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” la Lega del Filo d’Oro lancia anche un ciclo di incontri in diretta Facebook

#UNCONTATTOCHEVALE, LA LEGA DEL FILO D’ORO PRESENTA UN CICLO DI INCONTRI IN DIRETTA FACEBOOK PER CONOSCERE LE DIFFICOLTA’ DELLE PERSONE SORDOCIECHE E DELLE LORO FAMIGLIE E COME SONO CAMBIATE LE ATTIVITA’ DEGLI EDUCATORI E DEI VOLONTARI

Sotto l’egida della Campagna di raccolta fondi “Un contatto che vale” la Lega del Filo d’Oro lancia anche un ciclo di incontri in diretta Facebook in cui sarà possibile “entrare in contatto” con le persone sordocieche e le loro famiglie, il personale e i volontari. Per contribuire alla campagna di raccolta fondi “Un contatto che vale” basta chiamare il numero verde 800915000 andare sul sito uncontattochevale.it oppure donare direttamente dalla pagina Facebook dell’Associazione. 

Osimo 24 aprile 2020 – Sarà Francesco Mercurio, presidente del Comitato delle Persone Sordocieche, ad aprire il primo ciclo di incontri “Un contatto che vale”, lanciati dalla Lega del Filo d’Oro, in diretta su Facebook martedì 28 aprile alle 11.00, per raccontare com’è la vita delle persone sordocieche ai tempi del coronavirus, quali rischi corrono queste persone, quali sono le paure che vivono e cosa possiamo fare per non dimenticarci di loro.

Dopo l’incontro con Francesco, giovedì 30 aprile sarà la volta di una volontaria della sede di Osimo, che racconterà com’è cambiato il volontariato in questo momento così difficile; il 4 maggio interverrà una mamma che parlerà di come sta vivendo questa situazione e, infine, il 7 maggio una Psicologa del settore Adulti del Centro di Osimo spiegherà com’è cambiato il lavoro dell’Associazione nel corso di questa grave emergenza sanitaria. Alla pagina Facebook della Lega del Filo d’Oro sarà possibile seguire gli eventi e ricevere tutti gli aggiornamenti.

Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che presentano patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il “coronavirus”, ma sono anche più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave epidemia in corso. Data la minorazione sensoriale, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l’ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.

L’esigenza più imminente ora è quella di continuare a reperire Dispositivi di Protezione Individuale e di sanificare gli ambienti per ridurre il rischio di contagio a tutela della salute degli utenti e del personale. La Lega del Filo d’Oro ha chiesto alle Istituzioni che il personale delle strutture dell’Associazione siano equiparate a quello sanitario, per avere accesso a mascherine e a tutti i dispositivi di protezione necessari. Per poter garantire assistenza e cure e la miglior ripresa delle attività, l’Associazione ha lanciato la Campagna di raccolta fondi #uncontattochevale volta all’acquisto di DPI. Per contribuire basta chiamare il numero verde 800 915 000, andare sul sito uncontattochevale.it, oppure donare direttamente su https://bit.ly/RFuncontattochevale

LA CAMPAGNA UN CONTATTO CHE VALE, COME SI PUÒ CONTRIBUIRE

Il contatto per chi non vede e non sente è conoscenza e comunicazione. Senza il contatto, nel buio e nel silenzio, si vive un isolamento nell’isolamento. Oltre alla preoccupazione per la salute degli utenti, per le loro condizioni, per le difficoltà aggiuntive che debbono affrontare le loro famiglie, la Lega del Filo d’Oro sta fronteggiando un impegno straordinario per reperire i Dispositivi di Protezione Individuale, indispensabili per rispondere al meglio e in sicurezza a questa pandemia, ma soprattutto per continuare sostenere il funzionamento delle sue sedi in dieci regioni d’Italia, senza anche i ricavi provenienti dalle Istituzioni, sospesi a causa della chiusura obbligata di alcuni servizi. Alla campagna di emergenza coronavirus “Un contatto che vale” si può contribuire con una donazione al numero verde 800915000 oppure andare sul sito uncontattochevale.it o direttamente su https://bit.ly/RFuncontattochevale

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Curiosità

Coronavirus, sordociechi: non abbandonateci

LEGA DEL FILO D’ORO: PER LE PERSONE SORDOCIECHE IL COVID-19 IMPONE UNA CONDIZIONE DI ISOLAMENTO ASSOLUTO DAL MONDO ESTERNO. L’APPELLO DI FRANCESCO MERCURIO, PERSONA SORDOCIECA: “NON ABBANDONATECI. PER NOI IL TATTO È TUTTO”

Comunicano e “osservano” il mondo principalmente con il tatto e ora, con le limitazioni imposte dai decreti contro la diffusione del coronavirus che ha travolto il nostro Paese, ci sono persone con disabilità alla vista e all’udito che rischiano di vivere totalmente isolate ed escluse dalla realtà. “Per noi il tatto è vista, e per alcuni di noi anche molto di più – spiega Francesco Mercurio – Eppure siamo chiamati a scegliere: chiedere aiuto – e correre e far correre rischi – oppure rinunciare? Siamo costretti a vivere con un senso di colpa che toglie il sonno – per quelle persone che, inevitabilmente, devono entrare in contatto con noi, le assistenti, che pure cerco di coinvolgere al minimo per la loro e la mia sicurezza”.

