Categorie
In evidenza

Dalla Sicilia al Nord:Plexiglass no grazie, lo chef Finocchiaro prospetta alternative

Entusiamo ma anche progettualità e voglia di fare al sud, in Sicilia, dove i ristoratori di Ristoworld Italy invece di abbattersi hanno studiato fino a trovare

una soluzione concreta e fattibile un esempio per il sud come per il Nord.

Nella video-intervista si prospettano soluzioni con mezzi alla portata di tutti e magari con un aiuto dallo Stato e/o dalla regione in termini fiscali, non altro,perchè i siciliani sono un popolo orgogioso, si può partire per la bella stagione, ma con la testa e la ponderazione di chi è nel settore e ci vuole rimanere. “Rendiamo sicuri i ristoranti e i locali per tornare a lavorare e a vivere” un progetto low cost contro il coronavirus Proposta tecnica dello chef Andrea Finocchiaro, fondatore di Ristoworld Italy, per riaprire in sicurezza il settore della ristorazione (e non solo) Dallo chef catanese Andrea Finocchiaro, fondatore dell’Associazione Ristoworld Italy, e dal progettista multimediale e consulente marketing Fabio La Rosa, arriva un’idea innovativa per limitare la diffusione del coronavirus all’interno dei locali, utilizzando un connubio di dispositivi disponibili già in commercio a prezzi accessibili, senza l’utilizzo dei pannelli in plexiglass, poco applicabile nell’ambito della ristorazione. L’insieme di questi dispositivi, secondo le intenzioni dei progettisti, permetterebbe di mantenere un ambiente interno sterile, facilitando così il ritorno della clientela e permettendo quindi di risollevare e fare ripartire l’economia italiana legata alla ristorazione – ma non solo – in questo momento fortemente penalizzata dalla crisi.

Questo progetto low cost può infatti essere rimodulato e applicato anche ad altre realtà come ad esempio scuole, negozi, uffici e, in generale, luoghi chiusi aperti al pubblico. Andrea Finocchiaro ha, a tal proposito, realizzato assieme a La Rosa un breve video esplicativo, nel quale si vede come il sistema di disinfezione degli ambienti interni e dei tavoli, effettuato tramite diffusori in commercio e dai costi sostenibili, dovrebbe consentire ai clienti o agli utenti di frequentare nuovamente i locali in sicurezza, pur mantenendo le distanze dai vicini e rispettando le regole di distanziamento sociale previste dalle normative Oms per la riapertura. Secondo il parere dello chef, infatti, un’azienda di ristorazione «non può vivere di solo asporto o fare affidamento sui pochi clienti temerari che decidono di andare al ristorante». Da questa consapevolezza, nasce quindi questo progetto che, come gli stessi Finocchiaro e La Rosa confermano, è tuttavia solo un’idea personale elaborata graficamente, che non ha, a oggi, a supporto alcun fondamento o dimostrazione scientifica. Peraltro, tale progetto non ha neanche finalità di lucro, ma è solo una dimostrazione che vuole essere di supporto alla categoria dei ristoratori, particolarmente penalizzati dalla situazione sociale. Una ipotesi progettuale che richiama ad alcuni dispositivi di sanificazione che, usati in maniera corretta e avvallati da una certicazione adeguata, potrebbero aiutare a rendere più sicuri gli ambienti utilizzando diffusori aerei, congruo riciclo dell’aria, percorsi ingresso/uscita e sistemi di aspirazione. Richiamiamo l’attenzione anche sulla necessità di procedere ad una verifica e manutenzione costante dei sistemi di controllo dell’aria e climatizzazione, procedendo alla sanificazione e necessaria pulizia dei filtri degli stessi. «Un progetto interessante che muove da alcune considerazioni importanti di chi questo mestiere lo conosce bene – commenta Marcello Proietto di Silvestro, presidente di Ristoworld –. La nostra associazione, oltre alle tante altre iniziative messe in cantiere in tutta Italia in questo periodo di quarantena, ha deciso di contribuire concretamente alla ripresa delle attività. E le idee e le proposte sono fondamentali in questa direttrice. Ringrazio lo chef Finocchiaro e quanti hanno lavorato gratuitamente e con grande spirito di solidarietà al progetto».

