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CULTURA

Vellutata di piselli con caprino alle erbe

 

Tempo di preparazione: 30 minuti

Quantità: per due persone

Difficoltà: Facilissima

Ingredienti per due porzioni

250 g di piselli surgelati

200 g di caprino fresco

un rametto di rosmarino, due foglie di salvia, 6 foglie di basilico

sale, pepe, olio, scorza di limone

taralli

Procedimento:

  1. Cuocete i piselli in acqua bollente per 10 minuti. Nel frattempo tritate le erbette e amalgamatele al caprino (potete farlo con un frullatore o a mano).
  2. Quando i piselli sono cotti frullateli con un mixer ad immersione con poca acqua, aggiustate di sale.
  3. Impiattate mettendo la vellutata di piselli, le quenelle di caprino, alcuni taralli e una grattata di scorza di limone.

Un filo d’olio e Buon Appetito!

Questa ricetta è davvero molto semplice, ma sprigiona molti sapori e profumi. Scegliete le piante aromatiche che più vi piacciono e provatela anche con la ricotta vaccina, di pecora o di bufala! Potete aggiungere un soffritto di cipolle alla vellutata per renderla più saporita, io vi ho proposto una versione molto light!

Chi sono:

Erica, una genovese che vive a Milano.

Pasticcera professionista, titolare della mia attività La Biscottiera.

Amo cucinare piatti semplici, gustosi e bilanciati.

Nelle mie ricette troverete spesso spezie e piante aromatiche, perchè non ne faccio mai a meno. Ed inoltre aiutano a ridurre notevolmente la quantità di sale!

Per altre ricette e consigli mi trovate su Facebook: Erica Ciuffo

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CULTURA

Involtini di melanzane e fagioli rossi

Tempo di preparazione: 20 minuti

Quantità: per una porzione

Difficoltà: Facile

 

Ingredienti per una porzione

Mezza melanzana (circa 6 fette)

100 gr di fagioli rossi cotti

mezzo bicchiere di passata di pomodoro

uno spicchio di aglio

peperoncino (facoltativo)

olio

Procedimento:

  1. Tagliate la melanzana a fette di circa mezzo centimetro e grigliatela.
  2. Frullate i fagioli e mettetene circa un cucchiaio sulla fetta di melanzana grigliata. Arrotolate lasciando la chiusura verso il basso.
  3. In una padella mettete un cucchiaio di olio, lo spicchio di aglio e il peperoncino, fate rosolare leggermente ed aggiungete la passata di pomodoro. Cuocete per 2/3 minuti, quindi aggiungete gli involtini di melanzane, coprite con coperchio e lasciate cuocere a fuoco basso per 5 minuti.

Se volete, una spolverata di origano e Buon Appetito!

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Amo cucinare piatti semplici, gustosi e bilanciati.

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SOCIETA'

Curry di ceci e verdure

 

Tempo di preparazione: 20 minuti

Quantità: per una porzione

Difficoltà: Facile

 

Ingredienti per una porzione

una cipolla piccola (o mezza grande)

due carote medie

50 gr di piselli freschi (o 60 gr surgelati)

120 gr di ceci cotti

un cucchiaino di amido di mais (o fecola, o farina)

olio, sale, curry

Procedimento:

  1.  Tagliate la cipolla a fettine sottili e mettetela a soffriggere in padella con un cucchiaio di olio. Aggiungete un po’ di acqua, se necessario.
  2.  Tagliate a fettine le carote e mettetele in padella quando la cipolla è ben rosolata.
  3.  Dopo alcuni minuti aggiungete anche i piselli. Quindi aggiungete i ceci.
  4.  Aggiungete mezzo bicchiere di acqua in cui avrete fatto sciogliere la maizena, il curry (la quantità è a vostro gusto) e un po’ di sale. Fate cuocere dieci minuti a fuoco basso con un coperchio.

Ancora una spolverata di curry e Buon Appetito!

 

 

Chi sono:

Erica, una genovese che vive a Milano.

Pasticcera professionista, titolare della mia attività La Biscottiera.

Amo cucinare piatti semplici, gustosi e bilanciati.

