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Malpensa,Coronavirus: italiani bloccati in Messico, rientrano con i loro animali

Coronavirus: italiani bloccati in Messico, finalmente rientrano a casa con i loro amici animali

Lieto fine per gli italiani bloccati in Messico (circa 200 persone): dopo una lunga attesa durata mesi, e non poche difficoltà da superare, a causa dei limiti imposti con il volo di rimpatrio secondo cui le famiglie avrebbero dovuto abbandonare i loro congiunti a quattrozampe per rientrare in Italia, finalmente oggi intorno alle ore 10, i nostri connazionali hanno messo piede nel Belpaese, sbarcando all’aeroporto di Milano Malpensa.

Animalisti Italiani, ricevuta la richiesta di aiuto dalla famiglia Graziani, ha sollevato pubblicamente la questione, contattando l’Ambasciata, l’Unità di Crisi della Farnesina, il Ministro degli Affari Esteri Di Maio, il Presidente del Consiglio Conte, il Presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale Frattini e l’On. Prestipino.

“Ringraziamo – afferma Emanuela Bignami, Responsabile nazionale randagismo degli Animalisti Italiani – l’Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato la rete diplomatica italiana per risolvere il problema in collaborazione con l’Ambasciata di Città del Messico rendendo, oggi, possibile il rientro a casa delle famiglie italiane insieme ai loro fedeli amici a quattrozampe. Un ringraziamento particolare all’On. Patrizia Prestipino per il suo intervento diretto, mostrandosi sempre in prima linea ogniqualvolta la interpelliamo per tutelare i diritti degli animali”.

Fulvia Graziani, membro di una delle 200 famiglie coinvolte: “Voglio ringraziare gli Animalisti Italiani e tutte le istituzioni per il lavoro immenso che avete fatto, tante persone sono state aiutate grazie a voi! Non potevamo tornare a casa senza i nostri cani e gatti perché loro sono parte integrante della nostra famiglia. Grazie, grazie a tutti”.

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Cronaca

Una tigre presa al lazo per le strade di Guadalajara in Messico – VIDEO.

Una tigre presa al lazo per le strade di Guadalajara in Messico – VIDEO. Il felino camminava libero per le strade della città messicana.

 

Questa è la scena surreale ripresa da un video girato da un automobilista stupito. Lo scorso mercoledì, una tigre è stata avvistata per le strade della città messicana di Guadalajara, prima di essere catturata da un uomo che indossa un cappello da vaquero che ha utilizzato un lazo. Queste immagini sono diventate rapidamente virali sui social network. Secondo i resoconti dei media locali, la tigre è fuggita da una residenza privata situata a Tlaquepaque, nella periferia di Guadalajara. Nessuno sa a chi appartiene il felino. Ma in questo paese afflitto da cartelli della droga, non è raro che i boss acquistino grandi felini sul mercato nero per renderli animali domestici. Secondo la polizia locale, la tigre è fuggita il 12 aprile da una residenza privata a Guadalajara. Ammonta a circa 160 miliardi di euro il fatturato globale annuo legato ai traffici di animali. Un mercato,evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,secondo al mondo solo a quello della droga e delle armi, in mano alle organizzazioni criminali internazionali e che cresce anche grazie alle vendite sulle piattaforme di e-commerce e agli annunci sui social network. L’80% di questi traffici riguarda animali vivi, la cui vendita è limitata o vietata dalla Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio. A denunciarlo è l’Ifaw, il Fondo internazionale per la protezione degli animali. Le più richieste sono le specie esotiche, con in testa i rettili (sono oltre 20mila gli esemplari rari intercettati ogni anno alle dogane, in buona parte tartarughe) e uccelli selvatici (in particolare pappagalli e rapaci) seguiti da mammiferi (elefanti, grandi felini, orsi, rinoceronti, scimmie e cetacei). Aumenta anche il numero di animali pericolosi, come le tigri che dagli zoo passano in pianta stabile nei giardini privati. Ecco il video: https://youtu.be/cN7hgI7BigE