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Cronaca

Covid 19, Fsp Polizia dopo gli scontri a Torino: “Solidarietà ai colleghi, e massima severità con chi attenta

 

Covid 19, Fsp Polizia dopo gli scontri a Torino: “Solidarietà ai colleghi, e massima severità con chi attenta alla salute oltre che alla sicurezza pubblica”

 

“Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione avvenuta a Torino, quelli feriti soprattutto, ma anche tutti gli altri. E’ veramente indegno di un paese civile il cinismo e la pervicace volontà di danneggiare gli altri e di far male ai poliziotti che animano i ben noti gruppi antagonisti, che non si sono fatti remore ad attentare alla salute oltre che alla sicurezza pubblica. Da tempo abbiamo evidenziato l’allarme che questa situazione di emergenza legata al Covid 19 ha innescato, perché ci aspettavamo e ancora ci aspettiamo diversificate incursioni di tutti i tipi di delinquenti e criminali, in vari modi e in tutti i settori della società e dell’economia. Questa delirante domenica a Torino è la prova provata che gli appartenenti alle forze dell’ordine sono chiamate a un lavoro quadruplo, perché ogni occasione è buona per scatenare il caos, specialmente da parte di certi soggetti votati all’eversione, all’intolleranza verso lo Stato e le istituzioni, all’odio puro verso la Polizia. Ci aspettiamo il rigore e severità assoluta, e un’intransigenza quadruplicata esattamente come gli sforzi e i sacrifici richiesti agli operatori in divisa che rischiano la salute e la vita”.  

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto a Torino, in corso Giulio Cesare, dove anarchici hanno ostacolato l’arresto di due scippatori da parte della polizia e, facendo leva sui disagi provocati dalla situazione Coronavirus, hanno chiamato a raccolta i residenti. Si è creato un pericoloso assembramento e sono scoppiati tafferugli in cui sette agenti sono rimasti feriti. “Il virus – diceva uno speaker al megafono – lo hanno portato loro. Ci stanno facendo ammalare, ci stanno ammazzando e non abbiamo i soldi per sopravvivere. E’ ora di scendere e di dare alla polizia e ai politici quello che loro danno a noi”.

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Sindacato

Vaccino Covid 19, Fsp Polizia al ministero della Sanità, non siamo cavie

Vaccino Covid 19, Fsp Polizia al ministero della Sanità: “Serve chiarezza assoluta su uso compassionevole per forze dell’ordine, non siamo cavie”

 

“Serve chiarezza assoluta sull’iter annunciato dall’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati sull’uomo del prototipo di vaccino per il Covid 19. Secondo quanto reso noto anche dal ministero della Sanità, a settembre si prevede di rendere utilizzabile il vaccino per immunizzare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di ‘uso compassionevole’, e per quanto rispetto a questa dizione ci si possa rifare all’Agenzia Italiana del Farmaco, è fin troppo evidente che migliaia e migliaia di operatori in divisa necessitano di maggiori spiegazioni che spazzino via il dubbio, alquanto concreto, di essere utilizzati come cavie”.  

valter mazzetti fsp polizia

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’annuncio della prossima sperimentazione umana del vaccino contro il Covid-19 che sarà effettuata a partire da fine aprile in Inghilterra su 550 volontari sani, e che da settembre potrà essere disponibile “per immunizzare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole” ha spiegato l’ad dell’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia impegnata nella sperimentazione, Piero Di Lorenzo.

“Non riteniamo minimamente concepibile – conclude Mazzetti – utilizzare sul personale delle forze di Polizia un vaccino che non sia definitivamente e totalmente sperimentato, ammesso, certificato e garantito dalla comunità scientifica. Leggere, come abbiamo fatto finora, che quello in sperimentazione non sia tossico o che i risultati di laboratorio siano ‘buoni’ non è neppure vicino a quanto serve per poterlo somministrare ai poliziotti italiani. Ci aspettiamo che il ministro Lamorgese e il prefetto Gabrielli restino vigili”.

