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Busto Arsizio

I ragazzi dell’Olga Fiorini discutono sulla differente realtà che li circonda nei Digital Talks di #ProteoBrains2020

L’Istituto partecipa all’appuntamento annuale di confronto nazionale organizzato dall’Osservatorio ‘Generazione Proteo’, quest’anno in versione digitale

Una decina di studenti di tre Istituti Acof Olga Fiorini (Tecnico Grafico, Liceo Internazionale e Liceo Sportivo) hanno potuto confrontarsi con i loro coetanei partecipando alla quinta edizione di #ProteoBrains 2020, che per ovvi motivi quest’anno si è svolta online dal 27 aprile al 14 maggio. L’emergenza Coronavirus non ha fermato infatti i lavori dell’Osservatorio ‘Generazione Proteo’ della Link Campus University che ha rimodellato l’evento annuale in Talks Digitali, dove i protagonisti indiscussi sono stati in ogni modo i ragazzi e le loro opinioni.
I risultati dell’8° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani che, come ogni anno, affronta molteplici tematiche quali lavoro, politica, ambiente, scuola, stili di vita, identità, consumi e tecnologie sono stati presentati e discussi in 10 webinar digitali. Ognuno di questi è stato dedicato ad una specifica sezione del questionario di ricerca, a cui hanno potuto partecipare oltre agli studenti, anche docenti scolastici e universitari, nonché giornalisti, esperti e rappresentanti del mondo istituzionale e della cultura.
Nell’indagine sono stati coinvolti migliaia di studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni sull’intero territorio nazionale ed è stata sottoposta ed esame innanzitutto la didattica a distanza che viene promossa dal 36% degli studenti intervistati, da un lato perché funzionale all’avanzamento dei programmi di studio e della preparazione, dall’altro perché ritenuta una preziosa occasione per riscoprire l’importanza delle tecnologie e del loro servizio alla scuola e alla didattica. Vi è poi il 43,2% di intervistati che, pur giudicando positivamente l’esperienza finora vissuta, dichiara di sentire la mancanza della didattica in presenza.
Ma la didattica a distanza non ha solo ridefinito modalità e strumenti di trasmissione e apprendimento del sapere. “Il lockdown forzato e le lezioni a distanza – spiega il sociologo Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio – hanno stravolto tempi e ritmi del vivere quotidiano: la scuola rappresenta in qualche modo il metronomo della giornata degli studenti, in assenza della quale i giovani oggi vivono una sorta di conflitto per il quale da un lato percepiscono l’assenza di qualcosa che prima c’era e dall’altra scoprono (o riscoprono) qualcosa che prima non c’era”.
I giovani infatti – nel pieno di un’emergenza che circa la metà di loro ritiene essere stata inizialmente sottovalutata – riorganizzano oggi le proprie attività e stabiliscono nuove priorità.
Con la chiusura delle scuole, se 1 studente su 4 trascorre il proprio tempo guardando film e serie tv, il 12,3% dichiara di impegnarsi maggiormente nella lettura, laddove il 17,6% ne approfitta per dedicare più tempo alla propria famiglia. Il maggior tempo a disposizione non si è tradotto in un abuso di videogames (10,1%) o social network (9,1%).
Un altro importante tema del questionario e affrontato nelle discussioni online è stato quello dell’informazione durante l’emergenza Coronavirus. In questo momento in cui la vita scorre tra le mura domestiche, la televisione viene scelta e indicata dai più giovani quale principale fonte di informazione (52,8%), attraverso telegiornali e programmi di approfondimento. Ciononostante, i giovani esprimono un giudizio critico nei confronti del sistema dell’informazione: 1 studente su 3 ritiene infatti che racconti solo “quello che ci vuole raccontare”, in molti casi aumentando il senso di paura e di insicurezza. Solo il 26,2% degli intervistati si affida invece ai social network per informarsi su quanto sta accadendo.

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Cronaca

Negli Istituti Olga Fiorini si pratica la “Kitchen Gym”, la ginnastica a km 0

I docenti di scienze motorie hanno pensato ad una nuova formula di allenamento casalingo per i propri studenti

È possibile rimanere in forma ed allenati anche senza andare in palestra e senza l’utilizzo di attrezzi super tecnologici? In che modo? Semplicemente sfruttando gli oggetti che si hanno in casa. Del resto ai tempi dei nostri nonni e bisnonni non esistevano “leg machine”, tapis roulant, cyclette, il cardio fitness, … eppure i nostri cari erano ugualmente in forma, agili, prestanti e muscolosi. Per potenziare muscoli di gambe e braccia sfruttavano l’orto, il carretto, le scale, il pozzo per l’acqua, il paiolo per la polenta, la frusta per montare le uova a neve, lo spazzolone per i pavimenti, …E proprio questi attrezzi, nello specifico quelli domestici e della cucina, sono i protagonisti del contest “Kitchen Gym”che i docenti di scienze motorie degli Istituti Acof Olga Fiorini e Marco Pantani hanno pensato per gli studenti di tutti gli indirizzi della scuola e per le loro famiglie.

Il concorso consiste nella creazione di uno o più video brevi che vedano protagonisti i ragazzi insieme ai propri famigliari nello svolgimento di attività fisiche con l’utilizzo dei semplici attrezzi da cucina. L’esercizio da svolgere deve essere proposto dallo studente, spiegato e fatto eseguire da uno o più parenti, usando al meglio la propria creatività. La giuria composta dai docenti di scienze motorie osserverà con cura tutti i lavori inviati (con scadenza il 25 maggio) e decreterà il vincitore, che si aggiudicherà il più alto gradino del podio con l’assegnazione del “cucchiaio d’oro “.

“L’idea nasce da una mia iniziativa che proposi, come insegnante di corsi di ginnastica di mantenimento per adulti, durante il mio primo anno di ISEF (ora Scienze Motorie), nel lontano 1980”, racconta Marco Caccianiga, docente di Scienze Motorie e promotore del progetto. “Il corso si svolgeva alla sera in una palestra scolastica di Varese non particolarmente attrezzata, ed era composto prevalentemente da signore di una certa età e di un certo…peso…e, dunque, mi venne in mente di far portare loro tutto ciò che normalmente utilizzavano in cucina, alimenti e stoviglie, così da renderli degli attrezzi ginnici. Ed ecco che nacque la “Kitchen Gym”, dove una confezione di zucchero si trasforma in un manubrio per l’irrobustimento degli arti superiori, oppure un mestolo ed una pentola consentono un movimento per la mobilità articolare. Fu apprezzatissima e coinvolgente al punto che le signore mi dissero che “torchiavano” persino i mariti, obbligandoli ad esercizi a coppie… E , da qui, l’idea di coinvolgere i nostri alunni in un’attività simpatica, divertente e mentalmente rilassante in un periodo particolarmente complicato come questo che stiamo vivendo”.
Un’altra iniziativa promossa dai docenti dell’Istituto con lo scopo di far riflettere i ragazzi attraverso lo stimolo della loro creatività è quella del Contest #lavitadopoilcoronavirus, rivolto agli studenti di tutta la scuola. La challenge consiste nell’immaginare come potrebbe cambiare in meglio il mondo e la vita dopo il coronavirus, e creare un elaborato utilizzando la forma artistica che preferiscono (es. pittura, fumetto, scrittura, grafica, video, ecc…). I lavori premiati saranno poi pubblicati sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook della scuola.