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Gossip

Bomba ad orologeria Mediaset causa Karina Cascella e Barbara D’Urso

Karina Cascella, da poche ore su Instagram

lancia la provocazione con scatti osè

Ha sempre la lingua tagliente ma probabilmente in lei regna l’ignoranza e la contraddizione 

“Sono una donna molto generosa e altruista“, scrive, “infatti anche stasera con questa foto darò modo a tutte le frustrate di sfogarsi.

Un consiglio però vorrei darlo a tutte coloro che per sentirsi meglio, girano in ogni profilo ad offendere “gratuitamente” gli altri…

Kascella parla senza cognizione di causa, dato che è la prima in difetto nel dare opinioni. Di fatto da poche ore, pervenuta la notizia certa, ove la Mediaset corre ai ripari per la puntata andata in onda a Live Non è la D’Urso del 01 Marzo 2020, quale vede protagonista la modella e ballerina di danze orientali Andrada Marina, insieme agli opinionisti Karina Cascella, e Giovanni Ciacci dove già durante il Backstage nonché nell’anteprima mandata in onda, senza ancora aver sentito cos’avesse da dire la giovane ballerina, si divertivano nel deriderla.

Gli avvocati di Andrada Marina si sono fatti avanti, insieme ad una associazione vittimologica sulle donne.

COME RIPORTATO SU Più TESTETATE WEB, SI DA TORTO ALLA D’URSO E RAGIONE AD ANDRADA MARINA

Nel breve fuori onda percepito, Karina Cascella e Giovanni Ciacci si lasciano andare in commenti e nel deridere l’invitata.

L’anomalia – Come possono già dare indicazioni, senza ancora conoscerne i contenuti ? E laddove li conoscessero, allora perchè scivolare in accuse da violazione del codice penale ?

Andiamo per ordine.

 Karina cascella hot

Karina Cascella, nel contesto della puntata di Live, che vede il racconto di Andrada Marina vergere sulle molestie subite da Antonio Zequila,  dichiara che da fidanzata non si entra nelle stanze altrui, nonostante evidentemente la “tonta” Cascella abituata a vendere creme su Instagram, non ha aperto bene le orecchie su quanto chiaramente e ben esposto da Andrada Marina. Forse la Cascella non comprendendo bene la lingua italiana, sarebbe meglio NON invitarla più a fare l’opinionista.

Andrada ha ben specificato che non era sua intenzione entrare nella stanza, tant’è che rimase prima ad attendere fuori. L’hanno capito tutti che fu attirata con l’inganno ma, l’opinionista per farsi bella e fare gossip ed audience ha voluto rincarare la dose.

Si aggiunge la grave affermazione di Milena Miconi, nonché della conduttrice D’urso, nel sminuire un reato ben chiaro e riconosciuto dalle leggi italiane. Hanno un po’ reso il taglio della trasmissione ridicolo, mettendo in difetto la conduttrice D’Urso ove adesso gli avvocati della Mediaset, successivamente alle missive dell’avvocato difensore di Andrada, vogliono correre ai ripari con una seconda puntata chiarificatoria sull’argomento.

Karina Casciella al minuto 06:10 dell’intervista scivola addirittura indicando che è normale che un uomo ci provi, appoggiando l’atto molestatorio. La gravità sta nel fatto che lei e gli opinionisti legittimano quasi come vanto che possa essere di fatto possibile baciare tutte le ragazze che si vogliono se belle come Andrada Marina – Ovviamente in questo contesto è chiaro che si vada a denigrare le meno belle.

Non solo. La situazione della Cascella si aggrava negl’istanti successivi nell’esordire che non si può accusare un uomo che ci prova con te senza il tuo benestare, forse dimenticando e non dando importanza a tutte le donne vittime di violenze ed abusi.

