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Consumatori

Vongole veraci con escherichia coli: allerta RASFF per le nostre tavole

Vongole veraci con escherichia coli: allerta RASFF per le nostre tavole

Quando arriva l’estate, la voglia di pesce ed in particolare di molluschi, si fa sempre più grande. Che si tratti di acquistarli o di mangiarli al ristorante, si tratta infatti di un alimento particolarmente gradito, specie nelle zone di mare. Tra tutti, i molluschi le vongole sono uno dei più apprezzati, per via della loro versatilità e della famosa pasta con le vongole. È quindi importante sapere che il 1° luglio è stato fatto un richiamo proprio su questo prodotto. Delle vongole veraci provenienti dall’Italia sono infatti state classificate come molto pericolose. L’allarme riguarda l’Italia ma anche la Croazia ed altri paesi membri della UE. Attenzione al consumo di vongole veraci: possono contenere la temibile Escherichia Coli, batteri pericolosi per l’organismo umano. L’allerta è stato lanciato dal sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi Rasff dell’Unione Europea. Si tratta della rete informativa sanitaria che consente alle autorità di agire velocemente su numerose minacce per la sicurezza alimentare, prima che rischino di diventare dannose per i consumatori europei. Nella notifica 2020.2671 si lancia l’avviso riguardo ad alcune partite di molluschi prodotti in Italia e destinate al consumo interno ma anche quello in Croazia di vongole veraci (genere Venus Gallina). Secondo il report c’è un rischio di livello “serio” di contaminazione delle vongole con il micro-organismo patogeno Escherichia coli. Tuttavia non viene specificata l’area di produzione o i lotti interessati. L’Escherichia coli si presenta sotto diverse famiglie ed è in grado di produrre uno o più tipi di tossina (shiga-tossine) che possono danneggiare seriamente le mucose dell’apparato digerente e i reni: spesso causano diarrea con tracce di sangue e possono provocare insufficienza renale, soprattutto nei bambini piccoli o nei pazienti con il sistema immunitario compromesso. Tuutavia il sistema di allerta RASFF, non specifica quali lotti e quali partite di molluschi sono interessati dall’allarme. L’unico consiglio che può mettere al riparo da queste pericolose intossicazioni, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, oltre ad acquistare i molluschi esclusivamente attraverso “canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza”, sta nella cottura delle vongole, sistema che inattiva le tossine e mette al riparo da qualunque patologia del genere.

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Consumatori

Allerta listeria nel formaggio italiano: gorgonzola contaminato, scatta il ritiro

Allerta listeria nel formaggio italiano: gorgonzola contaminato, scatta il ritiro. Nel prodotto italiano è stata rilevata la presenza di batteri del genere listeria

Allerta listeria nel formaggio italiano: l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha informato il RASFF che in un prodotto italiano durante un controllo interno, è stata rilevata la presenza di batteri patogeni del genere listeria. Immediato il ritiro dei prodotti dalla catena di supermercati: l’Ufficio federale della sicurezza alimentare raccomanda di non consumare il prodotto caseario. Il numero dell’articolo e la marca che non sono stati ancora comunicati, nel frattempo ritirato dagli scaffali, ha permesso di verificare che l’alimento è stato prodotto o confezionato in Italia. Le persone immunocompetenti, stando alla nota pubblicata mercoledì, rischiano al massimo una lieve infezione, in quelle immunodepresse possono invece svilupparsi sintomi gravi, a volte letali; durante la gravidanza la listeriosi può provocare aborto spontaneo, setticemia o meningite neonatale. L’allarme riguarda per adesso la Germania tuttavia il prodotto è importato dall’Italia, bisogna quindi verificarne la presenza nei supermercati del nostro paese. La segnalazione 2020.2672 del 1° luglio, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello  “Sportello dei Diritti”, è stata diffusa attraverso il sistema di allerta europeo RASFF, pertanto tutti i Paesi interessati si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il formaggio dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori.

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Salute e benessere

Richiamo cucchiaini da svezzamento in silicone per bambini per rischio tossicologico.