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Salute e benessere

Salute, stato psicofisico preoccupante a causa dell’emergenza Covid-19

Lavoro, famiglia e mobilità al centro dell’indagine condotta dall’Organizzazione di consumatori. Quarantena in famiglia: nuovo valore allo stare insieme, alte però le tensioni per la gestione degli impegni scolastici dei più piccoli (29%).

La quarantena obbligatoria ha costretto le persone a rivedere le proprie scelte, le proprie priorità e le proprie abitudini, ma come? Altroconsumo ha realizzato un’indagine volta a studiare che impatto sta avendo la pandemia su abitudini e comportamenti degli italiani coinvolgendo un campione 1.044 persone dai 18 ai 74 anni.

IL CLIMA DOMESTICO DURANTE IL LOCKDOWN: IMPATTO POSITIVO PER CIRCA LA METÀ DELLE FAMIGLIE
La situazione di emergenza che le famiglie stanno vivendo ha avuto una conseguenza positiva: fa coloro che abitano con altre persone, infatti, si registra che nel 46% dei casi le restrizioni imposte hanno avuto un impatto positivo sui rapporti. Ma al tempo stesso, in una quota minoritaria (il 19%) la quarantena ha portato ad un peggioramento di tali relazioni. L’impatto positivo è stato per lo più riscontrato nelle coppie che hanno uno (55%) o più (53%) figli. Molte però quelle che vivono sia con minori che con altri adulti ad aver percepito un peggioramento nelle interazioni (30%)
Andando ad analizzare il rapporto fra adulti e bambini in questo scenario si rileva che per il 47% è migliorato, ma una buona parte (26%) riscontra problematiche. Nel 29% dei casi è la gestione delle attività scolastiche ed educative di bambini e adolescenti a generare tensione.
Nonostante i rapporti tendano a migliorare, nel 63% dei casi non mancano occasioni di contrasto in famiglia, le principali cause sono: obbligo a dividere lo stesso spazio tutto il giorno (31%), divisione delle mansioni domestiche (23%), approccio differente in merito alle misure precauzionali da adottare (22%) e condivisione di dispositivi tecnologici (22%).

SMART WORKING: RIVOLUZIONARIO MA PER MENO DELLA METÁ DEGLI ITALIANI
Uno dei capitoli più preoccupanti dell’indagine è quello relativo al lavoro, l’8% (il 16% nel caso dei lavoratori autonomi) lo ha perso mentre il 31% attualmente non lavora. Per quanto riguarda le famiglie con coppie di lavoratori, emerge che entrambi sono ancora professionalmente attivi in meno della metà dei casi (45%); nel 32% dei casi uno dei partner è momentaneamente non attivo o ha perso il proprio lavoro; nel 23% nessuno dei due sta lavorando attualmente.

Nonostante il tempestivo intervento delle aziende per garantire la possibilità di lavorare in maniera telematica, il 47% di chi lavora continua a recarsi presso la sede di lavoro, mentre solo il 36% opera totalmente da remoto.
Per quanto riguarda la mole di lavoro, il 26% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto la propria working routine.
Rispetto alle abitudini precedenti, il 36% ritiene che sia peggiorato il livello di concentrazione (soprattutto tra chi ha figli: 50%), contro un 24% che invece lo ritiene migliorato. In merito all’equilibrio fra esigenze private e lavorative il 24% lo ritiene peggiorato, mentre per il 38% nota miglioramenti. Per quanto riguarda qualità ed efficienza del lavoro, il dato relativo sia a chi ha riscontrato un miglioramento che un peggioramento si assesta intorno al 30%.

SALUTE: IL 50% DEGLI INVIDUI RIPORTA UN PEGGIORAMENTO DELLO STATO PSICOLOGICO L’indagine di Altroconsumo evidenzia come le restrizioni alla mobilità abbiano avuto un impatto negativo sulle condizioni fisiche di circa la metà (47%) del campione; impatto positivo solo per il 17%. Anche i dati sullo stato psicologico non inducono all’ottimismo visto che per il 50% l’impatto è negativo mentre è positivo solamente per il 15%.
Oltre a soffrire delle restrizioni imposte, le persone provano ovviamente timore nei confronti del virus in sé. Questo provoca dei comportamenti spesso nocivi per gli individui stessi: nel 7% delle case un individuo che ha avuto un problema di salute importante ha preferito evitare di andare al pronto soccorso per paura di contrarre il Covid-19.

