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Il processo al soldato Foti, la libertà ai militari messa in discussione?

COFONDATORE DEL 1° SINDACATO DELLA STORIA DELL’ESERCITO ITALIANO, GIROLAMO FOTI, e’ un personaggio in vista, anche a livello nazionale.

Chi è Girolamo Foti?

Girolamo Foti nasce a Palermo nel 1974, di professione è militare dell’Esercito Italiano, ricopre il grado di Caporal Maggiore Capo Scelto Qualifica speciale, III° Corso (ruolo Graduati), ha prestato servizio al 24° Art. Peloritani di Messina dal 1995 al 1997 , al 1° Reggimento Trasmissioni di Milano dal 1997 al 2002 , ed è effettivo al 46° Reggimento Turba di Palermo dal 2003

Moltissime le sue “prestazioni” e impegni che lo hanno portato a lavorare nell’esercito con le missioni di pace internazionali, come l’esercitazione anti terrorismo “Bright Star 2001” in Egitto in supporto dell’Esercito Americano.

Ne parliamo per la sua lunga storia che parte da un episodio marginale, il taglio dei capelli lunghi notati dal Comandante di Reggimento: “mi disse che non avevo eseguito il suo ordine, che non ero al posto con i capelli, che dovevo rientrare immediatamente al reparto”.

Una banale scusa per avere la possibilità di mettere a tace una voce scomoda?” Durante alcune deposizioni nel mio processo scopro della famosa telefonata di un alto ufficiale del comando superiore probabilmente ad Anzio che si lamentava dei miei capelli lunghi con il comandante mentre erano in esercitazione al poligono di Agrigento mentre io mi trovavo a Roma a svolgere il mio incarico di delegato COCER.”

Il punto saliente è la sua attività come delegato COCER, e il processo a cosa serve?

C’è stata di recente l‘interrogazione del parlamentare RUSSO PAOLO Gruppo: FORZA ITALIA – BERLUSCONI PRESIDENTE Data firma: 21/10/2019 a cui ha risposto il Ministro Guerini.

Nell’interrogazione si segnalava appunto l’attività di Foti:” il colonnello Marco Piacentini, all’epoca comandante del 46° reggimento trasmissioni di Palermo, segnalò alla procura militare di Napoli un post del Foti che ringraziava il Cocer comparto difesa per aver votato ad unanimità la delibera”,Foti difeso dagli avvocati Zanghì e Giallombardo verrà poi assolto con la nota conclusiva «il fatto non costituisce reato»

Episodi che hanno portato negli anni a cercare di sminuire la figura e la rappresentatività del suo lavoro nella tutela dei diritti dei militari.

Nell’interrogazione l’On.Rsusso chiedeva: “Quali iniziative intendano adottare al fine di tutelare l’attività dei militari impegnati nelle attività del Cocer ed evitare che possano ripetersi casi analoghi in futuro.

Situazioni non nuove, e non solo nelle Istituzioni militari, anche nelle aziende private, in cui se non si appartiene a certi sindacati e sopratutto se non si china la testa di fronte ai superiori, si viene ghettizzati dai colleghi che hanno paura di ritorsioni dai superiori, costringendo chi vorrebbe lottare per questioni di principio, a licenziarsi oppure ad atti contro la loro stessa salute e incolumità psico-fisica.

Ne abbiamo visti diversi di questi casi in questo stato che si dice democratico, ma è tale fino a questo si sta ai giochi.