Categorie
Curiosità

 Il Presidente Conte, è uno storico  estimatore delle cravatte : Talarico

LA CRAVATTA CON LA “BANDIERA” DEL PRESIDENTE CONTE

E’ da tempo, che il Presidente Giuseppe Conte, indossa una cravatta tinta unita blu che riporta al centro una bandiera dell’Italia.

 Il Presidente Conte, è uno storico  estimatore delle cravatte : Talarico ,  maison romana fondata da Maurizio Talarico ed oggi gestita dal figlio :Tiziano .  Chi  frequenta il Presidente ,sa che indossa quotidianamente  e predilige le cravatte della storica azienda romana. Le cravatte Talarico, fanno parte dei cadeaux ufficiali  della presidenza del consiglio dei ministri, negli incontri del Presidente con gli altri capi di stato.

Il Presidente Conte,  dichiara Maurizio Talarico :utilizza di solito cravatte in seta twill in tinte che vanno dall’azzurro al blu o al fucsia, oggi, nelle Sue uscite ufficiali predilige la cravatta con la  bandiera  italiana al centro   . Il Presidente Conte, ha una forte appartenenza al popolo e alla nazione italiana . Non dimentico,  quando divenne per la prima volta presidente si definì:  l’avvocato del popolo, oggi  vuole trasmettere e rinnovare quel messaggio di appartenenza e di vicinanza agli italiani indossando  la cravatta con il tricolore. Mi piace anche pensare che forse, indossandola ripetutamente in questi giorni voglio significare una sorta di porta fortuna per il nostro paese  e di buono auspicio per il Suo prossimo futuro. E’ quella bandiera tricolore posta al centro della cravatta che suscita i migliori sentimenti del nostro paese

Maurizio TALARICO

FONDATORE TALARICO CRAVATTE

Categorie
ITALIA

Conte: Grazie ai sacrifici fin qui fatti stiamo riuscendo a contenere la diffusione della pandemia

Grazie ai sacrifici fin qui fatti stiamo riuscendo a contenere la diffusione della pandemia e questo è un grande risultato se consideriamo che nella fase più acuta addirittura ci sono stati dei momenti in cui l’epidemia sembrava sfuggire a ogni controllo. Avete manifestato tutti forza, coraggio, senso di responsabilità, di comunità. Adesso inizia per tutti la fase di convivenza con il virus e dobbiamo essere consapevoli che in questa nuova fase, la fase due, la curva del contagio potrà risalire in alcune aree del Paese. Dobbiamo dircelo chiaramente, questo rischio c’è. Nella fase due quindi sarà ancora più importante mantenere le distanze di sicurezza.” ha dichiarato il Presidente Conte, sottolineando come sia importante che la distanza sociale sia mantenuta anche in ambito familiare.

Oltre alla distanza sociale sarà importante, in questa seconda fase, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Proprio su questo fronte, il Presidente ha annunciato la firma da parte del Commissario Arcuri dell’ordinanza che fissa ad un massimo di 0,50 € il prezzo delle cosiddette mascherine chirurgiche.

Il Presidente ha quindi illustrato le novità introdotte dal nuovo Dpcm per il contenimento del contagio da Covid-19 e che avranno valenza dal 4 maggio e per le successive due settimane. 

Per quanto riguarda gli spostamenti, questi saranno possibili all’interno di una stessa Regione per motivi di lavoro, di salute, necessità o visita ai parenti; gli spostamenti fuori Regione saranno invece consentiti per motivi di lavoro, di salute, di urgenza e per il rientro presso propria abitazione.

Obbligatorio l’utilizzo delle mascherine sui mezzi pubblici.

Sarà consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza e regolando gli ingressi alle aree gioco per bambini, fermo restando la possibilità da parte dei Sindaci di precludere l’ingresso qualora non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza.

Per quanto riguarda le cerimonie religiose, saranno consentiti i funerali, cui potranno partecipare i parenti di primo e secondo grado per un massimo 15 persone. Inoltre, già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza.

Previste regole più stringenti per chi ha febbre sopra i 37.5 gradi e sintomatologie respiratoria: obbligo di restare a casa e avvertire il proprio medico.

Per quanto riguarda le attività di ristorazione, oltre alla consegna a domicilio, sarà consentito il ritiro del pasto da consumare a casa o in ufficio.

