Categorie
In evidenza

DOMINGO Francesco con esponenti mafiosi della famiglia italo-americana Bonanno di New York

CASTELLAMARE DEL GOLFO: OPERAZIONE “CUTRARA” DEI CARABINIERI. 14 ARRESTI E 11 DENUNCE.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA – ordinanza 14 esponenti alla famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Altre 11 persone sono state denunciate a piede libero. Eseguite inoltre decine di perquisizioni.

L’operazione ha visto impegnati impegnati 200 militari dell’Arma con il supporto di unità navali, aere e reparti specializzati come lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, nonché unità cinofile per la ricerca di armi. In corso anche  decine di perquisizioni.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido e dai sostituti procuratori Gianluca De Leo e Francesca Dessì, hanno permesso di disarticolare la famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, che nonostante i dissidi interni, vede saldamente al vertice il pregiudicato DOMINGO Francesco, soprannominato Tempesta, già condannato a 19 anni di carcere per associazione di tipo mafioso ed altro e ritornato in libertà nel marzo del 2015. 

La famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, aggregata a quella di Alcamo dopo la prima guerra di mafia che vide la supremazia dei corleonesi, era stata ricostituita nel 1993 e la reggenza fu affidata a Gioacchino CALABRÒ, successivamente, come accertato giudizialmente, proprio DOMINGO aveva ereditato la reggenza dal 1997 fino al 2004, continuando ad esercitare, per alcuni anni, il suo potere anche dall’interno del carcere.

Le indagini dei Carabinieri hanno dimostrato che, anche dopo aver scontato la lunga pena detentiva, DOMINGO sin dalla sua scarcerazione aveva immediatamente riassunto il ruolo di capo famiglia e che disponeva di una nutrita schiera di accoliti.

La carica rivestita da Tempesta era riconosciuta unanimemente anche dalle articolazioni di Cosa Nostra: veniva infatti interessato da VIRGA Francesco, vertice del mandamento mafioso di Trapani, già tratto in arresto nell’operazione dei Carabinieri Scrigno e oggi raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa ed estorsione,  per costringere, in concorso con l’arrestato ANGILERI Diego, un imprenditore agricolo castellammarese a cedere un vasto appezzamento di terreno che conduceva nelle contrade di Marsala.

Ma l’autorità e il ruolo di DOMINGO Francesco, come autorità di vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi, era riconosciuto anche negli Stati Uniti d’America ove come noto si sono da tempo insediate e sviluppate “cellule” di Cosa Nostra.

Numerose sono state infatti le visite, intercettate dalle microspie e telecamere dei Carabinieri, di esponenti mafiosi della famiglia italo-americana Bonanno di New York che aggiornavano il capo mafia castellammarese delle dinamiche e degli equilibri di Cosa Nostra oltreoceano. Ma i mafiosi americani chiedevano anche a DOMINGO l’autorizzazione per interloquire con altri esponenti del mandamento di Alcamo, peroravano le cause di conoscenti in patria, nonché veicolavano messaggi tra Domingo e i sodali in America. 

Proprio con riferimento ai rapporti con Cosa Nostra statunitense  DOMINGO incontrava, riservatamente nell’estate del 2018, anche il boss di Sciacca (AG) DIMINO Accursio, poi arrestato nel novembre dello scorso anno, e successivamente i suoi emissari.

La famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo è però molto attiva anche nel territorio di competenza acquisendo la gestione diretta e indiretta ed il controllo delle attività economiche, realizzando gli atti intimidatori nonché, per quanto riguarda gli affiliati tratti in arresto DOMINGO Camillo, MERCADANTE Salvatore, STABILE Sebastiano e VALENTI Carlo, commettendo i così detti delitti-scopo dell’associazione. Ne è un esempio la commissione di numerose estorsioni nei confronti soprattutto di imprenditori agricoli ed edili che costringevano, mediate minaccia o violenza, a versare somme di denaro destinate al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dell’organizzazione mafiosa.

Ma DOMINGO era, come nelle migliori tradizioni mafiose, il referente degli affiliati per la risoluzione delle controversie interne alla stessa famiglia. Accadeva così che il capomafia interveniva nel corso di una tentata estorsione perpetrata dall’arrestato MULE’ Gaspare Maurizio, affiliato vicino alla fazione opposta al DOMINGO, nei confronti di un imprenditore di Castellammare del Golfo dal quale pretendeva la somma di 3.000 euro come risarcimento per un licenziamento.

Ancora il DOMINGO veniva interessato per il recupero di mezzi agricoli rubati ai danni di imprenditori agricoli della zona o per l’affidamento di lavori privati ad imprese vicine alla famiglia che così potevano foraggiare la cassa comune e provvedeva al sostentamento degli affiliati detenuti.

Nell’ambito dell’operazione sono stati inoltre denunciati per vari reati, tutti aggravati dall’aver agevolato Cosa Nostra, altre 11 persone.

I Carabinieri, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno perquisito anche l’abitazione e l’ufficio del Sindaco del Comune costiero,  indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini hanno infatti permesso di riscontare un incontro che il Primo Cittadino ebbe con DOMINGO Francesco nel giugno del 2019, finalizzato alla sponsorizzazione di un’imprenditrice castellammarese da parte del capo mafia.   

