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Busto Arsizio

Busto.Continua la distribuzione delle mascherine nei quartieri:

CONTINUA NEL FINE SETTIMANA LA DISTRIBUZIONE DI MASCHERINE NEI
QUARTIERI

Continua la distribuzione delle mascherine nei quartieri: sabato 13 e domenica 14 giugno i
volontari di Protezione civile provvederanno alla consegna di due dispositivi per famiglia
nei quartieri di San Giuseppe, Madonna Regina, Borsano e Sacro Cuore.
Le postazioni verranno allestite nei seguenti orari:
San Giuseppe: sabato dalle 9:00 alle 12:30 e domenica dalle 14:30 alle 18:30
Madonna Regina: sabato dalle 14:30 alle 18:30 e domenica dalle 9:00 alle 12:30
Borsano: sabato dalle 09:00 alle 12:30 e domenica dalle 14:30 alle 18:30
Sacro Cuore: sabato dalle 14:30 alle 18:30 e domenica dalle 9:00 alle 12:30
La distribuzione proseguirà fino a fine mese e coinvolgerà tutti i quartieri cittadini.
Da questo fine settimana saranno distribuite anche alcune confezioni di gel igienizzante
donate al Comune dall’azienda Exergy International srl.

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Busto Arsizio

Guardia di Finanza, COVID-19 – Requisite 285.000 mascherine chirurgiche

COVID-19 – Requisite 285.000 mascherine chirurgiche e distribuite alle Istituzioni ed Enti del territorio.

Erano state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio lo scorso mese di maggio, perché recavano una impropria marcatura “CE„.

Il Prefetto di Varese ha firmato il provvedimento di requisizione delle 285.000 mascherine chirurgiche, che saranno consegnate a numerosi Enti operanti sul territorio della Provincia.

Seguiranno aggiornamenti

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Trecate

Trecate, finita la distribuzione di mascherine

CITTÀ DI TRECATE

SPORTELLO VITA: TERMINATA LA DISTRIBUZIONE DI MASCHERINE

L’associazione Sportello Vita informa che è terminata la distribuzione delle mascherine: ne sono state realizzate circa 1300, un piccolo contributo alla comunità trecatese in un momento così difficile.

L’associazione ringrazia le volontarie che le hanno confezionate e i negozi e le ditte che hanno fornito il materiale.

Trecate, 05 giugno 2020

      L’Amministrazione comunale

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In evidenza

La mascherina che uccide i batteri esiste, eccola

Con il suo sistema di filtrazione del grafene, il Guardian G-Volt è efficace al 99% contro particelle di oltre 0,3 micrometri e l’80% efficace contro qualsiasi cosa più piccola, afferma LIGC Applications.

Per fare un confronto, una maschera respiratoria N95 blocca il 95% delle particelle su 0,3 micrometri. Virus come il coronavirus possono essere trasmessi attraverso minuscole goccioline d’acqua.

La novità non è da poco, visto il periodo e la preoccupazione mondiale per i tanti morti, la mascherina è solo uno dei diversi rimedi, la cosa più semplice meno costosa ed efficace è lavarsi spesso le mani per evitare in caso di contagio, di toccarsi bocca e occhi.

Nel sito https://www.dezeen.com/2020/03/06/guardian-g-volt-face-mask-graphene-coronavirus-bacteria/

si precisano comunque le caratteristiche e il funzionamento con l’utiizzo : ” Il grafene nella maschera è un tipo chiamato grafene indotto dal laser, una schiuma conduttiva microporosa che può intrappolare i batteri e condurre l’elettricità necessaria per sterilizzare la superficie della maschera. Può quindi essere riscaldato e sterilizzato nel dock di casa.”

Una luce a LED avvisa l’utente quando è necessario sostituire la maschera.  LIGC Applications produrrà i filtri al grafene indotti dal laser e le maschere in Belgio.

Una mascherina riutilizzabile è sempre meglio di quelle “usa e getta”, business del momento, con tutti i problemi annessi e connessi di smaltimento oltre allo sperpero di denaro.

