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POLITICA

La deriva di Forza Italia sull’orlo della fine ? Silvio Berlusconi ASSENTE

Dal 1994 sono ampi gli scenari che hanno investito il partito azzurro del Cavaliere Silvio Berlusconi e desidero scriverlo qui, partendo dal giornale per cui scrivo dato che purtroppo o per fortuna, sono anche un componente regionale del partito nei seniores.

Nonostante abbia Forza Italia nel cuore, ogni giorno di più si è delusi dall’immobilismo della dirigenza con la quale spesso condivido idee e battaglio per la militanza e le associazioni di categoria. Ormai siamo rimasti in pochi e, nonostante si sia combattuto parecchio, dove ricordo le manifestazioni ad Arcore, innuemerevoli missive inviate al Presidente S.B. fino alle mie recenti incomprensioni con Francesca Pascale, mi viene spesso chiesto perchè sia ancora qui.

Premettendo e ricordando che, Berlusconi II è stato il governo più lungo della Repubblica italiana ed è rimasto in carica 1.412 giorni. Il secondo esecutivo più lungo della storia della Repubblica è quello del quarto governo Berlusconi, iniziato nel 2008 e durato 1.287 giorni ed aggiungo che dove Berlusconi abbia perso, è stato per pochi voti e dove con molta probabilità vi siano stati imbrogli pertanto Silvio, ha vinto esponenzialmente anche quando perse.

Silvio Berlusconi ha costruito un impero economico con impegno e dedizione, piazzandosi tra i primi contribuenti d’Italia. Altresì è stato attaccato e spesso ingiustamente da una magistratura politicizzata (vedi caso Palamara), è stato persino riconosciuto nelle dichiarazioni di Lilli Gruber, ove in aggiunta in questi ultimi anni sono emerse dichiarazioni incredule a supporto del Cavaliere, anche da testate giornalistiche estere ove emerso e comprovato lo sgambetto con il giochino dello spreed per far approdare il governo Monti.

Un Berlusconi accerchiato e spesso per colpa sua, per scelte errate

nonché tradimenti che lo hanno portato ad essere vittima di se stesso.

Perchè ancora in Forza Italia ?

Mentre nella chat Whatsapp ogni giorno siamo infuocati contro la dirigenza, e dove siamo oltre 100 partecipanti compresi alcuni parlamentari; siamo gl’ultimi al suo fianco per riconoscenza e lealtà… Molti si definiscono impropriamente fedeli, NOI siamo tutt’altro, siamo leali.

Nonostante la lealtà, mi duole però dare alcune indicazioni a chi si erge paladino del giudizio, additando le uscite da Forza Italia – Il mondo cambia e con se le esigenze. Ci sono uscite per tradimento, tanto quanto quelle che guardano al futuro di alcuni personaggi. E’ notizia che gira da qualche giorno, quale mi mi sento di confermare che, Alberto Cirio passerà a FDL.

Alberto è giovane, capace e dedica tempo credendo in ciò che fa. Sarà un salto verso la costruzione del suo futuro, in una casa dove Giogia Meloni sta dimostrando capacità degne di aver saputo crescere ed investire in se stessa.

Purtroppo in Piemonte ne abbiamo viste tante, e di certo con l’arrivo di un incapace coordinatore regionale come Paolo Zangrillo, (fratello del medico personale di Berlusconi Alberto Zangrillo) quale pensa di comandare come se fosse ancora in Fiat, ora FCA piuttosto che in AMA, si sbaglia di grosso. Chiuso nell’alto della sua ignorante saccenza, è spesso deriso da molti colleghi parlamentari. I suoi dipartimenti non producono alcunchè, ed il suo seguito social o di interesse giornalistico è pari allo zero, salvo sue autoproclamazioni – In Forza Italia si è stanchi dei paracadutati ed il Presidente Silvio Berlusconi ha purtoppo più volte lanciato falsamente il messaggio di cambiamento e dei congressi mai avvenuti – Ora cortesemente non lamentiamoci se vi sono uscite dal partito, perchè Forza Italia è questa. Piace, bene. Non piace, quella è la porta. Questione di coerenza, anche se Silvio (ed io sono per la schiettezza) è stato con tutti noi INCOERENTE ! Ma gli vogliamo bene comunque.