Richiamo cucchiaini da svezzamento in silicone per bambini per rischio tossicologico. Anche piccole quantità possono contribuire a malattie gravi come diabete e disturbi dello sviluppo – ma non è tutto. Lo segnalano l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco e RASFF che raccomandano alla popolazione di non utilizzare il prodotto

                         

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco e il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) nella settimana n°23 del 2020 hanno pubblicato, sui loro siti, un avviso relativo ad un prodotto che viene usato dai bambini che hanno più di sei mesi. Il richiamo è stato necessario per la presenza di sostanze tossiche che se ingerite vanno a nuocere alla salute del bambino. Apparentemente, una sostanza ormonalmente attiva è presente in una quantità che può avere conseguenze drammatiche. Il prodotto incriminato è il cucchiaino da svezzamento in silicone Nuby New Valmar BV. Il cucchiaio, è prodotto in Cina e distribuito dal Belgio. Si trova in commercio anche nel nostro Paese, è stato richiamato perché non è conforme alla normativa per migrazione del bisfenolo A da cucchiai sensibili al calore, per bambini. Nello specifico nel prodotto marca Nûby, con numero di lotto M2H28T, venduto nel periodo dal 07/01/2020 al 27/05/2020, peso: 51 grammi, è stato trovato un valore di migrazione BPA aumentato di 0,053 mg / kg. Il valore approvato è 0,050 mg / kg. Il BPA è un distruttore endocrino, una sostanza con un effetto simile agli ormoni e può contribuire a malattie come diabete mellito, obesità, disturbi della funzione tiroidea, disturbi dello sviluppo e infertilità anche in piccole quantità. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su  lebensmittelwarnung.de, invita chi avesse acquistato il lotto del prodotto presso le farmacie e negozi on line di non utilizzarlo. Il marchio Nuby assicura: “Nessun altro prodotto e lotto sono interessati da questo richiamo .”

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Consumatori

Allerta RASFF e Ministero salute per integratori alimentari pericolosi

Allerta RASFF e Ministero salute per integratori alimentari pericolosi.

Il Ministero della Salute oggi ha diffuso l’avviso che attraverso il sistema di allerta europeo per alimenti e mangimi, RASFF, è stato comunicato che gli integratori alimentari HYDROXYCUT HARDCORE NEXT GEN e HYDROXYCUT HARDCORE ELITE 110 a marchio MUSCLETECH conterrebbero Yohimbina, sostanza ad attività farmacologicamente attiva, vietata negli integratori alimentari, e che può avere serie ripercussioni sulla salute. Questi integratori  non registrati in Italia risultano venduti attraverso numerosi siti Web. La yohimbina è un alcaloide con effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale. È un bloccante del recettore alfa2-adrenergico, e si caratterizza per una breve durata d’azione. Il composto è anche dotato di effetto antidiuretico e produce un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. La molecola presenta una spiccata azione psicoattiva ed è stato riportato che possa determinare risposte alterate del sistema nervoso centrale (SNC), fra cui ansia e reazioni maniacali. Altri effetti che, potrebbero spiegare la sua spiccata psicoattività e alcuni effetti collaterali (sebbene non sia stato ancora del tutto delucidato il ruolo neurobiologico dei seguenti effetti) sono: l’ agonismo ai recettori della serotonina 5-HT1d e 5-HT2a e l’ antagonismo dei 5-HT1b e 5-HT2b. n alcuni paesi è venduta dietro prescrizione medica per il trattamento della disfunzione erettile, per il trattamento del ridotto desiderio sessuale (riduzione della libido), ed è anche utilizzata per i suoi presunti effetti afrodisiaci ma non vi sono evidenze scientifiche conclusive che la yohimbina possa realmente giovare. A seconda del dosaggio assunto la yohimbina può comportare anche innalzamento della pressione arteriosa, che spesso si accompagna ad aumento della frequenza cardiaca. Gli eventi avversi a carico del tratto gastrointestinale comprendono nausea e vomito. Per i suoi effetti eccitatori a carico del SNC la molecola suscita spesso irritabilità, ansia generalizzata, eccitazione, iperattività motoria, reazioni maniacali, allucinazioni, insonnia, tremore e vertigine.E’ controindicata in casi di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti utilizzati nella formulazione farmacologica. È inoltre controindicata nell’insufficienza epatica e renale. Si tratta del principale alcaloide estratto dalla corteccia della Pausinystalia yohimbe e dalle foglie della Rauwolfia serpentina (nota anche come radice di serpente indiana), che la contengono naturalmente. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,raccomanda ai consumatori di non acquistare i summenzionati  prodotti e di astenersi dal consumarli.

