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LOMBARDIA

Regione Lombardia: dati relativi al Coronavirus della giornata odierna

Regione Lombardia 29 aprile 2020

Questi sono i dati relativi alla nostra regione per giornata odierna , numeri incoraggianti che ci devono spronare nel continuare sulla strada intrapresa, prudenza, rispetto delle regole e buonsenso ci porteranno a vincere la battaglia.

 

Alessio Luisetto

 

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LOMBARDIA

Corbetta: “Mettiamo nel sistema soldi veri per far ripartire l’economia

Lombardia: il “piano Marshall” da 3 miliardi approvato in Commissione Bilancio
Corbetta: “Mettiamo nel sistema soldi veri per far ripartire l’economia

Milano, 28 aprile – Via libera al Pirellone in Commissione Bilancio al progetto di legge n.121 “Interventi per la ripresa economica”. In merito è intervenuto il consigliere regionale della Lega e membro della Commissione Bilancio, Alessandro Corbetta.
“Si tratta di uno sforzo economico mai visto prima da parte di Regione Lombardia – afferma Corbetta – e conseguente a una emergenza che non ha precedenti nella storia recente”. “L’investimento è superiore ai 3 miliardi di euro, così ripartiti: 51.350.000 euro per le Province, 348.650.000 euro ai Comuni, 2.470.000.000 euro per interventi per la ripresa economica, 130.000.000 euro per investimenti strategici. Vengono inoltre stanziati 10.000.000 euro per la produzione di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale e 82.000.000 sono destinati al personale sanitario che ha combattuto in prima linea l’emergenza Coronavirus”.
“Sono cifre che si commentano da sole” – dichiara il consigliere Corbetta, che prosegue: “mentre dal governo assistiamo a tanti proclami e pochissima sostanza, tanto che faticano ad arrivare i 600 euro per professionisti e partite Iva così come non si vede la cassa integrazione, la Regione inietta nel sistema lombardo soldi veri per investimenti. Del resto l’emergenza Covid-19 ha fatto riemergere con forza le istanze autonomiste in quanto si è resa ancora più evidente la necessità di poter contare sulle risorse fiscali prodotte dal nostro territorio e di avere le relative competenze affinché il nostro Governatore possa prendere decisioni senza aspettare i biblici tempi dello Stato centrale”.
“I 3 miliardi di euro stanziati dalla Regione saranno fondamentali per far ripartire il volano dell’economia, che rischia di essere irrimediabilmente colpita dalla chiusura forzata delle attività. I 400 milioni agli Enti Locali sono una boccata d’ossigeno indispensabile per consentire di attuare le opere pubbliche attese dai cittadini, dalle scuole alle manutenzioni ed attenuare le difficoltà di bilancio facilmente prevedibili a causa dell’emergenza”.

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Cronaca

Regione Lombardia: al via il “Pacchetto Famiglia”

E’ operativo da oggi un numero telefonico per avere informazioni per la compilazione delle domande relative al “Pacchetto Famiglia” che potranno essere presentate dal 4 maggio in avanti.  Con questa misura Regione Lombardia intende sostenere la famiglie che si trovano temporaneamente in difficoltà.

L’emergenza coronavirus e le relative misure di contenimento della diffusione del contagio hanno determinato per alcune famiglie lombarde, particolarmente quelle con figli minori, crescenti difficoltà economiche. 

In diversi casi infatti i componenti del nucleo familiare vivono situazioni di temporanea difficoltà lavorativa o familiare destinata ad incidere negativamente sul reddito complessivo del nucleo.

Con la misura “Pacchetto famiglia” la Regione Lombardia intende concedere contributi straordinari per il pagamento del mutuo prima casa e per l’acquisto di strumentazione didattica per l’e-learning per sostenere le famiglie che si trovano a vivere condizioni di temporanea difficoltà.

Possono richiedere il contributo le famiglie in cui il richiedente sia residente in Regione Lombardia e per cui si sia verificata a seguito dell’emergenza COVID-19 una delle seguenti situazioni:

– per lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro subordinato, lavoro parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia: riduzione pari ad almeno il 20% delle competenze lorde, incluse eventuali voci non fisse e continuative, relative all’ultima retribuzione percepita al momento di presentazione della domanda rispetto alle competenze lorde percepite nel mese di gennaio 2020;

– per liberi professionisti e lavoratori autonomi: riduzione media giornaliera del proprio fatturato rispetto al periodo di riferimento, registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, superiore al 33% del fatturato medio giornaliero dell’ultimo trimestre 2019, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate per l’emergenza Coronavirus;

– morte di un componente del nucleo per Covid-19.

Le famiglie devono inoltre avere i seguenti requisiti:

– almeno un figlio a carico di età inferiore o uguale a 16 anni di età all’atto di presentazione della domanda per il contributo mutui prima casa

oppure

– almeno un figlio a carico di età compresa tra i 6 e i 16 anni di età all’atto di presentazione della domanda per il contributo e-learning.

 

È possibile richiedere il contributo anche in presenza di minori in affidamento, se facenti parte del nucleo familiare, con gli stessi requisiti di età.

 

– ISEE ordinario o corrente in corso di validità (ISEE 2020) con valore minore o uguale ad € 30.000,00.

