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Cronaca

Milano, GDPR : Gruppo RCS sanzionato per le Iene dal Garante

 

Prime sanzioni del Garante Privacy per le violazioni al Regolamento Europeo GDPR e, chi ne ha
fatto le spese il gruppo Fininvest per “Le Iene”
Una donna ripresa di nascostosi è rivolta al Garanteper la Privacy poiché, nel corso di una trasmissione del 2018, è stata resa identificabile attraverso
l’utilizzo della sua voce e di altre informazioni relative alla sua sfera personale. In particolare la città di origine, il fatto di aver cambiato da poco casa e di avere dei figli, la precedente professione
svolta, il luogo e il periodo di una vacanza e l’abitudine di andare ogni anno in vacanza in un posto,
anch’esso specificato. Unitamente alla sottrazione fraudolenta della voce le Iene hanno consentito a
molti di riconoscerla. La vittima non aveva prestato il consenso alla raccolta e divulgazione di detti
elementi e a nulla serviva la richiesta di rimozione del video accessibile sui siti del gruppo Mediaset
S.p.a.
Il Garante rilevava come nel servizio si parlasse di alcune donne che si prostituivano in Svizzera, e
carpivano le informazioni tramite un finto cliente e questa condotta configura violazione dei
principi di liceità e correttezza del trattamento dati personali e delle disposizioni sull’attività
giornalistica che impongono al giornalista di rendere note la propria identità, professione e finalità
della raccolt; inoltre il servizio è andato oltre l’essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di
interesse pubblico riferendo abitudini sessuali di una determinata persona.
IL Garante, nel provvedimento, ha preso atto della successiva rimozione del servizio ma nel
valutare l’importo della sanzione ha rilevato la gravità della violazione in quanto è stata toccata la
sfera sessuale dell’interessata, oltretutto in un contesto del servizio di particolare impatto negativo,
anche suoi familiari. Il servizio ha vanificato la scelta di tenere separate l’attività esercitata in un
altro Paese dalla dimensione di vita svolta in Italia. Particolare peso poi è stato dato alla circostanza
che le informazioni oggetto di diffusione anche in rete e non solo durante la trasmissione televisiva,
sono state registrate senza che la reclamante fosse stata minimamente informata dei fini
giornalistici.
Inoltre il Garante ha constatato come non siano state adottate neppure misure minime per garantire
l’anonimato, che non avrebbero pregiudicato la completezza dell’informazione. Veniva anche
rilevato come la violazione si fosse protratta anche in rete.
Considerato comunque che le finalità perseguite erano relative all’esercizio del diritto di cronaca e
informazione, bilanciando con queste il diritto fondamentale della reclamante alla protezione dei
dati, veniva emessa la sanzione di soli euro 20.000,00.
Veniva stabilito inoltre di pubblicare il provvedimento sul sito del Garante per la Privacy, sulla base
dell’invasività del trattamento contestato, della tipologia dei dati personali divulgati, nonché delle
modalità di raccolta delle informazioni. Si tratta di un primo provvedimento che dovrebbe portare
ad una maggiore attenzione chi usa il giornalismo solo per avere un effetto di impatto e
spettacolarizzazione sul pubblico a scapito di una corretta informazione.
Avv. Gianni Dell’Aiuto