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Sindacato

Covid 19, Fsp Polizia alla Casellati: “Non comprendiamo di cosa si lamenti

Covid 19, Fsp Polizia alla Casellati: “Non comprendiamo di cosa si lamenti. Dalla seconda carica dello Stato non giungano messaggi pubblici così negativi” “Senza voler entrare nel merito di una questione non eccezionalmente prioritaria in questo momento di emergenza nazionale, ci preme constatare con amarezza come la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, abbia consegnato all’opinione pubblica un messaggio che reputiamo negativo e, per così dire, ‘diseducativo’ per la cittadinanza. La Casellati lamenta un controllo a due senatrici? E perché mai. Andavano al Senato? Tornavano dal Senato? Il punto non è questo, ma che, controlli, o segnalazioni, o multe vengono fatti a tutti e secondo procedure ben precise. I poliziotti italiani fanno il loro dovere fino in fondo, con diligenza e professionalità, e sicuramente non provano alcun particolare senso di gratificazione personale se fermano per strada due senatrici piuttosto che due qualsiasi altri cittadini, e nulla cambia nel loro atteggiamento. Non si comprende davvero cosa la presidente del Senato abbia da lamentare nella vicenda di un normalissimo controllo. Se la Casellati vuole esprimere doglianze a Conte o al governo ha canali di interlocuzione istituzionale molto più appropriati dei mass media, così che le sue dichiarazioni non rappresentino una sottile allusione al fatto che compressione dei diritti costituzionali operata sugli altri non debba valere proprio per chi il popolo lo rappresenta. Gli appartenenti alle forze dell’ordine italiane stanno lavorando solo per il bene dei cittadini, e queste esternazioni pubbliche della seconda carica dello Stato a nostro avviso sono una caduta di stile che ha molto il sapore di un ‘lei non sa chi sono io’…”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo le dichiarazioni del presidente del Senato Elisabetta Casellati, a seguito della verifica effettuata su due senatrici che, mentre rientravano da Roma a Messina, sono state controllate agli imbarchi per la Sicilia.

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ITALIA

Covid19, cordoglio Fsp Polizia per la morte del collega in sevizio a Palazzo Chig

 

Covid19, cordoglio Fsp Polizia per la morte del collega in sevizio a Palazzo Chigi: “Vera figura di poliziotto che dona la vita per cittadini e Istituzioni”

 

“Nel tempo in cui l’emergenza fa parlare tanti, fa comparire tantissimi e fa chiacchierare troppi, Giorgio Guastamacchia è l’emblema del vero spirito di servizio, silenzioso, fattivo, coraggioso, fino all’ultimo. Oggi esprimiamo la nostra più profonda vicinanza ai familiari di questo poliziotto così professionale e così umano, ai suoi amici, ai suoi più stretti colleghi, al Corpo di Polizia, orfano di un suo prezioso elemento, e all’Italia intera. Guastamacchia rappresenta degnamente tutti i poliziotti italiani, pronti a donare la vita per i cittadini e per le Istituzioni, mettendo il dovere prima delle pretese, il servizio prima delle richieste, le risposte agli altri prima delle domande per se stessi”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo il decesso a Roma del sostituto commissario della Polizia di Stato, Giorgio Guastamacchia, di 52 anni, in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, e appartenente in passato alla scorta del presidente Conte, in seguito alle complicazioni di una polmonite da Coronavirus. Guastamacchia ha lasciato moglie e due figli.

“Sono tantissime, fra la gente, le vittime di questa tragedia – conclude Mazzetti -, altre le vittime in divisa, ancora di più gli ammalati, forse anche troppi fra chi veste l’uniforme ma questo non è certo il momento delle polemiche, e una moltitudine gli operatori delle forze di polizia che lottano al fianco degli italiani assieme al personale sanitario. Oggi Guastamacchia rappresenta tutti, e tutti ci ispiriamo alla sua rettitudine, di cui nessuno deve dimenticarsi, sia in questo momento che quando l’emergenza covid 19 sarà finita”.

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Covid-19 a Varese, volantini contro il poliziavirus

La situazione degenera sotto il profilo sanitario ed economico, e la Polizia corre ai ripari coi consueti consigli e quando non basta, con le denunce.

Covid 19, anche a Varese volantini-decalogo contro il “poliziavirus” per delinquere, Fsp: “Uguali in diverse città, professionisti del disordine in campo”  

Non fare il poliziotto dice uno dei volanti e si capisce da questo passaggio che deriva da un certo tipo di cultura non certo del rigore…

Messaggi stupidi e pericolosi, nonchè fuorvianti e senza senso.

Se qualcuno vuole ritagliarsi del facile consenso sviando dalle regole e cercando altri che vogliano imitarlo, ha sbagliato a capire, le difficoltàsi superano uniti e seppure ci siano talvolta ritardi e/o mancanze da parte del Governo sopratutto nella tutela dei più deboli e dei più esposti come sanitari e forze dell’Ordine, non è certo il momento di lasciarsi prendere la mano,non c’è da ridere ma solo da piangere e sopratutto riflettere.