 

Tuttavia, per le famiglie che non hanno l’attestazione ISEE 2020 e che in questo momento hanno difficoltà a raggiungere le sedi dei Centri Assistenza Fiscali (CAF) viene considerata valida anche l’attestazione ISEE 2019 con valore inferiore o uguale ad euro 30.000.

 

È inoltre possibile presentare domanda anche nel caso in cui le famiglie non sono in possesso di nessuna delle due attestazioni: in questo caso la conclusione dell’istruttoria è sospesa fino alla presentazione dell’ISEE 2020 da parte del richiedente da trasmettere al massimo entro 90 giorni dalla protocollazione della domanda, pena inammissibilità della stessa.

La dotazione finanziaria complessiva ammonta a euro 16.500.000,00, di cui euro 1.500.000,00 riservate all’applicazione del Fattore Famiglia Lombardo.

Le domande saranno finanziate fino a esaurimento delle risorse disponibili sulla base dell’ordine di invio della domanda a protocollo.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che prevede la concessione di due tipologie di contributo, non cumulabili tra di loro:

a) contributo mutui prima casa: un contributo fisso una tantum pari ad euro 500,00 a nucleo familiare riconosciuto per il pagamento della rata/delle rate del mutuo prima casa indipendentemente dall’importo della rata pagata purché riferita all’anno solare 2020;

 

b) contributo e-learning: un contributo una tantum pari all’80% delle spese sostenute fino ad un massimo di euro 500,00 a nucleo familiare per l’acquisto di pc fisso o portatile o tablet con fotocamera e microfono. Non è previsto minimo di spesa.

E’ inoltre prevista l’erogazione di una quota aggiuntiva di contributo, Fattore Famiglia Lombardo, sulla base di parametri che tengano in considerazione eventuali maggiori complessità e fragilità presenti all’interno del nucleo familiare:

1) numero dei figli;

2) residenza in regione Lombardia per un periodo maggiore o uguale a 5 anni;

3) presenza nel nucleo familiare di persone anziane di età maggiore o uguale a 65 anni o di donne in accertato stato di gravidanza;

4) presenza nel nucleo familiare di persone con disabilità o persone non autosufficienti.

La domanda di contributo potrà essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma regionale Bandi online all’indirizzo www.bandi.servizirl.it  a partire dalle ore 12:00 del 04 maggio 2020 e fino alle ore 12.00 dell’11 maggio 2020.

Per poter accedere alla piattaforma e presentare la domanda occorre registrarsi con una delle seguenti modalità:

1. attraverso il pin della tessera sanitaria CRS/TS_CNS.

Se non ne sei già in possesso segui i seguenti passaggi per:

–  richiedere il pin della CRS/TS-CNS

  – scaricare il software necessario per l’utilizzo della CRS/TS-CNS

Le strutture di Spazio Regione operano con modalità di lavoro agile a distanza e sono disponibili a supportare gli utenti via email per il rilascio del PIN – PUK della CNS. Trovi qui le mail a cui scrivere per ricevere assistenza.

oppure

2. attraverso lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale): è un codice personale che consente di accedere da qualsiasi dispositivo e di essere riconosciuto da tutti i portali della Pubblica Amministrazione.

Per richiederlo vai sul sito web https://www.spid.gov.it/richiedi-spid

oppure

3. nome utente e password. In questo caso, per poter operare, occorre attendere la verifica delle informazioni di registrazione e profilazione, che potrà richiedere fino a 16 ore lavorative. Inoltre, a seguito del caricamento dei documenti occorre scaricare tramite l’apposito pulsante la domanda di contributo generata automaticamente dal sistema e sottoscrivere con firma digitale, firma elettronica qualificata, firma elettronica avanzata o firma autografa. In alternativa, la domanda può essere stampata, firmata con firma autografa, scansionata ed allegata unitamente ad un documento di identità in corso di validità.

Attenzione: per la registrazione non è necessario attendere la data di avvio per la presentazione delle domande. Pertanto, si suggerisce di attivarsi prima della data di apertura del bando in modo da disporre già e procedere all’inoltro della richiesta di contributo.

La domanda di contributo deve essere corredata della seguente documentazione da caricare elettronicamente sul sistema informativo:

– per il contributo mutui prima casa, quietanza di pagamento della rata del mutuo relativa ad uno dei mesi dell’anno 2020 o altra certificazione della banca attestante l’ammortamento di un mutuo in corso;

– per il contributo e-learning, fattura o ricevuta fiscale da cui si evinca la tipologia di bene acquistato, avvenuto in data successiva all’ordinanza del 24 febbraio 2020 del Ministro della Salute d’Intesa col Presidente della Regione Lombardia che dispone in Lombardia la chiusura dei nidi, dei servizi educativi all’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado.

Nella compilazione della domanda dovranno essere fornire tutte le informazioni richieste nel modello di domanda Allegato A1, compresa la tipologia di contributo scelto e l’IBAN del conto corrente bancario o postale sul quale ricevere il contributo previsto.

Qualsiasi informazione relativa ai contenuti dell’avviso e agli adempimenti connessi potrà essere richiesta all’indirizzo misurefamiglia@regione.lombardia.it oppure ai numeri:

– 02 6765 0098, operativo dal 23 aprile all’11 maggio 2020 dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 e il venerdì dalle 9.30 alle 12.30;

– 02 8578 8363, operativo dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 13,00 alle 16,00 per i soli cittadini residenti nel territorio dell’ATS Città Metropolitana (province di Milano e Lodi).