Ciacci : “Lei signorina in questo momento sta buttando fango ed ombre su una persona che no si può difendere” 

Abbiamo cercato e sentito oggi Andrada Marina

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“Spett.le Redazione, ringraziando di aver preso atto dalla documentazione fornita dove si evince che la Mediaset stia per decidere la nuova data di convocazione, devo dar atto che con il senno di poi, ho dimostrato che avevo ragione; non solo nelle prove da me detenute, e non ancora mostrate, ma soprattutto perchè ad Antonio Zequila non è più convenuto parlarne una volta uscito dalla casa per non finire probabilmente nei guai di reputazione ed immagine. Era fidanzato con Marina Fadda, ma poi ha attaccato in chat privata il mio fidanzato e manager quale ricostruttore di tutta la vicenda. Lui ha fatto per anni investigazioni nonché si è confrontato con il paparazzo Alex Fiumara  per alcune ricerche”.

Karina non tanto carina.

A nostro avviso, la Cascella è la contraddizione in persona. Bocca lunga con ignoranza che la rende padrona.

La gravità della conduttrice Barbara D’Urso oltre le sue personali dichiarazioni discriminatorie verso Andrada, è di aver sostenuto il teatrino contro la ragazza, prova del fatto che nessuna testata giornalistica, è andata contro Andrada, ma tutti contro la D’Urso

Essendo tutti in difetto, ora la redazione vuole correre ai ripari

per evitare querele quali avrebbero anche dei risvolti penali. 

Tralasciamo Ciacci per le sue dichiarazioni in quanto si deridono da sole.

Andrada durante la puntata chiarisce che per lei è stato un pessimo momento e Cascella dall’alto della sua esperienza con gli uomini ai quali forse permette che tutti la bacino, ha deriso più volte la modella, ma oggi su Instagram ha dato il chiaro segno di chi sia Karina Cascella.

Le parole che mettono nei guai Barbara D’Urso nella puntata di Live – 01 Marzo

Al minuto 09:10 : “ Le molestie, sono molestie e sono tutt’altre ed io ci combatto da 10 anni” poi scivola nel legittimare nuovamente ripetendo l’errore, che bisogna essere contenti se un uomo provi a baciare senza il proprio consenso bisogna sentirsi addirittura lusingate.

La conduttrice si ridicolizza contraddicendosi in relazione alle sue battaglie a difesa delle donne, in quanto dichiara che basta dire “NO” ad un uomo, fatto tra l’altro ben chiaramente confermato da Andrada, ma allora ci viene da chiedere alla Signora Barbara D’Urso, come avvengano le molestie e le violenze, se bastasse dire semplicemente “NO”.

Forse sarebbe meglio che Milena Miconi, Karina Cascella e Giovanni Ciacci che, insieme alla D’Urso hanno più volte dichiarato che la molestia sessuale sia tutt’altra cosa, imparino prima di fare gli opinionisti, il codice penale.

E’ quanto emerge dalla sentenza della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione del 29 agosto 2019, n. 36636 in relazione alla molestia di un bacio non gradito. E’ MOLESTIA !

Il talk show di Live non è La D’Urso è troppo spesso frequentato dall’ignoranza che inneggia in auto-proclamazione del sapere quanto poi di fatto non si sa, dando segnali errati all’utente di Mediaset.

Fabio Sanfilippo

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Gossip

Mario Ferri, era lui che scappava dai finanzieri in spiaggia

Mauro Ferri soprannominato il Falco, 

Il runner che scappava dalla Finanza? Ero io, voi Iene ci avete preso. Mi scuso, però ora basta con le fake news”. Mario Ferri rompe il silenzio e parla per la prima volta a Iene.it raccontando la sua verità sul video diventato virale qualche ora fa (clicca qui per vederlo).

mario ferri

“Mi pento di questa fuga, non andava fatta”, racconta così la “cavolata” di cui si sono occupati in tanti e di questi tempi, qualsiasi cosa viene enfatizzata.

D’altra parte le regole ci sono e vanno rispettate: tutti vorremmo andare al mare o in montagna, ma non si può.

Il suo caso è girato tanto che alla fine è arrivato alle Iene che lo hanno indotto a cedere, dicendo la verità.

Lui è conosciuto per le invasioni di campo, quello calcistico, ora per le invasioni sulle spiagge. Si spiega così il clamore suscitato dalla sua corsa in spiaggia.

Ha capito subito che il caso stava “montando” negando all’inizio sui social: tramite Facebook aveva detto: “Non sono io”.