A partire dal 4 maggio potranno quindi riprendere le attività manifatturiere, di costruzioni, di intermediazione immobiliare e il commercio all’ingrosso. Per queste categorie, già a partire dal 27 aprile sarà possibile procedere con tutte quelle operazioni propedeutiche alla riapertura come la sanificazione degli ambienti e per la sicurezza dei lavoratori .

Per consentire una graduale ripresa delle attività sportive, a partire dal 4 maggio saranno consentite le sessioni di allenamento a porte chiuse degli atleti di sport individuali.

Per quanto riguarda il sostegno a famiglie, lavoratori e imprese, il Presidente ha ricordato che tra gennaio e marzo l’INPS ha accolto 109.000 domande in più di reddito e pensione di cittadinanza, 78.000 domande per il bonus baby-sitting e 273.000 per quanto riguarda i congedi straordinari per le famiglie. Inoltre al momento sono stati liquidati quasi 3,5 mln di richieste per il bonus da €600 per autonomi, professionisti, co.co.co, agricoli e lavoratori dello spettacolo, per un totale di 11 milioni di domande calcolando anche quelle per la cassa integrazione.  

“Alcuni attendono ancora. Ci sono dei ritardi e di questi ritardi mi scuso personalmente”, ha sottolineato il Presidente Conte che ha poi annunciato che il Governo sta lavorando ad un nuovo decreto che metterà in campo ulteriori 55 miliardi.

fonte: Governo

Categorie
In evidenza

Incostituzionali i dpcm di Conte, eppure prosegue imperterrito

COS’E’ UN DPCM?

Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri). Nell’ordinamento nazionale, il decreto ministeriale è un atto amministrativo emanato da un ministro nell’ambito delle sue competenze per il pubblico interesse.

PERCHE’ UN DPCM?

Scelta politica per affrontare la crisi,  monopolizzando e accentrando sul Governo a guida Conte tutta le scelte,  oltrepassando limiti e tutele costituzionali.

Il primo vulnus il 31 gennaio 2020: «… è dichiarato per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili… per l’attuazione degli interventi si provvede con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile …», visto che Conte,  non aveva possibilità di intervenire direttamente se non “utilizzando” la Protezione Civile

Come ha fatto Conte?

Con la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

VISTA l’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020, recante: “Primi interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.

Su questo punto però i conti non tornano:

il Governo ha bisogno della Protezione Civile per certi atti, ma nello stesso tempo “Il Dipartimento della protezione civile è una struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.”(fonte sito Protezione Civile).

Il Governo nella persona di Conte ha pieni poteri?” Con la legge n. 225 del 1992 il Dipartimento diventa il punto di raccordo del Servizio Nazionale della protezione civile, con compiti di indirizzo, promozione e coordinamento dell’intero sistema.

Il Dipartimento, operando in stretto raccordo con le Regioni e le Province autonome, si occupa di tutte le attività volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso e all’assistenza delle popolazioni colpite da calamità, al contrasto e al superamento dell’emergenza.”

Ricordiamo a tal proposito le tante polemiche e prese di posizione delle regioni che si muovono autonomamente nei limiti stabiliti perché non sempre sono state ascoltate, nonostante la già citata legge 225!

Ricordiamo che la nascita della Protezione Civile deriva dal Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018: Codice della protezione civile

02 gennaio 2018, Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2018

Entrata in vigore del provvedimento 6 febbraio 2018.

Un decreto legge che si usa per le urgenze ma queste non possono procedere all’infinito, anche se in gennaio si parlava di 6 mesi:

Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale e’ stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario  connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili

Confusione ed errori:

“il decreto-legge 23 febbraio 2020,  n.  6,recante  «Misureurgenti in materia  di  contenimento  e   gestione   dell’emergenza epidemiologica da COVID-19»,  convertito,  con  modificazioni,  dalla legge 5 marzo 2020, n. 13, successivamente abrogato dal decreto-legge n. 19 del 2020 ad eccezione dell’art. 3, comma 6-bis, e dell’art. 4”; se è stato modificato significa che conteneva errori!

I DCPM e i decreti sono frutto di Conte derivanti anche da ordinanze per es. del Ministero della Salute, ma i ministri sono stati nominati dal Presidente del consiglio, un intreccio incredibile, si nomina una persona da cui prendono poi direttive?

