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Codici ed Aeci, assistenza:mancato rimborso di pacchetti per hotel e villaggi turistici

 

 

Codici e Aeci: la campagna “Voucher? No, grazie!”

anche per hotel e villaggi turistici

 

Il mancato rimborso di pacchetti per hotel e villaggi turistici è una delle problematiche che Codici ed Aeci intendono affrontare e risolvere con “Voucher? No, grazie!”. Si tratta della campagna lanciata su tutto il territorio nazionale dalle due associazioni, che intendono fornire assistenza a chi si è visto negare il rimborso, diritto riconosciuto dall’Unione Europea, come ricordato recentemente anche dall’Antitrust.

La Commissione Turismo e Trasporti dell’Unione Europea del 13 maggio scorso – dichiarano Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, e Ivan Marinelli, Presidente di Aeci – ha confermato l’inderogabilità della normativa comunitaria, recepita in Italia nel Codice del Turismo, nella parte in cui prevede, in caso di annullamento dei titoli di trasporto e pacchetti turistici per sopravvenuta impossibilità, che siano sempre i consumatori ad avere il diritto di scelta tra i rimborsi in denaro e i voucher eventualmente proposti dagli operatori turistici. Pertanto, la Commissione ha rilevato l’illegittimità delle regole adottate anche dal Governo italiano a partire dal 2 marzo, in ultimo recepite dall’articolo 88 bis della Legge di conversione n. 27 del 24 aprile, secondo cui l’emissione dei voucher da parte degli operatori del settore turistico assolve ai correlativi obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte dei destinatari. Il 28 maggio l’Italia avrebbe dovuto riallineare la sua normativa al diritto comunitario per non incorrere nella procedura di infrazione. Riteniamo che l’attuale Governo cercherà di eludere il ristoro del consumatore e per questo abbiamo deciso di promuovere una campagna nazionale per far fronte alle tante richieste dei consumatori che, a seguito degli annullamenti dei viaggi a causa della pandemia Covid-19, pretendono legittimamente un rimborso e non intendono accettare i voucher”.

È disponibile un modulo di adesione alla campagna “Voucher? No, grazie!” per quanto riguarda hotel e villaggi turistici, scaricabile dal sito di Codici (www.codici.org) o di Aeci (www.euroconsumatori.eu). Per ulteriori informazioni o per ricevere assistenza è possibile scrivere a segreteria.sportello@codici.org o assistenza@euroconsumatori.eu.

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Consumatori

Pandemia e concerti. Per il diritto al rimborso: esposto a Commissione UE e Antitrust.

Continua a montare, sul web, la protesta per il mancato rimborso dei biglietti di concerti ed eventi culturali che non si sono tenuti a causa della pandemia: dai concerti di Paul McCartney a Lucca e Napoli al Firenze Rock con Vasco Rossi e Red Hot Chili Peppers, passando per le centinaia di concerti che la stagione estiva ha sempre offerto.

Il decreto Rilancio, ora in fase di conversione alla Camera dei deputati, punisce appassionati di musica e cultura vietando il rimborso dei biglietti per gli eventi che non si sono tenuti e non si terranno causa Covid: come per i viaggi (1) i malcapitati otterranno solo un voucher da utilizzare entro 18 mesi dall’emissione.

Poco importa che il nostro artista preferito nei prossimi 18 mesi non tenga un concerto in Italia, o lo tenga in luogo diverso o troppo distante da dove abitiamo, poco importa anche che – ad eccezione del nostro artista preferito – non ci interessino gli altri concerti organizzati da quell’organizzatore. In tutti questi casi perderemo i nostri soldi.

La legge peraltro è pure scritta male, manca una frase o – almeno – un verbo:
“A seguito dell’adozione delle misure di cui all’articolo 2, comma l, lettere b) e d), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e comunque in ragione degli effetti derivanti dall’emergenza da Covid-19, a decorrere dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto e fino al 30 settembre 2020, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1463 del codice civile, ricorre la sopravvenuta impossibilita’ della prestazione dovuta in relazione ai contratti di acquisto di titoli di accesso per spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei e agli altri luoghi della cultura”

Quando ricorre la impossibilità sopravvenuta? Quando il concerto è saltato? Quando è stato rinviato a data certa? O a data da destinarsi? Quando è stato annullato?

Niente, non si capisce. Diamo per scontata l’opzione più logica: quando un evento non si è tenuto.
Quindi il voucher andrebbe emesso per tutti i concerti che non si sono tenuti, mentre organizzatori e canali di vendita li emettono solo per i concerti annullati. E chi ha comprato un biglietto per un concerto rinviato a data certa o a data da destinarsi non avrà nemmeno il voucher, dovrà attendere le decisioni (se e quando) degli organizzatori.

E’ il caso ad esempio del Firenze Rock, i cui organizzatori hanno annunciato ieri che il concerto dei  Red Hot Chili Peppers del 13 giugno 2020 si terrà il 16 giugno 2021, quindi gli acquirenti non hanno diritto (secondo gli organizzatori) nemmeno al voucher, il loro biglietto resta valido, poco importa se quel giorno non potranno o non vorranno partecipare al concerto. Stesso discorso per il concerto di vasco Rossi rinviato dal 10 giugno 2020 al 18 giugno 2021.