In conclusione so di certo che Berlusconi ha già un ventaglio di 30 nomi impostato per le prossime candidature, pertanto il gioco si ripete. Benvenuti in quello che si potrebbe ancora definire, Club di Silvio Berlusconi, ma non da noi scelto. Lui è già nei libri di storia, peccato che vi saranno anche queste disdicevoli argomentazioni.

Fabio Sanfilippo

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Gossip

Luigi Favoloso e le minacce ad Elena Morali – La verità

Il testimone Fabio Sanfilippo parole dure contro Luigi Favoloso. So con assoluta certezza della veridicità delle minacce di Favoloso alla compagna Elena Morali. Luigi Favoloso intimorisce Elena e sta attuando la stessa tecnica che utilizzò con Nina Moric nel chiuderla, raggirarla e farla sentire una donna in difetto. Vorrei ricordare al sig Favoloso il contesto nel quale ci siamo conosciuti, dove per ragioni che mi legano al mondo delle investigazioni e giornalismo, lo scopo era contribuire al buon esito della pratica di affidamento di Carlos, figlio di Fabrizio Corona e Nina Moric.
Ho studiato bene la coppia ma soprattutto Luigi il quale ha sempre invidiato e cercato di copiare Fabrizio Corona.

A Luigi piace scimmiottare Corona precisa Sanfilippo.

 

L’APPELLO A LUIGI FAVOLOSO

“Caro Luigi, sai bene che quando mi espongo ho prove certe, diversamente non parlo, pertanto riguardati bene. E’ solo un consiglio. Per il resto conosco Fabrizio e con tutti i suoi pregi e difetti è capitato di avere scontri di vedute, anche molto forti, finite a paroloni, ma poi si è tornati amici -Tu non sarai mai la minima parte di lui e se volessi essere uomo, lascia subito libera Elena Morali”.

L’APPELLO AD ELENA MORALI

“Cara Elena pur non conoscendoti, ascolta le parole di Nina Moric e delle persone che sanno di questa vicenda e sai bene a chi mi riferisco. Allontana subito Luigi Favoloso il quale ti assicuro che non se la passerà molto bene e rischieresti poi anche tu stessa. Non metterti sul suo stesso piano. Luigi è un ragazzotto finito ancor prima di incominciare. Fidati di chi è abituato a vedere le cose dall’ombra. La sua strada è già tracciata nel declino – Allontanati da Luigi e contattami così ti apro gli occhi su chi sia Luigi Favoloso”.

Fabio Sanfilippo

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Primo piano

Emergenza rifiuti, incendi e tutela ambiente. Parla Fabio Sanfilippo

Così gli impianti di selezione e di riciclo si riempiono di materiali senza più destinazione

 

Da anni Fabio Sanfilippo si batte nel suo lavoro di assistenza ai centri di smaltimento nonché nel sistema politico a supporto di migliorie per l’ambiente. Sanfilippo oltre ad occuparsi di investigazioni si occupa di consulenza, posizionamento e riciclo dei rifiuti in Italia ed all’estero con controllo della filiera.

Oggi più che mai, le emergenze vengono utilizzate per eludere la legge con deroghe, proroghe e normative di favore. Alcune Regioni hanno addirittura legittimato per anni, con ordinanze contingibili e urgenti emanate in nome di una emergenza rifiuti dovuta solo al loro immobilismo, il mantenimento di immonde discariche contrastanti con tutte le leggi italiane e comunitarie”

IMPIANTI AL COLLASSO ED INCENDI

Che cosa accade? – C’è un disegno dietro a questi incendi che distruggono i materiali di scarto raccolti con attenzione e diligenza dai cittadini o dalle aziende?

C’è chi l’ha chiamato “guerra dei rifiuti”, immaginando una battaglia illegale per il controllo del mercato.

A causa dei comitati di opposizione, non si riesce a costruire alcun impianto di riciclo precisa Fabio Sanfilippo. C’è chi si oppone alla realizzazione di inceneritori e termo-valorizzatori, ai rifiuti nei cementifici, ad impianti di selezione e riciclo con poi il rischio di far respirare ai cittadini la diossina degli incendi.

Non ci sono alternative, mancano gli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, che si tratti di spazzatura domestica come di scarti delle attività industriali.

