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Malpensa: Dario Balotta “con Wizzair si annuncia un’altro fuoco di paglia”

Per Dario Balotta dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti (Onlit), con arrivo Wizzair l’Italia passa da Paese delocalizzatore a Paese delocalizzato

Il presidente della ONLIT sostiene che “ AirItaly e Qatar Airways annunciavano un piano da 1500 assunzioni e nuove rotte nel 2018 a Malpensa e sappiamo com’è finita. Così come sappiamo come fini la sbandierata base di Lufthansa. Ora si annuncia un’altro fuoco di paglia. Wizzair, compagnia low cost con sede in Ungheria, annuncia 200 assunzioni a Malpensa.Dopo aver licenziato mille addetti nel suo Paese la compagnia magiara lancia la sua base operativa nello scalo della Brughiera. Una volta era l’Italia a delocalizzare le attività imprenditoriali all’est europeo ora siamo noi i  delocalizzati. Le imprese  vengono dall’est in Italia dove si trova il far west normativo e contrattuale nel settore dei servizi e della logistica e in particolare nel trasporto aereo. La Sea vola sempre più in basso con Malpensa che da Hub passa al rango di scalo low cost dopo l’arrivo in forza di Easy Jet e recentemente di Ryanair”. 

 

 

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Autostrade/Benetton: strumento di ricatto dei Benetton

AUTOSTRADE: ONLIT, ANCHE IL PONTE DI GENOVA DIVENTERÀ UN NUOVO STRUMENTO DI RICATTO PER I BENETTON
 
È facile prevedere che nel pasticciato contenzioso Governo/Autostrade si inserisca anche la gestione del nuovo ponte di Genova a favore dei Benetton. La complessa situazione che si è creata nei rapporti tra l’esecutivo e Atlantia, e tra i partiti che sostengono Conte, rischia di diventare paradossale e di vedere il soggetto pubblico di nuovo nella parte del soccombente. Nel negoziato tra il Governo e il gruppo controllato dai Benetton, dopo la minaccia dello stop agli investimenti senza il maxi prestito da 1,3 miliardi di euro, ora è diventata esplosiva anche la modalità di ricostruzione del ponte Morandi con il cosiddetto “modello Genova”. Il frettoloso decreto che istituiva un Commissario per saltare gara e controlli ha consentito infatti ad Atlantia di non pagare il ponte, che è stato costruito con 200 milioni di finanziamenti statali (anche se da Genova è filtrato il contrario e tutti pensavano che fossero i Benetton a pagare). E inoltre di gestirlo automaticamente quando verrà aperto, visto che ricollega una tratta autostradale della stessa concessionaria. Quindi, anche se il ponte non verrà consegnato contrattualmente ad ASPI, sarà proprio la concessionaria a gestirlo, e a trarne tutti i benefici.
Dario Balotta   
 

 

presidente ONLIT
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Trasporti

La Sardegna, in piena emergenza coronavirus, rischia di “essere affondata dalla crisi del turismo

Sardegna: Onlit, è vittima di privatizzazioni sbagliate
A emergenza coronavirus si aggiunge crisi Alitalia e Tirrenia
MILANO
La Sardegna, in piena emergenza coronavirus, rischia di “essere affondata dalla crisi del turismo a causa dell’annullamento massiccio dei pacchetti vacanze e dal blocco dei servizi di navigazione di Tirrenia/Cin”. Lo scrive l’Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni e sui Trasporti (Onlit) che ricorda come “solo in extremis si sono riaperte le prenotazioni dei voli per il Continente, grazie all’ennesima proroga ad Alitalia dei servizi di continuità territoriale”. Quanto ai traghetti, secondo l’Osservatorio “lo stop è arrivato in seguito al sequestro dei conti correnti della compagnia marittima acquistata da Vincenzo Onorato nel 2015”.

