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LOMBARDIA

Coronavirus, approvata all’unanimità mozione urgente per raccolta e utilizzo plasma autoimmune.

Coronavirus, approvata all’unanimità mozione urgente per raccolta e utilizzo plasma autoimmune. Primo firmatario Emanuele Monti (Lega): “Sì alla Banca Regionale del Plasma”

Milano, 26 maggio – “Con questa mozione impegniamo la Giunta regionale ad istituire la Banca Regionale del Plasma, che consiste nell’estendere la raccolta del plasma a tutti i centri trasfusionali lombardi, che dovrà essere fatta secondo le indicazioni in essere negli ospedali San Matteo di Pavia e Carlo Poma di Mantova. In queste due strutture sanitarie prenderà il via la lavorazione e conservazione delle unità di plasma iperimmune anche per conto degli altri centri trasfusionali regionali. La strada per la sperimentazione di una cura che ha tutti i presupposti per essere valida è tracciata”.

Così Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, primo firmatario della mozione urgente per l’utilizzo del plasma autoimmune nella cura del Covid-19, approvata oggi dal Consiglio regionale.

“Il testo approvato prevede quindi l’estensione a tutte le Asst lombarde di un protocollo di cura, coordinato sempre dai due centri di Pavia e Mantova, e di dare avvio alla lavorazione a livello industriale di plasma iperimmune di grado farmaceutico e immunoglobuline” aggiunge il Presidente della Commissione.

“Ricordo – conclude Monti – che la sperimentazione ha già evidenziato l’efficacia delle trasfusioni di plasma iperimmune prelevato da soggetti guariti dal suddetto virus, tanto che già alla seconda infusione i pazienti registrano un netto miglioramento. Si tratta di una terapia sicura e potenzialmente molto efficace da portare avanti nella lotta contro il Covid-19”.

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Curiosità

I molisani ai lombardi: venite da noi, lo chiede la storia longobarda

 

Ai lombardi intenzionati ad andare in vacanza per la bella stagione, davvero si offre come itinerario ideale il Molise, regione con analoghi rischi in ambito di Covid-19? Ciò che sembrerebbe una boutade, su cui sono intervenuti con ironia tanti commentatori (dal direttore dell’Espresso, Marco Damilano, nel corso del programma “Propaganda Live” fino a Selvaggia Lucarelli), per qualcuno rappresenterebbe invece un’opportunità.

E’ il caso del circolo “Forche Caudine”, storica associazione dell’emigrazione molisana nel mondo, nata nel 1989, con sede centrale a Roma.

Dal sodalizio ricordano, innanzitutto, che le due regioni presentano vincoli determinati dalla forte emigrazione dal Mezzogiorno verso Nord. Sono infatti oltre 15mila i molisani che vivono in Lombardia, quindi più dei 10mila che sono a Roma. E molti di loro non rientrano più da tempo nella regione d’origine. “Un ritorno sarebbe benefico per rinsaldare o ricostruire proficui collegamenti – si legge nella nota di “Forche Caudine” pubblicata sul proprio sito (https://www.forchecaudine.com/covid-19-lombardia-molise-ritornino-pure-i-longobardi-nel-sannio).

Ma, al di là dell’aspetto demografico, il sito ricostruisce l’importante legame storico: il periodo longobardo (568-774) ha lasciato segni profondi non solo in Lombardia (dal nome della regione ai tanti complessi monastici fino agli itinerari longobardi che richiamano numerosi turisti), ma anche in Molise, che qualcuno definisce “regione più longobarda d’Italia”.

L’associazione ricorda lo stretto rapporto tra la Lombardia ed il popolo nordeuropeo, evidente sin dal nome della regione e dal fatto che Re Autari (584-590) scelse Milano e Pavia come principali sedi del potere regio, il successore Agilulfo conquistò Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova e la regina Teodolinda, moglie di entrambi i Re, scelse Monza come residenza (dove morì). Non a caso la Lombardia presenta molti itinerari longobardi che richiamano numerosi turisti. Perché la cultura, benché qualcuno pensi il contrario, è sacrosanta anche per le economie locali.

Tra le ‘chicche’ longobarde in Lombardia – si legge nell’articolo dell’associazione – non si possono tralasciare il complesso monastico di San Salvatore–Santa Giulia a Brescia, oggi sede del ‘Museo della città’, e il castrum di Castelseprio-Torba, in provincia di Varese, che conserva significativi esempi di architettura militare”.