 Fabio Sanfilippo incendio rifiuti 01    Portiamo come esempio le aziende alimentari che accumulano gli scarti delle lavorazioni.

Sono materiali putrescibili ottimi per diventare compost, ma nessuno li ritira ed il mercato è fermo con sentenze e proteste contro l’uso dei fanghi in agricoltura.

Nel caso delle analisi sui “fanghi di depurazione” usati come concime in agricoltura succede che le farine residuali, i composti zuccherini, le melasse dell’industria alimentare, concimi strepitosi per i campi, invece vengono classificate dai nemici dell’ambiente come “idrocarburi” e quindi ci sono fortissimi problemi per quelle aziende alimentari i cui bidoni non trovano destinazione e non vengono svuotati.

Così gli impianti di selezione e di riciclo si riempiono di materiali senza più destinazione. Si riempiono a tappo. A volte si fermano. Ogni tanto qualcuno va CASUALMENTE a fuoco per problemi di mercato, e in qualche caso per questioni di malavita.

Basti pensare che in media annua :

Impianti di trattamento rifiuti andati a fuoco 130

Incendi in discariche in media 30

Fuoco in isole ecologiche, a compattatori, a piattaforme di selezione: 45

Impianti di compostaggio danneggiati dalle fiamme: 5

Discariche abusive incendiate: 100

Inceneritori colpiti da incendi: 10

Altri eventi: da 2 a 5

EMERGENZA

Soprattutto per la plastica, l’acciaio e il legno, ossia quei materiali che, come riciclato, trovano poca o nulla applicazione nel comparto dell’imballaggio, mentre carta e vetro, essendo molto utilizzati per la produzione di imballaggi alimentari, la cui richiesta a seguito dell’emergenza è cresciuta, registrano paradossalmente proprio in questa fase delicata una ripresa della domanda.

Già prima dell’emergenza Covid, del resto, circa il 50% della plastica proveniente dalla raccolta differenziata non poteva andare a riciclo e finiva (nella migliore delle ipotesi) in discariche, termo-valorizzatori e cementifici; oppure sempre più spesso in paesi esteri di scarsissima affidabilità e sprovvisti di seri apparati di controllo.

PAESI CHE NON VOGLIONO I RIFIUTI ITALIANI

Fabio Sanfilippo : “Oggi, con l’emergenza Covid, nessun paese vuole più ricevere rifiuti dall’Italia e così sta emergendo la vera natura dell’economia circolare all’italiana dove si dice che si ricicla tutto o quasi ma, se ci vietano le esportazioni di rifiuti, tutto ci ricade addosso”.

Siamo governati da emeriti incapaci. Il Movimento Cinque Stelle è solo buono a fare chiacchiere. Il paese sta andando alla deriva. Mai visto scelte più sbagliate nel vedere presunti poitici che per non prendersi responsabilità, piuttosto non fanno nulla per non sbagliare”.

“Non a caso, è lo stesso ministero dell’Ambiente nella sua circolare a premettere che l’emergenza Covid deriva dalla “impossibilità di inviare i rifiuti prodotti verso altri Stati” – “DITEMI VOI CHE SENSO POSSA AVERE !”

“E così oggi, autorizzando deroghe e proroghe in un settore delicatissimo quale quello dei rifiuti, rischiamo gravissimi pericoli per l’ambiente ben poco attribuibili alla emergenza Covid ma dovuti soprattutto all’incancrenirsi di una situazione già nota da tempo e più volte evidenziata da roghi tossici, incendi di impianti di rifiuti, discariche abusive, spesso mascherate come utilizzo di fertilizzanti e fanghi per l’agricoltura. E’ questa la vera emergenza. Ma non sembra che il ministero dell’Ambiente se ne sia accorto”.

Dichiarazioni di Fabio Sanfilippo

Forza Italia Seniores – Piemonte

Responsabile all’Ambiente

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Gossip

Antonio Zequila – L’uomo del conflitto sul fine carriera

Non manca giorno dove il discutibile ex Antonio Zequila faccia sorridere sul web

Ovunque lui appaia, sembra esserci sempre il caos assoluto. L’uomo del conflitto con il mondo che vive di autoproclami, riesce sempre ad accusare e litigare con tutti.