 

 

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Area Malpensa

Malpensa, 360.000 mascherine irregolari sequestrate

360 mila mascherine destinate alla vendita come dispositivi medici, sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Milano, e non è certo il primo caso: si tratta di impropria marcatura “CE”, erano prive della predetta marcatura nonché di una formale autorizzazione, rilasciata dagli organi competenti.

cinese falso marchio ce

Altre perquisizioni a Brescia, a Torino e a Novi Ligure. La marcatura CE denomina un insieme di pratiche obbligatorie per tutti i prodotti per i quali esiste una direttiva comunitaria, che include anche l’applicazione di un simbolo con le lettere “CE” sul prodotto oggetto di marcatura (da cui il nome). Essa è realizzata dal fabbricante di un prodotto regolamentato nell’Unione europea, il quale dichiara, per mezzo della dichiarazione di conformità o di prestazione per i prodotti da costruzione, che il prodotto è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive o dai regolamenti comunitari applicabili. L’apposizione del marchio è prescritta per legge per poter commercializzare il prodotto nei paesi aderenti allo Spazio economico europeo (SEE). «Talune direttive possono escludere l’apposizione del marchio CE su alcuni prodotti.[4] Tali prodotti possono circolare liberamente sul mercato europeo se sono accompagnati ad esempio da una dichiarazione o da un certificato di conformità» La marcatura CE non implica che un bene sia stato prodotto entro l’area SEE, bensì che ne è stata verificata la conformità alle normative europee previste (ad esempio, le norme armonizzate relative alla sicurezza) prima della sua commercializzazione

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POLITICA

Varese. Mascherine, da oggi la nuova distribuzione nelle farmacie

I dispositivi gratuiti sono riservati ai varesini più fragili. Nello scorso weekend il porta a porta nei quartieri Ottocento mascherine per ciascuna delle 22 farmacie presenti in città. Dispositivi di protezione individuali gratuiti, forniti dalla Protezione civile regionale o donati da aziende e associazioni del territorio e destinati ai varesini più fragili, la cui distribuzione nei punti vendita è iniziata questa mattina. Il totale è di 17.600 pezzi, cui vanno aggiunti quelli consegnati porta a porta lo scorso weekend nei quartieri privi di una farmacia di vicinato. La distribuzione gratuita nei punti vendita, così come deciso dal Centro operativo comunale di Palazzo Estense e come già avvenuto nelle passate settimane, è riservata a quei residenti di Varese che sono in una situazione di particolare fragilità. Quattro le categorie di destinatari individuate: persone con più di 65 anni; ex positivi al coronavirus o soggetti che presentano altre patologie; persone con disabilità; cittadini non abbienti, senza lavoro, che hanno perso l’occupazione o che lavorano in un’attività bloccata o sospesa a causa della pandemia. Le farmacia esporranno all’esterno dei punti vendita e in prossimità del bancone apposite segnalazioni per riassumere finalità della distribuzione e soggetti cui essa è indirizzata. Questo secondo passaggio segue, come anticipato, quello porta a porta avvenuto lo scorso fine settimana, con volontari e componenti dell’Amministrazione che hanno consegnato i dispositivi a Cartabbia, Capolago, Bregazza, alla Rasa e a Calcinate del Pesce.

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Varese

Varese – 70 mila Mascherine di Regione Lombardia ma pochi cittadini le hanno ricevute.

Emanuele Monti (Lega): “Ho attivato una mail e un numero di telefono per le segnalazioni dei varesini che ancora non hanno ricevuto le mascherine dal Sindaco Galimberti”

“Mi arrivano quotidianamente numerose segnalazioni da parte dei cittadini della città di Varese che mi dicono che non sono state consegnate al loro domicilio le mascherine fornite da Regione Lombardia”. Così il consigliere regionale leghista Emanuele Monti, Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di di Palazzo Pirelli.
Che spiega: “Per qualche strano motivo il Comune di Varese non ha ancora fornito a tutti i cittadini le mascherine acquistate e distribuite da Regione Lombardia, mentre è innegabile che ovunque Amministrazioni piccole, medie e grandi della nostra Provincia, hanno già assolto a questo compito.