E in Molise? Qui la presenza longobarda – ricordano dall’associazione – è durata più che altrove ed ha lasciato rilevanti tracce: i toponimi di alcuni borghi (compresa Campobasso), castelli e ruderi (Bagnoli del Trigno, Cerro al Volturno, Civita di Bojano, Tufara), edifici religiosi (Santa Maria di Casalpiano a Morrone del Sannio), necropoli (località Morrione e Vicenne nella piana di Bojano), ecc. Presenza che potrebbe essere valorizzata, come offerta turistica unica, con tutto il Sannio, a cominciare dalla chiesa di Santa Sofia a Benevento, inserita dall’Unesco nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità.

Insomma, l’inedito legame Lombardia-Molise in una dimensione storico-culturale, più che far sorridere, rappresenta un’opportunità di scoperta. “Ormai come biglietto da visita ci si affida spesso alla gastronomia – concludono dall’associazione. “Il Molise in genere punta sul caciocavallo, ma la Dop del prodotto molisano è calabrese (‘silano’), la moda del ‘caciocavallo impiccato’ è di origine lucana, e spesso i caciocavalli molisani sono fatti con latte proveniente dall’Est Europa, come ha certificato Report. Meglio allora puntare sulla cultura autentica e tangibile, direttamente in loco, lo strumento più idoneo per far conoscere e apprezzare un territorio e alimentare incontri, scoperte, gemellaggi e contaminazioni culturali”. 

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LOMBARDIA

Asili nido dimenticati, Piani: confronto coi gestori

“La competenza sulla riapertura dei
servizi educativi per l’infanzia e’ del Governo. Dispiace e
preoccupa constatare che il recente ‘Decreto Rilancio’ approvato
dal Governo dimentichi i piu’ piccoli, relegando ad un ruolo di
assoluta marginalita’ anche i gestori dei nidi privati, che
costituiscono una ricchezza irrinunciabile per il nostro
territorio”.

Lo ha ribadito l’assessore alla Famiglia, Genitorialita’ e Pari
Opportunita’ Silvia Piani a margine del presidio degli educatori
delle strutture per l’infanzia che si e’ svolto oggi pomeriggio
di fronte a Palazzo Lombardia.

“Entro la prima meta’ della prossima settimana – ha concluso –
attivero’ personalmente un confronto con i gestori per
pianificare con loro un percorso comune”.

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In evidenza

Azione: la Lombardia ha effettuato appena 172 tamponi per 10mila abitanti contro i 334 del  Veneto

AZIONE DENUNCIA IL FAR WEST DELLA SANITA’ LOMBARDA

“E’ il far west della Lombardia. E’ la sanità gestita da Regione Lombardia che non ha saputo dominare la pandemia, che non ha saputo dare indicazioni precise a cittadini e aziende e che, ancora più grave, non sembra voler cambiare rotta: il sistema sanitario della Lombardia ha mostrato tutte le sue fragilità nei momenti di crisi, abbiamo imparato che sistemi di sanità pubblica più vicini al territorio funzionano meglio rispetto a quello dei grandi ospedali convenzionati”.

Mariasole Mascia e Giancarlo Pignone, coordinatori regionali di Azione, chiedono un cambio di passo a Regione Lombardia e lo fanno dando voce ai professionisti del settore sanitario:  “Stiamo elaborando un  ‘Libro bianco sul disastro della sanità lombardo’ in  collaborazione  con gli ordini e le  associazioni delle professioni sanitarie  perché nel futuro la sanità regionale sappia affrontate le emergenze con maggior capacità ed efficacia”.

Come dice Carlo Calenda, leader di Azione, “la Lombardia l’avrei tenuta ancora sotto osservazione e avrei costruito prima tutte le contromisure necessarie a governare il virus. Per esempio avrei seguito il modello del Veneto sui tamponi”.

Invece, denunciano Mascia e Pignone, “l’assessore Giulio Gallera tra un comunicato stampa e un’uscita televisiva ha deciso di non puntare sui tamponi come strategia per arrestare i contagi: nonostante fosse la Regione più colpita, la Lombardia ha effettuato appena 172 tamponi per 10mila abitanti contro i 334 del  Veneto che ha saputo verificare  e gestire  Covid-19 e gli eventuali focolai. Risultato? L’alto numero di asintomatici sfuggiti ai controlli sia ieri che oggi poiché un asintomatico per definizione non ha sintomi, non febbre, quindi sfugge a ogni verifica”.

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Agricoltura

Agricoltura, Rolfi: 800 milioni di euro di danni al florovivaismo italiano. Serve Fondo nazionale

“Il florovivaismo italiano ha subito danni per 800 milioni di euro a causa degli effetti del Covid. È un settore che proprio nei mesi di marzo e aprile concentra la maggior parte della produzione annuale. Quindi più di altri ha bisogno di interventi veloci da parte dello Stato”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che oggi è stato ad Ambivere (Bergamo) all’azienda florovivaistica ‘Franco Locatelli’ insieme al presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio, e alla presidente di Assofloro Lombardia, Nada Forbici.