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Consumatori

Biotossine nelle cozze: allerta grave RASFF per sindrome diarroica da cozze vive italiane.

Biotossine nelle cozze: allerta grave RASFF per sindrome diarroica da cozze vive italiane. A causa del peculiare sistema di alimentazione, le cozze e gli altri molluschi bivalvi accumulano biotossine marine, agenti patogeni e inquinanti nel loro organismo. Perché può essere pericoloso consumarli e cosa provocano.

Un altro richiamo viene notificato al sistema di allerta alimentare europeo (Rasff), anche questa volta di un prodotto allevato in acque italiane. La comunicazione del ministero della Salute italiano è di ieri 15 maggio (Dettagli di notifica – 2020.2060), e si riferisce a un allarme per Sindrome diarroica da molluschi bivalvi (Mytilus Galloprovincialis), intossicazione alimentare dovuta a l’ingestione di molluschi con alti livelli di acido okadaico (> 267 µg / kg – ppb). Su ordine dell’autorità italiana, è stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati distribuiti in Italia e Spagna, dopo un controllo effettuato sul mercato il 15 maggio 2020. L’allarme proviene dal Rasff, ovvero dal sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. L’allerta sembra riguardare tutto il territorio nazionale da Nord a Sud in quanto le cozze contaminate sarebbero già state messe nel mercato e distribuiti ad altri paesi membri della UE. Queste cozze vive e contaminate, infatti, sarebbero state già immesse sull’intero mercato nazionale. La sindrome o intossicazione diarroica da molluschi bivalvi (nota anche con l’acronimo DSP, dall’inglese Diarrhetic shellfish poisoning) è una dei quattro tipi conosciuti di avvelenamento umano da molluschi bivalvi (le altre sono l’intossicazione da molluschi paralizzanti, l’intossicazione da molluschi neurotossici e la sindrome amnesica da molluschi bivalvi). I sintomi dell’intossicazione insorgono mediamente mezz’ora dopo l’ingestione dei molluschi infetti e tendono a perdurare in media per un giorno circa. La sindrome si manifesta con diarrea intensa e violenti dolori addominali. Talvolta sono presenti anche nausea e vomito. La tossina responsabile dei sintomi è l’acido okadaico, che inibisce l’attività delle fosfatasi a livello degli enterociti. Ciò incrementa la permeabilità di tali cellule, causando una forte e profusa diarrea, associata ad un rischio elevato di disidratazione. I sintomi della sindrome generalmente non sono pericolosi per la vita, tanto che non sono stati registrati al mondo casi letali di DSP. A rendere ancor più spaventoso l’allarme, c’è il fatto che non si conoscono i lotti con cozze contaminate perché riguardano non soltanto la Grande distribuzione ma pescherie e mercati di Italia. Il ritiro delle cozze contaminate è già stato avviato in tutta Italia: si tratta di una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori. Il Sistema di allerta invita ad informare le autorità e a tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Il rischio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando le raccomandazioni del Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche, è che i mitili interessati dal richiamo possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso “canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza”.

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Cronaca

Pesticida estremamente pericoloso “Oxamyl” in carote italiane: allerta Rasff dalla Svezia

Pesticida estremamente pericoloso “Oxamyl” in carote italiane: allerta Rasff dalla Svezia. Sulle nostre tavole il prodotto chimico che può essere fatale

 