Ricordiamo pareri e prese di posizioni di Costituzionalisti e magistrati

 “un decreto tardivo e pasticciato“, diceva Carlo Nordio l’1marzo.

Pasticci, limiti e dubbi anche di Baldassarre l’ex presidente della Corte costituzionale, che punta l’accento anche su altro:

“Non c’è dubbio – afferma Baldassarre -. C’è una concezione autoritaria dietro al ‘noi consentiamo’ di Conte. Deriva dal fatto che il Dpcm è un atto amministrativo individuale. Prevede limiti alle libertà costituzionali che non hanno base in un atto legislativo. Dunque se il premier disciplina tutto attraverso il Dpcm è chiaro che dica: ‘io, noi’. E’ lui che concede, dall’alto della sua autorità, quello che deve esser fatto. Esattamente l’opposto di quello che prevede la Costituzione dei diritti del cittadino, dell’uomo, della persona umana”.

Lo stesso aveva già criticato in precedenza Conte:

un’intervista rilasciata a Il Dubbio, ha dichiarato: “Nell’interpretazione della Costituzione non si può giocare con le parole. Una pandemia non è una guerra. Non si può quindi ricorrere all’articolo 78. La Costituzione è chiara. La profilassi internazionale spetta esclusivamente allo Stato ( art. 117, II comma, lettera q).

 “il primo decreto legge era illegittimo: non fissava un termine; non tipizzava poteri, perché conteneva una elencazione esemplificativa, così consentendo l’adozione di atti innominati; non stabiliva le modalità di esercizio dei poteri. A Palazzo Chigi c’è un professore di diritto: avrebbe dovuto bocciare chi gli portava alla firma un provvedimento di quel tipo. Poi si è rimediato. Ma continua la serie di norme incomprensibili, scritte male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme. Non c’è fretta che spieghi questo pessimo andamento, tutto imputabile agli uffici di Palazzo Chigi incaricati dell’attività normativa”.

 Sabino Cassese attacca i Dpcm del Governo Conte “sono frutto di poteri illeggittimi e violano la libertà”. Il giurista filo-Colle “Premier fuori dalla legge”

Visti i pareri e le critiche di costituzionalisti e magistrati di non poco peso perché Mattarella non interviene?

Perché le opposizioni gridano ma non bloccano questi atti criticati, criticabili e di dubbia costituzionalità tanto da permettersi differenze tra cittadini e cittadini, decidendo quale attività aprire o no?

Categorie
POLITICA

fase 1, fase 2, fuori fase?

FASE 1? FASE 2?

Domenica 26.04.2020, ore 20.30 circa.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto per spiegare quella che sarebbe dovuta essere la famosa “FASE 2”, tanto attesa, tanto auspicata da tutti gli italiani.

Risultato?

Tanta fumosità, poca chiarezza.

In sostanza, la fase 2 pare assomigliare molto a quella fase 1 che, da molti, è stata (ed è ancora) molto odiata e criticata.

Persistono, in sostanza, le due problematiche cruciali: la limitazione della libertà personale e (per molti) la possibilità di poter lavorare e, quindi, di produrre reddito.

L’unica nota (che appare, forse, positiva) della “famigerata” fase 2 è la possibilità di andare a far visita ai propri famigliari.

Cassa integrazione? Aiuti per le piccole imprese? Sostegno per le persone in concreta difficoltà? Dati e risultati concreti dal Comitato Scientifico?

Non pare ancora essersi visto alcunché.

Signori politici, non è ora di fare meno demagogia e più fatti? Non solo siete arrivati, tremendamente, tardi ad affrontare il problema, ma non lo state, nemmeno, facendo in grazia di Dio.

Buona parte del popolo ha delle aspettative, che, puntualmente, in questo paese, non sono state e non verranno esaudite.

Attendiamo allora con ansia, a questo punto la fase 3, sperando di sopravvivere alla grave incompetenza gestionale che stiamo subendo.

Avv. Stefano Gobbi

Categorie
Primo piano

Caos mascherine – Farmacie perdono sul prezzo dopo Conte

ROMA. Tra i vari provvedimenti della cosiddetta «Fase 2» dell’emergenza coronavirus c’è il prezzo calmierato delle mascherine chirurgiche anti-contagio che dovranno essere indossate durante gli spostamenti: «0,50 euro l’una, senza Iva» ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di ieri.

