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Avvocati esclusi dal bonus, quasi 122.000 professionisti, lettera a Gualtieri e Catalfo

DAL TWEETBOMBING ALLE ALTRE PROBLEMATICHE DELL’AVVOCATURA E NON SOLO: IL GRUPPO DEI #600EUROPERTUTTI SI MOBILITA ANCORA

 

AVV ZORZI FORO DI PADOVA Dopo il successo del tweetbombing che ha aiutato a far emergere, con l’aiuto di altre associazioni forensi, i problemi sorti per il bonus di marzo, che apparentemente vedeva esclusi gli avvocati iscritti alla Cassa negli anni 2019 e 2020,  nella giornata di ieri, è stata da noi redatta una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo ed al Presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano, in rappresentanza di numerosi Colleghi e Colleghe, anche meno giovani, al fine di esporre altre criticità che destano non poche preoccupazioni all’interno dell’avvocatura e, in generale, nel mondo dei giovani professionisti.

Come noto, nell’ambito della manovra economica varata dal Governo, a sostegno dei lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli Enti previdenziali privati, le risorse stanziate ammontavano a 200 milioni di euro, somma risultata sufficiente per coprire una platea di soli 333.333 richiedenti.

È altresì oramai appurato che i fondi destinati all’erogazione dell’indennità prevista dal c.d. Fondo per il Reddito di ultima istanza (ex art. 44 Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla Legge 26 aprile 2020, non ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale), hanno coperto esclusivamente le istanze pervenute nei primissimi giorni di aprile (in particolare,  per Cassa Forense, quelle inviate entro le ore 17:00 del 2 aprile) e, ad oggi, molti Colleghi non hanno ancora ricevuto alcun aiuto economico pur versando in una situazione di necessità in conseguenza dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese.

Dagli organi di stampa e dall’Adepp si è poi appreso che le domande inoltrate a tutte le Casse di previdenza alle ore 20.00 del 21 aprile sono state 451.715, risultando esclusi quasi 122.000 professionisti (numero destinato ad aumentare fino al termine del 30 aprile), i quali attendono ancora un primo sostegno economico.

Va evidenziato, poi, che a situazione per la professione forense (avvocati e praticanti) è ancora più seria giacché, oltre ad un numero di esclusi pari ad oltre 30.000 persone, la condizione è ulteriormente aggravata dal perdurante divieto di svolgere la stragrande maggioranza dei contenziosi nei Tribunali. I termini processuali sono sospesi fino alla all’11 maggio e, nel frattempo, moltissimi di noi si sono visti rinviare ben oltre il 30 giugno le udienze, alcune addirittura al 2021. Praticamente, saremo impossibilitati a lavorare per lungo tempo e il bonus è necessario per i più per riuscire a sostenere almeno le spese fisse.

Ebbene, innanzi ad una situazione economica così instabile, la tempestività nell’erogazione di una misura di sostegno al reddito determina la reale efficacia dell’assistenza che lo Stato intende garantire ai lavoratori autonomi e, proprio per questo, crediamo che non sia possibile indugiare ancora.

Non possiamo attendere la variazione di bilancio della quota del limite di spesa ai sensi dell’art. 126, co. 7 del Dl 18/2020, l’approvazione del c.d. D.l. di Aprile, il successivo trasferimento delle risorse alle Casse ed, infine, i tempi di erogazione delle indennità. Alle porte del mese di maggio, esiste una priorità assoluta: la liquidazione del sostegno risalente al mese di marzo.

Ci rivolgiamo, in primis, al Governo, nella persona del Ministro Gualtieri e della Ministra Catalfo, affinché sia previsto un immediato rifinanziamento dei fondi inizialmente stanziati ed, altresì, indirizziamo questa nostra richiesta al Presidente di Cassa Forense Nunzio Luciano, rinnovando la richiesta – già formulata in data 20 aprile u.s. – di garantire, con proprie risorse e nel più breve tempo possibile, la soddisfazione delle domande rimaste ingiustamente sospese, così come operato dalla maggior parte degli Enti previdenziali privati.

Chiediamo, dunque, indifferibili e concrete risposte per non privare ulteriormente tanti professionisti, percettori di bassi redditi, di qualsiasi strumento di sostegno economico previsto dal Governo.

Chiediamo, inoltre, una celere approvazione di una misura non inferiore ad € 800,00 per il mese di aprile appena trascorso e per il prossimo mese di maggio, ritenendo necessario lo stanziamento di risorse in misura sufficiente al soddisfacimento di tutti i richiedenti.

Il tutto con l’auspicio che queste nostre richieste possano trovare pronta soddisfazione a tutela dell’avvocatura e di tutti i professionisti.

Gli avvocati iscritti 2019-2020 di cui si fanno portavoce l’Avv Alessandra Zorzi del Foro di Padova, l’Avv Federica Marino del Foro di Napoli e l’Avv Stefania Giannico del Foro di Taranto