LA VITA FRA LE MURA DOMESTICHE: USCITE SOLO NEI PRESSI DEL PROPRIO DOMICILIO La stragrande maggioranza (81%) esce di casa per comprare alimenti, farmaci o altri prodotti, mentre 1 su 4 esce più di una volta a settimana. Il 24% esce almeno una volta a settimana per occuparsi di parenti o amici in situazioni di difficoltà.
Per quanto riguarda le uscite di tipo “ricreativo” si registra che un intervistato su tre esce di casa per fare due passi ma solo nei pressi del proprio domicilio. Solo il 10% per fare una camminata o una corsa si reca ad una maggiore distanza da casa.
Il 9% degli intervistati dichiara, inoltre, di continuare a frequentare, almeno una volta a settimana, i propri parenti o amici.

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Eventi

Quinta Giornata nazionale della Salute della donna

 Zampa: “Da domani attivo un Numero Verde per i quesiti delle donne italiane”

Il sito del Ministero si arricchisce di infografiche dedicate

“Domani è la Giornata nazionale della Salute della donna. L’emergenza sanitaria da Covid-19 non può farci trascurare questo importante appuntamento, istituito nel 2015 per sensibilizzare le donne italiane sui temi della salute. Da domani sarà attivo un Numero Verde gratuito, cui le donne potranno rivolgersi per ricevere risposte a dubbi e quesiti sul Coronavirus”.

È quanto dichiara in una nota la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, in occasione della Giornata nazionale della Salute della donna.

Dal 2015 ad oggi in questa Giornata, promossa dal Ministero della Salute insieme alla Fondazione Atena Onlus, sono state messe in campo molteplici manifestazioni con incontri per approfondire temi centrali della salute al femminile insieme alla possibilità di consulenze mediche e screening gratuiti.

Quest’anno, in considerazione della pandemia da Covid-19, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione organizzate dalle principali istituzioni, associazioni e società scientifiche che si occupano di promozione della salute della donna saranno rinviate a settembre.

L’emergenza sanitaria da Coronavirus non ferma comunque le attività 2020. Da oggi, infatti, è attivo il Numero Verde gratuito 800189441, la cui attivazione è stata resa possibile grazie ad AIDM (Associazione Italiana Donne Medico) e FISM (Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane): un call center formato da 100 dottoresse e dedicato a rispondere ai quesiti di tutte le donne del nostro Paese. Un servizio concreto offerto a quante, soprattutto in questi giorni di grave emergenza sanitaria, avvertono la necessità di ricevere risposte a dubbi o quesiti legati al Covid-19.

Tra le nuove iniziative il Ministero della Salute ha previsto la pubblicazione periodica sul proprio portale di numerose infografiche che approfondiscono diverse tematiche: a partire da oggi la prima riguarda le donne e il Coronavirus, con i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità su incidenza, età e sintomi tra gli operatori donne. Successivamente troveranno spazio argomenti come la menopausa, l’osteoporosi, il percorso nascita ma anche la violenza domiciliare e la depressione, con dati ed una sessione dedicata a chi rivolgersi. Il sito sarà inoltre arricchito da video testimonianze di donne impegnate quotidianamente nella lotta al Covid-19.

‘’La Fondazione Atena Onlus, che da sempre si occupa di ricerca nel campo delle neuroscienze, promuove anche la cultura di una corretta informazione e prevenzione sanitaria, perché entrambe possono contribuire ad intercettare in tempo le patologie prima che diventi difficile combatterle. Siamo convinti che sia giusto rimandare a settembre questo appuntamento così importante per non abbassare la guardia sul fronte della prevenzione e della cura delle principali patologie della donna’’ – spiega Carla Vittoria Maira, Vice Presidente Fondazione Atena Onlus.