NAPOLI, ma anche TORINO e MILANO Immediata la reazione dei farmacisti

CONTE METTE IN CRISI LA CATEGORIA MASCHERINE

 

Contestazioni in atto all’incapacità di Conte : – così facendo – il costo al quale loro acquistano le mascherine sarebbe superiore a quello di vendita. In questo modo «lavoreremo in perdita quasi del 50 per cento». Così le farmacie hanno sospeso la vendita «per autotutela della categoria a fronte della confusione informativa istituzionale sui prezzi». Il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio, questa mattina ha diffuso una circolare ai colleghi: «Abbiamo assistito, a mio avviso, a un corto circuito informativo grave – dice -. Il premier davanti a 60 milioni di italiani ha detto che le mascherine si venderanno a 50 centesimi senza Iva, contemporaneamente il commissario Arcuri ha scritto che si devono vendere a 50 centesimi più Iva, ovvero 61 centesimi».

 

Mascherine giuseppe conte 01

       I farmacisti napoletani attendono ora «indicazioni nazionali chiare». Di Iorio la scorsa settimana aveva già lanciato un’iniziativa per calmierare il prezzo dei dispositivi, attraverso un acquisto centralizzato, per arrivare a vendere in tutte le farmacie della città le mascherine FFP2 a 4,90 euro e le mascherine chirurgiche a 1 euro, «un progetto che avrebbe creato un circolo virtuoso, inducendo le aziende ad abbassare i prezzi alla fonte».

Nel frattempo molte aziende riconvertite sia italiane che estere si stanno adoperando per offrire ordini veloci online di cui a breve parleremo

Fabio Sanfilippo

Categorie
In evidenza

Coronavirus, Delmastro (FdI): Commissario Arcuri non sa quello che fa

 “Imbarazzante denuncia dei media per via delle ingiunzioni di pagamento di Invitalia nei confronti degli operatori economici. Arcuri non sa quello che fa Arcuri. L’Arcuri, commissario per l’emergenza coronavirus, impone agli operatori economici di restare chiusi.

L’Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, sta emettendo ingiunzioni di pagamento ai medesimi operatori economici a cui ha impedito di lavorare. Motivazione? Non sono pervenute indicazioni chiare sulla sospensione dei pagamenti!

Certo Arcuri ovviamente non sa quel che fa Arcuri. E se arrivasse la terza versione di Arcuri: quella del dimissionario? Sarebbe forse la versione più gradita!

Tolga il disturbo chi non rispetta le sofferenze degli italiani. Oggi ho depositato interrogazione con cui chiedo al Governo di sospendere immediatamente la riscossione nei confronti degli operatori economici delle rate in scadenza con Invitalia. Invitalia dovrebbe essere agenzia per lo sviluppo, non per dare il colpo di grazia all’economia reale italiana”.

Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia

Categorie
In evidenza

Ristoratore mette Conte con le spalle al muro:“ non vogliamo soldi siamo arance!”,

Caro Peppe, ti devi occupare degli affitti, delle utenze e dei dipendenti, frase chiave nel video con cui un brillante e concreto ristoratore si rivolge al Premier Giuseppe Conte ( PEPPE):

segue il video dell’interessato:

 

Se prima si pagava mille per un locale, ora dovremmo pagare 300 in proporzione , idem per i lavoratori, vista la prospettiva del ridimensionamento della fase due.

“ non vogliamo soldi siamo arance!”, non vogliamo soldi, ma ci devi pagare le bollette, idee concrete e non banali, da parte di una persona che ha sempre lavorato.

Sei intervenuto facendoci chiudere, “ora arrivano 500 euro di luce”, sono le spese fisse di un’attività chiusa e ora?

“Le utenze: ci devi pensare Te”, Peppe ( Conte).

Problema sanitario, problema utenze, soldi che non arrivano..

Mantenere lo stesso livello occupazionale ? Invece di 100 persone se ne servo 30 come fare a pagare chef, camerieri, affitto?

Non chiedo assistenzialismo, non voglio nulla” ma per l’affitto e le utenze?

