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Italiani bloccati all’estero. Per l’emergenza “Coronavirus” migliaia di italiani non riescono a rientrare in Italia

Italiani bloccati all’estero. Per l’emergenza “Coronavirus” migliaia di italiani non riescono a rientrare in Italia. Lo “Sportello dei Diritti”: «Governo e Ministero degli Affari Esteri richiamino ambasciate e consolati per organizzare i reimpatri. Alcune sedi diplomatiche sono nel pallone» L’emergenza globale della pandemia in atto sta causando conseguenze inimmaginabili prima che si scatenasse come una scheggia impazzita un po’ dappertutto sul pianeta. Chi, infatti, al tempo della globalizzazione totale dei trasporti e della libera circolazione delle persone, avrebbe mai potuto pensare che migliaia d’italiani in viaggio o per lavoro all’estero non riuscissero più a rientrare nel proprio Paese perché gli stati in cui si trovano hanno bloccato i voli da e verso il Belpaese? Al dramma del rischio contagio, infatti, si sta unendo quello di questi nostri concittadini letteralmente disperati che stanno cercando di percorrere ogni strada possibile per rientrare. E, purtroppo, si dichiarano tutti poco o per nulla ascoltati dalle Nostre sedi diplomatiche, almeno per quelle per le quali abbiamo ricevuto segnalazioni, del tutto ingessate o impotenti nell’affrontare l’emergenza nell’emergenza. La testimonianza postataci da un nostro connazionale in Spagna è del tutto esplicativa e veritiera di ciò che sta accadendo e che riportiamo integralmente per far comprendere al Nostro Governo e al Ministero degli Affari Esteri che non possiamo abbandonarli e che dobbiamo far di tutto per poterli fare tornare il più agevolmente possibile nelle proprie case, magari in quarantena, ma nelle loro residenze e non costringerli a peripezie che non si sa dove e quando li ricondurranno. Di seguito, quindi, il post scrittoci da un italiano temporaneamente all’estero che riportiamo integralmente per far comprendere il problema, ma vi assicuriamo che problemi analoghi ci sono stati segnalati dal Messico e da ogni parte del globo e che confermano simili situazioni: «Voglio dire a tutti gli ITALIANI che la Spagna ha vietato l’ingresso diretto in ITALIA, ma se vuoi tornare in Italia, con l’aereo puoi rientrare senza problemi facendo vari scali in Europa (sempre se sei negativo al test anche se non è detto che si faccia il famoso tampone nei vari aereoporti). La stampa italiana in merito a tutti suoi connazionali bloccati all’estero scrive notizie poco veritiere. Non capisco perché se volessi partire dalla Spagna e tornare a casa con 100 euro non è possibile visto la chiusura di Ryanair, Alitalia ed altre compagnie aeree ma ma se faccio 4 scali mettendo a rischio il prossimo o mettendomi a rischio contagio con 1900 euro potrei tranquillamente tornare. L’Ambasciata a Madrid e la Farnesina non hanno risposte in merito ad un rientro finanziato dallo stato, ma io come altri italiani bloccati una soluzione l’avrei: Alitalia (società che per anni e ancora ad oggi grava sulle spalle di tutti gli italiani) dovrebbe consentire un rientro gratuito invece di abbandonare gli italiani bloccati all’estero da giorni. Non è corretto abbandonare gli Italiani che senza alcuna colpa di sono ritrovati fuori dal loro Paese ed oggi spendono soldi per dormire mangiare oltre le loro possibilità e che molto probabilmente non riusciranno a rientrare prima di 1 mese nelle proprie città. Chi ci salverà? Condividete per aiutare gli Italiani che come me sono bloccati all’estero». E ha continuato evidenziando che «…ci sono italiani a Valencia che non hanno più soldi ed un alloggio e sono accampati nei parchi pubblici». Cosa c’è più da commentare, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Ed, allora, non possiamo non rivolgere un appello al Governo e Ministero degli Affari Esteri affinché richiamino con la massima urgenza ambasciate e consolati per organizzare i reimpatri. Un grande Paese come il Nostro non può consentire il perpetuarsi di simili situazioni neanche un solo istante, perché non ne va solo della dignità di un singolo concittadino che è costretto ad elemosinare un alloggio all’estero ed il proprio reingresso in patria, ma di un’intera nazione che può e deve far rientrare immediatamente i propri figli a casa.

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Cronaca

Confinati, gli italiani cantano alle finestre per darsi coraggio.

Confinati, gli italiani cantano alle finestre per darsi coraggio. Per combattere l’oscurità ambientale e darsi coraggio seguendo le drastiche misure di confinamento, gli italiani iniziano a cantare sui balconi dei loro edifici. Di notte o in pieno giorno, molti residenti sono usciti per spingere la canzone in attesa di giorni migliori. Diverse scene di questo tipo sono state catturate nelle ultime ore, in particolare a Napoli, Siena, Torino, Cagliari e Roma. Per questo venerdì è stato lanciato un nuovo appello per un grande concerto alle finestre. Probabilmente, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, a ispirarli è stato quel video che girava sui social qualche settimana fa quando i cittadini di Wuhan, confinati nelle loro case per cercare di contenere il contagio, si erano affacciati spontaneamente alle finestre per farsi coraggio l’un l’altro, urlando “Forza Wuhan!”. Da parte loro, gli italiani che in questi giorni si stanno organizzando in gruppi Facebook con nomi tipo Sei della zona rossa se… e simili, hanno deciso di copiare l’iniziativa, solo che per qualche motivo i loro sforzi sono sfociati in strani flash mob che si possono dividere principalmente in due categorie: quelli patriottici/campanilisti e quelli spontanei, un po’ da italiano medio. Alla prima categoria appartiene “Applaudiamo l’Italia”, il flash mob per il coronavirus più patriottico in assoluto, perché abbraccia tutto il paese. Nel vero senso della parola, visto che una delle immagini caricate dagli organizzatori ritrae un’infermiera che culla lo stivale. L’iniziativa è molto semplice: sabato 14 marzo, a mezzogiorno in punto, si è invitati a uscire sul proprio balcone e applaudire tutti insieme l’Italia. O meglio: “applaudire tutto quello che ognuno di noi sta facendo per questa Nazione”, come recita l’immagine di copertina dell’evento. Attualmente l’iniziativa ha raccolto l’approvazione di 119.000 persone, e il clima all’interno della pagina è piuttosto auto-esaltato. Una delle promotrici del flash mob ha commentato in un post: “siamo un popolo unico fatto di valori tradizionali, caparbietà, amore, e grandi lavoratori. L’Italia, di gran lunga il paese europeo più colpito dalla pandemia di Covid-19, giovedì ha superato il milione di morti con un totale di 1.016 morti per oltre 15.000 casi registrati, ha annunciato la protezione civile. Il numero di decessi aggiuntivi (189) è approssimativamente uguale a quello annunciato il giorno prima (196). La regione più colpita rimane la Lombardia (nord), con 744 morti e 8.725 casi rilevati, seguita da Emilia-Romagna (centro-nord), 146 morti e 1.947 casi. Solo cinque regioni italiane non hanno registrato decessi. Ecco uno dei video: https://www.youtube.com/watch?v=KW5U4MzVhRA