I SUOI COMPETITOR

Antonio, rispetto ai suoi competitor della casa del grande fratello vip, è a zero social ed interazioni con ulteriori censure su Facebook ed Instagram, dove stranamente non vi è modo di commentare, forse fatto dettato dalle numerosissime critiche che pervenivano, in relazione al poco successo avuto nella casa del Grande Fratello che gli ha permesso di annusare a distanza la finale, solo grazie alla strategia degli autori e di Signorini nel non farlo andare in nomination – L’unica casa dove Antonio Zequila riesce a stare, è quello con la sua dolce mamma.

IL CARICATEVOLE ALFONSO SIGNORINI

Sopportato dal caricatevole direttore del settimanale CHI, Alfonso Signorini, gli è stato dato modo di raccontarsi su 3 uscite del noto settimanale dove ci si aspettavano colpi di scena. Messo, tra l’altro, sempre al fondo della rivista senza aver nemmeno la soddisfazione di risultare interessante da chi gli è amico nel pubblicarlo, si è dovuto nuovamente accontentare. Una vita, la sua,  stando spesso dietro a guardare.

Tutti ricordiamo le sue riprese a “Striscia la Notizia” [ Clicca Qui – C’era una vota Zequila ] dove vergognandosi di alcune riprese in confidenze e palpatine con uomini e trans, chiede la censura. D’altra parte è chiaro che non abbia mai il coraggio di raffrontarsi. Lo ha fatto con noi di Varese Press, lo fece con Fabio Sanfilippo con gli attacchi e scrivendogli in privato non gradendo le verità raccontate, lo face con la modella e ballerina di danze orientali Andrada Marina per il racconto di molestie subite di cui a breve se ne riparlerà con altri scenari che portano alla luce cosa accadde quando Antonio Zequila risultava già fidanzato con Marina Fadda.

 

er mutanda antonio zequila striscia la notizia

Altro storico atteggiamento che pone la chiave di lettura sull’ex Zequila, è la lite furiosa con Adriano Pappalardo [ Clicca Qui ] periodo in cui ci fu la fine della mezza carriera dell’ex fotoromanziere prima d’essere riesumato da Alfonso Signorini per poi ricadere nuovamente nel baratro.

IL CURIOSO ANNUNCIO DI LEGGERE “CHI”

Antonio Zequila ha inviato in privato a Fabio Sanfilippo [ articolo precedente ] una serie di messaggi con parvenza di molestia, riportanti che lui rilascia interviste solo ai giornali di prima fascia. Lui quelli secondari non li calcola… Dato che sul settimanale CHI non è emerso, come da noi di Varese Press già preannunciato, nulla di nuovo ed eclatante sulla monotona storia di “Er Mutanda”, sarà curioso d’ora in avanti comprendere cos’altro abbia da dire l’ex Zequila. 

 

Er mutanda antonio zequila 

Oltre a discutere con il mondo intero, oltre a far emergere le dimensioni del suo attrezzo, oltre ad aver raggirato, senza rispondere, sul tentativo di tradimento a Marina Fadda con Andrada Marina che gli ha consegnato un bel due di picche, oltre a non scendere in campo in nessun modo per non essere attaccato, Antonio Zequila è da ben due settimane che si vanta con questa frase :

“Per sapere chi è Antonio Zequila, leggere le mie interviste su CHI”

Caro Antonio, senza offese, le abbiamo lette ed a nostro parere, consigliamo di far attenzione. Sembreresti naufragato.

Fabio Sanfilippo

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Antonio Zequila nuovo atteggiamento di molestie – Scandalo social

Scandalo social. Antonio Zequila si atteggia cercando visibilità.

Ci tiene tanto a farsi notare, ma nel tentativo di farlo non risponde ed evade i quesiti

scivolando in una molestia di persecuzione

 

Cosa accade

Noi di Varese Press siamo stati tra i primi a far emergere la storia tra Antonio Zequila ed il racconto della ballerina e fotomodella Andrada Marina pubblicato dal settimanale Nuovo e su Io Spio.

Zequila porta a tradimento la ragazza in una camera di albergo, e con altrettante scuse la bacia ben due volte senza che la ragazza fosse acconsenziente e ve ne sono testimonianze.