Sul piano sanitario, il ristoratore chiede la massima sicurezza, “ non si mangia con l’ansia che quello a fianco mi infetti”, battute chiare e decise di chi ha speso una vita nella sua attività che ora è chiusa, anche pochi clienti rispetto a prima non sarebbero tranquilli se non si risolve definitivamente la pandemia coronavirus.

Però si deve bloccare tutto: affitti e utenze.

Un discorso “terra terra”, ma lo Stato cosa risponderà a chi ha sempre pagato e ora non può lavorare?

Categorie
ECONOMIA

MES : Chiarezza storica ed attuale tra tutti i “partecipanti”

Troppa confusione mediatica, troppa tifoseria che non giova a nessuno senonché

ad una distrazione di massa sull’argomento. Prendetevi qualche minuto di attenzione per arrivare al fondo

 

In rete ormai sempre di assistere ad una gara di proprie ragioni, quando di fatto il giusto sta sempre nel mezzo e fin troppo spesso in questi giorni si vedono schieramenti di adpeti e leoni da tasitiera (spesso nascosti da profili fake) a pubblicare link, copia incolla e falsità sull’argomento MES.

Procediamo per ordine cercando di spiegarlo nella maniera più semplice possibile cosicchè possa essere recepito da tutti.

M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità) – è un’organizzazione intergovernativa (con sede in Lussemburgo) dei paesi che condividono l’euro come moneta, e ha il compito di aiutare i paesi che si trovano in difficoltà economica.

A cosa serve

Serve a mettere in comune il denaro di tutti ed a utilizzarlo nel caso in cui uno stato membro si trovi in difficoltà, visto che – condividendo la stessa moneta – le difficoltà di un paese possono avere conseguenze anche sugli altri. Il MES venne definito nel settembre del 2012 dal Governo Monti.

Monti mes

Il MES può raccogliere sui mercati finanziari fino a 700 miliardi di euro. Questi soldi poi possono essere prestati agli stati in difficoltà, per esempio per ricapitalizzare i loro sistemi bancari. Gli stati che vengono aiutati dal MES, se rispettano alcune condizioni, possono ricevere anche l’aiuto illimitato da parte della BCE sotto forma delle famose OMT, un piano che di fatto permette l’acquisto senza limiti di titoli di stato del paese in crisi.

Per ricevere l’aiuto, uno stato deve accettare un piano di riforme la cui applicazione sarà sorvegliata dalla famosa “Troika”, il comitato costituito da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Il piano di riforme di solito prevede misure molto impopolari, come taglio alla spesa pubblica, in particolare alle pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni e flessibilizzazione delle leggi sul lavoro, allo scopo di rendere nuovamente sostenibili i conti pubblici. Fino a oggi Grecia, Cipro, Portogallo e Irlanda hanno usufruito di programmi di aiuto del MES.

Chi ha messo mani al MES

Sotto parleremo di Berlusconi, Conte, Salvini e Meloni ma per ora dovete sapere che la riforma del MES riemerge nel 2018 e viene discussa come tentativo di accontentare tutti, e in quanto tale è il frutto di un compromesso tra le parti: per esempio i paesi più indebitati, come l’Italia, che volevano che le linee di credito precauzionali erogate dal MES (in gergo PCCL e ECCL) venissero concesse anche senza bisogno di sottoscrivere un accordo dettagliato di riforme impopolari. Nella versione finale questa modifica è stata accolta (per quanto riguarda la PCCL), ma è stata aggiunta un’altra condizione su richiesta degli stati più ricchi del Nord, che di fatto la rende inutile. Per avere una linea di credito, infatti, sarà sufficiente una lettera di intenti, ma solo per quegli stati che rispettano i parametri di Maastricht (10 stati su 19 membri dell’eurozona, Italia compresa, non potranno quindi utilizzare a loro vantaggio questa misura).

I paesi indebitati hanno invece ottenuto una vittoria nella trattativa sul “backstop” per il Fondo di risoluzione unico, un fondo finanziato dalle banche europee che serve ad aiutare istituti finanziari in difficoltà. Con l’introduzione del “backstop” il MES potrà finanziare il Fondo di risoluzione fino a 55 miliardi; le banche – soprattutto quelle della periferia d’Europa ma non solo – diventeranno così più sicure.