Per le richieste di assistenza alla compilazione on-line e per i quesiti di ordine tecnico sulle procedure informatizzate è possibile contattare il Call Center di ARIA S.p.A.al numero verde 800.131.151 operativo dal lunedì al sabato, escluso i festivi:

– dalle ore 8.00 alle ore 20.00 per i quesiti di ordine tecnico

– dalle ore 8.30 alle ore 17.00 per richieste di assistenza tecnica.

Le informazioni relative alle domande già presentate, all’istruttoria e al pagamento dei contributi devono invece essere richieste all’ente responsabile dell’istruttoria ai contatti indicati nella conferma di presentazione della domanda ricevuta tramite e-mail.

La tipologia di procedura utilizzata è a sportello: le domande saranno valutate in ordine di presentazione a condizione di rispettare i requisiti di ammissibilità.

Le domande in possesso dei requisiti di ammissibilità previsti sono ammesse in base all’ordine cronologico di presentazione: l’assegnazione dei contributi è pertanto subordinata alla disponibilità delle risorse al momento della richiesta.

FACSIMILE DOMANDA

DECRETO 4664

 AVVISO

INFORMATIVA

FAQ

 

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Regione Lombardia consegna le mascherine ai tassisti della provincia di Varese

Regione Lombardia consegna le mascherine ai tassisti della provincia di Varese

Milano, 21 aprile – Domani avverrà la consegna di 4.160 mascherine da parte di Regione Lombardia, rappresentata dal consigliere regionale Marco Colombo, destinate ai titolari di licenza taxi della provincia di Varese.

MARCO COLOMBO LEGA CONS.REG. 2200X961

La consegna delle mascherine avrà luogo domani, mercoledì 22 aprile, alle ore 8.30 presso la sede della Protezione civile in Via Fontanelle, 5 – Malnate (Va).

A ciascun titolare di licenza è prevista la consegna di 20 mascherine.

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LOMBARDIA

Consiglio Regionale, Cosentino (Lombardia Ideale), agevolare bar e ristoranti

Consiglio Regionale, Cosentino (Lombardia Ideale): “Approvata mozione per sollecitare i Comuni a concedere più suolo pubblico a bar e ristoranti”
 
Molto pratica la proposta di Consentino, vista la sofferenza di baristi e ristoratori, che dovranno attrezzarsi per riuscire a proseguire con ale loro attività.
Mantenere gli spazi e il personale attuare non sarà semplice, una volta finita l’emergenza.
Il problema della distanza tra i vari clienti non è di semplice soluzione sopratutto per le piccole attività, mentre per quelle più grandi che dovranno tagliare i posti disponibili, avranno comunque l’opportunità di recuperare spazi a giudicare dalla mozione urgente proposta da Cosentino, ad costi simbolici.
 
Durante la seduta del Consiglio regionale di oggi è stata approvata una mozione urgente, firmata da tutti i gruppi consiliari, per impegnare Regione Lombardia a sollecitare, anche tramite Anci, le pubbliche amministrazioni lombarde affinché concedano, a titolo gratuito o a canone simbolico, ulteriore spazio per l’occupazione di suolo pubblico alle attività che resteranno sottoposte a misure restrittive, soprattutto per quanto riguarda l’accesso dei clienti.
 
“Mi fa molto piacere essere co-firmatario di questa mozione che vuole sensibilizzare soprattutto i comuni a tendere una mano a bar e ristoranti che, sicuramente, saranno sottoposti a misure restrittive anche per i prossimi mesi.” Dichiara Cosentino e prosegue “Abbiamo pensato che uno degli strumenti migliori che potrebbe essere utilizzato dai Comuni è quello di concedere, laddove possibile, ulteriore spazio di suolo pubblico per consentire a queste attività di posizionare i tavolini. Ovviamente gratuitamente o a canone simbolico. Chiederemo anche all’associazione nazionale comuni di dare indicazioni che vadano in questa direzione”
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Busto Arsizio

Busto Arsizio: mascherine da corona virus, ma chi ha controllato che andassero agli aventi diritto?