“L’Associazione Italiana Donne Medico, nonostante la Pandemia che sta attanagliando il nostro Paese e che sta vedendo protagoniste tante Colleghe che in prima linea stanno dando il proprio contributo nella lotta al Coronavirus, ritiene importante l’opportunità di  promuovere  una  giornata nazionale orientata a sensibilizzare e a focalizzare l’attenzione sul tema della salute dell’universo femminile, interessando tutte le età della vita, dalla nascita alla senescenza” – informa la Dottoressa Antonella Vezzani, Presidentessa AIDM.

“Il sistema delle Società Scientifiche è al fianco del Ministero della Salute per offrire alle donne ulteriore supporto in questo clima pandemico” – aggiunge Franco Vimercati, Presidente FISM.

Il Ministero della Salute riveste un ruolo fondamentale anche nel prevenire la violenza alle donne, tema che ricorre spesso in questi giorni di convivenze forzate, spesso all’insegna di episodi di aggressione tra le mura domestiche.

Con il Servizio Formazione dell’Istituto Superiore di Sanità è stato predisposto un percorso formativo a distanza (FAD) dal titolo “Prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso l’attivazione delle reti territoriali”. Avviato il 29 gennaio, il Corso FAD sarà fruibile fino al 29 luglio 2020 e impegnerà circa 640 Pronto Soccorso collocati nelle Regioni e nelle Province Autonome, coinvolgendo 20.000 operatori sociosanitari che lavorano nel PS o che vi collaborano strettamente. La finalità è quella di acquisire conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali indispensabili per individuare, diagnosticare e gestire la violenza di genere.

“Il mio ringraziamento speciale va a tutte le donne che si fanno carico della salute delle proprie famiglie, quelle donne che portano sulle proprie spalle la gestione della salute del nostro Paese. E il mio ringraziamento speciale oggi va a quelle donne che, in prima linea, affrontano con determinazione e dedizione l’emergenza sanitaria da Covid-19 – afferma Zampa, che conclude Questi giorni non ci devono far dimenticare che la sanità è gestita per oltre il 70% dalle donne in maniera capillare. Accanto ai Direttori generali degli ospedali ci sono infatti tante professionalità femminili che si occupano a 360 gradi della salute dei degenti: dai medici alle infermiere, alle ostetriche, alle altre operatrici sanitarie. Il loro lavoro è fondamentale per arginare l’emergenza da Covid-19 che il nostro Paese in particolare si trova ad affrontare”.

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ECONOMIA

IVA sulle mascherine: il sottosegretario all’Economia Baretta prospetta una riduzione

Durante il V Tax Day, promosso annualmente dallo studio legale DLA Piper, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha anticipato che il governo “sta lavorando sulla riduzione dell’aliquota IVA sulle mascherine, attualmente pari al 22%”. Apertura anche sull’estensione del credito di imposta previsto per i negozi anche ai casi di affitti di azienda e centri commerciali e alla detassazione integrale delle donazioni.

L’esecutivo valuterà anche l’estensione degli incentivi fiscali sulle donazioni da parte di aziende e privati, materia sulla quale i professionisti del dipartimento Tax di DLA Piper hanno lanciato una petizione al parlamento italiano ed europeo, volta a detassare integralmente – in sede di conversione del decreto Cura Italia – le donazioni di beni in natura in termini di non imponibilità IVA e di abbattimento della percentuale di detrazione per le donazioni di privati.

“Il nostro è un Paese ad alto debito”, spiega Baretta, “e risolvere la crisi come Italia da sola sarebbe molto impegnativo. Penso che sia necessario spingere con l’Europa perché ci sia un cambio di passo, anche se ci sono stati di recente alcuni segnali positivi: la BCE sta attuando un intervento molto importante sulla liquidità, e la stessa decisione della Presidente della Commissione UE di finanziare una sorta di cassa integrazione europea è un buon segnale. Il vero nodo dell’Europa sono i singoli Stati, però il fatto che oggi l’Italia non sia sola ma sia nata un’alleanza con Spagna e Francia è un segnale che c’è una vera battaglia politica in corso. Io penso che noi dobbiamo insistere con l’Europa perché prenda decisioni che supportino gli Stati membri, ma allo stesso tempo dobbiamo trovare anche noi come Italia le formule più adatte per incentivare il rilancio.”