La terza modifica introdotta dalla riforma è invece voluta dai “rigoristi” del Nord Europa, e come tale non piace all’Italia (ma non solo a Salvini: anche il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto di essere preoccupato, come il presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli). Di fatto la riforma cerca di rendere più facile “ristrutturare” il debito pubblico di un paese che chiede aiuto al MES.

In altre parole, i privati che hanno prestato soldi agli stati in crisi dovranno perdere una parte del loro investimento nel momento in cui scatterà un pacchetto di aiuti. Uno dei sistemi per ottenere questo risultato è l’obbligo di emettere un particolare tipo di titoli di stato (i cosiddetti “single limb CAC”) che permettono una “ristrutturazione” (cioè una riduzione concordata del valore del prestito fatto allo stato) tramite un solo voto dei creditori, invece che con le procedure più complesse delle altre tipologie di titoli di stato. Questo vuol dire che un paese in difficoltà potrebbe restituire meno di quello che deve ai suoi creditori, che è una cosa buona; ma la cosa meno buona – e temuta – è che i creditori, sapendo di questa possibilità, finiscano per chiedere interessi più alti ai paesi che percepiscono più a rischio, come l’Italia.

Ora il tasto dolente dove tutti vogliono capire

CHI HA RAGIONE SUL MES ???

giorgia meloni mes

         Matteo, Giorgia o Giuseppe ? Tutti e nessuno.

Andiamo per ordine – Premettendo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha mal utilizzato lo strumento mediatico pubblico, in quanto pagato da tutti usufruendone per un proprio interesse personale, non si trova corretto pertanto attaccare senza diritto di replica. La sua voce rauca,  con molta probabilità è indice di consapevolezza d’essere in difetto. Proprio li che invoca alla concordia nazionale ma poi attacca le opposizioni. Questo atteggiamento rischia di mettere in difficoltà il nostro paese nonché di credibilità nella persone che “dovrebbe” rappresentarlo al meglio – Il suo messaggio alla nazione è stato della serie, se io dovessi fallire il negoziato europeo sui coronbond, la colpa sarà di chi non è al governo – Imbarazzante !

Quando nasce il MES

Da qui nasce la disinformazione in rete – Il MES non esiste dal 2008, non è stato approvato da Berlusconi e non è additabile l’Italia dato che la Signora Germania si è resa complice di taroccare i conti e sempre cercato di mettere sotto scacco il ns paese. Quindi veniamo a noi.

Si mettono le basi nel 2008. Poi con la nuova crisi economica, che ha colpito l’Europa nel 2010, che già allora stava soffrendo l’agitazione finanziaria arrivata dagli Stati Uniti, a causa della crisi dei mutui subprime del 2008-2009″. Esordisce così la sezione del sito ufficiale del Mes dedicata alla sua storia – Pertanto fin qui di certo non si posso additare Berlusconi, Salvini e la Meloni che tra l’altro quest’ultima era assente al moment del votoUna crisi Europea era in qualche modo da affrontare.

Nel 2011 è verissimo che il Governo Berlusconi abbia tracciato gli ulteriori passaggi del MES, ma un conto è redigere un qualcosa, diverso è approvarlo. Di fatto il Cavaliere è venuto poi fuori che venne silurato appositamente per i soli interessi dell’Europa e così lo prese in mano Mario Monti subentrato a Berlusconi.

Iniziate a capire la sottigliezza ? – Far andare l’attezione su uno, distraendo sulle vere colpe e responsabilità – Di fatto, lo stesso Giulio Tremonti ha sempre precisato che non avrebbe firmato quel documento.

Tremonti mes

 

Cosa succede dopo

Dal 2017 l’Europa ha aperto all’ipotesi di rivedere il trattato istitutivo ed è proprio questa eventualità che ha spianato la strada a un profondo dibattito in Italia. La riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità ha richiesto ovviamente l’approvazione dei governi oltre che la ratifica parlamentare di ciascuno Stato.

Le condizioni più caratteristiche della riforma del MES sono state le seguenti le seguenti:

  • non essere in procedura d’infrazione;
  • vantare un deficit inferiore al 3% da almeno due anni;
  • avere un rapporto debito/PIL sotto il 60% (o, almeno, aver sperimentato una riduzione di quest’ultimo di almeno 1/20 negli ultimi due anni, insieme ad un’altra serie di paletti non facilmente giudicabili a livello oggettivo.
  • Dopo l’Eurogruppo del 17 marzo 2020, svoltosi nel mezzo dell’emergenza coronavirus, la riforma del MES è stata ufficialmente rimandata per dare priorità alla lotta alla pandemia.

