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Cronaca

A Luglio crisi di Governo ?

Il Governo Conte cammina sulle sabbie mobili.

Il Movimento 5 Stelle non esclude una crisi a Luglio.

Forse Conte sta già lavorando ad un proprio partito anche se lo ha smentito ma si sa, in politica, le smentite spesso si sono rivelate verità.

La maggioranza continua a litigare su tutto e la paventata scissione del Movimento 5 Stelle non facilita certo le cose.

A date fiducia a Conte pare sia rimasto Beppe Grillo che, da buon radicalchic,  lo vede come antagonista ad un governo di centro destra.

Certo Conte appare sensibilmente infastidito dalla richiesta di iscriversi al M5S fattagli dal Ministra degli Esteri e da Di Battista.

Insomma è un gran caos di cui l’Italia non certo bisogno.

Se i padri fondatori della nostra Repubblica potessero vedere in quale situazione siamo si rivolterebbero nella tomba.

Franco Simonetti

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Cronaca

Il Movimento 5 Stelle verso la scissione ?

Povero Governo Conte. Gli sta andando tutto storto sia in Italia che in Europa.

E ora ad aggravare le cose vi è la minaccia di una scissione del Movimento 5 Stelle che potrebbe far saltare il Governo.

Giuseppe Conte, o come lo chiamano ora Giuseppi o Peppino, è decisamente in difficoltà e forse non gli basterà la sua capacità trasformista e camaleontica e neppure le bugie di cui è maestro per salvare la situazione.

La sua nave potrebbe affondare e il siluro potrebbe provenire proprio da un partito che attualmente lo sostiene : i 5 Stelle.

E dopo cosa succederà ? Mattarella esplorerà la possibilità di un nuovo Governo o ci saranno le elezioni che il popolo attende con ansia ?

Chi vivrà vedrà ma certamente l’orizzonte per il Governo Conte si fa sempre più tempestoso e potrebbe portarlo a dimettersi o a essere sfiduciato.

Franco Simonetti

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Boccia, in caso di emergenza nazionale comanda lo Stato

(askanews) – La nostra Costituzione non prevede una clausola di supremazia, in qualunque circostanza, e non sancisce la preminenza dello Stato sulle Regioni. Ma il complesso delle norme vigenti ci consente di dire con chiarezza che in caso di emergenza nazionale, decide lo Stato, comanda lo Stato”. Lo dice il ministro per gli Affari regionali e autonomie, Francesco

Boccia, nel question time alla Camera sulla situazione coronavirus.

“È evidente che nel caso di Covid19, trattandosi di una epidemia a carattere transnazionale – sottolinea Boccia – il livello adeguato di misure di contrasto non può che essere quello statale. Anche nelle materie concorrenti, lo Stato può avocare a sé la funzione legislativa”

La considerazione non è ininfluente, anzi, chiarisce che nelle emergenze le competenze sono ed è logico, di competenza dello Stato, cioè del Governo, e questo la dice lunga sulla reponsabilità primaria di Conte come Premier, assieme agli altri ministri.

«Emergeva responsabilità del governo, oggi… non aggiungo altro» dice la PM dopo aver ascoltato Conte.

Cosa sia successo e cambiato oggi non possiamo saperlo, è vero che anche la Lombardia avrebbe potututo decidere autonomanente, ma la responsabilità principale è quella dello Stato.

 

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Gossip

Sandra Milo si incatena e viene ricevuta da Giuseppe Conte

Figurarsi se Giuseppe Conte si lasciava scappare l’occasione di farsi incensare e prendersi un po’ di ribalta: è bastato dire “sì” a Sandra Milo per farsi paragonare a “Pietro Nenni

Andiamo per ordine

Nonostante la scarsa copertura mediatica l’Italia è attraversata ogni settimana da decine di mobilitazioni. Lo spauracchio della “rabbia sociale” – che ogni tanto ricompare sulle colonne del Corsera – resta sempre lì, mentre nel frattempo si tengono manifestazioni tutto sommato civili. Fino a un paio di settimane fa la cifra delle proteste era stata quella della brutale repressione. E’ stato il caso di quella manciata di commercianti milanesi multati senza pietà, o delle Mascherine tricolori bloccate e identificate dalla polizia a Roma. Poi le manifestazioni statiche e a distanza sono state autorizzate e così non passa un giorno che nel centro di Roma non si tenga una protesta: ambulanti, ristoratori, commercianti, gestori di sale scommesse, medici, tutti stanno manifestando, spesso proprio nei pressi di Montecitorio e Palazzo Chigi. La cifra politica di queste proteste è il silenzio mediatico.