Veleni in alcuni alimenti che finiscono sia sulle nostre tavole, sia su quelle estere, che non sono soltanto contraffatti, ma spesso nocivi. Che c’è di più salutare delle carote, pensiamo nel metterle nel carrello della spesa, da tempo indicate per aumentare le difese dell’organismo contro le malattie infettive, ricche di vitamina A (Betacarotene), B, C e E, nonché di sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio e non sappiamo che in realtà mangeremo un concentrato di residui chimici. E il sistema comunitario di allerta rapida per gli alimenti e i mangimi (RASFF) ha trasmesso una notifica (2020.2038 del 14/05/2020) per la presenza, in concentrazione elevata, di residui dell’insetticida “Oxamil” (0,18 mg / kg – ppm) in una partita di carote provenienti dall’Italia. Il campionamento di Rasff è stato effettuato il 6 maggio  2020, dopo un controllo effettuato dalle autorità svedesi, che hanno provveduto al sequestro della merce. Proprio alla Svezia era destinata la partita di carote italiane. L’insetticida era presente nelle carote per un valore di 0,18 milligrammi per chilo, 14 volte superiore al limite massimo di residui (LMR) consentito, che è fissato a 0,01 milligrammi per kg-ppm (parti per milione), un quantitativo minimo rilevabile, che in pratica lo rende un prodotto non autorizzato. Va ricordato che questo limite era stato ridotto ed era entrato in vigore, dopo che esami tossicologici, effettuati dall’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) su diverse categorie di prodotti, avevano destato preoccupazione in merito alla protezione dei consumatori. L'”Oxamyl” è un prodotto chimico usato come pesticida che si presenta in due forme: granulato e liquido. La forma granulata è stata vietata negli Stati Uniti. E’ considerato pericoloso e non è una questione di allarmismo o di bufale in rete. A dirlo è stato Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. E’ da anni commercializzato come Vydate e utilizzato nei giardini e nei prati, ma anche nelle case oppure nel campo dell’agricoltura. È classificata come sostanza estremamente pericolosa negli Stati Uniti, come definita nella Sezione 302 della legge sulla pianificazione delle emergenze e del diritto comunitario alla conoscenza degli Stati Uniti (42 USC 11002) ed è soggetta a rigidi requisiti di segnalazione da parte di strutture che producono, immagazzinano, o usalo in quantità significative. Sempre secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente , “Questo prodotto è efficace nel controllo della maggior parte delle specie di nematodi oltre a un gran numero di insetti succhiatori e masticatori come afidi e tripidi “. Oxamyl è estremamente tossico per l’uomo se ingerito, inalato o a contatto con la pelle. Il suo uso eccessivo può anche portare ad accumulo di residui negli alimenti, sebbene la sua composizione chimica, una volta venuta a contatto con il suolo, si degrada rapidamente. I segni di avvelenamento da Oxamyl includono: malessere, debolezza muscolare, vertigini, sudorazione, mal di testa, salivazione, nausea, vomito, dolore addominale, miosi con visione offuscata, coordinazione, spasmi muscolari e linguaggio offuscato, sebbene i sintomi possano peggiorare con un avvelenamento grave. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, “Il contatto con la pelle, l’inalazione di polvere o spray o la deglutizione possono essere fatali“. A causa della sua tossicità, il suo uso è limitato nell’UE / nel Regno Unito con limiti massimi di residui per mele e arance pari a 0,01 mg / kg e questa quantità è consentita solo perché si tratta del limite di rilevazione.Inquieta davvero vedere come i prodotti incriminati siano di largo consumo sulle nostre tavole, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Diventa fondamentale, allora, tracciarli e identificarli ovunque si celino. Una battaglia, la piena tracciabilità di ogni ingrediente per garantire al massimo la tutela del consumatore e per raggiungere questo obiettivo è importante lavorare sempre di più anche su un fronte cruciale come quello della tracciabilità e dell’etichettatura. È un lavoro in linea con la promozione del modello agricolo italiano che fa della sostenibilità una pratica quotidiana e che vede l’Italia all’avanguardia nella riduzione dei fitofarmaci e nel contenimento delle emissioni di gas serra.

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Cronaca

RASFF: frammenti di vetro finiti nei capperi prodotti in Italia.