“Le privatizzazioni di Tirrenia e di Alitalia – afferma il presidente di Onlit Dario Balotta – sono state sbagliate, fatte male, in ritardo e a costi pubblici elevati per lo Stato”. “Ora – prosegue – l’Isola sta pagando, più di tutti, le conseguenze di privatizzazioni che sono state un mero salvataggio di ex carrozzoni pubblici, avvenute tramite l’ingresso di azionisti privati (Onorato e Ethiad) che, grazie a sussidi pubblici indiretti, come la convenzione Stato-Tirrenia e la svendita degli asset, o diretti ad Alitalia-Ethiad, hanno reso impossibile il rilancio di servizi di trasporto moderni di collegamento della Sardegna” (ansa)

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Trasporti

Alitalia: continua la ridicola saga della “compagnia di bandiera”

E’ scaduta, alle 24.00 del 18 marzo, anche l’ennesima gara per aggiudicarsi i resti di quella che un tempo fu una vera compagnia aerea messa in vendita a pezzi o in blocco, ma poco appetibile nel pieno d’una tempesta che sta mettendo a rischio “l’intero sistema delle compagnia aeree mondiali”, come ha detto stamattina il numero uno di Lufthansa Carsten Spohr.

Il bando di gara prevedeva tre blocchi: l’aviation (beni e rapporti per le attività di trasporto aereo), l’handling (cioè beni e rapporti giuridici per i servizi di assistenza a terra) e la manutenzione (per le attività di manutenzione degli aeromobili) e le offerte arrivare sono otto.

Almaviva, Synergy (Efromovich) e Us Aerospace avrebbero presentato delle offerte per la sola parte volo, tre handler hanno fatto un’offerta  per i bagagli mentre sono due quelle sulla manutenzione.

“Il Governo deve valutare attentamente le offerte ricevute da Almaviva, U.S. Aerospace e Synergy per Alitalia perché le risorse pubbliche in futuro  serviranno per riorganizzare la sanità e rilanciare ricerca, nuove tecnologie e green economy. E’ un’occasione d’oro per rompere con il passato fatto di aiuti pubblici, inefficienza e consociativismo. A differenza di altri Paesi europei che probabilmente salveranno le compagnie nazionali, di cui non sono proprietari,  l’Italia è da 20 anni (spendendo oltre 10 mld di euro) che tiene in piedi un baraccone aziendale privo di qualsiasi efficienza e da tempo anche di quote di mercato” ha dichiarato Dario Balotta presidente di ONLIT (osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti).

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Cronaca

Balotta: serve ri-nazionalizzare l’Alitalia?

ALITALIA: BALOTTA (ONLIT), SBAGLIATO E INIQUO NAZIONALIZZARE IL VETTORE

AL VETTORE AMMORTIZZATORI SOCIALI COME AGLI ALTRI LAVORATORI

Per i rimpatri di italiani all’estero non serve ri-nazionalizzare l’Alitalia, bastano gli aerei militari. Se in questa fase di emergenza Covid-19 non arriveranno offerte entro il 18 marzo per l’acquisto di Alitalia – come è ampiamente verosimile, data la paralisi che sta provocando l’epidemia – per superare la fase d’emergenza sociale è sufficiente la proroga della cassa integrazione: non però quella di extra-lusso garantita fin qui ai dipendenti della compagnia, ma la stessa dei lavoratori delle altre categorie. Un altro maxi-finanziamento per nazionalizzare Alitalia, che oramai ha solo il 7% di quota di mercato nazionale, come quello allo studio del Governo in uno dei decreti in discussione in queste ore, è quanto più sbagliato ed iniquo si possa decidere, soprattutto in un momento in cui servono enormi risorse per la sanità e gli ammortizzatori sociali – soprattutto dei lavoratori della cosiddetta “gig economy” come i rider, che non ne hanno mai goduto.

Dario Balotta

presidente ONLIT
(OSSERVATORIO NAZIONALE LIBERALIZZAZIONI INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)