Categorie
In evidenza

Arresto a Verona, Fsp Polizia: “Ricerca spasmodica di similitudini inesistenti

 

Arresto a Verona, Fsp Polizia: “Ricerca spasmodica di similitudini inesistenti. Colleghi impeccabili, basta caccia alle streghe da chi non sa nulla di sicurezza”

 

“L’immotivata attenzione mediatica per l’arresto operato da alcuni colleghi a Verona dimostra come siano sempre attivi coloro che praticano una odiosa caccia alle streghe nei confronti delle forze dell’ordine, pronti ad alzare inutili polveroni pur di delegittimare il loro operato e di insinuare dubbi non solo sulla professionalità del personale, ma anche sulla correttezza e sulle doti umane di donne e uomini in divisa. Non se ne può più della spasmodica ricerca di similitudini inesistenti con vicende che nulla hanno a che vedere con la Polizia italiana. I poliziotti che hanno fatto quell’arresto a Verona hanno agito in maniera impeccabile, l’arrestato non ha avuto alcuna conseguenza se non quella di essere giustamente arrestato, la correttezza dei poliziotti è stata sugellata dal giudice che ha fatto la convalida, e sarebbe davvero ora che chi non capisce assolutamente nulla di come si effettua un intervento di polizia tacesse, invece di mettere in discussione professionisti che operano per il bene degli altri e non per ammazzare o torturare la gente. Chi ha girato quell’inutile e insulso video pensava di ‘incastrare’ i colleghi, forse impressionato dalle grida e dagli insulti di una persona fuori controllo come noi purtroppo ne vediamo fin troppi. Ma ha solo consentito a tutti di vedere che i poliziotti hanno eseguito l’arresto in perfetta sicurezza, agendo con non comune freddezza e tranquillità. La sicurezza è una cosa seria, e i poliziotti italiani danno lezioni a mezzo mondo. Invece di cercare il caso che non esiste, gli si dica grazie e si taccia. Dopodichè, se video degli arresti si devono girare, dovremmo poterli fare noi grazie alle telecamere su auto e divise che però, ovviamente, non abbiamo”.  

E’ il commento di Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, dopo l’arresto di un 46enne ubriaco avvenuto a Verona di cui si è discusso dopo un video girato da un cittadino.

Categorie
In evidenza

Polizia (Fsp), i volenti attaccano sempre, la polizia gioca in difesa

Maccari (Fsp): NEL CAMPIONATO DELLA DEMOCRAZIA LA POLIZIA GIOCA IN DIFESA, I VIOLENTI ATTACCANO SEMPRE.

“Il sostituto procuratore generale Enrico Zucca in un testo pubblicato su una rivista accosta proditoriamente la vicenda Foyd con il G8 di Genova, di cui scorda “fatalmente” le devastazioni. Noi gli ricordiamo gli oltre 2600 Appartenenti alle Forze dell’Ordine aggrediti nei primi sei mesi di quest’anno, così come Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, Mario Cerciello Rega, Emanuele Anzini, Pasquale Apicella.”

Rispediamo al mittente il tentativo arrancante di criminalizzare le Forze di Polizia, accostando episodi che nulla hanno a che fare tra loro con la pervicace ed ostinata voglia di servire lo Stato la Giustizia ed i Cittadini, che i nostri colleghi di tutte le Forze dell’Ordine mettono in campo ogni giorno.

Lo dichiara Franco Maccari, V. Presidente Nazionale del Sindacato di Polizia (Fsp).

Parlare di Sindacati di Polizia accusandoli di fantomatiche coperture, di “chiusura ed omertà”, addirittura di condizionare il Parlamento farà bene all’audience di Zucca, ma fa malissimo alla democrazia, alle sue Istituzioni che, per pietà, non dovrebbero nemmeno rispondere a queste farneticazioni infondate.

Il terrorismo psicologico sul reato di tortura non regge il passo con le continue avanzate della criminalità in Italia, conclude Maccari, fatte anche di un diritto che, nei fatti, ha perso di vista la differenza tra Vittime e carnefici.