Siamo contrari alle polemiche in questo momento difficile per tutti, ma non ai momenti di riflessione costruttiva, soprattutto per rispetto a quelle categorie a rischio, gli anziani per primi, i medici, gli infermieri, gli agenti delle forze dell’ordine, ma anche gli addetti ai supermercati, gli uomini e le donne che più semplicemente fanno le pulizie, coloro che, insomma, sono costretti ad andare a lavorare. Con ancora centinaia di morti in giro, pare però che dovremmo essere entrati nella fase due del corona virus e, poiché la regola d’oro è quella di rassicurare più che assicurare, il Comune di Busto Arsizio ha, giustamente, nei giorni scorsi, distribuito circa 21.000 mascherine a disposizione dei cittadini. L’operazione è avvenuta attraverso 24 farmacie e 4 parafarmacie, mettendo a disposizione 680 mascherine per farmacia. Alcune telefonate di cittadini ci hanno spinto ad un’analisi: 1) 84.000 abitanti, 21.000 mascherine, quindi non bastavano per tutti, dato di fatto pare 2 mascherine a testa; 2) si è ritenuto di farle distribuire alle farmacie con la motivazione che sono i farmacisti le persone più adatte per aprire le confezioni e per dividere e maneggiare il contenuto; 3) non ci sono problemi per la sicurezza, visto il numero delle farmacie sparse per la città e che sono già attrezzate per la sicurezza nella distribuzione; 4) l’Amministrazione Comunale ha ritenuto che, in via prioritaria, debbano usufruirne le persone, come da Ordinanza Regionale, ritenute più a rischio, gli anziani dovrebbero restarsene a casa, peccato che gli anziani siano in giro, basta guardare una fila davanti ad un supermercato per rendersi conto di quanti anziani ci sono, qualcuno lo ha fatto, troppi; 5) detta da una Pubblica Amministrazione Italiana, che “non è il momento di farsi frenare dalla burocrazia” ma di essere rapidi nelle decisioni, anche se di solito la notte porta consiglio e rapidi nella consegna, quale, visto che gli interessati sono andati a ritirarsele; 6) non è stata imposta nessuna regola, solo quella di usare il “buon senso” e di evitare di prendere le mascherine se se ne hanno già.; 6) un paio di numeri telefonici, del Centro Operativo Comunale e dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico per chi non potesse ritirarle di persona. Quindi, riassumendo, niente burocrazia, niente controlli nel ritiro di persona, ma tutta l‘operazione mascherine basata sul “essere altruisti” nel senso che chi prende una mascherina senza averne bisogno la sottrae a chi non ne ha. A conti fatti 680 mascherine per 28 farmacie e para farmacie fanno 19.040 mascherine. 21.000 mascherine circa, inviate da Regione Lombardia, meno 19.040 fanno 1960 mascherine che, presumiamo, siano quelle a disposizione dei due centri telefonici. Tutto dovrebbe tornare, ma ci fanno riflettere le telefonate di alcuni cittadini, naturalmente male informati e, probabilmente in mala fede, che segnalano il fatto di gente che è andata di farmacia in farmacia, pare a fare incetta di mascherine e di altri che si sono sentiti dire, dopo poche ore, che le mascherine regionali erano finite, ce ne erano a disposizione solo di uguali, a 2 euro l’una. Quindi nessun controllo sul come e sul quanto e sul perché, in questo clima di vogliamoci tutti bene e “siate altruisti”, dopo che abbiamo ammazzato qualche migliaio di vecchietti. In una cosa ci è dato sperare, nel crollo della burocrazia che non controlla più i cittadini, ma nemmeno se stessa, o sbaglio?

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Varese-Laghi

Regione Lombardia: 34.100.000 di euro per i Comuni (varesotto) e 82 Milioni per gli operatori sanitari.

Varese – Da Regione Lombardia 34.100.000 di euro per i Comuni varesotti e 82 Milioni per gli operatori sanitari.
Emanuele Monti (Lega): “Soldi freschi per far ripartire l’economia dei nostri territori e premiare i nostri medici e infermieri”
“Regione Lombardia vara, con proprie risorse, un vero e proprio Piano Marshall per aiutare i territori lombardi colpiti dal coronavirus. Tre 3 miliardi per investimenti in opere pubbliche in tutta la Regione, sino al 2022. Fondi che andranno innanzitutto ai Comuni, alle province, agli operatori sanitari (ben 82 milioni per gli aumenti) e alle aziende che ne hanno bisogno”. Così il varesino Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia.
Che aggiunge: “A Varese il sindaco Galimberti ha blaterato sino ad ora, in coro con gli altri colleghi Primi Cittadini militanti del Pd, contestando le scelte di Regione Lombardia e per contro facendo ben poco. Oggi resta in colpevole silenzio di fronte al presidente Fontana che risponde con i fatti. Il Comune di Varese riceverà difatti un milione di euro per far ripartire gli investimenti in modo concreto sul territorio; Regione Lombardia stanzia 34.100.000 euro per il Varesotto, con una premialità per i piccoli Comuni: farà difatti arrivare 100.000 euro per i Comuni sotto i 3.000 abitanti e 200.000 per quelli tra i 3.000 e i 5.000, vale a dire per quegli enti locali che sono un tessuto importantissimo della provincia di Varese. Ciò significa dare un grande impulso alle Amministrazioni gravate dalla mancanza di finanziamenti da parte dello Stato e impossibilitate a produrre investimenti concreti sul territorio”.
“Questi fondi, soldi freschi di Regione Lombardia, permetteranno di far ripartire l’economia del territorio. Un grazie al Presidente Fontana per lo straordinario piano di investimenti. Se il governo abbandona i cittadini, la Regione no”, conclude Monti.

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Handicap.Movimento Genitori didattica a distanza impossibile senza educatore

Sono due le lettere che il Movimento dei Genitori ha scritto ai rappresentanti regionali per evidenziare lacune e richieste di intervento per i non autosufficienti. 

movimento genitori

Il telelavoro e’ una bella opportunità ma non funziona per tutti i settori, come avviene per i portatori di handicap che oltre all’aspetto economico esprimono preoccupazione per la mancanza della figura di sostegno a casa, un’assenza che pesa sui genitori, evidenziata dalle associazioni del settore ed in particolare il Movimento dei Genitorihttps://www.movimentodeigenitori.org/

-La prima del 2 aprile con cui si chiedeva ” una data certa per la delibera attuativa suddetta, perché per i genitori di figli con autismo o con disabilità complesse non è più possibile e sopportabile vivere nell’incertezza, soprattutto durante un cambiamento epocale come quello che stiamo vivendo in questi mesi”, si intende la Legge Regionale 29 giugno 2016, n. 15 (riforma ed evoluzione del sistema sociosanitario lombardo) e PROGETTO DI VITA, al presidente della regione Lombardia e agli assessori competenti.