“Siamo venuti in un’azienda – ha sottolineato l’assessore – che anche in un momento di difficoltà ha deciso di assumere alcuni lavoratori Lombardi rimasti senza occupazione a causa dell’emergenza Covid. L’agricoltura in generale ha bisogno di manodopera e l’impegno della Regione Lombardia è quello di mettere in relazione domanda e offerta”. “Con il progetto ‘Io lavoro in agricoltura’ – ha aggiunto – stiamo raccogliendo centinaia di curricula da segnalare alle associazioni di categoria”.

“Il florovivaismo in Lombardia – ha spiegato – conta 7.000 aziende, il 12% del dato nazionale. È un settore dinamico formato da imprenditori che in questi anni più di altri hanno dovuto sostenere investimenti corposi per essere in linea con normative europee spesso troppo stringenti”. “È una filiera – ha concluso l’assessore – nella quale l’Italia si distingue nel mondo per qualità, biodiversità e varietà di produzione”.

Di seguito le imprese florovivaistiche suddivise per provincia:

Bergamo 816
Brescia 930
Como 549
Cremona 120
Lecco 460
Lodi 125
Mantova 418
Milano 1.107
Monza e Brianza 545
Pavia 336
Sondrio 125
Varese 957
Totale Lombardia 7.006 aziende.

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Cronaca

Ospedale a Fiera Milano, Fontana: fake news pericolose non descrivono quanto accaduto

Le fake news che leggo e sento in continuazione, oggi addirittura in Senato, prodotte e sponsorizzate per opportunismo politico e attacco alla
Lombardia, sono pericolose”. Lo scrive il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sulla sua pagina Facebook.

“L’ospedale in Fiera – prosegue Fontana – e’ stato realizzato per essere un paracadute d’emergenza e rientra tra le strutture, richieste dal governo, per l’incremento delle terapie intensive su piano nazionale anti-Covid. Come tutti i poli realizzati a tale scopo, e’ una sicurezza per un’eventuale nuova ondata che spero non ci sara’. In tutta Italia, in tutto il mondo, sono stati realizzati degli ospedali Covid, molti di essi ad oggi vuoti. Tutti inutili?”.

“In Lombardia, in piena emergenza – spiega ancora il governatore – siamo passati da 718 posti di terapia intensiva a 1.800, cercando con grande difficolta’ ventilatori in tutto il mondo. Facendo fronte a questa emergenza ora dopo ora. Molte di queste postazioni sono state realizzate all’interno delle sale operatorie che, ora, con la minore pressione sulle strutture ospedaliere, tornano alla loro funzione: operazioni programmate e urgenze”.

“Perche’ questa polemica – conclude Fontana – e’ pericolosa? Far credere che l’emergenza sia scomparsa e che questo ospedale possa essere smontato domani, porta con se’ il pericolo del prematuro totale ritorno alla normalita’, l’illusione di esserci lasciati alle spalle questa brutta esperienza e ora poter fare qualsiasi cosa. Non e’ cosi'”.

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ECONOMIA

Economia, Assolombarda pubblica un rapporto che evidenzia come la Lombardia fatichi a tenere il passo di altre locomotive europee

Genio & Impresa, il magazine di Assolombarda, ha diffuso i dati del Centro Studi dell’associazione che mostrano come la Lombardia fatichi a tenere il passo di altre locomotive europee.

La Lombardia continua a crescere, ma il suo PIL è ancora lontano dai dati delle aree più industrializzate d’Europa: se il prodotto interno lordo della Regione del Nord Italia negli ultimi 10 anni non supera nemmeno la soglia dell’1% fermandosi allo 0,7%, il Bayern segna un +23%, il Baden-Württemberg +17% e la Catalunya +8%. I dati, diffusi dal Centro Studi di Assolombarda, e ripresi da “Genio & Impresa” (genioeimpresa.it), il magazine dell’associazione delle imprese di Milano, Lodi, Monza e Brianza, parlano quindi di una distanza “abissale” rispetto alle colleghe europee negli ultimi 10 anni.