Con gentile richiesta di pubblicazione e consueta attenzione giornalistica.

 

Categorie
In evidenza

Carabiniere investito, Fsp Polizia: “Solidarietà al collega

Carabiniere investito, Fsp Polizia: “Solidarietà al collega, in Italia più tutele per i criminali che per il personale in divisa. Ora Amnesty non commenta?”  

 

“Leggiamo con apprensione la notizia dei gravi danni subiti dal carabiniere investito da ladri in fuga in provincia di Bologna. Esprimiamo massima solidarietà al collega e alla sua famiglia, nella speranza che possa rimettersi al più presto. E mentre pensiamo al terribile momento che dovrà superare, cresce la rabbia di constatare che, giorno dopo giorno, la brutalità e l’arroganza dei delinquenti mietono una vittima dietro l’altra fra il personale in divisa che, per tutta risposta, non solo non è tutelato a sufficienza, ma è addirittura troppo spesso denigrato, accusato, flagellato. Oggi, mentre aspettiamo che Amnesty commenti questa notizia con la stessa puntualità con cui ci accusa di usare violenza sui cittadini, ci chiediamo cosa sarebbe successo se il collega avesse tentato di difendersi magari mettendo mano all’arma?”.  

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, dopo che a Mordano, in provincia di Bologna, un carabiniere, di 48 anni è stato travolto da ladri in fuga, ed è ora ricoverato in prognosi riservata.

“La verità – conclude Mazzetti – è che in questo strano paese delinquenti, criminali e violenti sono più tutelati e garantiti degli appartenenti alle Forze dell’ordine, lasciati senza strumenti idonei, e senza tutele legali e operative sufficienti, nonché esposti agli effetti nefasti di una mentalità che li vuole bersagli buoni per tutte le occasioni e vittime sacrificali sull’altare della sicurezza pretesa ma non tollerata, né seriamente predisposta. In Italia quelli soffocati sotto un peso ormai insostenibile sono donne e uomini in divisa”.

Agli Organi di informazione con gentile richiesta di diffusione

2 allegati

Categorie
EUROPA & MONDO

Esteri, Nuovo governo in Kosovo, elezioni a Belgrado. Giugno mese importante per i Balcani… che verranno.

Dal 3 giugno il Kosovo ha un nuovo governo, a guidarlo è il premier Avdullah Hoti, professore di economia e leader dalla Lega democratica del Kosovo (Ldk), formazione di centro-destra, che ha ottenuto la fiducia del Parlamento. Ad appoggiare il nuovo esecutivo 61 dei 120 deputati di cui è composta la Camera.

Al voto hanno preso parte, solo 86 parlamentari, perché la sessione è stata boicottata dai parlamentari di Vetevendosje, la formazione che guidava l’esecutivo precedente.

La situazione politica e diplomatica del paese era in parte compromessa, in particolare con l’antico alleato, gli Stati Uniti, a causa delle azioni portate avanti dal precedente governo, soprattutto a seguito della sua posizione in merito alla questione serba. 

 L’inviato speciale degli Stati Uniti per i negoziati di pace in Serbia e Kosovo, Richard Grenell, ha, quindi, accolto con favore l’elezione del nuovo governo del Kosovo e ha espresso la speranza per il proseguimento del dialogo con Belgrado. 

Gli analisti politici definiscono il Kosovo come il “paese più filo americano della terra”. Infatti, gli Stati Uniti hanno contribuito fattivamente alla creazione del paese. Gli Stati Uniti, con il Presidente Clinton, hanno partecipato alle operazioni NATO nei Balcani negli anni ’90 quando la missione dell’operazione di KFOR era proprio quella di proteggere il popolo kosovaro dalla possibile pulizia etnica da parte serba. Quando il Kosovo dichiarò l’indipendenza, gli Stati Uniti furono uno dei primi paesi a riconoscerlo, aprendo un’ambasciata nella capitale Pristina.