La schiavitù mediatica

E così abbiamo la controprova che questo governo, più di altri, è schiavo dei meccanismi mediatici. Le multe valevano per gli assembramenti di commercianti, ma non per i giornalisti accalcati nel riprendere Silvia Romano che tornava a casa, “trofeo” da esibire per l’esecutivo. Il silenzio e il disinteresse vale per migliaia di manifestanti di diverse categorie, ma non per Sandra Milo. All’attrice 87enne è bastato incatenarsi qualche minuto davanti Palazzo Chigi per essere ricevuta direttamente dal presidente del Consiglio in persona e porre la questione del sostegno agli artisti e agli operatori del mondo dello spettacolo.

Giuseppe Conte come Pietro Nenni

Figurarsi se Giuseppe Conte si lasciava scappare l’occasione di farsi incensare e prendersi un po’ di ribalta: è bastato dire “sì” a Sandra Milo per farsi paragonare a “Pietro Nenni” e ai politici “di altri tempi”. L’ex amante di Fellini e Craxi entrando a Palazzo Chigi ha detto “gli italiani sono meravigliosi, pensa con quanta semplicità Conte ha detto ‘sì la ricevo’”. Certo. E se al posto di Sandra Milo si fosse incatenato un semplice barista o un operaio che lavora nel mondo dello spettacolo, magari montando i palchi ai concerti? Non solo non se lo sarebbe filato nessuno, ma incatenandosi sotto Palazzo Chigi si sarebbe beccato almeno una multa, probabilmente sarebbe stato portato via dalle forze dell’ordine e denunciato almeno per manifestazione non autorizzata, se non addirittura per resistenza.

I meccanismi mediatici sono chiari anche a noi, nessuno si scandalizza se fa più rumore la protesta di un attore che quella di un semplice cittadino. Ma l’estremizzazione di certi processi è evidente: silenzio e repressione per i lavoratori, ribalta, salamelecchi e incontri riservati con il premier se sei una vecchia attrice. E’ il regno mediatico di Giuseppi, bellezza. “Un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte“. La realizzazione fisica della profezia della locura in Boris. E in fondo gli occhi lucidi di Conte durante le dirette serali assomigliano tanto agli occhi del cuore.

Fabio Sanfilippo

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Coronavirus, comincia a emergere la verità, si muore in città e con climi estremi

 

INPS:  le persone che vivono nelle città hanno un rischio maggiore di mortalità in quanto sottoposti a condizioni di più elevata temperatura (ed umidità), rispetto a coloro che vivono in ambiente sub-urbano o rurale. Questo evidenzia che l’andamento della mortalità non è solo stagionale ma dipende anche dall’area geografica in cui un soggetto risiede.

Comincia a squartarsi il velo sulla crisi da coronavirus, molto lentamente a dirla tutta, con interessi polito-economici su mascherine, test, fondi  e ricerche che vanno incoraggiate se hanno fondamento.

L’INPS sta facendo chiarezza tirando in ballo la Protezione Civile.

“il rapporto della sorveglianza integrata dell’influenza a cura dell’Istituto superiore di sanità, introdotto dalla stagione pandemica 2009/2010,  evidenzia delle forme gravi e complicate di influenza stagionale.

Quest’ultima, infatti, rappresenta la causa che determina ogni anno un eccesso di mortalità nei periodi invernali (rappresentati nella figura 1 dai picchi a cavallo da un anno all’altro).

Lo scopo del citato rapporto è quello di evidenziare aumenti del numero di decessi osservati che superano il numero atteso in presenza di una stagione influenzale particolarmente aggressiva.