Più confortanti, invece, i numeri relativi al quinquennio 2014/2019, che hanno visto la Lombardia crescere del 7,4%, una soglia però sempre lontana dai diretti competitor: +18% in Catalunya, +12,5% nel Baden-Württemberg e +12,3% nel Bayern. Stagnante soprattutto la situazione dell’ultimo anno, che ha visto la Regione della rosa camuna crescere solo dello 0,5%, stesso tasso di sviluppo per il Bayern e crescita ancora più contratta per il Baden-Württemberg che si è fermato allo 0,1%, mentre la Catalunya (+1,9%) si mantiene sui tassi elevati degli ultimi anni.

Guardando, invece, alle altre Regioni più industrializzate del Nord Italia, nel 2019 la Lombardia si piazza di poco al primo posto davanti a Veneto ed Emilia Romagna (0,4%), poco più staccato il Piemonte (0,2%). Punta di diamante, come è facile aspettarsi, è Milano con un aumento del 6,2% rispetto al 2008, una cifra significativa se si pensa che nello stesso periodo il PIL italiano è diminuito del 3,1%. Ancor più importante la crescita degli ultimi 5 anni che hanno visto la città meneghina crescere del 10%, il 3% in più rispetto al dato regionale e il doppio dell’Italia (+5%). Qualche nota negativa arriva però dai servizi e dall’industria che nel 2019 rallentano sensibilmente la crescita. In picchiata anche il settore delle costruzioni, sceso di ben 33 punti percentuali rispetto al pre-crisi.

Sul fronte del mercato del lavoro non disponiamo ancora di statistiche per valutare le conseguenze della pandemia. Un punto di attenzione va comunque posto ai dati più recenti di CIG che nel complesso dei primi tre mesi del 2020 registrano un aumento del +13% rispetto al 2019, tutto per effetto delle richieste a febbraio (+45% nel singolo mese), pur non incorporando ancora gli effetti dell’emergenza Covid in quanto si tratta di richieste presentate fino al dicembre scorso. Ora che gradualmente l’offerta è ripartita, il vero punto su cui mantenere l’attenzione sarà la velocità e l’entità della ripartenza della domanda, sia interna sia estera. Scarica il rapporto completo “Booklet Economia – L’andamento economico della Lombardia nel confronto nazionale ed europeo“.
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In evidenza

Ricostruire il servizio ferroviario prima condizione per recuperare la fiducia dei viaggiatori

riceviamo e pubblichiamo

RICOSTRUIRE IL SERVIZIO FERROVIARIO PRIMA CONDIZIONE PER RECUPERARE LA FIDUCIA DEI
                                                                                VIAGGIATORI

Presidente Regione Lombardia Do . Attlio Fontana
Assessore Trasporti . Claudia Maria Terzi
e, p.c..

Autorità di Regolazione dei trasporti Consiglieri regionali

 

Ogge o: Ricostruire il servizio ferroviario prima condizione per recuperare la fiducia dei viaggiatori Egregi signori,

abbiamo assistito, all’ all’audizione in commissione V dell’Amministratore Delegato di Trenord,
avvenuta in data 14/05/2020, in cui si è illustrata la strategia dell’azienda ferroviaria per la fase “post-
covid”.

Siamo rimas% sconcerta% del fa o che l’obiettivo primario di Trenord sia quello di ridurre le corse, scritto chiaramente al primo punto di una delle slide presentate. La diminuzione delle corse in esercizio verrebbe compensata – sempre secondo il piano dell’azienda – dall’aumento della capacità del materiale. Tale affermazione risulta del tu o incoerente per diversi mo%vi:

Su gran parte della rete primaria lombarda, le corse hanno già tu e (o quasi) raggiunto il livello di saturazione  della  capacità  di  trasporto  per  singolo  treno,  e  spesso  sono  già  al  massimo  della composizione ammessa dall’infrastruttura;

Laddove ci sia la possibilità di incremento della capacità della singola corsa, ciò può avvenire solo nel caso in cui si abbia a disposizione materiale rotabile compa%bile. Questo tuttavia al momento scarseggia, come sapete bene;

Sulle linee con minor traffico, la diminuzione di frequenza di servizi già poco frequenza, porterebbe
inevitabilmente ad innescare quella spirale di disincentivazione dell’utenza per mancanza di servizio
con conseguente ulteriore difficoltà di sostentamento in termini economici. Questo purtroppo è già
accaduto  nei  decenni  scorsi  portando  alla  chiusura  di  molte  linee  (cd  “rami  secchi”)  che  oggi
rimpiangiamo.

Tu o  ciò,  ovviamente,  a  discapito  di  quella  logica  di  sistema  che,  faticosamente,  la  vostra  (e  nostra) Regione Lombardia aveva costruito negli anni e che stava dando fru o. Rimodulare gli orari, spostare i capolinea, diminuire le corse, significa” non solo distruggere il cadenzamento e le coincidenze ma anche quella facilità di utilizzo del sistema, basato su linee ed orari (quasi) certo che sino ad ora consentiva ai cittadini lombardi di fare affidamento sul treno per i propri spostamenti.