“Per quanto riguarda la compensazione tra reciproci rapporti di debito-credito fra lo Stato e le imprese, penso che sia la soluzione migliore in questo momento, dando anche motivazione alle imprese, che si vedono alleggerite di una parte degli oneri del rapporto con lo Stato”, continua Baretta, “Ritengo che questa situazione vada risolta al più presto, esattamente come è stato risolto il tema del Patto di stabilità con i Comuni. Parlando invece di imposta patrimoniale, io penso che non stia in piedi da un punto di vista pratico, e rischierebbe di creare una bolla dialettica senza neppure il beneficio di una efficacia pratica, date le dimensioni delle misure che stiamo implementando. Dobbiamo troviamo formule per favorire il passaggio del risparmio privato verso le imprese non in maniera coatta, ma incentivata, finalizzata a un orizzonte di rilancio”.

Il tax day, moderato da Dario Donato di Mediaset, è stato aperto da Christian Montinari e Antonio Tomassini, partner di DLA Piper, che hanno descritto le proposte emendative al decreto Cura Italia già presentate al governo il 20 marzo scorso dal loro dipartimento tributario e la petizione per detassare integralmente le donazioni di aziende e privati che vogliono fornire il loro contributo concreto in denaro o in natura per superare l’emergenza.

Montinari in particolare ha sottolineato che “non esiste una ricetta predefinita per la nostra economia ma tra gli ingredienti necessari ci devono senz’altro essere semplicità dei testi normativi, liquidità per le imprese ed una fiscalità comune e coordinata a livello europeo”.

Tomassini ha puntualizzato “la necessità di studiare sin da subito dei meccanismi che facciano parlare l’iniezione di liquidità con l’economia reale per far sì che non si tratti di una iniezione su un paziente già moribondo. Occorre pensare al lavoro e ai consumi, prendendo spunto anche dai Paesi che si sono già mossi in questa direzione nel mondo, come dimostra una ricerca comparativa delle misure Covid-19 che presentiamo oggi”.

Luigi Casero, viceministro all’economia nella passata legislatura e fondatore del “Laboratorio fiscale per l’Italia”, ha aggiunto: “In questo momento lo stato deve intervenire tramite tutti gli strumenti disponibili, ma anche nella cosiddetta fase 2 saranno necessarie risorse importanti per sostenere il nostro sistema economico. Per recuperare le necessarie risorse è auspicabile che lo stato possa attingere da tre diverse fonti: 1) debito pubblico italiano; 2) debito pubblico europeo (Eurobond); 3) garanzia di ultima istanza dello stato sui risparmi degli italiani investiti nelle imprese nazionali, anche pensando ad una super ACE. In questo modo i cittadini potrebbero finanziarie le imprese con la consapevolezza che lo stato tutelerebbe i propri investimenti”.

Casero ha ribadito che occorre un collegamento con l’economia reale, quindi occorre premiare chi mantiene o addirittura incrementa la forza lavoro, chi immette liquidità nelle imprese e occorre trovare degli stimoli per incentivare la ripresa dei consumi. Fondamentale poi, secondo l’ex viceministro, essere molto chiari e determinati su cosa chiedere all’Europa, l’Italia deve avere una sua posizione.

Al webinar è intervenuto anche Enrico Pazzali, Presidente della Fondazione Fiera Milano, attiva nella costruzione del nuovo ospedale realizzato in tempi record nel capoluogo meneghino. Pazzali ha annunciato l’accoglimento dei primi pazienti e raccontato il ruolo decisivo delle donazioni, per questo ha espresso il suo sostegno alla petizione relativa alla detassazione integrale delle donazioni.

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Cronaca

Emergenza coronvirus, Emanuele Monti (Lega): “Consentire ai cittadini di effettuare test per Covid-19 nei laboratori del privato accreditato”

“È giunto il momento di consentire a tutti i cittadini che ne vedano la necessità la possibilità di effettuare test, per verificare se siano o meno portatori del virus, specialmente in riferimento agli asintomatici. Per effettuare questo servizio, basta dare la possibilità di eseguirli ai numerosi centri diagnostici del privato accreditato della Sanità lombarda, lo chiedo con decisione alla Giunta regionale al fine di farsene portavoce con l’Istituto Superiore di Sanità”, ha dichiarato Emanuele Monti (Lega), Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia.