Anche per l’aumento della mortalità nel periodo estivo è riconosciuto, a livello internazionale, che l’effetto delle condizioni climatiche estreme costituisce una delle cause di eccesso di mortalità

La polemica con la Protezione Civile è chiara: “la quantificazione dei decessi per Covid-19 condotta utilizzando il numero di pazienti deceduti positivi fornito su base giornaliera dal Dipartimento della Protezione Civile – si legge – è considerata, ormai, poco attendibile in quanto influenzata non solo dalla modalità di classificazione della causa di morte, ma anche dall’esecuzione di un test di positività al virus

L’uso e abuso dei poteri del premier Conte, che ha utilizzato la Protezione Civile per i pieni poteri contestato da illustri costituzionalisti e la disastrosa gestione dell’emergenza nota in Europa dal 5 gennaio, ora è chiara.

Ci hanno inondato giornalmente di dati inattendibili, visto che il metodo più sicuro, ma fino  a un certo punto è quello dei tamponi, e ora cosa dobbiamo pensare?

Altri dati dal documento INPS:

Le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza presentano tutte una percentuale di decessi superiore al 200%. Quasi tutto il nord-ovest dell’Italia risulta interessato da un incremento dei decessi superiore al 50%,. Al 30 di aprile le province più colpite risultano Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.

Nel Veneto si è proceduto diversamente dalla Lombardia, nonostante le situazione simile e questo politicamente parlando è un dato che deve riflettere, oltre agli aspetti sanitari ci sono quelli politici e sull’organizzazione sanitaria a livello territoriale: in Lombardia ci si basa sopratutto sugli ospedali che oltre un certo limite scoppiano.

Altri aspetti citati:

-la distribuzione per età e sesso che deriva dalla differenza con la baseline si desume un’età media al decesso di 81,5 (78,5 anni per i maschi e 85,1 per le femmine).

il 94% dei deceduti nel 2020 sono soggetti che percepivano una o più delle seguenti prestazioni: pensione, assegno sociale, invalidità civile, indennità INAIL e assegno di accompagnamento. 

(soggetti molto anziani e con patologie varie pregresse)

Arriviamo al punto dolente:

La quantificazione dei decessi per Covid-19, condotta utilizzando il numero di pazienti deceduti positivi fornito su base giornaliera dal Dipartimento della Protezione Civile, è considerata, ormai, poco attendibile in quanto influenzata non solo dalla modalità di classificazione della causa di morte, ma anche dall’esecuzione di un test di positività al virus. Inoltre, anche il luogo in cui avviene il decesso è rilevante poiché, mentre è molto probabile che il test venga effettuato in ambito ospedaliero è molto difficile che questo venga effettuato se il decesso avviene in casa.

Per ora si brancola nel buio:

“Per comprendere al meglio le vere conseguenze dell’epidemia si dovrà aspettare di debellare completamente il virus il che avverrà presumibilmente tramite un vaccino o una terapia antivirale efficace.”

 Le mascherine, servono ? Il distanziamento sociale? L’igiene serve? 

Tutto serve e aiuta ma finchè avremo questi governanti che si circondano di tecnici scelti con criteri discutibili e discussi, cure varie e incerte, provvedimenti tampone, propaganda con miliardi che non ci sono , capite bene che non solo non ripartiamo, ma torniamo indietro.

 

 

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DPCM 17 maggio, testo definitivo

DPCM 17 maggio

TESTO DEFINITIVO  

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AUGUSTO SINAGRA scrive al Premier Conte

“LETTERA APERTA A GIUSEPPE CONTE”

Egregio Signore, non mi interessano i suoi C.V. Non m’interessa come sia diventato Professore.
Certo, avere avuto l’ex dj Fofò Bonafede a Firenze come “cultore della materia”, getta un’ombra sinistra. O forse lei ha la sindrome di un Gran Visir turco.
Non m’interessano i suoi rapporti confidenziali con il “pampero argentino” mediati dal Card. Silvestrini, e della sua formazione in scuole cattoliche: non sempre da queste “escono” cattolici.
Lei è un uomo furbo e fortunato, giunto lì dove si trova non per un caso ma per diretta provenienza dal PD che la volle nell’Ufficio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.

