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Sindacato

Covid-19. Premio 1000 euro agli operatori sanitari. Fsi-Usae Sicilia ringrazia Musumeci, Razza, deputati

Covid-19. Premio 1000 euro agli operatori sanitari. Fsi-Usae Sicilia ringrazia Musumeci, Razza, deputati  e commissione regionale. “Nessuno potrà ostacolare accordo regionale con i sindacati sui fondi nazionali”

I componenti della segreteria regionale della Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, Renzo Spada, Maurizio Cirignotta, Pier Paolo Di Marco, Salvatore Ballacchino, Salvatore Di Natale, Salvatore Bracchitta e Calogero Coniglio vogliono ringraziare pubblicamente il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza, il Presidente e i componenti della VI commissione regionale Servizi Sociali e Sanitari, e i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana per aver attenzionato le molteplici istanze inviate formalmente dall’ Organizzazione Sindacale affinché gli operatori sanitari, infermieri, medici e autisti soccorritori potessero avere un riconoscimento economico per il lavoro straordinario: 1.000 euro per quello che stanno facendo ogni giorno in prima linea per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19 e assistere e curare i pazienti.

A tale scopo, verrà presentato e definito un accordo dall’Assessorato regionale alle Organizzazioni Sindacali firmatarie del Ccnl comparto sanità in contrattazione regionale nei prossimi giorni: un documento per destinare oltre 20 milioni di euro con fondi nazionali previsti dal decreto legge 17/3/2020 n. 18 all’articolo 1 al personale sanitario. “Questi incentivi farebbero seguito alle tante belle parole che, però, da sole non bastano. Le somme da erogare dovranno corrispondere all’impegno, alla qualità e alla quantità del lavoro prestato”, dichiarano i sindacalisti.

“La Fsi-Usae Sicilia su quel tavolo lotterà affinché le somme vengano assegnate proporzionalmente anche al restante personale del pubblico e del privato, Infermieri, medici, tecnici, oss, ecc. impiegato nei reparti e nei servizi non adibiti a Covid-19 della regione ma che hanno rischiato e continuano a rischiare ogni giorno e notte, senza sapere se i pazienti hanno contratto il virus Covid-19. Nessuno, amici e avversari, di qualsiasi estrazione, potrà ostacolare tale accordo regionale. Ricorreremo, se necessario, a tutte, le azioni previste dalla legge. La vita dei sanitari e soprattutto delle nostre famiglie è al di sopra di tutto e di tutti, nessuno escluso”, conclude il sindacato.

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Cronaca

Covid-19, soli 50 euro al personale sanitario esposto al contagio

Covid-19. Fsi-Usae: “Stanziati dal governo per la Sicilia 61.373.294 di euro in favore del personale sanitario esposto al contagio, corrispondere premio di 50 euro per ogni turno”

05 APRILE – “L’emergenza Covid-19, come noto, ha esposto il personale sanitario a rischio infettivo e la Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, è stata da sempre vicino alle problematiche contingenti che interessano i professionisti della sanità per rivendicare con forza il diritto delle professioni sanitarie alla dignità, alla qualità del lavoro, alla giusta retribuzione e ad essere considerati una risorsa per il paese e non una zavorra. I professionisti della sanità, maltrattati, bistrattati e sottopagati, arrabbiati, sfruttati, oggi hanno sete di giustizia sociale”.

E’ quanto dichiara Calogero Coniglio Segretario Regionale della Fsi-Usae. “Questa Organizzazione Sindacale, in uno spirito di grande collaborazione che la situazione richiede, non può esimersi dall’esprimere che per anni la sanità è stata utilizzata come un “bancomat” dallo Stato per fare altro e i lavoratori sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto, il notevole aumento del rischio clinico, sia per il personale sanitario che per i pazienti, il peggioramento delle condizioni di lavoro, le pochissime risorse destinate alla valorizzazione delle competenze che potessero premiare il merito e la professionalità. Lo Stato ci ha rubato buona parte del passato, ci stanno condizionando il presente non vogliamo che ci depredino il futuro”.

La Fsi-Usae Sicilia ha inviata una nota di richiesta indirizzata al Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza – “Pur riconoscendo le difficoltà organizzative, di fronte a tutte le problematiche che comporta una pandemia – afferma Coniglio – la situazione richiede misure straordinarie e la massima attenzione, tant’è che il legislatore non ha mai consentito di abbassare il livello di sicurezza dei lavoratori esposti al rischio infettivo, persone che a loro volta potrebbero diventare portatori del contagio. All’interno delle strutture sanitarie oramai non è più possibile differenziare chi è stato esposto da chi no. Il personale medico, tutti i sanitari ed il restante personale potrebbero essere fonte di infezione”.

“La Fsi-Usae esprime preoccupazione per quanto sta accadendo negli ospedali – continua Coniglio – medici, infermieri, tecnici, della riabilitazione, oss, autisti soccorritori del 118 assicurano giornalmente un servizio di qualità e soprattutto senza il corrispettivo stipendiale dovuto dal governo perché non proporzionato all’elevata responsabilità e rischio di contagio”.