Fabio Sanfilippo, dal nostro giornale scrive su Zequila nel merito del drone dentro la casa del grande fratello, nonché commenta un post/storia di Zequila rivolta ai giornali che egli definisce di quarta scelta nel parlare di lui.

Sanfilippo fa notate nell’articolo precedente [ CLICCA QUI ] come una testata di quarta, seppur non gradita all’ex in tutto Zequila (che non è una offesa essere ex del tempo ormai passato) possa essere strana tale citazione resa da un personaggio che, laddove si volesse rispondere nello stesso suo elegante taglio, e magari paragonando al mondo calcistico, Antonio Zequila possa essere di serie C

“ Zequila parlasse se fosse un giocatore di serie A ”

Le molestie di Zequila in chat – Si sottomette ed elimina il post

Un treno senza sosta che prende di mira Fabio Sanfilippo – Un cucciolo lo definisce Sanfilippo – L’ex fotoromanziere , continuando a non rispondere ai quesiti scritti da Sanfilippo sulla vicenda accaduta ad Andrada Marina, contatta su Instagram Sanfilippo e lo fa in chat privata con parole di bassa eleganza ed offensive, eppure Zequila si è sempre definito “Uomo” – Ovviamente Sanfilippo sui suoi profili social, Facebook ed Instagram, ha pubblicato uno stralcio dell’eleganza di Zequila.

Sanfilippo, dati i toni di Zequila, nel rispondere fa notare di non perdere altro tempo nello scrivere. Zequila nel suo continuo blaterale, non contento, continua. Messo poi con le spalle al muro, Zequila elimina il post e si sottomette all’accaduto. D’altra parte non avrebbe potuto far diversamente.

Zequila pertanto smette ?

No – Cosa accade ? – Oltre adesso a scrivere sulla bacheca di Sanfilippo e poco dopo eliminare i commenti, l’ex naufrago, in nottata con sotterfugio e senza tag, ripubblica il video con il richiamo a Sanfilippo. Il giorno dopo fa dei post senza successo su Facebook e nelle ore successive, inserisce tanti altri contenuti per far andare al fondo le pubblicazioni. Cerca con astuzia, di far perdere le tracce forse sentendosi sminuito nell’accaduto.

A cosa continua a non rispondere Zequila

Mentre Sanfilippo in chat fa notare di chiedere almeno scusa alla ragazza Andrada Marina, e che il silenzio su tale argomento è al quanto anomalo (dato che ricordiamo che Zequila era fidanzato con Marina Fadda quando accadde le vicenda con Andrada) e pertanto si possa supporre tutto vero nell’averla molestata, Antonio tergiversa con offese, vantandosi di fare tre uscite sul noto settimanale CHI, diretto dal suo amico Alfonso Signorini che gli fa da spalla.

L’ Obiettivo sterile del sig. “Er Mutanda” quale di nessuna importanza, è di riportare l’attenzione su di se, e quindi il suo vanto nell’ invitare Sanfilippo a leggere CHI.

PERCHE’ ..?

Conclusioni

Cosa abbiamo capito e compreso noi di Varese Press, forse sbagliando – Che l’ex fotoromanziere, che nei suoi profili social ha anche disinserito la funzione che permette all’utente di commentare i suoi post, (forse ed evidentemente gli dimostravano troppo affetto i suoi fans), oltre ad aver usato un atteggiamento di molestia in chat senza mollare Sanfilippo, cerca visibilità senza poi responsabilizzarsi nel rispondere alle domande – In pratica lancia il sasso e nasconde la mano, morde e scappaSul settimanale CHI gli auguriamo tutti di fare una gran bella e storica intervista, dove racconterà tutto ciò che già sappiamo, monotamente colorato da reperti fotografici storici, quale dal giorno dopo sarà, come lo è per tutti, una ex intervista archiviata – Un bel ricordo da appendere e mostrare nei propri affollati profili social (dove non fa commentare) che nel suo caso stranamente, nel senso che, rispetto ai suoi competitor e compagni di gioco della casa del grande fratello vip, vengono decisamente visti meno.

Antonio Zequila sembrerebbe non essersi ancora riscattato ed ha perso nuovamente contro tutti.