Presentando il programma di governo in Parlamento, Hoti ha indicato le sue tre priorità: la ripresa del dialogo con Belgrado, la lotta al virus di Wuhan e la ripresa economica. 

La normalizzazione delle relazioni con la Serbia è necessaria, atteso che, da più di un anno, c’è una stasi dei rapporti tra Serbia e Kosovo, a causa della decisione di Pristina d’imporre dei dazi doganali del 100%, sulle merci serbe. Il nuovo premier ha eliminato i dazi e questo ha, in sostanza, spianato la strada alla ripresa delle relazioni diplomatiche, come anche sottolineato dal presidente serbo Aleksandar Vucic: “Credo che possano esserci buoni rapporti commerciali tra albanesi e serbi“.

Nella dichiarazione si riferiva agli albanesi che sono in maggioranza in Kosovo.

Chiaramente, il nuovo governo ha impresso, in questo campo, una vera e propria svolta per la ripresa dei rapporti con Belgrado su cui influiscono anche le pressioni americane.

Secondo alcuni, un accordo potrebbe essere presto raggiunto con la ridefinizione dei territori di confine.

Per quanto riguarda il secondo punto del programma politico del premier senza dubbio l’emergenza determinata dal Covid19 ha creato non pochi problemi a governo di Pristina, in primis sul piano finanziario: il Fondo monetario internazionale ha, infatti, stimato una riduzione della crescita del 5%.

Si prevede che tutte le entrate, le rimesse, le esportazioni di beni subiranno un forte decremento a causa delle restrizioni di viaggio e dall’effetto della pandemia nei partner commerciali e nei paesi di origine delle rimesse. Le misure di contenimento interno e la maggiore incertezza colpiranno la domanda.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale la risposta politica delle autorità agli shock è stata tempestiva e mirata. L’impatto della pandemia e le misure fiscali per contribuire ad attenuare questi shock hanno creato urgenti esigenze finanziarie e di finanziamento esterno.

Il Kosovo è al momento agli ultimi posti in Europa per PIL (circa 3300 euro secondo i dati 2016), in presenza di una disoccupazione al 35%, ed è in particolare giovanile, in una nazione nella quale i giovani rappresentano una quota consistente della popolazione.

Aprendo una finestra sull’operazione NATO KFOR, da anni guidata da Generali di altissimo livello dell’Esercito (attualmente il Generale di Divisione Michele Risi), la stessa assicura, da sempre, la sicurezza e la libera circolazione di tutte le comunità/etnie in Kosovo. In merito, visto gli eccellenti risultati degli ultimi a Comando Italiano è augurio di tutti che il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini usi tutta la sua influenza in ambito NATO perché la missione prosegua sotto il comando italiano, circostanza che rafforzerebbe i rapporti di amicizia tra i due paesi: Italia e Kosovo.

Il terzo punto del programma di governo è problematico. La ripresa economica è legata alla conferma da parte del FMI della concessione di fondi tali da equilibrare la bilancia dei pagamenti in seguito all’emergenza Covid-19. In particolare il 16 aprile scorso il Comitato esecutivo ha approvato lo stanziamento di 51,6 milioni di euro. 

In merito c’è da analizzare la posizione e le decisioni dell’Unione Europea.

Bruxelles ha nominato Miroslav Lajčak, ex Alto Rappresentante in Bosnia-Erzegovina ed ex ministro degli Esteri slovacco, come Rappresentante speciale per il dialogo tra Serbia e Kosovo. 

I principali ostacoli all’azione UE provengono da Paesi – Slovacchia e Spagna – che non hanno mai riconosciuto l’indipendenza kosovara.

Lajčak ha recentemente dichiarato: “Accolgo con favore la decisione odierna del governo del Kosovo di rimuovere le recenti misure di reciprocità. La rapida rimozione degli ostacoli alla ripresa del dialogo facilitato dall’UE mostra un chiaro impegno del Kosovo a tornare al tavolo senza indugio”.