Lei è un personaggio buono e disinvolto per ogni stagione: come una quaglia salta da una maggioranza all’altra.
Lei, tuttavia, è politicamente e amministrativamente inadeguato. Lei è mosso da fremiti di ambizione compulsiva e cerca di compensare la sua inadeguatezza con una pletora di c.d. “esperti” che ha esautorato il suo stesso governo ma che è funzionale al suo smisurato “ego”. Lei talvolta mi ricorda un tacchino che gonfia il petto.

La sua inadeguatezza è attestata dai fatti: dal fatidico 31 gennaio scorso, e anche da prima. A suo conforto altri del suo governo mostrano allarmanti incapacità.
Lei ha cavalcato e strumentalizzato l’onda della emergenza raggiungendo una specie di delirio di onnipotenza, producendosi in una sequela di DPCM tanto parossistici, paradossali, confusionari e anche comici, quanto violativi degli artt. 13, 16, 24, 41 e 117 della Costituzione.
L’ultima sua produzione è il recente DL radicalmente incostituzionale perché, al 99%, mancante dei requisiti della necessità e dell’urgenza. La realtà è che lei ha urgente necessità di conservare il suo arbitrario e mal gestito potere. Lei darà molto lavoro agli Avvocati.

Furbescamente ha trattenuto per sé la delega per i Servizi di informazione: cosa mai avvenuta in Italia dal 1945 ad oggi. Lei non “schioderà” dalla sedia che arbitrariamente occupa nonostante sia inviso alla stragrande maggioranza del Popolo italiano.
Lei ha distrutto l’economia nazionale rendendosi responsabile di un aumento esponenziale della disoccupazione e di disperazione sociale. I 25 suicidi fino ad oggi di cittadini e imprenditori pesano sulla sua coscienza.

Per la sua bramosia di “potere”, lei ha incrinato l’ordine costituzionale prevaricando sul potere legislativo e sull’ordine giudiziario.
Lei questo ha fatto per un preordinato “disegno” volto ad annichilire l’economia e il lavoro per poi giustificare il ricorso al maledetto MES, stringendo ancor più il cappio dell’euro al collo dei cittadini a maggior profitto della criminale finanza internazionale.
Le faccio una domanda: perché a fronte di una altissima richiesta di acquisto, non si sono emessi BTP per le esigenze dello Stato? Risponda, se ha coraggio, e senza fumoserie avvocatesche. Dica la verità ogni tanto: per giustificare il ricorso al MES.

Lei ha consapevolmente scatenato una guerra tra poveri, come ieri con la sua “socia” Luciana Lamorgese, avete scatenato a Roma con la Polizia e i Carabinieri una guerra tra italiani nelle Piazze dove i nostri giovani reclamavano libertà e lavoro. È stata una inaudita vergogna.
Poi ci saranno italiani contro clandestini. E a nulla servirà la “regolarizzazione” voluta dall’altra sua “socia” Teresa Bellanova. A parte che non si capisce in che modo (ma si capisce lo scopo) si possano “regolarizzare” clandestini privi di identità. Si dice per lavorare nei campi a 2 euro l’ora. Come gli schiavi. Ne occorreranno due mila, tre mila. Perché allora 500 mila?

Lei ha strumentalizzato l’emergenza Covid e i Morti che abbiamo avuto anche per colpa dell’altro suo “socio” Roberto Speranza che dispose di non fare autopsie per poi manifestare il più triste ostracismo verso la terapia di sangue fortemente immune che porta a guarigioni che evidentemente non si vogliono.
Avete seminato paura perché funzionale agli sporchi interessi delle Case farmaceutiche e del suo amico Bill Gates al quale lei ha donato 150 mln di euro mentre gli italiani muoiono di fame. Paura funzionale al laido giro di affari che si nutre delle altrui malattie (volute e provocate). Paura funzionale alla sua libidine di potere.
Si è criticato il Premier ungherese per quei “pieni poteri” a lui conferiti democraticamente dal
Parlamento di Budapest. Lei se li è presi di fatto, sfruttando l’epidemia e la paura. Proprio l’altro ieri, cessata l’emergenza, Orban ha “restituito” al suo Parlamento i “pieni poteri”. Questa è democrazia. Per le sue finalità, per soddisfare la sua sfrenata voglia di potere, lei vorrebbe prorogare lo “Stato di emergenza” fino al 31 dicembre 2020 e proprio ora che le ragioni dell’emergenza vanno fortunatamente svanendo. Ma poi le chiedo: chi le ha detto che l’emergenza durerà fino a fine anno? Forse il Mago Otelma fa parte di una sua personale “task force”?

