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Cronaca

Fotografare l’Orso. Lo Sport di moda.

E’m diventata una mania contagiosa quella di voler fotografare l’orso.

Da quando in Ossola è comparso quell’esemplare ghiottone che, fra l’altro, distrugge le arnie per impadronirsi del miele, la voglia di fotografarlo è diventata virale.

Sembra che a beneficiare della presenza del plantigrado sia il turismo. 

L’animale pare richiami molti curiosi che vogliono incontrarlo, anche se a distanza di sicurezza, per vederlo e fotografarlo.

I safari fotografici stanna diventando sempre più frequenti anche da noi e stiamo prendendo esempio dalla Slovenia, dalla Croazia e da altre nazioni balcaniche dove fotografare animali in libertà è prassi diffusa.

Allora diamo il benvenuto all’orso che ci ruba il miele ma ci porta anche benefici.

Franco Simonetti

 

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Made in Italy

Panza (Lega): Miele senza api invade il mercato italiano

Panza (Lega): Miele senza api invade il mercato italiano, il grido d’allarme degli apicoltori. Bruxelles-30-06-2020- “Oggi, martedì 30 giugno, ho presentato un’interrogazione scritta urgente alla Commissione Europea, sostenuta da tanti colleghi della delegazione della Lega – dichiara l’europarlamentare Alessandro Panza -. Abbiamo raccolto l’allarme del settore apistico italiano che ha denunciato l’importazione di falso miele dalla Cina, un prodotto che viene venduto come miele ma che è realizzato in laboratorio con sciroppo di zucchero. Non viene fatto dalle api e per questo costa molto meno. I nostri apicoltori devono così affrontare la concorrenza sleale di un paese che spaccia un prodotto contraffatto per naturale – prosegue Panza – il tutto a discapito del miele prodotto dagli agricoltori italiani. Ad oggi risultano importate dalla Cina oltre 80 mila tonnellate di falso miele che viene venduto al pubblico con un valore dai 2,5 euro ai 4 euro in meno rispetto a quello prodotto dai nostri apicoltori. L’impollinazione delle api in Italia rappresenta il 75% di tutta la produzione agricola, di cui fanno parte 63mila apicoltori italiani con 1,5 milione di alveari, 220mila sciami, 23mila tonnellate di prodotto e oltre 60 varietà di miele. Chiediamo quindi di salvaguardare il mercato e la produzione di miele italiano da questa concorrenza sleale – dichiara il leghista Panza – e di essere informati sul tipo di controlli che verranno adottati alle frontiere per tutelare i consumatori da questo prodotto contraffatto e difficilmente identificabile”. Così in una nota l’europarlamentare Alessandro Panza.

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Cronaca

Allarme Api. Il Miele viene dall’Est.

Nel periodo del virus il consume del miele è aumentato di quasi il 50%. Lo certifica la Coldiretti.

Purtroppo la quantità del miele prodotto in Italia, a causa di fattori climatici sfavorevole, del surriscaldamento del pianeta e dei conseguenti eventi anomali, si sta riducendo.

I dati parlano chiaro.  Nel 2001, in Piemonte, si allevavano circa 88.300 alveari mentre nel 2017 si erano ridotti a circa 19.000.

A complicare maggiormente la vita degli apicoltori vi sono anche le importazioni di miele dalla Cina e dall’Europa dell’Est a costi decisamente più bassi rispetto alla produzione italiana.

Bisogna però dire che anche la qualità del prodotto è notevolmente inferiore a quella della produzione nazionale.

Ai consumatori diamo un suggerimento. Comprate  miele Italiano verificando l’origine sull’etichetta opure rivolgetevi direttamente ai produttori e sarete sicuri di avere il miele migliore.

Franco Simonetti