RASFF: frammenti di vetro finiti nei capperi prodotti in Italia. L’UE da poche ore ha attivato un avviso di sicurezza per frammenti di vetro in vasetti di vetro contenenti capperi provenienti dall’Italia. Prodotto ritirato dal mercato europeo ma non in Italia

Tra le esportazioni di prodotti alimentari dall’Italia, scatta di nuovo un’allerta alimentare con conseguente comunicazione di richiamo immediato da parte del distributore. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per presenza di frammenti di vetro in vasetti contenenti capperi provenienti dall’Italia e commercializzati in Svezia, segnalando l’allerta sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa. Nell’avviso 2020.1954 dell’ 08/05/2020 però, si parla solo di “vasetti di vetro contenenti capperi provenienti dall’Italia e venduti in Svezia” senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore in Italia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Tuttavia, la stessa azienda produttrice, la Di Luca & Di Luca tramite Helene Rehnberg, responsabile acquisti e qualità di Di Luca & Di Luca, ha comunicato che ha proceduto al richiamo del prodotto Zeta Capris Small, 100 g, con data di scadenza 2023-01-31 e numero di lotto LE 007. “Il motivo è che esiste un rischio di presenza di frammenti di vetro nel prodotto. Pertanto, l’intero lotto viene richiamato come misura precauzionale. Si tratta di casi isolati di pezzi di vetro che sono stati individuati e che stiamo raccogliendo per ulteriori analisi. Abbiamo anche avviato un’indagine insieme al nostro fornitore per scoprire cosa potrebbe essere successo. Ci dispiace per quello che è successo, conclude Helene Rehnberg.” I consumatori che hanno acquistato il prodotto oggetto di richiamo, sono invitati a contattare il Forum dei clienti tramite zeta.nu/kontakta-oss/reklamation o al numero telefonico 08-6437010. Per ulteriori informazioni contattare: Helene Rehnberg, responsabile acquisti e qualità., Di Luca & Di Luca AB 08-556 942 04. Elisabeth Askefalk, Responsabile PR e Informazione, 08-556 942 10. In Svezia la notizia di allerta è stata divulgata in rete da parte della stessa azienda e dai giornali on line. La società di famiglia Di Luca & Di Luca è stata fondata nel 1971 da Fernando Di Luca, l’italiano che ha portato l’olio d’oliva, la pasta e la conoscenza del cibo mediterraneo in Svezia. Di Luca & Di Luca sviluppano e vendono prodotti alimentari dall’Italia e dai paesi del Mediterraneo con il proprio marchio Zeta e numerosi marchi di agenzie. La società è di proprietà della famiglia Di Luca con i fratelli Gabriella, Christian e Paola ed è gestita insieme a una quarantina di dipendenti presso la Södermalm di Stoccolma con una fiorente attività di esportazione in Norvegia, Finlandia e Danimarca.. Di Luca e Di Luca fanno parte del gruppo Gruppo Di Luca insieme all’importatore di vini Enjoy Wine & Spirits. Maggiori informazioni su Di Luca e Di Luca su www.diluca.se.

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Consumatori

Presenza del batterio listeria: richiamati tre marchi di aringa affumicata. Coinvolti Carrefour e NaturaSì

Presenza del batterio listeria: richiamati tre marchi di aringa affumicata. Coinvolti Carrefour e NaturaSì

Dopo che RASFF ieri ha segnalato l’allerta sanitaria, Carrefour e NaturaSì hanno diffuso il richiamo di alcuni lotti di aringa sciocca con i marchi Borgo del Gusto e Friultrota e di aringa affumicata dolce Naturaqua per la presenza di Listeria monocytogenes rilevata in seguito al campionamento effettuato in autocontrollo. I prodotti interessati sono filetti di aringa affumicati a freddo e sono venduti in confezioni da 150 g, 1 kg e 2 kg, con i numeri di lotto 500100, 500103, 500110, 500115 e 500120 e le scadenze dal 13/04/2020 al 03/05/2020. NaturaSì specifica che il richiamo è limitato al prodotto a marchio Naturaqua con il numero di lotto 500103 e la scadenza 15/04/2020. Per quanto riguarda Carrefour, è coinvolto solo l’ipermercato di Udine. L’aringa affumicata richiamata è stata prodotta da Friultrota di Pighin Srl, nello stabilimento di via Aonedis, 10 a San Daniele del Friuli, in provincia di Udine (marchio di identificazione IT 540 CE). Ad evidenziarlo, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che raccomanda ai clienti a non consumare il  prodotto e a riportarlo in un qualsiasi negozio Carrefour e NaturaSi, dove riceveranno il rimborso del prezzo di vendita.