Lei si pasce di questa situazione che vede il Parlamento annichilito e le “opposizioni” che non fanno effettiva opposizione.
Ma la ragione vera è un’altra: il Covid-19 serve per non sciogliere le Camere. E non solo per compiacere l’attitudine del suo “mentore” Mattarella che all’idea di tornare al voto viene colto da crisi di orticaria. Non solo per mantenere in carica a circa 18 mila euro al mese una gran quantità di parlamentari che, diversamente, tornerebbero a fare i disoccupati o a lavorare veramente nei campi.

Lei, che appare più come un maldestro curatore fallimentare, vuole che questo Parlamento rimanga in carica fino al momento di eleggere un nuovo Capo dello Stato simil-Mattarella, gradito alla sua parte politica (il PD), che non sia arbitro ma giocatore di parte.
Lei insulta la volontà popolare. Lei è la negazione della democrazia. Lei è un pericolo per il Popolo italiano.
Con la indegna sceneggiata all’Aeroporto di Ciampino per l’“accoglienza” della (sequestrata e liberata?) Silvia Romano con la divisa dei terroristi di Al Shabaab, lei e l’altro suo “socio” Luigi Di Maio, avete sfregiato la Repubblica italiana sputtanandola in tutto il mondo.
Le dico un’ultima cosa: gli italiani sono buoni, ma l’ira dei buoni è terribile.
Io sono buonissimo. “
AUGUSTO SINAGRA

ricordiamo ai lettori la nostra intervista:

 

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ITALIA

On.Bianchi (LEGA). pasticcio di Conte su dogane Italia-Svizzera

APERTURE DELLE FRONTIERE

 
ON. BIANCHI: “PASTICCIO DI CONTE IN PRIMA SERATA SU DOGANE ITALIA-SVIZZERA. NONOSTANTE ANNUNCI DEL PREMIER E DEL SENATORE ALFIERI (PD), SI RISCHIA DI NON RIAPRIRE”

 
La Confederazione Elvetica fa parte dell’area Schengen, ma è al di fuori dei confini UE. 
«Si tratta di una decisione unilaterale dell’Italia di cui prendo atto», ha dichiarato la consigliera federale Karin Keller-Sutter alla radio svizzerotedesca SRF. 
«La Svizzera deciderà autonomamente se consentire il rientro di persone provenienti dall’Italia», ha aggiunto la ministra di giustizia e polizia. «Abbiamo avuto contatti con l’Italia la settimana scorsa, ma non si è parlato di questa riapertura». Oltre al livello confederale, il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi, ai microfoni di TeleTicino, si è detto sorpreso dalla decisione italiana: «La liberalizzazione fatta in fretta e con un decreto che non è chiaro nei suoi contenuti dimostra come questa fuga in avanti non sia stata coordinata con i Paesi limitrofi». 
 
“Sorprende come il Primo Ministro Italiano lanci annunci in prima serata sulla riapertura dei confini (amplificati da comunicati di parlamentari PD), senza aver consultato le autorità dei paesi confinanti” dichiara il deputato varesotto Matteo Bianchi. 
 
“Ci auguriamo che questo ennesimo pasticcio diplomatico, dettato dalla solita foga di apparire, non comprometta i rapporti di vicinato con un paese serio come la Confederazione Elvetica, la quale -ricordiamolo sempre – offre lavoro a 70.000 persone italiane, in un momento di enorme crisi, e per ciò va  trattata con debito rispetto. Dobbiamo chiederci come mai la Svizzera ha annunciato la riapertura di confini con Germania, Francia ed Austria, ma non con l’Italia e la risposta è molto semplice: non c’è chiarezza su regole, protocolli ed accordi da condividere. Ci si augura, quindi, che il Governo Italiano rimedi nei prossimi giorni con debita serietà mitteleuropea”, conclude l’onorevole leghista di Morazzone. 