“Come emerge da quasi tutti gli ultimi studi – spiega Monti – il virus potrebbe continuare a diffondersi usando le persone asintomatiche come vettori. L’attuale criticità che abbiamo a livello regionale non consente di fare tamponi se non a chi mostra i sintomi del possibile contagio, tuttavia sarebbe una misura di sicurezza e prevenzione sanitaria consentire a tutti i cittadini che ritengano opportuno eseguirlo, perché potrebbero avere corso il rischio di contagio, di rivolgersi ai numerosi centri del privato accreditato del nostro territorio anche con erogazione domiciliare al fine di limitare gli spostamenti . Un servizio che non può essere effettuato gratuitamente, ma almeno si tratterebbe di dare questa possibilità ai cittadini”.

“Tamponi e Test a tappeto lo sostengo da settimane e nonostante le indicazioni contrarie da parte degli enti nazionali ritengo fondamentale andare in questa direzione . Una prima battaglia l’ho personalmente vinta la scorsa settimana con i tamponi al personale sanitario lievemente sintomatico – conclude Monti – oggi ritengo sia opportuno proseguire su questa strada, in questa nuova battaglia che spero venga sostenuta al fine di aumentare la possibilità di effettuare controlli tra le persone e di conseguenza ridurre i contagi”.

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Cronaca

Coronavirus, l’italiana DiaSorin crea un test per individuarlo in un’ora

Nel giorno in cui i provvedimenti per fermare il Covid-19 si estendono a tutta l’Italia, arriva anche una buona notizia: quella di un nuovo test diagnostico in grado di individuare il Coronavirus in solo un’ora.

Un’azienda italiana specializzata in immunodiagnostica e diagnostica molecolare, la DiaSorin, ha annunciato infatti di aver completato presso l’Ospedale Spallanzani di Roma e il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari per supportare l’approvazione CE e FDA EUA (ovvero Food and drug administration per l’Emergency use authorization) di un innovativo test molecolare per l’identificazione rapida del nuovo coronavirus COVID-19.

Il test consente infatti di ottenere risultati entro 60 minuti, rispetto alle 5-7 ore attualmente necessarie con altre metodologie, utilizzando un analizzatore LIAISON® MDX. ll test sarà commercializzato con marchio CE in Europa e presentato alla FDA EUA entro la fine di marzo 2020.

La tecnologia MDX, acquisita da DiaSorin S.p.A. nel 2016 dalla multinazionale statunitense 3M Inc., era stata originariamente sviluppata per fornire risposte diagnostiche rapide sia per uso militare sia civile.

A oggi DiaSorin ha installato oltre 800 analizzatori LIAISON® MDX in primari istituti ospedalieri europei e statunitensi per diagnosticare le infezioni influenzali stagionali, oltre che una varietà di altre infezioni virali e batteriche.

La tecnologia MDX, grazie alla rapidità nel fornire i risultati e alla semplicità di utilizzo, risulta ideale per valutare l’ammissione al ricovero ospedaliero del paziente. DiaSorin, inoltre, suggerisce che tale tecnologia potrebbe aiutare notevolmente gli ospedali a decentralizzare i test per la diagnosi del Coronavirus e contribuire a un significativo miglioramento dell’attuale processo di ricovero dei pazienti potenzialmente contagiosi.

Il test di DiaSorin seguirà il protocollo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che mira ad analizzare diverse regioni del genoma virale per ridurre al minimo l’impatto di possibili mutazioni future.

“Ci siamo attivati non appena sono state rese pubbliche le informazioni sulla sequenza genetica del virus, collaborando con i Centri di Riferimento italiani e statunitensi per sviluppare test molecolari veloci e accurati per fronteggiare questa emergenza sanitaria – ha spiegato Giulia Minnucci, R&D Director Europe in DiaSorin -. Abbiamo analizzato oltre 150 sequenze virali pubblicate oggi nel database mondiale delle banche genetiche e disegnato un test destinato a rilevare tutte le varianti attualmente conosciute del Coronavirus COVID-19”.

