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Curiosità

I ristoratori di Ristoworld scrivono a Papa Francesco: matrimoni all’aperto

Il presidente di Ristoworld Italy, associazione nazionale di cucina, turismo e ristorazione, ha scritto a Papa Francesco per chiedere alcune concessioni in deroga sulla possibilità di celebrare il Matrimonio religioso di domenica e all’aperto con la possibilità di farlo anche in quaresima.

Di seguito il testo della lettera inviata da Marcello Proietto di Silvestro presidente dell’Associazione Ristoworld Italy, al Santo Padre Papa Francesco.

11 Maggio 2020

prot.int. 11052020   

Padre Santo,

 

Sono il presidente di Ristoworld Italy, associazione che annovera fra gli iscritti ristoratori, operatori del turismo, personale di sala ed altro ancora: l’emergenza Covid 19 ha messo in ginocchio questo comparto e, soprattutto, il settore dei matrimoni e del wedding. La ripresa sarà lenta e già oggi registriamo difficoltà legate al 2020 e al 2021, anno deputato alla riprotezione di numerosi matrimoni spostati ad altro periodo, per via delle limitazioni del Governo anche alle celebrazioni religiose.

Sono a chiedere a Vostra Santità un aiuto concreto e paterno e la possibilità di prendere in considerazione queste nostre richieste per il periodo 2020-2022:

  1. Permettere la Celebrazione del Sacramento del Matrimonio nelle giornate di domenica, concordando con gli Sposi e il sacerdote della parrocchia la possibilità di celebrarlo durante la Santa Messa Domenicale già programmata o con Celebrazione autonoma in altro orario;
  1. Permettere la Celebrazione del Sacramento del Matrimonio durante il periodo di Quaresima (escluso i Venerdì di Quaresima e tutta la Settimana Santa e, ovviamente, il giorno di Pasqua);
  1. Permettere la Celebrazione del Sacramento del Matrimonio all’esterno di Ville e Sale Ricevimento che abbiano caratteristiche ritenute, dalle Curie Vescovili di pertinenza territoriale, in linea con i requisiti per la celebrazione di una Santa Messa all’aperto.

Queste iniziative potrebbero aiutare anche alcune coppie di futuri Sposi che, scoraggiati dalle problematiche inerenti la tempistica e le giornate, hanno deciso di non celebrare più il matrimonio con Rito Cattolico, privandosi del suggello sacramentale.  

Nella fiducia di un benevolo accoglimento, preghiamo per Vostra Santità e imploriamo la Sua Apostolica Benedizione.

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Eventi

Coronavirus,Co-mai , Amsi e UXU;  più di 2000 associazioni e comunità aderiscono e gridano Siamo tutti #PapaFrancesco

Coronavirus,Co-mai , Amsi e UXU;  più di 2000 associazioni e comunità aderiscono e gridano Siamo tutti #PapaFrancesco

Foad Aodi;Papa Francesco sicuramente è l’unico nel mondo che non deve chiedere scusa al suo popolo dopo la fine dell’epidemia di Coronavirus per mal-organizzazione in sanità o per una cattiva politica

cosi la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai),le associazioni medici di origine straniera in Italia(AMSI) ,l’Unione Medica Euro Meditteranea (UMEM) e il Movimento internazionale transculturale inter professionale Uniti per Unire (UXU) insieme a più di 2000 associazioni e comunità e confederazioni che hanno già aderito alle nostre iniziative iniziando dall’iniziativa del 11.09.2016 #CristianinMoschea ribadiscono la loro adesione e gridano con orgoglio ,sofferenza ,apertura senza paura e ambiguità siamo tutti #Papa Francesco. 

“ringraziamo Papa Francesco per questa importante iniziativa che arricchisce ancora di più tutte le iniziative che vanno a favore di tutti in particolare ,malati ,professionisti della sanità ,contagiati ,minorenni ,anziani ,migranti ,rifugiati ,giornalisti e tutti i professionisti che stanno rischiando la loro vita tutti i giorni per garantire la sicurezza ,la salute e l’informazione a tutti .ringrazio tutte le comunità e associazioni ,comunità e confederazione organizzazioni che hanno aderito numerose al nostro appello Siamo tutti #PapaFrancesco e pregare tutti insieme e mandare una preghiera alle ore 18.00 in tutte le lingue e le religioni ,musulmani ,ebrei ,cristiani ,ortodossi ,copti ,laici e di tutte le religioni per salvare l’Italia e tutto il mondo da questa emergenza di Coronavirus . 

Papa Francesco sicuramente è l’unico nel mondo che non deve chiedere scusa al suo popolo dopo la fine dell’epidemia di Coronavirus per mal organizzazione sanitaria o cattiva politica o promesse non mantenute. non sarà mai come prima per tutti compreso i professionisti della sanità, al momento ne sono morti  piu’ di 3500 e contagiati più di 70 mila nel mondo secondo le nostre statistiche UMEM e AMSi  mandati dai politici a combattere in guerra senza armi, strumenti sanitari e protezioni (DPI), per questo motivo tanti dovranno chiederci scusa e mettersi da parte una volta finita l’emergenza perché noi non faremo sconti a nessuno .cosi dichiara ,da una parte soddisfatto dall’iniziativa di Papa Francesco e dall’altra parte indignato dai disastri dei politici in Italia e nel mondo, Foad Aodi ,Presidente Amsi e UMEM e Membro Registo Esperti Fnomceo.