Non va, comunque, mai dimenticato che la Serbia rivendica il Kosovo come parte integrante del suo territorio e che gli alleati storici della Serbia, compresa la Russia, hanno bloccato il Kosovo dall’adesione alle Nazioni Unite. Alcuni paesi dell’Unione europea – compresi gli alleati della Serbia e quelli, già citati, che vogliono evitare di incoraggiare i separatisti in patria – stanno inoltre impedendo al Kosovo di aderire all’UE. 

Ipotizzabile che se si indeboliscono le economie e le democrazie di Pristina e Belgrado entrambe saranno vulnerabili allo sfruttamento e influenza via soft power di Russia e Cina.

In tale quadro assumono importanza le prossime elezioni nella Repubblica di Serbia previste per il 21 giugno.

Il Presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, Anders Knape, ha espresso fiducia nelle autorità governative serbe per organizzare elezioni democratiche nonostante l’attuale crisi da COVID-19. “Confido nella capacità della Serbia di aumentare le buone prassi nei giorni che precedono la data delle elezioni e di assicurare che il voto sia organizzato nel pieno rispetto delle norme internazionali per elezioni libere ed eque, anche in questi tempi difficili“.

Ha inoltre ribadito che il Congresso, vista la situazione di crisi sanitaria, non potrà inviare una delegazione di osservatori. Ciò non impedirà il dialogo e la cooperazione con le autorità serbe per l’attuazione dei principi europei di autonomia territoriale e democrazia.

Secondo gli analisti geopolitici dei Balcani, la decisione di svolgere comunque le elezioni del Presidente serbo Vucic, un ex ultranazionalista, giunge in virtù del suo desiderio di andare alle urne in tempi brevi, dato il possibile calo della sua popolarità a causa delle dure misure imposte nel corso dell’emergenza sanitaria.

Il futuro del governo di Pristina e del futuro del paese passa ancora una volta sia dalle elezioni in Serbia sia dalle decisioni delle potenze politiche economiche esterne, che poi sono sempre le stesse in tutto in mondo: USA, UE, Russia e Cina.

Non bisognerà aspettare molti giorni per capire cosa succederà nell’immediato.

Generale Giuseppe Morabito

Categorie
Cronaca

Coronavirus: anche Fsp Polizia interviene sulla strampalata proposta degli “assistenti civici”

Ingaggiare 60 mila persone senza preparazione, che ‘non avranno funzioni di polizia’ o ‘ruolo securitario’ è un insulto all’intelligenza mentre le forze di polizia necessitano di nuove assunzioni con 466 giovani vincitori di concorso costretti a ricorrere alla Corte Costituzionale e altri 166 già idonei in attesa di un inquadramento.

“Sentire che in un momento così tragico per il Paese si discute di ‘assistenti civici’ è un insulto alla pazienza e al dolore degli italiani. Sentire la precisazione dal Governo che ‘non avranno funzioni di polizia’ o ‘ruolo securitario’ è un insulto all’intelligenza. E ci mancherebbe! Gli assistenti civici non aiuteranno, la loro presenza sarà un aggravio del lavoro degli operatori in divisa già oberati. Si pensi ad aiuti veri, per la gente in difficoltà, e per le Forze dell’ordine che necessitano di nuove assunzioni, mentre 466 giovani già vincitori di concorso aspettano di entrare in Polizia e hanno dovuto ricorrere alla Corte Costituzionale, e altri 166 sono pure già idonei. Queste politica miope e inadeguata non conosce il paese e nemmeno lo osserva” sostiene Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato.