E’ sin troppo evidente che le azioni che Trenord dichiara di voler me ere in a o per fronteggiare l’emergenza  hanno  ben  poco  a  che  fare  con  l’obiettivo  di  salvaguardare  gli  interessi  dei  cittadini,  ma rispondono  al  solo  scopo  di  recuperare  quelle  risorse  di  personale che,  nonostante  le  dichiarazioni rassicuranti da parte della dirigenza, in Trenord continuano a scarseggiare.

 

L’intenzione  di   “assicurare  il   100%”  dei  pos% offer% risponde  anch’essa  ad  una  errata  logica  di razionalizzazione, che punta non a fornire il servizio quando serve all’utenza (che ha bisogno del treno anche nelle ore di mezza punta e di morbida, specie nella logica di dilazionare gli orari), ma quando fa comodo alle linee aziendali (e poli%che). Questo in palese contrasto con quanto richiesto, sia dal Presidente Fontana  che  dall’Assessore  Terzi,  in  tema  di  scaglionamento  dell’orario  di  lavoro.  Come  è  possibile riconfigurare gli orari di entrata e uscita dagli uffici, dai negozi, dalla scuola e dall’università se poi non vengono garanti treni in fascia di morbida?

L’inefficacia organizzativa e il fa o che non vi sia una precisa volontà di adeguare il servizio alla “Fase 2” è comprovata anche dal fa o che, a distanza di ormai due se”mane dalla ripartenza, continuano a scarseggiare le dotazioni di prevenzione sanitaria e le indicazioni su alcuni treni e in molte stazioni.

Mentre le strade sono ormai praticamente già piene – indice che la gente ha già ricominciato a spostarsi preferenzialmente con l’auto – nulla invece è stato de o in audizione, da parte di Trenord, a proposito di come ricostruire il rapporto di fiducia dei viaggiatori e dei pendolari in modo che questi tornino a salire sui treni.  Forse  perché  essa  dipende  troppo  da  quelle  caratteristiche  del  servizio  che,  nonostante  le dichiarazioni rassicuranti, il gestore ferroviario non è in grado di assicurare, a partire dal ripristino del 100% delle corse,  o dall’affidabilità, che anche in questi primi giorni di ripresa lascia molto a desiderare, nonostante i pochi treni in circolazione.

Con  questa  le era  chiediamo  a  voi,  in  qualità  di  Presidente,  Assessore  alle  Infrastrutture,  Trasporti e Mobilità sostenibile e Consiglieri Regionali di Regione Lombardia, se è questa la vostra visione di servizio ferroviario regionale, dove l’offerta viene costruita sulla base di interessi aziendali e non basandosi sulle necessità  dei  cittadini  lombardi.  L’emergenza  data  dal  Coronavirus  passerà,  ma  gli  effe” di  scellerate decisioni sul servizio ferroviario regionale rischiano di rimanere per anni.

Augurandoci di poter presto avere un confronto dire o con voi su questi temi, porgiamo cordiali saluti.

RAPPRESENTANTI DEI VIAGGIATORI DELLA CONFERENZA REGIONALE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DELLA LOMBARDIA

Milano, maggio 2020

Allegato: elenco percentuale corse in vigore dal 18.05.2020

 

Firme:

Associazione MI.MO.AL.

Associazione Pendolari Novesi (APN)

Comitato Mobilità Ecosostenibile del Vimercatese Comitato Pendolari Bergamaschi

Comitato Pendolari Como – Lecco Comitato PendolariComo

Comitato Pendolari Cremaschi

Comitato Pendolari della Bassa Bergamasca Comitato Pendolari del Meratese
Comitato Pendolari Gallarate – Milano
Comitato Pendolari linea S6 Milano – Novara Comitato Pendolari Romano

Comitato Traspor% Lecchese

Comitato Pendolari Lecco-Milano

Comitato Viaggiatori e Pendolari della Milano – Asso Comitato Viaggiatori S9/S11

Comitato Viaggiatori Trenord Nodo di Saronno
Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi

InOrario: Comitato Pendolari linea Mantova Cremona Milano Pendolino della Brianza – S7 Besanino

Rappresentan% della linea Domodossola – Arona – Milano #sbiancalafreccia

Comitato Viaggiatori e Pendolari San Zenone al Lambro e comuni limitrofi UTP – Uten% del Trasporto Pubblico Regione Lombardia