Il rapporto dell’Eurogruppo cosa dice

Il rapporto che l’onorevole Meloni ha mostrato pubblicamente, porta il benestare del Ministro Gualtieri e dove si evince chiaramente che se il testo venisse approvato dal Consiglio Europeo, il MES sarà attivo entro le 2 settimane successive.

In conclusione chi ha ragione

Il MES è attivo – NO.

Il MES potrà essere attivato – SI – Al primo problema con lo spreed, in assenza di strumenti come ad esempio gli Eurobond, stando alle carte di Giuseppe Conte ed il suo Ministro, nel totale silenzio il MES potrà essere attivato pertanto ora al Presidente del Consiglio non rimane altro che recarsi al Consiglio Europeo declinando e dimostrando ad alta voce dissenso, nonostante il suo Ministro Gualtieri del PD abbia asserito con un bel OK di gradimento.

Ci sono colpe del M5S

E’ una domanda che spesso l’utenza in rete si pone. Difficile additare una colpa, laddove ci fosse – Un movimento che non si definisce da sempre partito, che pubblicizza di non diventarlo mai (diventandolo), che doveva aprire il Palazzo come una scatoletta di tonno, che ha perso gran parte dell’elettorato e di mal gestione amministrativa dei comuni da loro gestiti, che non si sarebbe mai alleata con il Partito di Bibbiano (ora ci governano); come possiamo indicare sul niente, una colpa, su chi non fa niente ?

 

MES – VARESE PRESS : Vedi anche [ Clicca Qui ]

 

Fabio Sanfilippo

Categorie
Cronaca

Coronavirus: chiusure prorogate fino al 3 maggio

“Chiusura fino al 3 maggio, adesso non si può cedere – ha detto il primo ministro Giuseppe Conte durante la conferenza stampa in cui ha annunciato il nuovo decreto – C’è il rischio di ripartire daccapo, tenere alta l’attenzione anche a Pasqua. Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche”

“L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità ma ripartire: dipenderà dai nostri sforzi. Se cediamo adesso c’è il rischio di ripartire daccapo. E’ necessario tenere alta attenzione anche a Pasqua – ha continuato Conte  spiega – Il lavoro per la fase 2 è già partito, non possiamo aspettare che il virus sparisca dal nostro territorio. Servirà un programma articolato e organico su due pilastri: un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Il primo ministro ha promesso che se si verificassero le condizioni si cercherà di aprire alcune attività produttive e ha spiegato che il lavoro per la “fase due” è già cominciato perchè non si può aspettare che il virus sparisca.

Per Conte serve un programma articolato e organico su due pilastri, con un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Anche le proposte dell’Eurogruppo rappresentano solo un primo passo, ma sia Conte che il ministro Gualtieri le giudicano ancora insufficienti.

Conte ha spiegato anche che il MES esiste dal 2012 e non è un’invenzione di questi giorni come avrebbero dichiarato Matteo Salvini e Giorgia Meloni e per quanto riguarda gli Eurobond promette una dura lotta e dichiara che il governo italiano non firmerà niente senza che siano previsti strumenti adeguati.

In conferenza stampa Conte ha promesso che firmerà un decreto per la istituzione di un “comitato si esperti” per affiancare il comitato tecnico scientifico e la presidenza sarà affidata a Vittorio Colao.

“Ipotizziamo una ripresa delle attività a pieno regime ma con protocolli rigorosi. Non possiamo debellare il virus. Dovremo conviverci” ha concluso Conte.