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Gianluca Bacchetta,da Divignano a Roma: il sindaco ricevuto da Conte

Non importa se non è cambiato nulla ….almeno tu sei partito sei arrivato e ti sei fatto sentire a nome di tutti ….perciò bravo !!: commento di uno dei tanti estimatori del sindaco di Divignano, Gianluca Bacchetta

 

Grande entusiasmo tra i suoi concittadini e non solo, è stato dato ampio risalto e meritato, alla figura di questo sindaco che è anche ristoratore, che ha avuto la grande determinazione e volontà di rappresentare i suoi cittadini ma anche la categoria dei ristoratori,di cui stiamo parlando ( dalla Sicilia ci sono sperimentazioni e progetti)  parlando delle difficoltà concrete di chi lavora e opera nel territorio.

Il Premier ha accolto benevolmente il sindaco e d’altra parte tra Istituzioni, queste forme di collaborazioni sono più che aspicabili.

Una volta tanto Davide riesce a farsi ascoltare da Golia.

L’incontro pianificato in una decina di minuti, si è protratto per oltre un’ora, visto che Bacchetta ha messo ” sul piatto” temi da non poco: casse integrazioni che non arrivano, soldi e contributi promessi che non sono arrivati oppure non sono un’inezia rispetto ai grandi investimenti che dovranno essere fatti dagli imprenditori di tutti i settori per far fronte alle emergenze derivanti dal coronavirus, sanità ma anche economie.

Il sindaco non ha lesinato sulle richieste ed il Premier, a detta del sindaco ha telefonato, mettendo in viva voce, il Presidente dell’Inps, per chiedere lumi sulla cassa integrazione, in particolare quella in deroga.  Conte ha preso impegno di fare erogare i contributi INPS direttamente agli interessati, senza passare dalle regioni, con un provvedimento del Consiglio dei Ministri in serata.

Sulla ristorazione, uno dei temi che appassionano il sindaco, visto che è nel settore e come tanti, dovrà decidere se e quanto investire ( banche permettendo), tempi e burocrazia, sono stat i punti su cui si è soffermato col Premier, che assicurato date e impegno.

Una bella soddisfazione per il sindaco che ha raccolto commenti e incoraggiamenti anche dai suoi colleghi lungo la “marcia su Roma”, ma con risvolti positivi d’immagine anche per Conte, che ha in questo modo, comunicato attenzione anche ai sindaci.

I risultati si vedranno nei prossimi giorni, la crisi è sotto gli occhi di tutti: contributi che non arrivano a tutti, banche coi cordoni chiusi ( non hanno personale e quando c’era lo hanno ridotto), burocrazia sulle mascherine che non vengono certificate, morti di cui qualcuno dovrà dare ampie spiegazioni a famigliari e magistratura.

Il sindaco ha dimostrato perseveranza e voglia di concretezza, aspetti non da poco in un Paese in perenne emergenza.

GIUSEPPE CRISEO

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Conte denunciato da 1500 cittadini supportati dall’avv.Polacco

Vi aiutiamo a difendere i Vostri Diritti

Capacità individuali, alto livello di specializzazione, formazione internazionale, consentono ai professionisti impegnati nello Studio Legale di fornire un’adeguata assistenza e di risolvere le controversie più impegnative. Efficienza, dinamicità e creatività ne completano il profilo assicurando un approccio flessibile ed efficace per la risoluzione delle problematiche sottoposte dal Cliente.

studio legale polacco

Lo slogan che introduce il suo sito, mostra l’impronta tecnica ma anche di tipo sociale che lo studio associato capitanato da Edoardo Polacco ed altri collaboratori giovani, su un tema che sta montando sulla vita politica-economica del Paese.

Ne abbiamo parlato anche noi in precedenza, prendendo spunto da tanti costituzionalisti che hanno fatto presente la deriva incostituzionale presa dal nostro Premier.

Un decreto può interrompere il culto religioso, l’attività economica del paese, le libertà e garanzie costituzionali dei cittadini?

La querela presentata e già depositata in tutte le procure d’Italia per ora da 1500 persone, è disponibile clicca qui, e segue la nostra intervista all’avvocato Polacco