Penso al comune di Gallarate ove, cassetta postale per cassetta postale, è passato il sindaco Andrea Cassani a recapitare ai cittadini la mascherina; o a Casciago ove della distribuzione si è occupato il Primo Cittadino leghista Mirko Reto; o ancora a Bodio Lomnago il cui sindaco Eleonora Paolelli ha personalmente ringraziato Regione Lombardia per la fornitura, con una lettera su carta intestata del Comune” e così molti altri amministratori in tutta la Provincia.

“Spiace constatare”, continua Monti, “che il sindaco di Varese Galimberti, che aveva annunciato che si sarebbe occupato personalmente della distribuzione, abbia invece escluso la Protezione Civile dal farlo, con il risultato che oggi tantissime famiglie di Varese non hanno ancora ricevuto a casa nulla. Segnalo dunque al sindaco quest’inadempienza”.
“Ho verificato con la Protezione civile e sono circa settantamila le mascherine di Regione Lombardia arrivate al Comune di Varese, il che significa quasi una per abitante; mi stupisce di ricevere dunque così tante segnalazioni da cittadini ancora in attesa. Per venire loro incontro, a questo fine ho attivato un contatto presso la mia e-mail istituzionale,

emanuele.monti@consiglio.regione.lombardia.it,

ed un numero di telefono, 3669006090,

per far sì che tutti i cittadini di Varese, qualora non avessero ancora ricevuto le mascherine, me lo possano segnalare in modo che io, senza alcuno spirito polemico ma in maniera costruttiva, possa essere portavoce della loro richiesta presso il sindaco Galimberti, inviandogli l’indirizzo cui far recapitare il presidio sanitario fornitogli da Regione Lombardia”, conclude Monti.

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LOMBARDIA

Pietro Foroni e De Corato: 100.000 mascherine e 30.000 guanti alle Forze dell’ordine.

Gli assessori regionale Pietro Foroni
(Protezione Civile) e Riccardo De Corato (Sicurezza,
Immigrazione e Polizia locale) hanno consegnato, questo
pomeriggio, presso il magazzino di AREU alla Fiera di Rho (MI),
100.000 mascherine e 30.000 guanti alle Forze dell’ordine.
I dispositivi saranno distribuiti nelle 12 province lombarde.
All’incontro hanno presto parte rappresentanti dei Carabinieri,
Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria ed
Esercito.

“Un segno d’attenzione – ha commentato il presidente Fontana –
verso chi ogni giorno e’ in prima linea per combattere la
diffusione del virus. A loro va, ancora una volta, il
ringraziamento della Regione e di tutti i lombardi”.

“Stiamo fronteggiando un’emergenza di dimensioni enormi – ha
detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Pietro
Foroni, incontrando i rappresentanti delle Forze dell’ordine – e
tutti voi state lavorando incessantemente per contribuire, in
maniera importante e fattiva, a vincere questa battaglia.
Speriamo davvero di arrivare presto alla normalita’. Per
l’occasione voglio augurare a tutti voi e alle vostre famiglie
una buona Pasqua sapendo che sara’ dedicata alla tutela della
collettivita’”

“Non finiro’ mai di ringraziare mai le donne e gli uomini in
divisa che – ha aggiunto l’assessore regionale Riccardo De
Corato – garantiscono la nostra sicurezza, in ogni momento ed in
qualsiasi condizione.  Il gesto odierno e’ per Regione Lombardia
particolarmente significativo. Il controllo del territorio e’
fondamentale. In particolare, da adesso sino alla fine delle
festivita’ pasquali, verranno intensificati i controlli nei
Comuni e sulle strade lombarde per tutelarci ed evitare il
diffondersi del virus”.