“Un esercito di persone non preparate per vigilare su norme rispetto a cui persino gli addetti ai lavori faticano a districarsi – aggiunge Mazzetti – Né preparate per interagire con una cittadinanza esasperata. Anche per fare i volontari ci vuole una preparazione. E 60.000 sconosciuti chi li formerà, chi li sostenterà nel loro compito, quanto costerà? Dispenseranno consigli di buone maniere? Un insulto agli italiani perbene. Saranno vedette per sorvegliare i 20enni all’aperitivo? Ci chiamerebbero inutilmente distogliendoci dal controllo del territorio. Redarguiranno negozianti disperati? Ci sono persone competenti a fare controlli complicatissimi. Denunceranno delinquenti che non rispettano le norme? Rischierebbero la vita. Quanti fatti di cronaca abbiamo visto con aggressioni a chi solo ha chiesto un distanziamento o di tirar su una mascherina? Il primo volontario ferito resterà sulla coscienza di politicanti che della realtà non sanno nulla, che non governano le tensioni sociali, lasciandole sulle spalle delle forze di polizia, che non disinnescano il disagio con provvedimenti celeri, ma rispondono con fumo negli occhi, buttando in strada un esercito di persone che proveranno a redarguire chi non rispetta le regole sanitarie… mentre ad oggi ancora non si trovano un paio di guanti”.

Categorie
In evidenza

Assistenti civici, Fsp Polizia: “Buffonata pericolosa”

Assistenti civici, Fsp Polizia: “Buffonata pericolosa, creerà rischi per la sicurezza e graverà pesantemente sul lavoro delle Forze dell’ordine”

 

“Troviamo questa iniziativa di ‘arruolare’ un esercito di assistenti civici un’iniziativa assolutamente pericolosa e incauta, nonché molto poco seria sul piano tecnico operativo. La definiamo senza timore una buffonata sul piano della sicurezza, che creerà rischi e che graverà, intralciandolo spesso, sul lavoro delle forze dell’ordine. La sicurezza è una cosa seria, e quando si azzardano provvedimenti in questa materia è indispensabile il confronto con i professionisti che fanno questo per lavoro”.  

E’ quanto afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, sulla scelta di utilizzare 60.000 volontari, cosiddetti assistenti civici, nei Comuni perché vigilino sul rispetto delle norme del distanziamento sociale nella fase 2 dell’emergenza coronavirus.

“Si tratta di persone totalmente sprovviste di qualsivoglia conoscenza in tema di controllo sul rispetto di norme – aggiunge Mazzetti –, che oltre tutto non hanno idea di come e quando intervenire su questioni così delicate in tema di sicurezza e non sanno come operare in pubblico. Già prevediamo liti, risse e Dio solo sa quali scontri fra controllori e controllati, per non parlare del fatto che si scateneranno centinaia di migliaia di chiamate alle Forze dell’ordine per i più disparati motivi. E’ totalmente ridicolo. La vigilanza sociale si applica solo sui propri familiari, congiunti e amici con cui si può interagire per raccomandare il rispetto delle regole. Gli interventi pubblici sono e restano di chi è preposto a svolgere questo lavoro, come già fanno egregiamente migliaia di donne e uomini in divisa. Se poi il Governo ritiene che gli operatori della sicurezza non siano abbastanza, allora ne assuma molti di più, come già sarebbe stato necessario fare anche prima dell’emergenza, come chiediamo da sempre, e come ora è indispensabile più che mai”.

Categorie
In evidenza

 Maccari (Fsp)«A meno di due settimane dai funerali del collega Pasquale Apicella, prima scarcerazione

Poliziotto ucciso, scarcerato uno dei quattro Rom di Giuliano.  Maccari (Fsp): «Scarcerato poco dopo il funerale. Vergognoso»

«A meno di due settimane dai funerali del collega Pasquale Apicella, ecco la prima scarcerazione. Non posso che unirmi al dolore della moglie e di tutta la sua famiglia, esprimendo la mia più totale indignazione».

A dichiararlo è Franco Maccari, V. Presidente Nazionale della Federazione Sindacale di Polizia (Fsp).