Sanfilippo inoltre dichiara : “ Le conversazioni delle chat scritte dall’ex fotoromanziere nonché famosissimo, ricchissimo, eccelso personaggio Zequila le potete trovare sul mio profilo Facebook al seguente link” [ CLICCA QUI ]

Mentre Antonio Zequila vanta sui social d’essere un PROTAGONISTA, poi magari ci spiegherà di cosa perchè a quanto pare nessuno in Italia lo ha ancora compreso, saremo ben lieti di scrivere di lui per quello che farà. Di fatto ad oggi di così eclatante non si è ancora compresa la sua storica rilevante veste di successo, tolto ovviamente quella di vantare i suoi 23 cm. Ad ognuno le proprie idee e pensieri …

“Con affetto, Fabio Sanfilippo. Pseudo giornalista da una testa giornalistica di quarta”.

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Luigi Favoloso smentito duramente dal testimone Fabio Sanfilippo

Luigi Favoloso si difende falsamente dalle accuse della sua ex compagna Nina Moric. A dichiararlo è Fabio Sanfilippo amico da tempo della ex coppia ora rimasto molto legato a Nina Moric.
In una nota, Sanfilippo fa sapere d’essere stanco di sentire telefonicamente l’amica Moric con cedimenti e pianti, dovuti alle sofferenze causate da Favoloso.
Sanfilippo, apparso su Quarto Grado ed a Live – Non è la D’Urso, ha reso testimonianza presso la Questura di Milano in quanto nominato test da Nina Moric.
 
Cosa non è piaciuto a Sanfilippo e cos’ha scritto oggi sul suo profilo Instagram.
 
” Caro Favoloso, sono stato in silenzio mediatico fino adesso (tolto brevi interviste) in quanto vi ho lasciato fare da soli MA,
la tua spavalderia dell’ultima intervista NON l’ho gradita …
Come non gradisco sentir soffrire al telefono Nina. Credo dovresti stare zitto ! “
 
A cosa si riferisce Sanfilippo
 
Favoloso sul finire del passaggio dell’interivista a Quarto Grado di Sanfilippo, mandato in onda da Barbara D’Urso, cerca di sminuire le dichiarazioni rese, giustificandosi che il giorno dopo delle confidenze fatte dalla ex compagna Moric all’amico Sanfilippo durante la Torino Fashion Week, partirono per le vacanze pertanto se fosse vero i fatti di crisi e violenze di Luigi su Nina, non sarebbero partiti per le vacanze.
 
Fatto smentito ora da Sanfilippo il quale sentito dagli inquirenti fa trapelare che Nina seppur vero che era partita per le vacanze, era sempre soggiogata e tenuta al giunzaglio da Favoloso.
In questo modo allontanava Nina dai suoi amici per evitare che venissero a galla le malefatte dichiara Sanfilippo. Anche durante la vacanze estive alle quali Favoloso fa riferimento, Nina non aveva libertà di sentire i suoi amici.
 
Fabio Sanfilippo conclude che, molto altro potrà aggiungere al momento giusto sugli atteggiamenti dell’ex compagno di Nina Moric, ma per adesso Fabio e Nina, vogliono giustamente che sia la magistratura a fare il suo percorso. Nina sarà con molta probabilità ospite nel salotto della D’Urso questa domenica per la contro dichiarazioni.
 
 
Fabio Sanfilippo
 
 

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Ambiente

Emergenza rifiuti non solo da Coronavirus – Governo inadeguato

Tutti a casa in emergenza. I rifiuti dove vanno ?

Il Coronavirus colpisce anche la categoria dei rifiuti. Dai centri di stoccaggio ai trasporti la catena si è fermata.

Fabio Sanfilippo spiega come questo governo sia inadeguato ed incapace di decidere ed ecco che la frittata è fatta anche nell’ambito smaltimento.

L’Italia da anni è in piena emergenza rifiuti ed i geni seduti a Roma hanno ben pensato di bloccare anche i trasportatori.