– La seconda del 15 aprile con la ” richiesta di ripristino Misura B1 a 900 euro durante emergenza sanitaria Covid-19 anche per studenti con disabilità gravissima che (non) frequentano la scuola o un servizio educativo”, perche'” i molti genitori che rappresentiamo ci abbiano provato, la didattica a distanza è risultata impossibile senza la presenza fisica di un educatore o di un insegnante di sostegno a domicilio”.

IN COSA CONSISTE LA MISURA B1
La Misura B1 è un sostegno alla persona non autosufficiente e con disabilità gravissima, e al suo care giver familiare. Si realizza attraverso l’erogazione di un contributo economico mensile ed eventuale voucher sociosanitario, per promuovere il benessere e la qualità di vita, per favorire la domiciliarità e l’inclusione sociale.

 

 testo seconda lettera

 

All’Assessore alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità, Stefano Bolognini All’Assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale, Riccardo De Corato

E p.c. Alla Presidente di ANGSA Lombardia, Anna Curtarelli Bovi

 

Oggetto: richiesta di ripristino Misura B1 a 900 euro durante emergenza sanitaria Covid-19 anche per studenti con disabilità gravissima che (non) frequentano la scuola o un servizio educativo In base alla recente delibera di Regione Lombardia, il Movimento dei Genitori chiede che durante l’emergenza sanitaria Covid-19, venga ripristinata la misura B1 a 900 euro anche per gli studenti con disabilità gravissima che attualmente sono obbligati a casa e che quindi non possono frequentare la scuola o un servizio educativo perché, di fatto, vista la chiusura obbligatoria delle scuole e dei centri educativi per persone con disabilità, non c’è alcun modo di frequentare la scuola o servizio educativo.

Inoltre, per quanto i molti genitori che rappresentiamo ci abbiano provato, la didattica a distanza è risultata impossibile senza la presenza fisica di un educatore o di un insegnante di sostegno a domicilio. Per questi motivi il Movimento dei Genitori chiede un vostro intervento per quanto sopracitato per i mesi in cui la scuola è rimasta -e rimarrà- chiusa, quindi dal mese di marzo 2020 fino ad agosto 2020, nella speranza che a settembre si possa tornare a scuola. In attesa di un riscontro, è gradita l’occasione per porgere distinti saluti. Milano, 15 aprile 2020

Si segnala per completezza d’informazione, https://www.ats-brianza.it/it/148-master-category/servizi-ai-cittadini/543-interventi-a-favore-di-persone-con-gravissime-disabilita-e-in-condizioni-di-non-autosufficienza-ai-sensi-della-dgr-5940-del-5-12-16-misura-b1.html?highlight=WyJiMSJd

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Consumatori

Fase 2 “Emergenza Coronavirus” e fake news. Regione Lombardia: Falso accordo quadro.

Fase 2 “Emergenza Coronavirus” e fake news. Regione Lombardia: Falso accordo quadro. Arriva l’allerta della Polizia Postale sui falsi messaggi Whatsapp. Lo “Sportello dei Diritti”: fermiamo queste catene di disinformazione e verifichiamo le notizie solo sui siti istituzionali Bisogna a tutti costi interrompere la catena di false notizie che già nei momenti normali della vita quotidiana possono creare caos, disordine, paure o false aspettative, figuriamoci in piena emergenza “Coronavirus”. La responsabilità di simili comportamenti spetta in primo luogo a ciascuno di noi, alla nostra capacità di non farsi prendere dal primo messaggino condiviso sui social e al dovere d’informarsi correttamente e a non contribuire alla diffusione di fake news. La sensibilità collettiva, in questo senso, potrà essere fondamentale per uscire dall’emergenza così come stiamo tentando di ripetere da tempo noi dello “Sportello dei Diritti”. Ma evidentemente, c’è chi ancora approfitta delle ansie dei cittadini per innescare pericolosi circoli viziosi, come coloro che stanno diffondendo tramite Whatsapp un “Falso accordo quadro” della Regione Lombardia con il quale sarebbe stata calendarizzata l’apertura delle attività nella regione italiana più esposta ai contagi. A segnalarlo anche la Polizia Postale sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che con un post ha voluto comunicare quanto segue: «REGIONE LOMBARDIA: FALSO ACCORDO QUADRO Ancora una notizia falsa. Sta circolando su whatsapp una fakenews della Regione Lombardia, che sta creando un ingiustificato allarme sociale, secondo la quale sarebbe stata calendarizzata la riapertura delle attività post covid19. La Regione Lombardia, che ha completamente smentito il documento, ha presentato una segnalazione di reato alla Polizia Postale di Milano. Si invitano gli utenti a verificare le notizie consultando esclusivamente il portale www.regione.lombardia.it diffidando da messaggi o news che non siano direttamente riscontrabili rispetto alla fonte di provenienza.» Non ci stancheremo mai di ripetere a tutti i cittadini di prestare attenzione a tutti i messaggi che giungono sui nostri dispositivi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Che siano attraverso Whatsapp, Facebook, qualsiasi altro social o via email, verifichiamo sempre la correttezza delle notizie e se del caso, comunichiamo a coloro che ce l’hanno trasmesse l’errore commesso nel diffonderle. Adottando comportamenti responsabili e non avendo timore di sensibilizzare anche gli altri in tal senso, potremo contribuire ad uscire dall’emergenza e ad affrontare la crisi con mezzi certi e senza la confusione derivante dalle falsità.

