadini, e quindi bisogna che ci sia una legittimazione giuridica sennò poi va a finir male”.

Coronavirus, “è una guerra ma non abbiamo libretto d’uso”. “Questa è una guerra non convenzionale, ma dobbiamo far capire ai cittadini che qui stiamo in una giungla e stiamo aprendo un nuovo percorso con il machete. Abbiamo solo una bussola, che sono i modelli matematici, abbiamo delle indicazioni, abbiamo grandi professionisti della sanità, ma non abbiamo il ‘libretto di uso e manutenzione’ come l’auto”.

“Tutti dicono – ha proseguito Zaia – che non eravamo attrezzati. No, siamo stati bravi in Italia, perché tutta la comunità scientifica che doveva darci grandi indicazioni, e molti non erano tenuti a studiare il caso Vo’, non ci ha mai detto che ci volevano determinati accorgimenti. Se venisse qualcuno adesso e chiedesse consigli voi gli direste ‘comprate respiratori meccanici, rifornitevi di mascherine, prendete dei tamponi’. A noi queste cose nessuno le ha mai dette. Nessuno ha mai detto ad esempio che questi pazienti sono grandi ‘divoratori’ di ossigeno, e ne aspirano talmente tanto che fanno congelare le tubature degli ospedali. Queste sono le cose che dobbiamo sapere, non che dobbiamo stare a un metro o 98 centimetri. Dobbiamo avere indicazioni di natura clinica, e non le abbiamo avute, perché’ se le avessimo avute oggi non ci sarebbe la rincorsa a comprare respiratori, le mascherine non si trovano. Si smetta di dire che non ci sono mascherine perché noi non ci siamo attrezzati”.

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POLITICA

Lancini (Lega): “Bene il cambio di ordine del giorno, ma ora dall’UE aspettiamo risposte concrete!”

 

(Bruxelles, 14 Mar) – In seguito all’auspicato cambio di ordine del giorno del prossimo Eurogruppo del 16 marzo, l’eurodeputato Danilo Oscar Lancini, che aveva rivolto un appello di tal genere proprio al Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, dichiara: «E’ certamente un bene che l’UE abbia ascoltato il nostro appello e stabilito quale principale priorità delle prossime riunioni i provvedimenti di contrasto al Covid-19 (Coronavirus), sebbene il famigerato MES resti ancora inserito in maniera equivoca fra le “varie ed eventuali”. Tuttavia ora è il momento di non perdere ulteriore tempo e di andare incontro ai bisogni reali dei cittadini: serve innanzitutto una “zona rossa europea” con misure di contenimento coordinate fra gli Stati Membri, fermando quelle mini-guerre commerciali che alcuni hanno promosso (spesso contro l’Italia) con la scusa del contagio. E poi da subito finanziamenti concreti, non solo per l’emergenza sanitaria, ma soprattutto per far ripartire l’economia in tutta l’eurozona. Infatti – conclude l’On. Lancini – mentre le inopinate dichiarazioni della Presidente della BCE hanno indebolito le nostre economie ed ancora una volta la Germania dimostra di infischiarsene delle regole e della tanto sbandierata “solidarietà europea”, l’Unione Europea ha l’ultima vera occasione per dimostrare di essere ancora, almeno in parte, ciò che sognavano i padri fondatori».