Non si parla di secoli addietro, ma di scandali che esistono in Cina come in altri paesi ” NON ESATTAMENTE DEMOCRATICI” come dimostra l’opacità e i ritardi nella vicenda del coronavirus cinese.
La vicenda che ci apprestiamo a trattare riguarda “nuova fuga di documenti governativi cinesi altamente classificati ha scoperto il manuale delle operazioni per la gestione dei campi di detenzione di massa nello Xinjiang ed esposto i meccanismi del sistema di sorveglianza di massa orwelliano della regione e la “polizia preventiva” scoperti dai giornalisti investigativi di ICIJ.ORG che si distinguono per le fonti riservate e l’approfondimento degli articoli sempre fondati:
Quello sopra riportato è un documento esclusivo, manuali che dimostrano l’esiste dei modi “spicci” con cui vengono catalogati e tenuti sotto controllo coloro che non si adeguano..
Si tratta nello specifico di un “ manuale, chiamato “telegramma”, istruisce il personale del campo su questioni come prevenire le fughe, come mantenere la totale segretezza sull’esistenza dei campi, i metodi di indottrinamento forzato, come controllare le epidemie di malattia e quando consentire ai detenuti di vedere i parenti o persino usare il bagno. Il documento, che risale al 2017, mette a nudo un sistema di “punti” di modifica del comportamento per stabilire punizioni e ricompense per i detenuti.”.
Chi è presente nei campi e cosa sono ?
Sono campi di “rieducazione” di membri delle minoranze islamiche nella regione (non solo uigura, ma anche kazaka e kirghisa)” afferma un’altra fonte,
Il PCC teme il “separatismo” e il “terrorismo” uiguri: la vicenda riguarda lo Xinjiang “una regione autonoma della Cina nordoccidentale tra le più grandi della Cina: si trova tra Mongolia, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Afghanistan, Pakistan, India, la regione autonoma del Tibet e le province del Qinghai e del Gansu. Lo status di regione autonoma le garantisce un proprio governo locale e una maggiore autonomia legislativa rispetto alle province cinesi.” (Giulia Sciorati)
Il presidente Mao ha proclamato lo Xinjiang “autonomo”, ma l’autonomia è esistita solamente sulla carta, e conterebbe 21 milioni di persone.