DISTRIBUZIONE GUANTI E MASCHERINE PER PROVINCE – Di seguito la
distribuzione delle mascherine e dei guanti alle forze
dell’ordine suddivisa per province:

Bergamo, 7.500 e 2.300; Brescia, 6.900 e 5.000; Como, 6.100 e
4.000; Cremona, 2.400 e 400; Lecco, 4.250 e 1.000; Lodi, 2.850 e
400; Mantova, 5.850 e 200; Milano citta’, 41.400 e 10.000;
provincia di Milano, 9.450 e 4.000; Monza e Brianza, 3.300 e
1.600; Pavia, 2.000 e 500; Sondrio, 1.700 e 400; Varese,6.300 e
200

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In evidenza

Mascherine-mutanda, intervista esplosiva di Criseo a G.Arca di Cittadinanza Attiva

E’ tempo di crisi e tutte le soluzioni, o quasi possono servire, talvolta è meglio prima di prendere iniziative, fare dei campioni e chiedere ai sanitari, è la sostanza del ragionamento di Giorgio Arca, resp.Sanità per Varese e provincia, che nel video ci spiega difetti e limiti delle mascherine che “cascano” ,prodotte da un’importante azienda che produce pannolini.

 

 


La buona volontà, in certi casi non basta anche se obiettivamente servono tante mascherine e parecchie aziende stanno riconvertendo la loro vecchia produzione per renderci autonomi e sopperire alle carenze italiane.

L’Italia ha per una serie di motivi,costo del lavoro, tasse, burocrazia, costi più alti rispetto ai produttori cinesi e nelle situazioni di emergenze ci sono tanti imprenditori che vista la situazione molto pesante, hanno ben pensato di rispondere alle richieste attrezzandosi in breve tempo col materiale a loro disposizione.

Non sempre le attese e le risposte accontentano tutti e nel caso dei sanitari che rischiano la pelle per tutti noi, assieme alle forze dell’Ordine e cassiere ed altre figure professionali particolarmente esposte, hanno diritto ad avere il meglio, non soluzioni di ripiego e temporanee.

Cittadinanza Attiva col suo responsabile provinciale, lancia l’allarme sulla fornitura insoddisfacente, e non rispondente alle esigenze dei sanitari che si meritano ben altro.

Ricordiamo che Cittadinanza Attiva è una delle storiche associazioni dei consumatori, sempre presente e particolarmente attiva nel settore sanità ma non solo:

  • I nostri obiettivi sono:

    • rafforzare il potere di intervento dei cittadini nelle politiche pubbliche, attraverso la valorizzazione delle loro competenze e del loro punto di vista;
    • intervenire a difesa del cittadino, prevenendo ingiustizie e sofferenze inutili;
    • attivare le coscienze e modificare i comportamenti dannosi per l’interesse generale;
    • attuare i diritti riconosciuti dalle leggi e favorire il riconoscimento di nuovi diritti;
    • proteggere e prendersi cura dei beni comuni;
    • fornire ai cittadini strumenti per attivarsi e dialogare a un livello più consapevole con le istituzioni;
    • costruire alleanze e collaborazioni indispensabili per risolvere i conflitti e promuovere i diritti.


Cittadinanzattiva si occupa di:

 

p.s. coloro che fossero interessati a replicare possono scriverci: redazione.varesepress@gmail.com

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ECONOMIA

IVA sulle mascherine: il sottosegretario all’Economia Baretta prospetta una riduzione

Durante il V Tax Day, promosso annualmente dallo studio legale DLA Piper, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha anticipato che il governo “sta lavorando sulla riduzione dell’aliquota IVA sulle mascherine, attualmente pari al 22%”. Apertura anche sull’estensione del credito di imposta previsto per i negozi anche ai casi di affitti di azienda e centri commerciali e alla detassazione integrale delle donazioni.

L’esecutivo valuterà anche l’estensione degli incentivi fiscali sulle donazioni da parte di aziende e privati, materia sulla quale i professionisti del dipartimento Tax di DLA Piper hanno lanciato una petizione al parlamento italiano ed europeo, volta a detassare integralmente – in sede di conversione del decreto Cura Italia – le donazioni di beni in natura in termini di non imponibilità IVA e di abbattimento della percentuale di detrazione per le donazioni di privati.