Rappresentan% dei Viaggiatori alla Conferenza TPL Franco Aggio

Giorgio Dahò
Stefano Lorenzi
Francesco Ninno
Sara Salmoiraghi

 

% Corse                                                                                                                                    % Corse

mantenute                                                                                                                                                   mantenute

Linea                                                                                           PreCovid        04-mag           4-mag             Sabato            % Sabato   Fes vi               % Fes vi          18-mag           18-mag

RE7 Como-Saronno-Milano                                                                      9                      0                   0%                       0                   0%                       0                   0%                       0                                                                                                                         0

VogheraPiacenza**

10

0

0%

0

0%

0

0%

6

60%

BergamoTreviglio                                                                                       52                    14                27%                    14                27%                    14                27%                    30                                                                                                                       58%

Cremona Trevi gl i o

43

12

28%

8

19%

8

19%

22

51%

Stra del l a Pa vi a                                                                                       27                      8                 30%                      6                 22%                      2                   7%                       0                                                                                                                       0%

BergamoMilano via Carnate (Calusco)*****

42

14

33%

14

33%

14

33%

28

67%

S3 Sa ronnoMi l a noCa dorna                                                                77                    26                34%                    26                34%                    24                31%                    45                                                                                                                       58%

R8 Bres ci a Pi a dena Pa rma

28

10

36%

10

36%

0

0%

19

68%

R37 Pa vi a Codogno                                                                                 22                      8                 36%                      8                 36%                      4                 18%                    16                                                                                                                       73%

R36 Pa vi a Morta ra Vercel l i

22

8

36%

8

36%

6

27%

12

55%

R3 Bres ci a I s eoEdol o                                                                           52                    20                38%                    21                40%                    15                29%                    35                                                                                                                       67%

AlessandriaPaviaMilano***

30

12

40%

10

33%

6

20%

16

53%

R38 Pi a cenza Lodi Mi l a no****                                                          40                    16                40%                    14                35%                    14                35%                    24                                                                                                                       60%

Ma ntova Cremona Lodi Mi l a no

39

16

41%

16

41%

16

41%

29

74%

R1 Berga moBres ci a                                                                               38                    16                42%                    16                42%                    12                32%                    22                                                                                                                       58%

R18 LeccoMol tenoComo

23

10

43%

10

43%

0

0%

10

43%

R11 Chi a venna Col i co                                                                           32                    14                44%                    14                44%                    14                44%                    14                                                                                                                       44%

R7 LeccoBerga mo

32

14

44%

14

44%

14

44%

20

63%

R35 Pa vi a Torrebere Alessandria                                                        22                    10                45%                    10                45%                      8                 36%                    14                                                                                                                       64%

R5 Bres ci a Cremona

30

14

47%

14

47%

0

0%

18

60%

Lui noGa l l a ra teMi l a no                                                                      30                    14                47%                    11                37%                    13                43%                    18                                                                                                                       60%

R13 Sondri oLecco

15

7

47%

7

47%

3

20%

15

100%

VeronaBresciaTreviglioMilano                                                             72                    34                47%                    32                44%                    32                44%                    54                                                                                                                       75%

S9 Sa ronnoSeregnoMi l a no Al ba i ra te

72

35

49%

35

49%

35

49%

54

75%

RE_5 P.to CeresioVareseGallarateMilano                                       37                    18                49%                    18                49%                    18                49%                    36                                                                                                                       97%

RE_8 TiranoSondrioLeccoMilano

32

16

50%

16

50%

16

50%

30

94%

R28 Ma l pens a  T2 Sa ronno Mi l a no                                                68                    35                51%                    35                51%                    35                51%                    35                                                                                                                       51%

R25 Al es s a ndri a Morta ra Nova ra *

11

6

55%

0

0%

0

0%

6

55%

R17 ComoLa go-Sa ronno-Mi l a no Ca dorna                                    61                    34                56%                    34                56%                    33                54%                    42                                                                                                                       69%

DomodossolaGallarateMilano

51

29

57%

28

55%

22

43%

33

65%

BergamoMilano via Carnate (Paderno)*****                               51                    30                59%                    30                59%                    30                59%                    34                                                                                                                       67%

S2 Seves oMi l a noRogoredo

50

30

60%

0

0%

0

0%

37

74%

R31 Al es s a ndri a Morta ra Mi l a no                                                   46                    28                61%                    29                63%                      9                 20%                    38                                                                                                                       83%

S4 Ca mna goMi l a no Ca dorna

76

49

64%

50

66%

41

54%

64

84%

S7 LeccoMol tenoMonza Mi l a no                                                       42                    28                67%                    28                67%                    14                33%                    32                                                                                                                       76%