Osimo, 24 marzo 2020 – La Lega del Filo d’Oro, nel 2019, ha seguito circa 950 utenti nei diversi servizi, di cui il 7% sono persone che hanno più di 65 anni e il 3% sono bambini tra 0 e 4 anni che spesso presentano un quadro clinico molto complesso. Le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, così come tutte le persone che presentano patologie cronico-degenerative, pluridisabilità e, più in generale, un quadro clinico già compromesso, rappresentano una delle categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il “coronavirus”, ma sono anche più vulnerabili alle ricadute sociali derivanti dalla grave epidemia in corso.

Più in generale, si stima che nel nostro Paese ci siano quasi 190.000 persone con disabilità legate alla vista e all’udito (studio Istat per la Lega del Filo d’Oro, 2016) e più della metà hanno bisogno di assistenza continua e per questo l’espansione dell’epidemia di coronavirus, per loro e i loro caregiver, è estremamente rischiosa.

“Non chiediamo deroghe alla normativa, siamo consapevoli che il virus non ne ammette. Tuttavia, il contatto rappresenta per noi una questione di vitale importanza e vorremmo che questa vicinanza necessaria alla comunicazione delle cose essenziali e allo svolgimento delle attività della vita quotidiana, avvenisse in sicurezza per noi e per le persone che ci aiutano”, spiega Francesco Mercurio, ,.

Francesco, classe 1980, è nato cieco ed è poi diventato sordo all’età di dieci anni. In questi giorni sta vivendo una condizione di particolare difficoltà e preoccupazione dovuta alle restrizioni imposte dalle misure di contenimento del coronavirus. “Questa situazione, difficile per tutti, mette a dura prova chi già viveva una vita difficile prima. La caratteristica di questo virus, infatti, è che si può trasmettere anche con il contatto delle mani. E questo è atroce per chi, come noi persone sordocieche, attraverso il tatto si orienta e comunica con il mondo. Per noi avere accesso ai presidi sanitari di prevenzione è necessario per allentare la morsa dell’isolamento a cui siamo stati confinati”.

Data la minorazione sensoriale, infatti, le persone sordocieche utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare e conoscere l’ambiente circostante e in un momento in cui la raccomandazione è quella di mantenere la distanza di sicurezza, questo rappresenta per loro un ulteriore, enorme, ostacolo.

Difficoltà vissute anche dai familiari delle persone con disabilità plurime che, da quando si sono viste chiudere tutti i servizi di sostegno, sono state lasciate sole a gestire situazioni estremamente complesse senza alcuna risposta. “Molte delle difficoltà legate alla sordocecità, sono normalmente sopperite dalle reti: la rete dei servizi, la rete familiare, la rete amicale ed il volontariato. L’attuale emergenza ha di colpo stroncato gran parte di queste possibilità. Sono garantiti solo i servizi residenziali. Ma la stragrande maggioranza delle famiglie che faceva riferimento ad altre risorse, come ad esempio i centri diurni, oggi ne sono rimaste completamente scoperte e si trovano da sole ad affrontare enormi difficoltà. Una di queste è la conciliazione famiglia e lavoro, con l’impegno di cura solo parzialmente colmata dal recente decreto. Ma penso anche alle famiglie monoparentali dove diventa un problema anche andare a fare la spesa”, racconta Rosa Francioli Presidente del Comitato delle Famiglie della Lega del Filo d’Oro e mamma di un ragazzo sordocieco.

“Garantire una rete, anche minima, di supporto domiciliare per far fronte ai bisogni primari – è l’appello di R. Francioli.  – Lo Stato fino ad oggi ha contato molto sulla rete del volontariato per sopperire alla carenza di servizi. All’improvviso questa è venuta meno, se non per quella strettamente legata agli ospedali. Ci sono persone che, con le dovute precauzioni, potrebbero e vorrebbero aiutare chi si trova in una situazione di necessità. Ma tra i motivi che consentono lo spostamento dal proprio domicilio, rientrano solo quelli di lavoro e di necessità personale e familiare e non di altre persone. Questo è un grosso limite”.

In considerazione dei recenti provvedimenti emanati dal Governo sono state definite misure preventive e disposizioni organizzative per tutte le sedi della Lega del Filo d’Oro in Italia. A partire dal 10 marzo 2020 e fino a nuova comunicazione, i Servizi Residenziali erogati nei 5 Centri di Osimo, Lesmo, Modena, Molfetta e Termini Imerese sono funzionanti, seppur con attività ridotta, mentre l’attività dei Trattamenti a Termine, dei Servizi Diurni e dei Servizi Territoriali è sospesa. Le visite sono ridotte al minimo indispensabile solo per i familiari. Rimangono attivi i servizi di supporto telefonico per continuare a garantire sostegno alle famiglie.

“Esprimo vicinanza e sostegno alle persone sordocieche e alle loro famiglie. Se questo è per tutti noi un momento molto duro, sono le persone che già vivevano una condizione estremamente difficile quelle che non devono essere dimenticate e confido che le Istituzioni, al di là della stretta emergenza, possano dare una risposta anche a loro – dichiara Rossano Bartoli Presidente della Lega del Filo d’Oro. – Inoltre mi preme rivolgere un forte ringraziamento ai nostri dipendenti incluso medici, infermieri, operatori, educatori, terapisti e psicologi nonché a tutti i collaboratori perché prestano servizio con abnegazione nei 5 Centri Residenziali della Lega del Filo d’Oro e sono anche loro in prima linea per continuare ad assistere e curare le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che accogliamo nelle nostre strutture”.