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Salute e benessere

Gruppo di professionisti da vita O.E.S.E.: Osservatorio per l’Emergenza Sanitaria Economica

Ad iniziativa di un composito e qualificato gruppo di professionisti operanti nelle più disparate aree economiche e legali, è stato costituito l’Osservatorio per l’emergenza sanitaria ed economica, denominato O.E.S.E.

L’Osservatorio si prefigge lo scopo di agire da Think Tank in favore di Enti, associazioni di categoria, persone giuridiche e persone fisiche, svolgendo una funzione informativa e consultiva, offrendo un contributo scientifico e fornendo il necessario supporto alla soluzione delle complesse problematiche socio-economiche, conseguenti allo stato di emergenza provocato dal COVID 19-2 e alle relative diposizioni normative.

L’Osservatorio – fondato da Maurizio d’Albora, Marco Lacchini, Mattia Persiani, Patrizia Polliotto, Stefano Petrecca, Enrico Soprano, Riccardo Tiscini, Vincenzo Ussani d’Escobar, Andrea Abbamonte, Nicolò Bastianini Carnelutti, Vincenzo Maiello, Salvino Mondello, Matteo Bascelli, Giovanni Beretta, Benedetta Bruno, Roberto Tallarico, Emiliano Marocco, Riccardo Savio, Valerio Cirimbilla, Roberta Barbieri, Chiara Magnante, Fabrizio Mondello e Federico Mozzetti – vede un Comitato di Indirizzo composto da Maurizio d’Albora, Marco Lacchini e Patrizia Polliotto, e un Nucleo Valutativo di esperti nei settori del diritto commerciale, societario, penale societario, bancario, fallimentare, tributario, amministrativo e del lavoro.

I professionisti sopra citati sono attivi nello Studio Carnelutti, Studio Lacchini, Studio Persiani, Studio Polliotto, Studio Soprano, Studio Abbamonte, Studio Maiello, Studio Tiscini, UdE Studio Legale, LMS, Studio Barbieri e nello Studio Bastianini Carnelutti.

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Sanità

Sanità, Coronavirus, ULS: “Sicurezza, assunzioni e contributi economici ai Lavoratori nel prossimo decreto”

Ci aspettiamo che il prossimo decreto d’urgenza del Governo modifichi i precedenti e metta mano a temi fondamentali per un SSN attuale e futuro come maggiore sicurezza sul lavoroassunzioni stabili e riconoscimenti economici per i Lavoratori della Sanità– queste le richieste dal Direttivo Nazionale ULS-Unione Lavoratori Sanità. Condividiamo le parole del premier Conte sul dovere morale quando si tratta della sicurezza dei Lavoratori. Per questo crediamo che innalzare su tutto il territorio nazionale il livello di protezione degli operatori sanitari, al netto delle misure ad interim emanate dall’ OMS il 27 febbraio scorso, sia un atto prudenziale per salvaguardarli e permettere loro di contribuire in sicurezza a contrastare il contagio da Covid-19 e non diventare veicoli d’infezione negli Ospedali e nei Pronto Soccorso.

Si proceda all’immediato scorrimento delle graduatorie concorsuali in essere per immettere personale che ha diritto di prestare servizio nel SSN, eliminando il ricorso al lavoro autonomo e a tempo determinato senza garanzie per il futuro, presente nel Decreto Legge 9 marzo 2020 , n. 14. In questo momento – spiegano dal Sindacato ULS – arruolare medici, infermieri, oss con modalità di lavoro precario è inconcepibile ed è l’ennesimo smacco verso chi rischia la propria salute per proteggere quella del popolo italiano. Il piano straordinario di assunzioni precarie paventate dal Ministro Speranza al costo di 660 milioni di euro, nelle risorse messe a disposizione, è inferiore allo stanziamento di 900 milioni per il salvataggio governativo della Banca Popolare di Bari a dicembre 2019.

Il passato ha visto solo privatizzazioniprecariatotagli ragionieristici per favorire i padroni della sanità privata che fa profitto e comprime diritti, ora è il momento di cambiare rotta. Adesso non è più tempo di sacrificare il diritto alla Salute e la dignità dei Lavoratori. Centinaia di migliaia di operatori del SSN  – concludono dal Direttivo Nazionale ULS – vogliono rispetto e attendono che si dia il giusto riconoscimento in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro, di diritto ad un lavoro stabile e al doveroso impiego di risorse economiche per valorizzare professionisti, non odierni eroi, che anche in tempi di non emergenza hanno sempre preservato nel quotidiano un bene di tutti, presente nell’art. 32 della Costituzione.