S6 Nova ra Mi l a noTrevi gl i o

96

66

69%

66

69%

35

36%

68

71%

S13 Pa vi a Mi la no Bovi s a                                                                    72                    50                69%                    34                47%                    34                47%                    68                                                                                                                       94%

R16 As s oMi l a no Ca dorna

50

35

70%

35

70%

32

64%

41

82%

La venoVa res eSa ronnoMi l a no                                                         78                    55                71%                    48                62%                    46                59%                    61                                                                                                                       78%

S11 Chi a s s oSeregnoMi l a noRho

74

54

73%

51

69%

29

39%

69

93%

RE_2 BergamoPioltelloMilano                                                              52                    38                73%                    30                58%                    30                58%                    44                                                                                                                       85%

S1 Sa ronnoMi l a no Bovi s a -Lodi

76

58

76%

58

76%

34

45%

67

88%

S8 LeccoMi l a no vi a  Ca rna te                                                             67                    52                78%                    49                73%                    34                51%                    63                                                                                                                       94%

R27 Nova ra Sa ronnoMi l a no Ca dorna

38

32

84%

30

79%

30

79%

32

84%

S5 Trevi gl ioMi l a noVa res e                                                                 78                    69                88%                    68                87%                    39                50%                    69                                                                                                                       88%

RE 10 ChiassoComoSeregnoMilano

30

27

90%

27

90%

27

90%

27

90%

 

2095

1171                56%               1082                52%                 842                40%               1517               72%

                   

*Trenord oggi 0 (prima 11) ora 6 Trenitalia

                 

**Trenord faceva 10 treni ora 0

                 

*** Traffico sia Trenord che Trenitalia

                 

**** Servita anche da Trenitalia

                 

*****Linea spezzata in due dal 14/09/2018

                 
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LOMBARDIA

Coronavirus, i provvedimenti piu’ restrittivi assunti dalla Regione

 “Dopo l’approvazione del Dpcm del premier Conte, avvenuta solo nel tardo pomeriggio di oggi, e’ alla firma del presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana, l’ordinanza riguardante le riaperture di oggi, lunedi’18 maggio”.

Lo comunica in una Nota la Regione Lombardia.firma Fontana

“In Lombardia – si legge nella Nota – da domani potranno
riprendere le attivita’ di musei, ristoranti, bar, parrucchieri,
estetiste e molte altre attivita’ commerciali. Sul territorio
regionale si tornera’ a celebrare le funzioni religiose”.

Particolarmente rilevanti i provvedimenti piu’ restrittivi
assunti dalla Regione in relazione all'”obbligo della
misurazione della febbre per i clienti dei ristoranti” e alla
“non riapertura di palestre e piscine”.

L’ordinanza della Regione prevede inoltre che “su tutto il
territorio regionale permane l’obbligo di portare la mascherina
o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche
all’aperto. Cosi’ come restano in vigore le disposizioni previste
nella precedente ordinanza in tema di organizzazione del lavoro,
a partire dalla misurazione della febbre per il datore e per i
dipendenti”.
fontana
Per il resto, in linea di massima, verra’ seguito quanto previsto
dalle ‘linee guida’ che le Regioni avevano indicato gia’ venerdi’
al Governo e recepito nel Dpcm di oggi.

Il documento regionale avra’ effetto da lunedi’ 18 a domenica 31
maggio.

Aggiornamento del 17 maggio 2020

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 17 maggio 2020 introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 14 giugno 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

Il 17 maggio il presidente Attilio Fontana ha firmato l’Ordinanza n. 547, che integra le misure approvate dal DPCM del 17 maggio 2020. Le disposizioni riportate nell’Ordinanza di Regione Lombardia hanno validità fino al 31 maggio 2020.

Dal 18 maggio è possibile spostarsi all’interno del territorio regionale e non è più necessaria l’autocertificazione. Viene inoltre rimossa la limitazione agli spostamenti verso le seconde case o per raggiungere le proprie imbarcazioni (fino al 17 maggio consentiti solo per manutenzioni straordinarie) e vengono eliminate le limitazioni alla navigazione lacuale e fluviale.

Fino al 2 giugno compreso rimangono vietati gli spostamenti verso altre Regioni, se non per esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. In questi casi occorrerà fornire un’autocertificazione.

L’ordinanza regionale conferma l’obbligo di indossare mascherine o qualsiasi altro indumento a protezione di naso e bocca, anche all’aperto, tranne nel caso di intense attività motorie o sportive.

Per i soggetti sottoposti a quarantena resta il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione o dimora fino al momento in cui non viene accertata la guarigione.