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In evidenza

Ordinanza Regione Lombardia, cartoleria,libri e fiori nei supermercati

ordinanza Regione Lombardia,dalla data del 14 aprile 2020 e sono efficaci fino al 3 maggio 2020.

 

Emerge lo sforzo di contenere l’emergenza con piccoli passi verso la riapertura, cercando di dare possibilità di utilizzo delle attrezzature urgenti e indifferibili, però se le misure entrano in funzione dal 14 aprile  e domani è Pasqua, diventa difficile procurarsi tante mascherine per le pubbliche amministrazioni mentre il privato deve per forza averle e nei supermercati devono assicurare la sicurezza provando la febbre ma dove comprano i termometri in questi giorni?

Per pizzerie e rosticcerie che non hanno personale per fare le consegne a domicilio, cosa fanno? Magari sarebbe opportuno regolamentare rispettando le distanze..

 

 

 

ULTERIORI MISURE PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19. ORDINANZA AI SENSI DELL’ART. 32, COMMA 3, DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 1978, N. 833 IN MATERIA DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA E DELL’ART. 3 DEL DECRETO-LEGGE 25 MARZO 2020, N. 19

Cosa cambia?

Restano gli obblighi della mascherina e la distanza di sicurezza, si può uscire di casa per attività motoria oppure col cane fino a 200 metri da casa, sono vietati gli assembramenti di più di 2 persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.

1.2 Commercio al dettaglio A) Il commercio al dettaglio di: ● articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e forniture per ufficio, ● libri, ● fiori e piante è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati, fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere H) ed I);

altro divieto:

La vendita dei prodotti rientranti nelle seguenti categorie merceologiche: ● computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici in esercizi non specializzati, ● apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati, ● articoli per l’illuminazione, ● ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, ● apparecchiature fotografiche e relativi accessori è vietata nei giorni festivi e prefestivi, fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere H) ed I);

In quanti si può andare a fare la spesa?

l’accesso alle attività commerciali al dettaglio, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, è consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani;

Gli esercizi commerciali devono mettere a disposizione mettere  dei clienti guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche per le mani, prima dell’accesso all’esercizio;

Altri acorgimenti:

i gestori degli ipermercati, supermercati, discount di alimentari e farmacie, della temperatura corporea dei clienti, oltre che del personale, prima del loro accesso. A seguito del rilievo di temperatura corporea uguale o superiore a 37,5 °C, deve conseguire l’inibizione all’accesso all’attività con invito a ritornare alla propria abitazione e limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico curante;

Prescrizioni per i sindaci:

sono sospesi i mercati scoperti e le fiere, sia per il settore merceologico alimentare che non alimentare. I mercati coperti possono aprire, per la vendita dei prodotti compresi nelle merceologie consentite, a condizione che il Sindaco del comune di riferimento adotti e faccia osservare un piano per ogni specifico mercato che preveda quanto segue: a) presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita; b) sorveglianza pubblica o privata che verifichi il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e il rispetto del divieto di assembramento;

Vendita a domicilio

E’ consentita la consegna a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio per tutte le categorie merceologiche (consentite le sole attività di ristorazione di alimenti e bevande (ivi comprese quelle artigianali quali, ad esempio, rosticcerie, piadinerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio senza posti a sedere) con consegna a domicilio.

Attività professionali, previste solo in lavoro agile

Se si rompe un telefono o un computer, o cellulare?

Si può far fare la riparazione previo appuntamento al proprio domicilio

Banche e assicurazioni?

i servizi bancari, finanziari e assicurativi (codici da 64 a 66) devono essere svolti utilizzando modalità di lavoro che favoriscano la prenotazione con appuntamenti

Pubblica amministrazione

 prevista la rotazione dei dipendenti e arriva una persona con la febbre?

se la temperatura corporea risulta superiore ai 37,5°C, non consentire l’accesso e la permanenza nelle sedi degli Enti. Le persone in tale condizione devono essere momentaneamente isolate e, ove disponibili, fornite di mascherine e devono contattare nel più breve tempo possibile il medico curante e organizzare il proprio allontanamento dal luogo di lavoro;

 

 