«Il soggetto scarcerato – prosegue Maccari – è accusato di favoreggiamento, mentre gli altri tre componenti della banda sono rimasti in carcere con l’accusa di omicidio volontario, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Lui adesso potrà fare rientro a casa, mentre due bimbi piccoli non vedranno mai più rientrare in casa il loro papà. Tutto questo non può restare impunito, lo Stato avrebbe dovuto dare un segnale forte assicurando alla famiglia del collega che chi ha sbagliato riceverà la giusta pena. Lo si doveva alla moglie, ai genitori ai suoi bambini e a quanti – conclude – hanno pagato con la vita per contrastare la criminalità»

Categorie
Cronaca

Poliziotto accoltellato a Roma, collega spara per difenderlo, Fsp Polizia: “Sui taser solo parole

Poliziotto accoltellato a Roma, collega spara per difenderlo, Fsp Polizia: “Sui taser solo parole. L’emergenza virus ha fatto scomparire vecchie necessità?” “Ieri notte a Roma l’ennesimo quotidiano intervento che, solo grazie alla professionalità dei poliziotti italiani, non è finito in un dramma. Un’aggressione coltello alla mano contro un agente che il collega della vittima ha potuto interrompere solo sparando con l’arma di ordinanza. E’ addirittura oltraggioso per l’intelligenza comune dover ripetere come questo tipo di situazioni si potrebbero risolvere presto, bene, senza rischi eccessivi e senza che personale in divisa e cittadini sfiorino la morte inutilmente, solo grazie a un banale strumento come il taser. Eppure di questo magico e straordinario oggettino da pochi euro, così tanto declamato e la cui adozione è stata tanto sbandierata, ancora neppure l’ombra. Dopo anni e anni di chiacchiere, sperimentazioni, spot politici, ancora i poliziotti devono decidere in una frazione di secondo se morire, lasciar morire, finire probabilmente alla gogna, o girarsi dall’altra parte, perché gli apparati politici e burocratici non sono in grado di fare il loro dovere fornendo gli strumenti necessari per fare sicurezza”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo che ieri sera a Roma, in zona Fidene, un poliziotto è stato accoltellato durante un intervento nella casa di un 60enne che aveva appiccato un incendio, costringendo il collega a sparare e ferirlo alla spalla per salvare l’agente aggredito. L’uomo è ora piantonato in ospedale. “L’emergenza Covid 19 – conclude Massimo Nisida, Segretario provinciale Fsp Roma -, è una scusa preziosa per far cadere nel dimenticatoio necessità ormai storiche, ma che rappresentano sempre e comunque un’emergenza in quanto alla gravità del fatto che non venga data l’opportuna risposta da uno Stato che ha la responsabilità, prima di tutto morale, di tutelare la vita dei propri servitori”.

Categorie
Cronaca

Scarcerazioni, Fsp Polizia: “Non sono ammessi ritardi, così lo Stato dà messaggio devastante

Scarcerazioni, Fsp Polizia: “Non sono ammessi ritardi, così lo Stato dà messaggio devastante, vittime ed equità vengano prima”

 

“Le scarcerazioni che in questo periodo sono venute alla ribalta, di personaggi di alta caratura criminale, alcuni al 41bis, al di là di ogni sterile polemica politica, impongono una riflessione, e cioè che lo Stato, attraverso il funzionamento di un settore così importante, parla ai cittadini e rende un preciso messaggio. E il messaggio che sta passando è devastante, soprattutto laddove si addensa il dubbio di ritardi e malfunzionamenti”.