Le attività economiche e produttive sono consentite a condizione che si rispettino i contenuti dei protocolli o delle linee guida Inail, in modo da assicurare livelli adeguati di protezione per prevenire o ridurre il rischio di contagio. Il mancato rispetto dei protocolli o delle linee guida determina la sospensione dell’attività fino al momento in cui vengono ripristinate le condizioni di sicurezza.
L’Ordinanza Regionale n. 547 prevede, fino al 31 maggio, ulteriori prescrizioni e raccomandazioni per i datori di lavoro, tra cui l’obbligo di misurazione della temperatura di tutti i dipendenti, di comunicare tempestivamente i casi sospetti all’ATS di riferimento, e la raccomandazione di scaricare e utilizzare l’app “AllertaLom” compilando il questionario “CercaCovid”.
La misurazione della temperatura dei clienti / utenti è fortemente raccomandata, mentre diventa obbligatoria in caso di accesso ad attività di ristorazione con consumo sul posto.

Si confermano inoltre le disposizioni comportamentali e organizzative previste dalla Ordinanza regionale n. 539 e 541 per le attività economiche.

L’Ordinanza Regionale n. 547 del 17 maggio 2020 prevede ulteriori specifiche indicazioni, tra cui:

  • la riapertura di musei, ristoranti, bar, parrucchieri, estetiste e molte altre attività commerciali;
  • la ripresa delle funzioni religiose;
  • la ripresa delle esperienze formative di tirocinio anche in presenza, esclusivamente negli ambiti di lavoro ove non sussistono le restrizioni all’esercizio dell’attività;
  • l’apertura allo svolgimento delle attività di addestramento di cani e cavalli in zone ed aree attrezzate, anche mediante addestratori e centri cinofili;
  • consentito lo svolgimento dei censimenti e dei piani di controllo della fauna selvatica, secondo quanto previsto dalla l.r. 26/1993.

Non sono invece consentite le attività, neanche all’aperto, di piscine e palestre.

In fondo alla pagina è inoltre possibile scaricare l’allegato con le linee guida regionali per le professioni di maestri di sci, guide turistiche, guide alpine, e per la gestione di rifugi alpini ed escursionistici, bivacchi, parchi faunistici, villaggi turistici e campeggi.

Per approfondimenti sui provvedimenti del Governo si rimanda al sito internet dedicato http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Vai alla pagina dedicata all’emergenza Coronavirus

“Anche i dati di oggi indicano che il trend dei contagi e’ sostanzialmente soddisfacente. Il rapporto tra i tamponi effettuati e i casi positivi e’ nel complesso favorevole. Raddoppia, rispetto a ieri, il numero dei guariti. Induce all’ottimismo anche il numero dei pazienti in terapia intensiva e non in terapia intensiva, entrambi in costante diminuzione”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando i dati odierni.

 Di seguito i dati dei contagi odierni e quelli del giorno precedente:

– i tamponi effettuati: 576.359 (+11.809)
ieri: 564.550 (+14.145)
l’altro ieri: 550.405 (+12.162)

– i casi positivi sono: 84.844 (+326)
ieri: 84.518 (+399)
l’altro ieri: 84.119 (+299)

– i guariti: 35.042 (+823)
ieri: 34.219 (+402)

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LOMBARDIA

Regione Lombardia: ecco la lista delle attività che riapriranno Lunedì

Regione Lombardia 16 Maggio 2020

✅Lunedì possono riaprire✅ ?ristoranti, bar, parrucchieri, estetiste, musei, negozi e altre attività commerciali. ?Via libera anche alle funzioni religiose ?Sarà obbligatoria la misurazione della febbre per i clienti dei ristoranti. Per il resto, in linea di massima, si seguiranno le indicazioni previste dalle linee guida delle Regioni e indicate già ieri al Governo. ?Su tutto il territorio regionale permane l’obbligo di portare la mascherina (o altri indumenti utili a coprire le vie respiratorie anche all’aperto). ?Così come restano in vigore le disposizioni previste nella precedente ordinanza in tema di organizzazione del lavoro. ?Palestre e piscine saranno riaperte il 25 maggio. ❗️Da lunedì compiremo un altro importante passo avanti verso la nuova normalità. Sono certo che i lombardi sapranno agire responsabilmente e nel rispetto di regole e buon senso. A stabilirlo l’ordinanza alla firma del presidente Attilio Fontana che verrà emanata subito dopo la pubblicazione del Dpcm del Governo. Il documento regionale avrà effetto da lunedì 18 a domenica 31 maggio.

Alessio Luisetto