Ufficio Stampa Congiunto 
www.unitiperunire.org

Agronline
https://www.agronline.it/cronaca/siamo-tutti-con-papa-francesco_19199

Ansamed.
http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2020/03/27/coronavirus-comunita-arabe-si-uniscono-a-preghiera-del-papa_414848ec-8758-468f-bd3c-ae4ed4dfe620.htm

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Sanità

Coronavirus il Papa: “dedico la Messa agli ammalati e ai medici”

Roma, Città del Vaticano 9 Marzo 2020

Papa Francesco in Santa Marta celebra la messa da solo e senza fedeli: ” Non dobbiamo fare l’elenco dei nostri peccati, ma chiedere la grazia di vergognarci del male compiuto davanti a  Dio”:

Queste le parole del Santo Padre:

Il Coronavirus cambia anche l’agenda del Papa. Dopo l’Angelus di domenica nella biblioteca («mi sento un po’ ingabbiato», la battuta di Bergoglio) la Messa mattutina a Santa Marta è senza fedeli. Francesco celebra da solo: «In questi giorni», dice, «officio la messa per gli ammalati di questa epidemia, per i medici, per gli infermieri, per i volontari, che aiutano tanto, per i familiari, per gli anziani che stanno nelle case di riposo, per i carcerati che sono rinchiusi».

La celebrazione, per sua volontà, viene trasmessa in diretta video. «Preghiamo insieme questa settimana, questa preghiera forte al Signore: “salvami o Signore e dammi misericordia”», scandisce il Papa. Nell’omelia, di cui Vatican News pubblica una trascrizione, si sofferma sulla prima lettura tratta dal Libro del profeta Daniele: “Signore, sei stato fedele con noi ma noi abbiamo peccato, abbiamo operato da malvagi e da empi. Siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi. Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri Padri e a tutto il popolo del Paese”. C’è, nota il Papa, «una confessione dei peccati, un riconoscere che abbiamo peccato. E quando noi ci prepariamo a ricevere il sacramento della riconciliazione, dobbiamo fare quello che si chiama “esame di coscienza” e vedere cosa ho fatto io davanti a Dio: ho peccato. Riconoscere il peccato. Ma questo riconoscere il peccato non può essere soltanto fare un elenco dei peccati intellettuali, dire “ho peccato”, poi lo dico al padre e il padre mi perdona. Non è necessario, non è giusto fare questo. Questo sarebbe come fare un elenco delle cose che devo fare o che devo avere o che ho fatto male, ma rimane nella testa. Una vera confessione dei peccati deve rimanere nel cuore».

«Dobbiamo vergognarci dei nostri peccati»

Papa Francesco ricorda che «Andare a confessarsi non è soltanto dire al sacerdote questo elenco, “ho fatto questo, questo, questo, questo …”, e poi me ne vado, sono perdonato. No, non è questo. Ci vuole», avverte, «un passo, un passo in più, che è la confessione delle nostre miserie, ma dal cuore; cioè, che quell’elenco che io ho fatto delle cose cattive, scenda al cuore. E così fa Daniele, il profeta. “A te, Signore, conviene la giustizia; a noi, la vergogna”». Francesco afferma che «Quando io riconosco che ho peccato, che non ho pregato bene e questo lo sento nel cuore, ci viene questo sentimento di vergogna: “Io mi vergogno di avere fatto questo. Ti chiedo perdono con vergogna”. E la vergogna per i nostri peccati è una grazia, dobbiamo chiederla: “Signore, che io mi vergogni”. Una persona che ha perso la vergogna perde l’autorità morale, perde il rispetto degli altri. Uno svergognato. Lo stesso accade con Dio: a noi la vergogna. A te la giustizia, a noi la vergogna. La vergogna sul volto, come oggi. “Signore – continua [Daniele] – la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te”. Al Signore nostro Dio, prima aveva detto la giustizia, adesso dice la misericordia».

Oltre al «ricordo, la memoria dei peccati che abbiamo fatto» bisogna avere anche «il sentimento della vergogna», solo questo, dice il Papa, «tocca il cuore di Dio e risponde con misericordia. Il cammino per andare incontro alla misericordia di Dio, è vergognarsi delle cose brutte, delle cose cattive che abbiamo fatto. Così, quando io andrò a confessarmi dirò non solo l’elenco dei peccati, ma i sentimenti di confusione, di vergogna per avere fatto questo a un Dio tanto buono, tanto misericordioso, tanto giusto». E conclude: «Chiediamo oggi la grazia della vergogna: vergognarci dei nostri peccati. Che il Signore a tutti noi ci conceda questa grazia».

https://www.famigliacristiana.it/articolo/coronavirus-il-papa-dedico-la-messa-agli-ammalati-e-ai-medici.aspx?fbclid=IwAR3SuhuC85SYsdFyQPvVyZT44uNrkluh0AWbwRfB_4bFPwx9lu-Lfjikq8k

 

Alessio Luisetto