“Pertanto riteniamo decisivo l’ interessamento del Presidente della Regione, con la sua autorevole azione politica, auspichiamo che metta in cima alle sue priorità un’azione di sensibilizzazione verso il Parlamento Siciliano affinché vari subito un decreto per premiare gli operatori sanitari attraverso l’erogazione secondo quanto previsto dal Decreto-Legge 17/3/2020, n. 18, Art. 1 (Finanziamento aggiuntivo per incentivi in favore del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale) a cui sono stati stanziati per la Regione Sicilia 61.373.294 di euro (Tabella A). Tale provvedimento – precisa Coniglio – rappresenterebbe un riconoscimento nei confronti dei professionisti coinvolti in questa emergenza sanitaria e nel contempo consentirebbe di eliminare una sperequazione di trattamento esistente tra le diverse Unità Operative attualmente impegnate con livelli di rischio infettivo praticamente sovrapponibili”.

“Questa Organizzazione Sindacale ha proposto alla Regione Siciliana di predisporre, a partire dal 31 gennaio, per ogni giorno di lavoro la corresponsione di un premio di solidarietà forfettario di 50 euro e 30 euro, a seconda della complessità assistenziale, come indennità “regionale” rischio Covid-19 a tutto il personale dipendente del SSR. Sarebbe una boccata d’ossigeno e un aiuto concreto all’economia regionale in genere”.

“In un momento in cui tutta l’Italia è impegnata a far fronte ai problemi della pandemia – prosegue Coniglio – la questione economica, pur non rappresentando una problematica principale, sarebbe recepita positivamente dai professionisti sanitari, in quanto una misura dedicata a coloro che sono esposti al rischio infettivo, a differenza del c.d. premio una tantum di 100 euro erogato dal Governo a tutti i lavoratori, provvedimento discutibile pensato per il sostegno al reddito, i cui esiti però, come intuibile, saranno praticamente ininfluenti sull’economia delle famiglie, falcidiate dalle difficoltà per il taglio dei servizi a causa della pandemia”.

Inoltre farebbe seguito alle tante belle parole che, però, da sole non bastano. Un segno tangibile e molto concreto per premiare lo sforzo incredibile a cui si sta sottoponendo tutto il personale sanitario e amministrativo, senza dimenticare i rischi che tutti i dipendenti quotidianamente stanno correndo per la mancanza degli presidi sanitari di base, come le mascherine. Lo Stato deve difendere, una volta per tutte, gli operatori sanitari perché rappresentano un bene comune, per la tutela della salute dei cittadini in cerca di aiuto e di cure”.

“Assieme ai componenti della segreteria regionale, Renzo Spada, Salvatore Ballacchino Pier Paolo Di Marco, Maurizio Cirignotta e Salvatore Bracchitta, pertanto confidiamo nell’ attenzione del Presidente Musumeci e in un positivo riscontro. Allo scopo di illustrare compiutamente i rischi e le necessità degli operatori sanitari, abbiamo chiesto infine di consentirci un confronto diretto quanto prima possibile – conclude Coniglio.

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Sindacato

Covid-19. Fsi-Usae scrive a Musumeci e Razza: tamponi a sanitari

Covid-19. Fsi-Usae scrive a Musumeci e Razza: “Far lavorare chi è negativo e a casa chi è positivo, tamponi mirati a sanitari, forze dell’ordine, rientrati, esercenti per sostenere l’economia”

L’emergenza sanitaria che attanaglia il nord preoccupa molto il sud, parliamo della Sicilia in cui il sindacato FSI-USAE ed in particolare Calogero Coniglio e Nello Musumeci, da tempo si stanno spendendo per mitigare gli effetti del coronavirus sul personale della sanità fortemente a rischio e che ci ha invato la seguente nota:

 usae sicilia

PALERMO 29 MARZO – La Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei ha scritto una nota indirizzata al Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci e all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza.

“Riteniamo con senso di responsabilità e grande spirito di collaborazione che la situazione Emergenza Covid-19 richieda una nuova fase – scrive in una nota Calogero Coniglio  Segretario Regionale della Fsi-Usae – bisogna agire, senza aspettare il “respiratore” ed adottare nuovi accorgimenti fondamentali per evitare il collasso del sistema sanitario regionale, già messo a dura prova. Per un paziente intubato e collegato settimane a un respiratore, in particolare con un quadro clinico già compromesso, la possibilità d’intervento è ridotta.

Il respiratore deve essere l’ultimo supporto. E’ stato ripetuto più volte di rimanere a casa in presenza di febbre e tosse per limitare l’afflusso di persone in ospedale, perché non ci sono abbastanza letti ma ciò non è sufficiente per fermare il virus.

fsi usae arroganza

“E’ necessario l’impiego dei tamponi secondo una strategia mirata, testando gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, considerati i casi di contagio che già si sono verificati in tali settori, le persone dichiarate ufficialmente rientrate dal Nord e le persone che lavorano autorizzate dal decreto “Cura Italia” in quei settori vitali per l’economia della regione, in modo da fare lavorare chi è negativo e fare stare a casa chi è positivo. Dedicare unità mobili per raggiungere i succitati cittadini presso le proprie abitazioni ed effettuare i tamponi domiciliari per diagnosticare l’eventuale positività al Covid-19 con personale dedicato, ricorrendo ad assunzioni e nell’immediato con prestazioni aggiuntive al personale del Ssr – conclude Coniglio – Altrimenti il crollo socio-economico regionale è dietro l’angolo.

 

Foto Calogero Coniglio e Nello Musumeci