E allora come noi comuni mortali ha accampato le solite scuse: “Da un mese ero chiuso in casa. Sentivo il bisogno di sgranchirmi le gambe, così ho fatto una corsa in riva al mare”.

Il video è però diventato virale, con lui che scappava dalla Guardia di Finanza, ascoltando la musica con le cuffie, in riva al mare.

Vistosi scoperto: “Tra le cuffiette con la musica nelle orecchie che mi hanno isolato dalla realtà, tra la paura non ho capito più nulla e ho iniziato a correre

Rintracciato  e bloccato, cosa ha fatto?” mi sono scusato con una stretta di mano simbolica con i finanzieri e sono tornato a casa”.

Il video lo stanno guardando pure in America e una  multa da 400 euro, ma questo è il minimo, è a visibilità e la notorietà che porta soldi ma anche guai.

Tanto che ha dovuto ringraziare; Grazie di cuore a Le Iene che mi hanno dato modo di scusarmi e chiarire molte cose.

foto e filmati Mediaset

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Gossip

Bonolis e Fiorello contro Mediaset e Rai: “Ma che roba è?”

  Una battaglia che indica che da casa, c’è bisogno di leggerezza.

  Dopo Lucio Presta dicono la loro anche Paolo Bonolis e Fiorello.

  Mediaset e Rai nel mirito dei due artisiti.

 Le due emittenti televisive stanno svutando i palinsesti mettendo contro due storici programmi       televisivi  : Ciao Darwin su Canale 5 (replica del 2009) e Viva RaiPlay, lo show di Fiorello. Rai 1 ha     ottenuto il 16,72% di ascolti, Canale 5 il 16,88 per cento. Grosse cifre, dati che confermano come l’Italia     abbia voglia di vedere programmi più frivoli, ora più che mai.

 

 Paolo e Fiorello lamentano il fatto di aver messo nella contemporaneità i due format. “Non sarebbe       stato meglio spalmare in due serate differenti ?”

 

In questo momento è una sfida televisiva, inutile attacca Fiorello. E ancora, aveva detto: “Perché una rete decide di mettere Bonolis contro Viva RaiPlay? Siamo d’accordo io, lui e il manager Lucio Presta che non ha senso. La gente deve poter vedere l’uno e l’altro, qui non si parla d’essere uno contro l’altro.

Già, anche Lucio Presta si era esposto in tal senso. Il primo a farlo, invece, fu Bonolis, il quale aveva criticato le scelte di palinsesto di Mediaset. Le proteste dei diretti interessati basteranno a far cambiare idea alla rete ?

 

Fabio Sanfilippo

 

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Curiosità

Il nudo di Naike Rivelli in doccia contro la D’Urso

La donna, infatti, quasi tutti i giorni posta delle foto e video dove si mostra con pochi abito addosso o addirittura priva di biancheria intima. E a proposti di questo, in occasione della quarantena per il Coronavirus la Rivelli ha scatenato una serie di polemiche per uno scatto decisamente al limite della censura.

Naike Rivelli torna alla carica contro Barbara D’Urso

Non solo abbiamo da poco visto la vicenda della modella e ballerina Andrada Marina nonché di Vittorio Sgarbi  contro la D’Urso; ora anche Naike Rivelli è tornata a scagliarsi contro la conduttrice.

Su Instagram l’appello a Mediaset per coloro che lavorano a Live Non è la D’Urso

Naike per protesta contro la redazione ed alla Mediaset, non si fa mancare occasione per andar contro Carmelita postando sul suo account Instragram una foto molto provocatoria.

Completamente nuda all’interno della doccia, la si nota di spalle ed arrampicata su delle maniglie. I suoi fans di fatti, le fanno notare di stare attenta dato che gli ospedali attualmente sono impegnati in piena emergenza, invitandola a non farsi male  –  (Continua dopo la foto)

Naike Revelli Instagram

 

In pratica la figlia di Ornella Muti, forse non comprende che siamo tutti fermi con una nazione in pieno stallo tra mascherine, e guanti. Live non è la D’Urso continua ad andare in onda. Per lei è una cosa errata visto che per riuscire a confezionare questo programma ci sono in giro degli operatori televisivi, truccatori, parrucchiere, ospiti.