Speriamo che le indagini in corso riescano ad acciuffare in breve tempo gli autori che potrebbero essere le solite frange estremistiche, gruppi anarchici e simili, non si capisce chi altro anche se nei attuali tempi in cui c’è il sopravvento dei social, ci si atteggia facilmente a leader di non si sa cosa, per un momento di notorietà che potrebbe costare caro agli autori del gesto ma anche a chi segue certi scellerati “consigli”.

Segue la comunicazione del sindacato di Polizia.

 

 poliziavirus 1

“Anche a Varese, come altrove, sono comparsi ieri volantini contro il poliziavirus, con tutte le indicazioni per compiere una lunga serie di reati, contravvenendo le disposizioni imposte per il contenimento del contagio da covid 19 e commettendo azioni criminali come incendiare scuole, banche e commissariati, aggredire i poliziotti, assaltare i supermercati”.

 

Lo rende noto Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, che aggiunge: “Questi scritti deliranti sono modelli identici nelle diverse città, e ciò testimonia che sono il frutto di una azione programmata e studiata da professionisti del disordine, che come sempre sfruttano il disagio sociale per acuire la tensione e creare quanti più problemi possibili per l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva. Testimoniano inoltre come il personale in divisa sia il principale bersaglio dei delinquenti in tutte le occasioni. Questo momento di emergenza rappresenta il contesto ideale perché, da Nord a Sud, criminalità di ogni genere tenti di strumentalizzare ansie, paure, e difficoltà della gente, approfittandone per gestire il disagio a proprio uso e consumo. E questo gesto ignobile non sarà preso alla leggera, perché concretizza una volontà criminale grave. Le forze dell’ordine, insieme al titanico lavoro svolto nella lotta al coronavirus, non retrocedono nel precipuo compito che è quello di garantire ordine e sicurezza, contrastando con fermezza ogni tentativo di istigazione a delinquere e di ‘infiltrazione’ nel tessuto sociale già così duramente messo alla prova”.     

 

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Istituzioni

Covid 19, “scudo” per i datori di lavoro del Comparto sicurezza e Difesa

Covid 19, “scudo” per i datori di lavoro del Comparto sicurezza e Difesa, Fsp scrive a Ministro, Capo e Parlamento: “Vergogna. Operatori chiamati a esporsi senza tutele, e i vertici si lavano le mani per eventuali conseguenze”  

 

“Gli operatori in divisa sono chiamati a esporsi in prima persona ai danni alla salute per il coronavirus e le violenze che presto esso scatenerà, non ricevono le tutele necessarie, e adesso i loro vertici vogliono lavarsi le mani di ogni eventuale danno che potranno subire, e che evidentemente non è una remota possibilità. Ai tempi dell’emergenza, in cui non si fa che ribadire che solidarietà e sostegno reciproco sono indispensabili, ecco cosa accade al personale in divisa. Noi offriamo tutto il sostegno possibile alla popolazione, né potremmo mai tirarci indietro davanti ai nostri doveri. Le Istituzioni ci rispondono: bravi, ma se vi ammalate, rimanete feriti o morite, in questo periodaccio sono problemi solo vostri. E’ una vergona”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, che ha scritto al ministro Luciana Lamorgese, al capo della Polizia, Franco Gabrielli, e ai gruppi parlamentari, dopo la decisione della IV Commissione Difesa del Senato che, nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del d.l. 17 marzo 2020, nr. 18, ha approvato un emendamento con il quale, in pratica, si concede l’immunità in sede civile e penale al datore di lavoro, dirigente e preposto appartenenti alle amministrazioni del “Comparto Sicurezza e Difesa”, per la durata dello stato di emergenza epidemiologica da Covid19.

“Da quando è iniziata questa drammatica emergenza – afferma Mazzetti -, abbiamo sentito più che mai il senso di responsabilità anche di fronte a tutti i pesanti aggravi del già delicatissimo lavoro dei poliziotti, nonché al fatto che i materiali e le altre attività di prevenzione per loro sono scarsi e inadeguati. Ma il vergognoso passo compiuto adesso in direzione di uno ‘scudo penale e civile’ che tuteli i datori di lavoro degli appartenenti al Comparto sicurezza e difesa non possiamo accettarlo. Pretendiamo che l’emendamento approvato venga cassato. Questo intollerabile ‘armiamoci e partite’ è un’offesa a migliaia di donne e uomini che stanno rischiando la salute e la vita propria e delle loro famiglie. C’è un limite di decenza oltre il quale non si può e non si deve andare”.