 

Categorie
LOMBARDIA

Consiglio Regionale, Cosentino (Lombardia Ideale), agevolare bar e ristoranti

Consiglio Regionale, Cosentino (Lombardia Ideale): “Approvata mozione per sollecitare i Comuni a concedere più suolo pubblico a bar e ristoranti”
 
Molto pratica la proposta di Consentino, vista la sofferenza di baristi e ristoratori, che dovranno attrezzarsi per riuscire a proseguire con ale loro attività.
Mantenere gli spazi e il personale attuare non sarà semplice, una volta finita l’emergenza.
Il problema della distanza tra i vari clienti non è di semplice soluzione sopratutto per le piccole attività, mentre per quelle più grandi che dovranno tagliare i posti disponibili, avranno comunque l’opportunità di recuperare spazi a giudicare dalla mozione urgente proposta da Cosentino, ad costi simbolici.
 
Durante la seduta del Consiglio regionale di oggi è stata approvata una mozione urgente, firmata da tutti i gruppi consiliari, per impegnare Regione Lombardia a sollecitare, anche tramite Anci, le pubbliche amministrazioni lombarde affinché concedano, a titolo gratuito o a canone simbolico, ulteriore spazio per l’occupazione di suolo pubblico alle attività che resteranno sottoposte a misure restrittive, soprattutto per quanto riguarda l’accesso dei clienti.
 
“Mi fa molto piacere essere co-firmatario di questa mozione che vuole sensibilizzare soprattutto i comuni a tendere una mano a bar e ristoranti che, sicuramente, saranno sottoposti a misure restrittive anche per i prossimi mesi.” Dichiara Cosentino e prosegue “Abbiamo pensato che uno degli strumenti migliori che potrebbe essere utilizzato dai Comuni è quello di concedere, laddove possibile, ulteriore spazio di suolo pubblico per consentire a queste attività di posizionare i tavolini. Ovviamente gratuitamente o a canone simbolico. Chiederemo anche all’associazione nazionale comuni di dare indicazioni che vadano in questa direzione”
Categorie
Lavoro

DL Liquidità: per la FIPE-Confcommercio “Ancora non ci siamo”

Riportiamo di seguito il giudizio che arriva da FIPE – CONFCOMMERCIO, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, che rappresenta 300mila imprese della ristorazione, dell’intrattenimento, del turismo balneare e del catering.

“Dalla lettura delle bozze del decreto, purtroppo ancora non ci siamo. Le misure del governo si rivelano utili per una piccola platea di imprenditori, quelli decisi a chiedere prestiti sotto i 25mila euro, ma per tutti gli altri permangono i problemi. Il decreto, infatti, non sembra rilasciare risorse immediate alle imprese italiane. Chi chiederà cifre superiori ai 25mila euro deve fare diversi passaggi e rischia di dover aspettare ancora. Anche se venisse confermata la semplificazione della valutazione del credito da parte del Fondo centrale di garanzia, bisognerà comunque dare il tempo alle banche di svolgere le loro istruttorie. Il che significa ulteriore tempo, visto che anche gli istituti di credito in questo momento hanno problemi di organici. Una situazione che rischia di penalizzare chi ha maggiori problemi di liquidità e un tempo di sopravvivenza residua breve, come l e imprese dei pubblici esercizi che hanno già perso oltre 22 miliardi di euro nel 2020. Il limite dei 25.000 € con garanzia automatica al 100% deve essere aumentato. Oltre al danno, però, ecco la beffa: chi riuscirà ad accedere ai prestiti, rischia di dover utilizzare buona parte del credito per pagare le tasse, la cui scadenza è stata prorogata solo fino a maggio. Stiamo assistendo al fallimento di decine di migliaia di imprese”.

“Non sottovalutiamo lo sforzo fatto dal governo, ma serve velocità, zero burocrazia e certezza dei tempi – prosegue la Federazione – e soprattutto servono risorse vere, contributi a fondo perduto per compensare anche solo parzialmente la perdita del fatturato. Indebitandosi si sposta il problema, non lo si risolve”.