E’ quanto afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, che aggiunge: “Nei fatti, si ottiene l’effetto di ridicolizzare la risposta dello Stato di fronte alla ferocia senza eguali di certi soggetti, che hanno stravolto l’esistenza di tante famiglie, degli italiani, del Paese, versando fiumi di sangue di suoi servitori. Da persone che vivono per la divisa e per la legalità ci chiediamo, ancora una volta, quanto conti la dignità e il rispetto di vedove e orfani. Ci chiediamo cosa significhi certezza della pena. Cosa voglia dire, in concreto, la riprovazione sociale commisurata al danno causato dalla ferocia altrui. Al di là di questioni tecniche redatte a tavolino, e soprattutto inorriditi di fronte all’ipotesi che certi criminali escano perché non si è fatto per tempo tutto il necessario, ci chiediamo come si possa far comprendere alla gente che consentire a un mafioso al 41bis di lasciare il regime predisposto proprio perché lui è considerato pericoloso sia una cosa giusta. Appare come l’ennesima crepa in un sistema che ha bisogno della condivisione del cittadino per funzionare, e che per ottenerla non dovrebbe discostarsi da reali principi di equità. Se noi li prendiamo e tornano fuori, come si dice; se vengono condannati ma non scontano le loro pene; se sterminano degli innocenti ma lasciano il carcere; allora tutti dovrebbero andare a casa”.

“Da tutto questo certamente emerge – conclude Mazzetti – la necessità che il Dap predisponga una sezione dedicata alla gestione delle pratiche di determinati detenuti di estrema pericolosità con priorità assoluta, perché l’ordinamento stabilisce i modi per tenerli in regime carcerario fronteggiando ogni loro necessità, ed è questo che va fatto, non mandarli a casa”.

Categorie
Cronaca

Covid 19, sdegno di Fsp Polizia: “Con 8,6 milioni di controlli fatti, 220.000 al giorno

 

Covid 19, sdegno di Fsp Polizia: “Con 8,6 milioni di controlli fatti, 220.000 al giorno, l’odio e le offese di Bargiggia emblema di un’insofferenza intollerabile”

 

“Un primo bilancio di questi mesi in emergenza parla dell’enorme dato di 8,6 milioni di controlli effettuati dalle forze dell’ordine, circa 220.000 al giorno, con tutto ciò che questo significa. Con tutte le difficoltà e i rischi dettati dalla varietà delle situazioni, con minime e naturali sfocature forse, con situazioni di concreto pericolo, ma soprattutto con migliaia di gesti di aiuto, di assistenza, tutti tesi alla difesa della salute pubblica nel rigoroso adempimento di doveri istituzionali cui i poliziotti non si sottraggono. A fronte di ciò si registrano, soprattutto sui social, molte incursioni violente di contestatori, a volte anche personaggi pubblici, che dimostrano nei confronti delle forze dell’ordine un’insofferenza e un odio come sempre ingiustificati. Addirittura qualcuno, come Vittorio Sgarbi, istiga a una non meglio precisata ‘ribellione’ a ciò che deriva dalle leggi, dall’autorità costituita, dall’ordinamento, che si può anche contestare ma in ben altre sedi e in ben altri modi. Non è assolutamente tollerabile che si risponda così ai sacrifici di migliaia di operatori in divisa, che mettono a rischio la propria salute quadruplicando gli sforzi quotidiani per rispondere ai propri doveri, anche quelli imposti dall’emergenza Covid 19. Se poi sono le norme a non piacere, si cerchi di cambiarle, senza scagliarsi contro chi, quelle disposizioni, volenti o nolente, è chiamato, senza discrezionalità alcuna, a far rispettare nell’interesse della collettività”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, anche dopo la denuncia di Giuseppe Camardi, Segretario Provinciale Fsp di Milano, che ha trovato ingiustificabile la violenza verbale dei diversi tweet di Paolo Bargiggia, il quale si è scagliato così pesantemente e incomprensibilmente contro la Polstrada di Milano, da far supporre un particolare astio dovuto forse a pregressi rancori del tutto personali, “massacrando con cinismo assoluto – spiega Camardi – operatori di Polizia impegnati a svolgere il proprio dovere. I poliziotti non si svegliano la mattina per multare quanta più gente possibile, ed è disgustoso leggere che un giornalista, con tanto di account twitter pubblico, inveisca in maniera assurda contro la Polizia stradale. Questa non è critica – ragiona il sindacalista -, è solo gettare fango su un intero Corpo. E’ mancanza di rispetto assoluta”.