Agli Organi di informazione con gentile richiesta di diffusione

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Cronaca

Covid19, Fsp Polizia: “Attenti alle false comunicazioni.

 

A Napoli girano false prescrizioni per poter svaligiare le case”

 

“Come abbiamo detto si conferma l’allerta per la sicurezza interna collegata agli effetti delle restrizioni per il contenimento del contagio da Covid 19. Oltre alle preoccupazioni relative ai possibili disordini dovuti alla crisi economico sociale, infatti, c’è un vero e proprio allarme legato alle attività criminali che trovano nel difficile momento terreno fertile. E’ di queste ore l’ultimo stratagemma ideato per poter avere accesso alle abitazioni altrui, con l’affissione in alcuni condomini della città di Napoli di una presunta comunicazione del ministero dell’Interno, fasulla, che preannuncia presunti controlli nelle case. I cittadini devono restare lucidi e vigili. E’ fondamentale assicurarsi un’informazione corretta facendo affidamento solo sulle comunicazioni ufficiali diffuse dai media, e in caso di dubbio rivolgersi alle autorità e alle Forze dell’ordine.    Tutti sono chiamati a fare la propria parte anche e soprattutto per la sicurezza, propria ed altrui, sfuggendo alle mire della criminalità e dei delinquenti comuni. Donne e uomini della Polizia di Stato rimarranno al fianco della gente, sempre, e aiutarci a fare il nostro lavoro significa mantenere calma, responsabilità, e senso civico. Alle Istituzioni, intanto, rivolgiamo forte l’appello perché, per prevenire il peggio, mettano in campo misure economiche forti, facendo anche l’impossibile per contenere non solo il virus, ma anche la disperazione e i disordini”.

Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo che a Napoli si è registrata la diffusione di un falso avviso, su cui compare la falsa intestazione del ministero dell’Interno, in cui si annunciano presunti controlli nelle abitazioni, in realtà assolutamente non previsti. 

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Istituzioni

Coronavirus, Fsp Polizia: “Svuota carceri è resa a violenti

Vanifica il lavoro di forze dell’ordine e magistratura, grava ulteriormente sul sistema sicurezza”

 

“Consideriamo una resa ai violenti, che hanno attuato le rivolte nelle carceri in un momento già difficilissimo per il Paese, la decisione di concedere i domiciliari a chi ha pene ancora da scontare fino a 18 mesi. Anzitutto è gravemente lesivo della dignità e dei diritti delle vittime dei reati che sono stati commessi da chi usufruirà di questo assurdo vantaggio, e poi significa calpestare i sacrifici compiuti da Forze dell’ordine e magistratura per la legalità e la sicurezza. I poliziotti stanno svolgendo un lavoro titanico in questi giorni più che mai, sempre in prima linea, e uno Stato che si inginocchia così di fronte alle violenze e distruzioni di chi ha già sbagliato verso la società non corrisponde affatto al senso civico che stanno dimostrando i cittadini per bene di questo paese. La certezza della pena in Italia è uno spettro, è qualcosa che chiediamo in maniera accorata da sempre, è ciò che dà senso alla pretesa punitiva e alla funzione di prevenzione del diritto penale che è diritto pubblico, della collettività, dello Stato. E adesso questa ulteriore assurda decisione scava ancor di più la voragine che già esiste fra il bisogno di giustizia della gente e la realtà delle cose. Senza considerare che mandare ai domiciliari chissà quanti detenuti significherà aumentare considerevolmente il carico di lavoro di vigilanza e repressione da parte delle Forze dell’ordine che già stanno dando più di quel che potrebbero di fronte a questa emergenza. Non è concepibile che vengano premiati i delinquenti che hanno devastato le carceri, sequestrato agenti penitenziari, dato la stura a comportamenti illeciti da cui è dipesa la morte di tanti detenuti stessi. Questo svuota carceri, di fatto è una legittimazione delle proteste, delle rivolte, delle violenze. Non ha alcun collegamento oggettivo con il contenimento della diffusione del coronavirus, a meno di non pensare di riuscire a dimezzare la popolazione carceraria, follia che davvero non necessita di commento. Politica e istituzioni devono trovare le soluzioni adatte a problemi ed emergenze, non scaricare tutto sulle spalle del sistema sicurezza a danno dei cittadini onesti. Questa decisione per i modi e i tempi con cui viene assunta manda un messaggio che consideriamo gravemente dannoso”.   

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, a proposito del fatto che nel decreto varato in relazione all’emergenza coronavirus è prevista la concessione della detenzione domiciliare per i detenuti che hanno pene da scontare sino a 18 mesi.