DiaSorin ha già creato kit per malattie infettive emergenti, come quello per il virus Zika.

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Cronaca

Assogenerici: impegno della filiera farmaceutica per garantire produzione e distribuzione su tutto il territorio nazionale

Tutte le componenti della filiera farmaceutica, in questo momento di assoluta emergenza per il Paese, sono al fianco delle Istituzioni e vicine a chi è stato colpito dal Coronavirus.

La gravità della situazione impone di garantire, come sempre, il nostro massimo impegno nella produzione e distribuzione dei medicinali sul territorio nazionale.

Per questo le associazioni lavorano insieme e sono in costante contatto per tutelare la salute dei propri lavoratori e quella dei cittadini evitando che le giuste restrizioni della normativa si traducano in possibili blocchi delle attività che non aiuterebbero a raggiungere l’obiettivo posto dal Governo: ostacolare il più possibile il diffondersi del contagio.

Ecco perché già da diverse settimane è attiva un’unità di crisi tra tutte le rappresentanze della filiera che è in stretto contatto con la Presidenza del Consiglio, i Ministeri preposti all’emergenza, a partire dal Ministero della Salute, l’Aifa, i Nas, la Conferenza delle Regioni.

Le aziende farmaceutiche stanno affrontando l’emergenza adottando tutte le misure previste dal Governo e garantendo la prosecuzione dell’attività produttiva, anche all’interno delle zone più critiche, nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza prescritti.

Gli operatori della logistica e distribuzione farmaceutica e dei beni della salute sono attivi nell’assicurare che non vi sia alcun rallentamento o ostacolo di un servizio pubblico essenziale, la continuità dello stoccaggio e il rifornimento nei punti di dispensazione a valle come farmacie, parafarmacie, corner, ospedali, case di cura, veterinari e pazienti.

Le farmacie con elevata professionalità e assoluta dedizione di servizio hanno costituito un argine al sovraffollamento dei presidi sanitari e una autorevole diga alle fake news ponendosi come presidi sanitari sull’intero territorio nazionale.

Un decalogo messo a punto dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, condiviso da Federfarma e adottato da tutti i farmacisti operanti sul territorio nazionale ha ribadito e rafforzato le norme igieniche e organizzative a tutela dei dipendenti e dei clienti del presidio con l’obiettivo di garantire la continuità del servizio in efficacia e sicurezza.

Nella stessa Regione Lombardia, al momento la più colpita, non è previsto alcun blocco delle attività riferite alla produzione e distribuzione dei medicinali e dei presidi sanitari ed è stato specificato che tutte le farmacie continueranno a garantire il loro normale servizio.  

L’intera filiera farmaceutica, che è a disposizione delle Autorità perché l’attuale emergenza possa essere affrontata e superata al più presto, esprime l’auspicio che venga riconosciuta l’essenzialità della produzione e distribuzione dei farmaci per la salute del Paese.

E questo in uno spirito di forte solidarietà che deve unire Istituzioni, imprese, cittadini e tutti gli attori della sanità per combattere il coronavirus, evitando anche inutili fenomeni di accaparramento dei medicinali, dispositivi medici e presidi medico-chirurgici sul territorio nazionale.

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Istituzioni

Coronavirus, Fontana e Gallera sostengono le misure adottate anche se il DPCM è ‘pasticciato’

“La bozza del provvedimento del Governo – che ho ricevuto solo nella serata di ieri – sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando – con misure piu’ incisive – i cittadini alla prudenza”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana.
“Cio’ detto – ha continuato – non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e’, a dir poco, ‘pasticciata’ e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si puo’ fare o meno”. “La confusione e’ evidenziata anche dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e’ al mio fianco per affrontare questa emergenza”.
“Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo – ha detto ancora il presidente Fontana – per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani. Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi e’ costante”.

“Da parte di tutti – ha continuato l’Assessore Gallera – si è riscontrata la massima disponibilità per cercare di fare rete e mettere a sistema tutte le risorse a nostra disposizione. Abbiamo anche ricevuto un documento dal Coordinamento dei medici di terapia intensiva della Lombardia nel quale ci viene chiesto di evidenziare al Governo la situazione ‘complicata’ che devono fronteggiare in queste ore”.