I NOMI DEGLI ARRESTATI:

1. DOMINGO Francesco, cl. 56 di Castellamare del Golfo

2. ANGILERI Diego, cl. 37 di Marsala (domiciliari)

3. BUCCELLATO Felice, cl. 41 di Castellamare del Golfo (domiciliari)

4. DI STEFANO Rosario Antonino, cl. 69 di Castellammare del Golfo

5. DOMINGO Camillo, cl. 57 di Castellamare del Golfo

6. LA SALA Daniele, cl. 80 di Castellamare del Golfo

7. MERCADANTE Salvatore, cl. 85 di Castellamare del Golfo

8. MULE’ Maurizio Gaspare, cl. 66 di Castellamare del Golfo

9. SABELLA Antonino, cl. 57 di Castellamare del Golfo

10.  STABILE Sebastiano cl. 47 di Castellamare del Golfo (domiciliari)

11.  SABILE Francesco, cl. 59 dei Castellamare del Golfo

12.  VALENTI Carlo, cl. 78 di Castellamare del Golfo

13.  VIRGA Francesco, cl. 70 di Trapani

  

Il provvedimento era diretto anche nei confronti di SOTTILE Benedetto cl. 48, che però è deceduto nel 2018.

Categorie
Ambiente

Allo Zoo del Bronx di New York diversi grandi felini positivi al Covid-19

Allo Zoo del Bronx di New York diversi grandi felini positivi al Covid-19. Otto tra tigri e leoni sono risultati positivi. Solo una tigre è risultata asintomatica, mentre gli altri animali presentano un po’ di tosse

Sono otto i felini dello Zoo del Bronx positivi al coronavirus. Il primo caso accertato risale al 5 aprile, quando Nadia, una tigre malese, era risultata affetta da Covid-19. Ora è arrivata la conferma dal Wildlife Conservation Society che altre quattro tigri e tre leoni sono risultati positivi. Tutti gli animali testati presentavano tra i sintomi la tosse. Solo una tigre è risultata asintomatica ma positiva. Nessun altro felino presente nello zoo è stato infettato. Ora gli animali stanno piuttosto bene, mangiano e si comportano normalmente, e la tosse pian piano sta regredendo, fa sapere il WCS. È stato appurato che tigri e leoni sono stati infettati da un membro dello staff del parco, asintomatico, che è successivamente risultato positivo al coronavirus. Lo zoo ha ora introdotto nuove misure preventive per tutto il personale del parco, che rimane chiuso al pubblico. Per i test sui felini, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è ricorso all’esame delle feci, decisamente meno invasivo. Lo zoo di New York tramite il suo portavoce, ha tenuto a specificare che i test sui felini sono stati effettuati presso i laboratori veterinari, e non sono state utilizzate risorse destinate all’uomo.

Categorie
Ambiente

Scrive “help” sulla spiaggia, naufrago salvo su un’isola deserta – VIDEO

Scrive “help” sulla spiaggia, naufrago salvo su un’isola deserta – VIDEO. Kayaker in difficoltà approdato su un’isola remota nella baia di Jamaica Bay, trovato dalla polizia di New York

 

Un’onda anomala e il naufragio. E poi l’idea di scrivere “help” con un bastoncino sulla sabbia: un’intuizione che ha salvato la vita al fortunato naufrago. E’ successo poco dopo le 23:15 di giovedì, quando un uomo di 36 anni è naufragato su un’isola deserta nella Jamaica Bay, a sud-est di New York City, dopo essersi imbarcato su un kayak. Colto di sorpresa da un’onda anomala che ha rovesciato l’imbarcazione su cui navigava, il  kayaker ha raggiunto l’isoletta disabitata  in mezzo al nulla. Ma lungi dall’abbattersi rassegnandosi al proprio destino, l’uomo dopo avere accesso un falò ha scritto “Help” sulla spiaggia a caratteri cubitali, sperando che qualcuno la notasse. E a differenza di quanto accade nei film, quando spesso i naufraghi protagonisti devono attendere un tempo interminabile prima che i loro messaggi di aiuto vengano notati, come nel film di Tom Hanks Cast Away il messaggio ha subito catturato l’attenzione di un equipaggio della NYPD degli Stati Uniti, che lo ha soccorso e portato in salvo. Ora il naufrago sta bene, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, secondo quanto riporta la fonte di stampa locale. Un video condiviso dalle operazioni speciali della polizia di New York mostra l’uomo che agita furiosamente le braccia verso gli ufficiali prima che un elicottero arrivi sulla spiaggia. Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=UttN1VxQWzo

Categorie
Salute e benessere

Bimbo di sei settimane muore di coronavirus negli Stati Uniti

Bimbo di sei settimane muore di coronavirus negli Stati Uniti È straziante. Un bimbo di appena sei settimane è morto a causa del coronavirus. È accaduto in Connecticut, negli Usa. A confermare la notizia, anticipata dai media locali, il governatore dello stato, Ned Lamont sul suo account Twitter.. “Riteniamo che sia una delle vittime più giovani”, spiega Lamont, che ha poi rivolto un pensiero allo strazio dei familiari. “Il virus attacca i più fragili – la conclusione del governatore – E questo mostra l’importanza di stare a casa e limitare l’esposizione ad altre persone”. Le autorità dell’Illinois hanno annunciato sabato la morte a Chicago di un bambino di nove mesi, la persona più giovane conosciuta per essere morta a causa del virus negli Stati Uniti. Negli Usa, intanto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è allarme per l’elevato numero di persone sotto i 40 anni colpite dal virus. Nello stato di new York il 20% delle persone in ospedale ha meno di 44 anni, a Filadelfia si calcola che il 56% dei contagi sia tra persone sotto i 40 anni.