Diamo un consiglio a Naike Rivelli

Che Lady Cologno, ergo Barbara D’Urso sia in onda, non lo vediamo un problema. Potrà piacere o meno ma Mediaset si suppone sia una azienda seria che abbia competenze tali a garantire quanto più possibile l’incolumità delle persone che vi lavorano. Inutile confidare in una chiusira del programma di show gossip.

Naike nel suo post conclude : “Abbiamo la tv normale Netflix e un mondo di cose da fare in casa..Non serve mettere in pericolo i lavoratori perché bisogna tenere gli ascolti in piedi. Barbara fai i live da casa come fanno tutti. Rispetto ai malati e i morti per favore” – Un messaggio che, almeno per chi la segue sui social network, ha trovato pieno accoglimento.

Fabio Sanfilippo

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Cronaca

Milano, GDPR : Gruppo RCS sanzionato per le Iene dal Garante

 

Prime sanzioni del Garante Privacy per le violazioni al Regolamento Europeo GDPR e, chi ne ha
fatto le spese il gruppo Fininvest per “Le Iene”
Una donna ripresa di nascostosi è rivolta al Garanteper la Privacy poiché, nel corso di una trasmissione del 2018, è stata resa identificabile attraverso
l’utilizzo della sua voce e di altre informazioni relative alla sua sfera personale. In particolare la città di origine, il fatto di aver cambiato da poco casa e di avere dei figli, la precedente professione
svolta, il luogo e il periodo di una vacanza e l’abitudine di andare ogni anno in vacanza in un posto,
anch’esso specificato. Unitamente alla sottrazione fraudolenta della voce le Iene hanno consentito a
molti di riconoscerla. La vittima non aveva prestato il consenso alla raccolta e divulgazione di detti
elementi e a nulla serviva la richiesta di rimozione del video accessibile sui siti del gruppo Mediaset
S.p.a.
Il Garante rilevava come nel servizio si parlasse di alcune donne che si prostituivano in Svizzera, e
carpivano le informazioni tramite un finto cliente e questa condotta configura violazione dei
principi di liceità e correttezza del trattamento dati personali e delle disposizioni sull’attività
giornalistica che impongono al giornalista di rendere note la propria identità, professione e finalità
della raccolt; inoltre il servizio è andato oltre l’essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di
interesse pubblico riferendo abitudini sessuali di una determinata persona.
IL Garante, nel provvedimento, ha preso atto della successiva rimozione del servizio ma nel
valutare l’importo della sanzione ha rilevato la gravità della violazione in quanto è stata toccata la
sfera sessuale dell’interessata, oltretutto in un contesto del servizio di particolare impatto negativo,
anche suoi familiari. Il servizio ha vanificato la scelta di tenere separate l’attività esercitata in un
altro Paese dalla dimensione di vita svolta in Italia. Particolare peso poi è stato dato alla circostanza
che le informazioni oggetto di diffusione anche in rete e non solo durante la trasmissione televisiva,
sono state registrate senza che la reclamante fosse stata minimamente informata dei fini
giornalistici.
Inoltre il Garante ha constatato come non siano state adottate neppure misure minime per garantire
l’anonimato, che non avrebbero pregiudicato la completezza dell’informazione. Veniva anche
rilevato come la violazione si fosse protratta anche in rete.
Considerato comunque che le finalità perseguite erano relative all’esercizio del diritto di cronaca e
informazione, bilanciando con queste il diritto fondamentale della reclamante alla protezione dei
dati, veniva emessa la sanzione di soli euro 20.000,00.
Veniva stabilito inoltre di pubblicare il provvedimento sul sito del Garante per la Privacy, sulla base
dell’invasività del trattamento contestato, della tipologia dei dati personali divulgati, nonché delle
modalità di raccolta delle informazioni. Si tratta di un primo provvedimento che dovrebbe portare
ad una maggiore attenzione chi usa il giornalismo solo per avere un effetto di impatto e
spettacolarizzazione sul pubblico a scapito di una corretta informazione.
Avv. Gianni Dell’Aiuto