ART. 1 (Misure urgenti di contenimento del contagio in Regione Lombardia) A) Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nella Regione Lombardia, si applicano le seguenti misure specifiche: 1.1 Spostamenti, presenza di persone in luoghi pubblici e attività all’aperto e sportive A) Ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione, vanno adottate tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere sé stesso e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; B) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e temperatura 6 corporea superiore a 37,5 C è fatto obbligo di rimanere presso l’abitazione in cui ha la propria dimora, residenza o domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante; C) resta consentito svolgere individualmente attività motoria nelle immediate vicinanze dell’abitazione in cui ha la propria dimora, residenza o domicilio e comunque a distanza non superiore a 200 metri e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona; D) nel caso di uscita dalla propria abitazione con l’animale di compagnia per le sue necessità fisiologiche, la persona è obbligata a rimanere nelle immediate vicinanze dell’abitazione in cui ha la propria dimora, residenza o domicilio e comunque a distanza non superiore a 200 metri e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona; E) sono vietati gli assembramenti di più di 2 persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. 1.2 Commercio al dettaglio A) Il commercio al dettaglio di: ● articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e forniture per ufficio, ● libri, ● fiori e piante è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati, fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere H) ed I); B) è vietato il commercio al dettaglio effettuato per mezzo di distributori automatici, fatti salvi i distributori automatici di: ● acqua potabile (c.d. Case dell’acqua), ● latte sfuso, ● generi di monopolio, 7 ● prodotti farmaceutici e parafarmaceutici, ● nonché i distributori automatici presenti all’interno degli uffici, delle attività e dei servizi che in base ai provvedimenti statali possono continuare a restare in funzione. Coloro che accedono ai distributori automatici devono comunque rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro; C) La vendita dei prodotti rientranti nelle seguenti categorie merceologiche: ● computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici in esercizi non specializzati, ● apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati, ● articoli per l’illuminazione, ● ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, ● apparecchiature fotografiche e relativi accessori è vietata nei giorni festivi e prefestivi, fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere H) ed I); D) l’accesso alle attività commerciali al dettaglio, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, è consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani; E) gli esercizi commerciali al dettaglio, di cui è consentita l’apertura in base all’allegato 1 del D.P.C.M. del 10 aprile 2020, come integrato dal precedente punto a), devono mettere a disposizione dei clienti guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche per le mani, prima dell’accesso all’esercizio; F) si raccomanda la rilevazione, mediante idonee strumentazioni, a cura dei 8 gestori degli ipermercati, supermercati, discount di alimentari e farmacie, della temperatura corporea dei clienti, oltre che del personale, prima del loro accesso. A seguito del rilievo di temperatura corporea uguale o superiore a 37,5 °C, deve conseguire l’inibizione all’accesso all’attività con invito a ritornare alla propria abitazione e limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico curante; G) sono sospesi i mercati scoperti e le fiere, sia per il settore merceologico alimentare che non alimentare. I mercati coperti possono aprire, per la vendita dei prodotti compresi nelle merceologie consentite, a condizione che il Sindaco del comune di riferimento adotti e faccia osservare un piano per ogni specifico mercato che preveda quanto segue: a) presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita; b) sorveglianza pubblica o privata che verifichi il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e il rispetto del divieto di assembramento; H) E’ consentita la consegna a domicilio da parte degli operatori commerciali al dettaglio per tutte le categorie merceologiche, anche se non comprese nell’allegato 1 del D.P.C.M. del 10 aprile 2020; come previsto dal Punto 1.12.5 della tabella A del d.lgs. n. 222/2016, quando l’attività di consegna a domicilio è accessoria ad altra tipologia di vendita, non occorre alcun titolo di legittimazione aggiuntivo. La consegna a domicilio deve avvenire nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto evitando altresì che al momento della consegna vi siano contatti personali a distanza inferiore a un metro; I) E’ consentita la vendita via internet, corrispondenza, telefono, televisione e radio di tutte le categorie merceologiche, secondo quanto previsto dall’allegato 1 del D.P.C.M. del 10 aprile 2020. 9 1.3 Attività di somministrazione di alimenti e bevande A) sono consentiti i servizi di somministrazione di alimenti e bevande resi nell’ambito di strutture della Pubblica amministrazione, istituti penitenziari, strutture sanitarie e sociosanitarie e di sostegno alle fasce fragili della popolazione. Restano consentite le sole attività di ristorazione di alimenti e bevande (ivi comprese quelle artigianali quali, ad esempio, rosticcerie, piadinerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio senza posti a sedere) con consegna a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari, sia per il confezionamento che per il trasporto. Chi organizza le attività di consegna a domicilio deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro. 1.4 Altre attività economiche A) si applicano le misure adottate con il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 aprile 2020, ad eccezione di quanto segue: a.1) le attività professionali, scientifiche e tecniche di cui ai codici Ateco 69 (Attività legali e contabili), 70 (Attività di direzione aziendali e di consulenza gestionale), 71 (Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche), 72 (Ricerca scientifica e sviluppo) e 74 (Altre attività professionali, scientifiche e tecniche) devono essere svolte in modalità di lavoro agile, fatti salvi gli specifici adempimenti relativi ai servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza. Qualora l’esercizio dei predetti servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di