“Il nostro è un Paese ad alto debito”, spiega Baretta, “e risolvere la crisi come Italia da sola sarebbe molto impegnativo. Penso che sia necessario spingere con l’Europa perché ci sia un cambio di passo, anche se ci sono stati di recente alcuni segnali positivi: la BCE sta attuando un intervento molto importante sulla liquidità, e la stessa decisione della Presidente della Commissione UE di finanziare una sorta di cassa integrazione europea è un buon segnale. Il vero nodo dell’Europa sono i singoli Stati, però il fatto che oggi l’Italia non sia sola ma sia nata un’alleanza con Spagna e Francia è un segnale che c’è una vera battaglia politica in corso. Io penso che noi dobbiamo insistere con l’Europa perché prenda decisioni che supportino gli Stati membri, ma allo stesso tempo dobbiamo trovare anche noi come Italia le formule più adatte per incentivare il rilancio.”

“Per quanto riguarda la compensazione tra reciproci rapporti di debito-credito fra lo Stato e le imprese, penso che sia la soluzione migliore in questo momento, dando anche motivazione alle imprese, che si vedono alleggerite di una parte degli oneri del rapporto con lo Stato”, continua Baretta, “Ritengo che questa situazione vada risolta al più presto, esattamente come è stato risolto il tema del Patto di stabilità con i Comuni. Parlando invece di imposta patrimoniale, io penso che non stia in piedi da un punto di vista pratico, e rischierebbe di creare una bolla dialettica senza neppure il beneficio di una efficacia pratica, date le dimensioni delle misure che stiamo implementando. Dobbiamo troviamo formule per favorire il passaggio del risparmio privato verso le imprese non in maniera coatta, ma incentivata, finalizzata a un orizzonte di rilancio”.

Il tax day, moderato da Dario Donato di Mediaset, è stato aperto da Christian Montinari e Antonio Tomassini, partner di DLA Piper, che hanno descritto le proposte emendative al decreto Cura Italia già presentate al governo il 20 marzo scorso dal loro dipartimento tributario e la petizione per detassare integralmente le donazioni di aziende e privati che vogliono fornire il loro contributo concreto in denaro o in natura per superare l’emergenza.

Montinari in particolare ha sottolineato che “non esiste una ricetta predefinita per la nostra economia ma tra gli ingredienti necessari ci devono senz’altro essere semplicità dei testi normativi, liquidità per le imprese ed una fiscalità comune e coordinata a livello europeo”.

Tomassini ha puntualizzato “la necessità di studiare sin da subito dei meccanismi che facciano parlare l’iniezione di liquidità con l’economia reale per far sì che non si tratti di una iniezione su un paziente già moribondo. Occorre pensare al lavoro e ai consumi, prendendo spunto anche dai Paesi che si sono già mossi in questa direzione nel mondo, come dimostra una ricerca comparativa delle misure Covid-19 che presentiamo oggi”.

Luigi Casero, viceministro all’economia nella passata legislatura e fondatore del “Laboratorio fiscale per l’Italia”, ha aggiunto: “In questo momento lo stato deve intervenire tramite tutti gli strumenti disponibili, ma anche nella cosiddetta fase 2 saranno necessarie risorse importanti per sostenere il nostro sistema economico. Per recuperare le necessarie risorse è auspicabile che lo stato possa attingere da tre diverse fonti: 1) debito pubblico italiano; 2) debito pubblico europeo (Eurobond); 3) garanzia di ultima istanza dello stato sui risparmi degli italiani investiti nelle imprese nazionali, anche pensando ad una super ACE. In questo modo i cittadini potrebbero finanziarie le imprese con la consapevolezza che lo stato tutelerebbe i propri investimenti”.

Casero ha ribadito che occorre un collegamento con l’economia reale, quindi occorre premiare chi mantiene o addirittura incrementa la forza lavoro, chi immette liquidità nelle imprese e occorre trovare degli stimoli per incentivare la ripresa dei consumi. Fondamentale poi, secondo l’ex viceministro, essere molto chiari e determinati su cosa chiedere all’Europa, l’Italia deve avere una sua posizione.

Al webinar è intervenuto anche Enrico Pazzali, Presidente della Fondazione Fiera Milano, attiva nella costruzione del nuovo ospedale realizzato in tempi record nel capoluogo meneghino. Pazzali ha annunciato l’accoglimento dei primi pazienti e raccontato il ruolo decisivo delle donazioni, per questo ha espresso il suo sostegno alla petizione relativa alla detassazione integrale delle donazioni.