 

Categorie
POLITICA

Lettera aperta al Presidente Giuseppe Conte

Lettera aperta al Presidente Giuseppe Conte

Stamane al risveglio, alle quattro del mattino, affondo in un limbo di stasi. Non ho pensieri foschi, non ho angoscia per nulla. Siamo tutti sospesi in questo mare di virus, invisibili e, per questo, nei confronti dei quali, anche molto increduli e sospettosi. Sui social i post non si contano più, oscillano in un delirio collettivo, che demonizza chiunque, non solo il coronavirus. Il Presidente del Consiglio Conte, che io stimo tantissimo, in alcuni post viene vilipeso ed offeso. La qual cosa fa male al mio essere. In genere inorridisco a vituperi e non apprezzo il linguaggio scurrile. Penso che si possa esprimere il proprio dissenso o disprezzo con parole civili. Non c’è bisogno di ricorrere ad espressioni turpi, per esprimere la rabbia e la propria impotenza di fronte alla realtà.
Bisogna essere signori nei modi, nell’aspetto, nel linguaggio, nelle relazioni e il Presidente Giuseppe Conte lo è. E’ il nostro Presidente del Consiglio, l’unico nel panorama politico, attuale ed antecedente, degno di cotanto ruolo e titolo. Ormai, prima di lui la nostra impotenza come Italiani aveva raggiunto il culmine. La nostra frustrazione di Italiani aveva raggiunto la massima espressione. Ormai eravamo alla mercé delle voluntas di vari personaggi politici, dietro le quali agivano le banche.
Insomma negli ultimi anni abbiamo assistito a Governi completamente insensibili alle esigenze del Paese, sempre più gravato da un fisco incombente e pressante, mentre il Sistema Sanitario e la Scuola Pubblica venivano “flagellati” sempre di più e privati di quei fondi necessari a tutelare la Salute dei cittadini e ad assicurare un’efficiente formazione umana e culturale delle nuove generazioni. La legge Fornero innalzò l’età pensionabile, la legge 107 del 2015 tolse ogni valore al corpo docente, trasformando la scuola in un’azienda e lasciando gli insegnanti sempre più esposti all’invadenza di alcuni genitori, incapaci di educare e gestire i propri figli.
Poi i Ministri Di Maio e Salvini,hanno spazzato via una parte del vecchio, ma il peggio ovvero le conseguenze di una politica allo stremo, legata solo a conservare le poltrone di Palazzo Chigi, doveva ancora venire.
E caddero ponti; nevicate infernali ed alluvioni terrificanti piegarono e piagarono l’Italia, mentre un uomo solo forse era degno di essere chiamato Presidente del Consiglio e fu nominato tale.
L’Avvocato Giuseppe Conte è stato forse l’unico regalo buono di una politica allo sbando.
Ricordo quando il Ministro Di Maio parlò di lui, indicandolo come colui che poteva sostenere quel ruolo.
Lo vedemmo incedere elegante, distinto, umile, col corpo leggermente inclinato in avanti, presentarsi al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Presentò la squadra di Governo. Ci fu tensione, si parlò di uscita dall’euro. L’Europa tremò…
Conte contenne le istanze e con il suo parlare cauto e convincente ebbe la capacità di sedare i sospetti sul neo governo.
Avemmo sotto di lui due vice premier, come al tempo della Repubblica Romana con i due consoli al potere.
Gestirli entrambi non fu facile per niente. L’opposizione sedata, frustrata e sbigottita, covava sotto la pelle, bile rabbiosa nei confronti dei nuovi leader.
Veleno e fango fu versato sui neo governanti e Giuseppe Conte resse le offese, le accuse e gli attacchi con quell’impassibilità e signorilità, che non lo turbarono mai. Con la mossa fallimentare di Salvini, l’Italia vacillò, ma il Governo Conte bis riprese le redini di una nave oscillante nel mare delle ONG e dei naufraghi alle porte e nei porti.
Ora Conte conduce l’Italia nel porto della salvezza in questo mare di virus invisibili e micidiali. Ancora solo nel prendere decisioni, mentre si sbandierano soluzioni e vuote parole, temendo di perdere consensi.
Un uomo al comando che mi ispira fiducia, che nessuno dovrebbe criticare, ma sostenere in questa lotta terribile tra il giusto ed il possibile.
L’Italia barcolla, ma non cederà sotto il peso di questo ennesimo disastro. Tutti per uno, uno per tutti. Questo dovremmo essere noi italiani. Attuare il concetto di squadra e non criticare, criticare, criticare ad oltranza, ma fare corpo contro il nemico.
Sostenere e pregare per Conte e tutti gli uomini di Governo che gli sono vicini, per i medici e i sanitari, i barellieri e gli inservienti, i civili ,i militari e i volontari, gli italiani buoni e quelli cattivi, questo dovremmo fare.
Elena Opromolla