scadenza comporti il contatto diretto con i clienti presso gli studi delle attività, essi devono avvenire esclusivamente previo appuntamento; a.2) le attività di cui ai codici Ateco 95.11.00 (Riparazione e manutenzione di computer e periferiche), 95.12.01 (Riparazione e manutenzione di telefoni 10 fissi, cordless e cellulari), 95.12.09 (Riparazione e manutenzione di altre apparecchiature per le comunicazioni) 95.22.01 (Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa) restano sospese ad eccezione degli: ● interventi strumentali all’erogazione dei servizi di pubblica utilità, nonché dei servizi essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146, ● interventi necessari per la garanzia della continuità delle attività consentite, ● interventi urgenti per le abitazioni; a.3) resta sospesa l’accoglienza e la permanenza degli ospiti negli alberghi e strutture simili (codice 55.1). Tali strutture possono permanere in servizio, nel rispetto di specifici protocolli sanitari regionali, per esigenze collegate alla gestione dell’emergenza (a titolo esemplificativo, pernottamento di personale sanitario e di volontari di protezione civile, isolamento di pazienti), ivi compreso il regolare esercizio dei servizi essenziali. È altresì consentita nelle predette strutture ricettive il soggiorno delle seguenti categorie: ● personale in servizio presso le stesse strutture; ● ospiti che vi soggiornano per motivi di lavoro in uno dei servizi per cui non è disposta la chiusura o la sospensione dell’attività; ● personale viaggiante di mezzi di trasporto; ● ospiti costretti a prolungare il soggiorno per cause di forza maggiore che non consentano il trasferimento; ● soggetti entrati dall’estero e collocati nelle predette strutture, secondo quanto disposto dal D.P.C.M. del 10 aprile 2020; ● soggetti aventi residenza anagrafica nelle stesse strutture; ● soggetti che assistono persone malate o ricoverate in strutture sanitarie; 11 ● soggetti che hanno stipulato, antecedentemente al 22 marzo 2020, un contratto con la struttura ricettiva per il soggiorno nella struttura stessa; a.4) è consentita la prosecuzione dell’attività per gli alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero (55.90.20); a.5) i servizi bancari, finanziari e assicurativi (codici da 64 a 66) devono essere svolti utilizzando modalità di lavoro che favoriscano la prenotazione con appuntamenti; a.6) è fatto obbligo ai concessionari di slot machines di provvedere al blocco delle medesime ed agli esercenti di provvedere alla disattivazione di monitor e televisori di giochi che prevedono puntate accompagnate dalla visione dell’evento anche in forma virtuale, al fine di impedire la permanenza degli avventori per motivi di gioco all’interno dei locali, a prescindere dalla tipologia di esercizio in cui tali apparecchi sono presenti. 1.5 Pubbliche amministrazioni A) Per le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del d.lgs. n. 165/2001 resta fermo quanto previsto dall’articolo 87 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18. B) si raccomanda a ciascuna pubblica amministrazione, in relazione alle sedi o uffici presenti sul territorio regionale, di adottare ed osservare le seguenti misure per il personale che presti servizio in presenza: b.1) con l’eccezione del personale preposto alle attività socio-sanitarie, di protezione civile, dei trasporti e di sicurezza pubblica, adottare forme di rotazione dei dipendenti adibiti alle attività indifferibili o servizi essenziali da rendere in presenza e non altrimenti erogabili, per garantire un contingente minimo di personale da porre a presidio, garantendo la distribuzione in uffici 12 singoli ed assicurando prioritariamente la presenza del personale con qualifica dirigenziale in funzione del proprio ruolo di coordinamento; b.2) sottoporre il personale che svolge attività indifferibili o servizi essenziali nelle sedi delle Amministrazioni di cui alla presente ordinanza, compreso il personale esterno che svolge funzioni di supporto nonché eventuali fornitori, prima che acceda agli immobili, al controllo della temperatura corporea con le modalità individuate da ciascuna amministrazione (la rilevazione della temperatura non dovrà essere registrata, in ottemperanza alla normativa sulla privacy); b.3) se la temperatura corporea risulta superiore ai 37,5°C, non consentire l’accesso e la permanenza nelle sedi degli Enti. Le persone in tale condizione devono essere momentaneamente isolate e, ove disponibili, fornite di mascherine e devono contattare nel più breve tempo possibile il medico curante e organizzare il proprio allontanamento dal luogo di lavoro; b.4) le persone presenti negli immobili adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per l’igiene delle mani; b.5) messa a disposizione di idonei mezzi detergenti per le mani (gel disinfettanti presso gli ingressi e detergenti all’interno dei servizi igienici); b.6) qualora le modalità di lavoro impongano una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, uso delle mascherine; b.7) limitare gli spostamenti all’interno delle sedi di lavoro al minimo indispensabile; b.8) contingentare l’accesso agli spazi comuni all’interno di sedi ed uffici, con la previsione di un tempo ridotto di permanenza all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano. 13 ART. 2 (Disposizioni finali) 1. Le disposizioni della presente ordinanza producono i loro effetti dalla data del 14 aprile 2020 e sono efficaci fino al 3 maggio 2020. 2. Resta salvo, per gli aspetti non diversamente disciplinati dalla presente Ordinanza, quanto previsto dalle misure adottate con il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 aprile 2020. 3. Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 2, comma 3 del decreto-legge n. 19/2020, sono fatti salvi gli effetti prodotti e gli atti adottati sulla base delle ordinanze n. 514 del 21 marzo 2020, n. 515 del 22 marzo 2020, n. 517 del 23 marzo 2020, n. 521 del 4 aprile 2020 e n. 522 del 6 aprile 2020. 4. Resta ferma la possibilità di adottare ordinanze contingibili e urgenti a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, ai sensi dell’articolo 191 del d.lgs. 152/2006. 5. Il mancato rispetto delle misure di cui alla presente Ordinanza è sanzionato, secondo quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19. 6. La presente Ordinanza è trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della salute ed è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) e nel portale internet della Regione Lombardia, pagine dedicate all’emergenza sanitaria Corona Virus – COVID 19. IL PRESIDENTE ATTILIO FONTANA