Calo riufiuti

La raccolta dei rifiuti scatta una fotografia delle principali città italiane dopo oltre un mese di lockdown. In generale si registra un calo di tutti i tipi di rifiuti, sia quelli domestici, sia quelli commerciali, sia quelli per le strade e nelle riciclerie. Complessivamente il calo medio è del 27,5 per cento. Segno che in città, a voler dare un’interpretazione intuitiva, c’è meno gente, mancano i pendolari, molti fuorisede se ne sono andati prima (o dopo) la chiusura e in tanti hanno raggiunto le seconde case per la quarantena. Diminuisce anche la produzione dei rifiuti indifferenziati — del 25 per cento — e anche tutta la raccolta differenziata: carta e cartone (- 20 per cento), vetro, plastica e metalli (- 16 per cento), organico (- 14 per cento) e dell’ 80 per cento la raccolta notturna dell’umido presso le utenze commerciali. Anche per le strade i cestini e i cestoni si riempiono la metà rispetto al solito, una conseguenza naturale della poca gente che può uscire in questo periodo

Coronavirus, il riciclo è fermo (e i prezzi delle materie prime seconde scendono)

 

Il rischio blocco

Impianti fermi, piattaforme di conferimento sature, trasporti difficili. Accanto all’emergenza sanitaria, presto l’Italia potrebbe avere un’emergenza rifiuti, se la filiera del riciclo si inceppa definitivamente. Già sotto pressione per la chiusura dei confini cinesi, che non fanno più entrare le materie prime seconde in arrivo dall’estero, causando il crollo dei prezzi, il sistema dell’economia circolare italiana ora rischia il collasso per colpa del Coronavirus.

Il problema è enorme

Paradossalmente proprio perché l’Italia è un Paese che ricicla moltissimo, l’effetto di un blocco potrebbe essere drammatico sulla gestione dei rifiuti urbani. Le associazioni di categoria hanno interpellato lo Stato per sostenere le aziende del settore. L’intervento è molto urgente soprattutto in quelle aree, come a Napoli ed in Piemonte, dove i siti di stoccaggio sono stracolmi e si rischia la paralisi.

L’interruzione di molte attività economiche dovute all’emergenza sanitaria ha infatti determinato una crescente difficoltà per l’avvio a recupero di materiali provenienti dalla raccolta differenziata. Da un lato molte industrie del riciclo sono chiuse e non ritirano i materiali (metalli, legno, alcune plastiche), oppure sono bloccate dalla mancanza di sbocco degli scarti del riciclo (plasmix) nei cementifici – Dall’altro lato, nel caso della carta, hanno crescenti problemi di trasporto, per cui non riescono a far arrivare i maceri alle cartiere, che non possono produrre a pieno ritmo per carenza di materia prima.

Ogni anno le nostre aziende italiane riciclano 6,6 milioni di tonnellate di carta da macero, che alimenta l’industria cartaria nazionale, oltre agli sbocchi esteri. Il cartone che esce dalle cartiere italiane è fatto all’80% di materiale riciclato, per cui il recupero è un’attività essenziale nella catena di produzione del cartone, sia per il trasporto che per l’imballaggio di merci come cibo e forniture mediche.

Crollo dei prezzi

Il problema principale da risolvere per continuare a far marciare il servizio, deriva dal crollo dei prezzi, che rendono ormai antieconomica l’attività di riciclo: oggi una tonnellata di cartone riciclato costa 5,50 euro, contro 52,50 a gennaio 2019. Con una riduzione del 95% è chiaro che molte imprese soffrono. Se si aggiunge l’aumento dei costi dovuto alle necessità di protezione straordinaria dal contagio, finiranno per chiudere. Senza un aiuto dallo Stato, si rischia una catena di chiusure, che bloccherebbe definitivamente il sistema.

La raccolta differenziata

Malgrado il lockdown, tutti i cittadini sani sono tenuti a seguire le normali regole per la raccolta differenziata, come previsto dalle norme in vigore, con la consueta divisione dei materiali: vetro, plastica e metalli, carta e cartoni, umido, indifferenziato. È importante, data la situazione di emergenza, avere l’accortezza di buttare sempre mascherine, guanti e fazzoletti di carta usati, anche in caso di semplice raffreddore, nel sacchetto dell’indifferenziato. Unica eccezione alla normale raccolta differenziata è rappresentata dagli affetti da Covid-19: i cittadini che scoprono di avere il Coronavirus perché positivi al tampone e trascorrono la quarantena a casa, sia nel caso siano asintomatici, sia nel caso abbiano febbre e altri sintomi, non devono fare la raccolta differenziata.

Fabio Sanfilippo