A nostro avviso si tratta dell’ennesima illegittimità, e chi fosse interessato ad avere comunque un voucher (sic!) deve ottenerlo. In tutto il resto d’Europa i biglietti per gli eventi saltati vengono rimborsati, solo l’Italia cerca di fare caso a parte violando le direttive europee in materia di clausole vessatorie (Direttiva 93/13/CEE) e di pratiche commerciali sleali (Direttiva 2005/29/CE).

I decreti Cura Italia e Rilancio introducono per legge una clausola vessatoria nei contratti che ha l’effetto di escludere i diritti del consumatore in caso di inadempimento totale o parziale, clausola nulla – secondo il nostro stesso codice del consumo – se a introdurla in un contratto è il professionista. Nulla anche se chi la introduce è lo Stato, per scaricare sul consumatore quegli interventi economici invocati dagli imprenditori per la pandemia anzichè provvedervi direttamente.

L’obbligo dei voucher è, ancora, una pratica commerciale aggressiva poichè chiaramente falsa il  comportamento economico del consumatore che, se lo avesse saputo prima, non avrebbe acquistato quei biglietti.

Il nostro codice del consumo, che recepisce la normativa europea, all’art. 25 specifica che per determinare se una pratica commerciale comporta coercizione del consumatore occorre prendere in considerazione, fra i diversi elementi l’ostacolo “non contrattuale, oneroso o sproporzionato, imposto dal professionista qualora un consumatore intenda esercitare diritti contrattuali, compresi il diritto di risolvere un contratto […]”.

L’obbligo di accettare i voucher è una coercizione in questo caso ancor più grave, poichè posta in atto dallo Stato in spregio a quegli stessi diritti – il diritto alla qualità dei servizi (ottenere il servizio per il quale ho pagato, e non un altro) e all’equità nei rapporti contrattuali, equità palesemente lesa nel caso dei voucher – che l’art. 2 comma 2 del codice del consumo definisce diritti fondamentali dei consumatori.

Il decreto rilancio è ancora in fase di conversione, quindi il legislatore è ancora in tempo per intervenire ed evitare l’ennesima patrimonialina che va a pescare nelle tasche dei consumatori.
La nostra richiesta al legislatore è di fare tesoro dei suggerimenti della Commissione Europea e dell’Antitrust per i voucher nel turismo rendendo il voucher alternativo al rimborso a discrezione del consumatore oppure – per lo meno – di stabilire che se non utilizzato entro 18 mesi deve essere restituito (possibilmente con gli interessi).

Temendo che i nostri appelli al legislatore cadano nel vuoto, abbiamo inviato una segnalazione all’Antitrust e abbiamo presentato una denuncia alla Commissione UE affinchè intervenga

Invitiamo i consumatori ai quali è stato negato il rimborso a presentare una segnalazione all’Antitrust (2) e a inviare una denuncia alla Commissione UE (3)

FONTE  https://www.aduc.it/comunicato/pandemia+concerti+diritto+al+rimborso+esposto_31276.php

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Consumatori

Coronavirus e rimborsi viaggi. Gli operatori intelligenti e quelli canaglia

Firenze, 17 marzo 2020. Per far fede al nostro titolo non abbiamo fatto una disamina di tutto quello che c’è in materia. Ci siamo soffermati su tre, una compagnia di crociere e due vettori aerei. Gli altri – buoni o cattivi che siano per noi – sono assenti solo perché ci interessa far capire come va il mercato dei viaggi in questo momento di emergenza sanitaria.
Il tutto in un contesto in cui l’ultimo Dl del Governo italiano ha previsto la nazionalizzazione di Alitalia, trovando anche 600 milioni di euro per quest’anno, cumulati ai miliardi degli anni passati (1).
Veniamo ai nostri rimborsi.

Operatore intelligente
Ha deciso di rimborsare quanto pagato al 100% e, per chi scegliesse un buono da utilizzare entro il 31/12/2020, il rimborso diventa il 125%!
E’ la Norwegian Cruise Line Holdings, con i marchi Norwegian Cruise Line, Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises, che ha annunciato la sospensione volontaria di tutte le crociere, valida già per le partenze previste per il13 marzo e fino all’11 aprile 2020

Operatore canaglia
Ryanair ha messo a terra la maggior parte della propria flotta di aerei in Europa nei prossimi 7-10 giorni. Per fronteggiare questo problema, la compagnia propone ai clienti che hanno prenotato la possibilità di “posticipare gratuitamente” i loro voli, con “eliminazione totale della penale” originariamente prevista per il cambio volo e il solo pagamento di un’eventuale differenza tariffaria. 
Cioè: tu annulli il volo e non mi rimborsi, ma mi dai la “grande opportunità”, senza penali, di prenotare per un’altra data e, forse, c’è anche da pagare un po’ di più.

Questo è il mondo dei viaggi. Tra intelligenti e canaglie. E la virtù, si sa, si vede nei momenti più difficili, per tutti.

Qui lo speciale canale Aduc sul coronavirus, viaggi inclusi: https://salute.aduc.it/coronavirus/

1 – https://www.aduc.it/editoriale/dl+cura+italia+nonostante+porcata+alitalia_30835.php

Vincenzo Donvito, presidente Aduc