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Cronaca

Somma, divieto di sosta per i lavori in corso

Lavori in corso a Somma per il rifacimento delle facciate, e attenzione : “i veicoli lasciati in sosta saranno coattivamente rimossi con spese a carico dei proprietari obbligati in solido.” Occhio alle multe per le auto in sosta nell’area, tanto per parlare chiaramente.

Si tratta di domani 18 giugno 2020, dalle ore 8 alle 18, come da ordinanza 74/2020.

Il divieto riguarda” entrambi i lati di via Roma dal civico 45″.

 

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Somma Lombardo

Somma, intervento sanitario in via Belcora

10,05 a Somma Lombardo, in via Belcora n.74, è stato richiesto l’intervento dei sanitari di AREU per un uomo di anni 30.10,05 a Somma Lombardo, in via Belcora n.74, è stato richiesto l’intervento dei sanitari di AREU per un uomo di anni 30.L’uomo è stato accompagnato in in ospedale alle ore 10,50

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Somma Lombardo

Somma, la vicenda Girasole finisce con la riconferma di Locurcio

Amministrazione in imbarazzo da tempo per le parole di Gerardo Locurcio, come anche avviene per l’opposizione che aveva chiesto le sue dimissioni senza ottenerle vista la mancanza di numeri a supporto.

Il caso era nato dalle parole sulla struttura del Girasole, parole a cui era stata data una lettura politica che forse, a mio modesto avviso non era il caso di dare.

«La sua finalità è fin troppo chiara», dice dalla sezione sommese di Forza Italia il segretario Andrea Vaccariello. «Siccome il Girasole ha per presidente un esponente del centrodestra (Daniele Consonni di Fratelli d’Italia, ndr) si deve attaccarlo. Invece la casa di riposo Bellini, che da poco ha cambiato gestione (il nuovo presidente è Giorgio Malacrida, ndr) passando a persone legate al sindaco Stefano Bellaria, va beatificata. E ciò, da parte nostra, senza voler giudicare nessuno, se non le intenzioni di Locurcio», dichiarazione ripresa da Malpensa24.

Dalla casa di Riposo le dichiarazioni «Abbiamo vissuto settimane drammatiche». da parte di  Daniele Consonni, presidente del Girasole, mentre dopo la visita di  Nas e Ats e commentano: «Siamo molto tranquilli, i controlli sono stati l’occasione per renderci conto di aver gestito l’emergenza sanitaria con cautela e con le giuste precauzioni

«Qui la situazione è delicata», aveva ammesso pure il sindaco, e ricordiamo tra le vittime Danilo Portoni.

Le parole di Locurcio nel video di Somma LombardoTV(19 maggio alle ore 16:17: alla fine di aprile le rsa avevano vissuto situazioni terribili….veniva da chiedersi cosa è successo all’interno??…… morte continua…cercare le fonti o l’oggetto?al 6 di aprile vengono fatti i tamponi perchè si è arrivato a questo? Ci sono stati morti, Consonni ha chiesto aiuto al sindaco e il sindaco ha portato i tamponi…bisognava muoversi alla fine di febbraio

Mi metto nei panni di chi aveva dei genitori, le ultime parole nella video-intervista, dimostrano aspetti di grande umanità,al di là delle considerazioni di tipo politico, e se c’è stato imbarazzo nella maggioranza che alla fine si è ricomposta nonostante la richiesta dell’opposizione: «non ha più volte ottemperato ai suoi compiti e si è reso protagonista di comportamenti incompatibili con il ruolo istituzionale super partes che deve, dovrebbe, rivestire nell’assemblea consiliare, e ha in diverse circostanze dimostrato assenza di neutralità nell’esercizio delle funzioni».

Pd e centro-sinistra spaccati e divisi dai centristi della maggioranza che non può fare a meno di Locurcio a pochi mesi dalle prossime elezioni.

 

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Sonia Manzetti, la notte non dormo penso a chi soffre

Busto Arsizio, 10 giugno 2020) – Un trasferimento temporaneo motivato dall’emergenza Covid-19. Sonia Manzetti, infermiera al Centro Psicosociale (Cps) di Somma Lombardo, ha lavorato dal 23 marzo fino alla fine di maggio nel reparto Covid 2 dell’Ospedale di Busto Arsizio. Ha quindi inviato al Sitra (Servizio infermieristico tecnico riabilitativo aziendale) una lettera in cui ripercorre la sua esperienza e le motivazioni che l’hanno originata. Dagli inizi di giugno ha fatto ritorno al Cps.

La missiva ha sollecitato una riflessione da parte del Direttore Sociosanitario ASST Valle Olona, dottor Marino Dell’Acqua:
“Ringrazio Sonia per la sua preziosissima testimonianza: nel percorrere la propria esperienza, ci ha insegnato quanto è di valore la professione di infermiera. Valore che sta nella grande capacità di saper apprendere le novità cliniche che cambiano continuamente, e che non ci devono mai trovare impreparati. Valore racchiuso nella grande competenza e nel fare ogni giorno (e in situazioni così diverse) quello che veramente serve al nostro malato, perché ogni nostro malato è diverso. Valore espresso nella grande volontà di essere e di esserci quando qualcuno ha bisogno, senza ripensamenti, senza esitazioni.
Questo è essere infermieri e noi siamo orgogliosi dei nostri infermieri che tutti i giorni dimostrano di sapere, di fare e soprattutto di essere.
Grazie Sonia e grazie a tutti gli infermieri”.

Qui sotto il testo integrale della lettera di Sonia Manzetti.

Memorie di un’infermiera. Anno 2020

Mi chiamo Sonia, ho 55 anni, abito a Gallarate e sono madre di due figli stupendi e nonna di una bimba meravigliosa, svolgo la professione di infermiera da 37 anni e ne sono orgogliosa.

Marzo 2020. L’umanità è colpita da un nemico invisibile e sconosciuto, un virus, inizialmente sottovalutato, che in poco tempo miete moltissime vittime, il suo nome è Coronavirus e causa una malattia detta SARS-COVID 19 che uccide in pochi giorni le persone fragili e soprattutto gli anziani.
La scelta. La notte non dormo, penso a chi soffre, a chi ha bisogno di aiuto, a chi non ce la fa più e a chi muore. Mi chiedo se posso fare qualcosa anch’io. Decido di entrare a far parte dell’esercito per combattere questa guerra, al fianco dei miei colleghi che già stanno operando sul fronte, nel mio piccolo devo e voglio aiutare chi soffre e chi fatica, chi crolla e si dispera, chi stringe i denti in mezzo a questo caos surreale.
Decido: nonostante la paura del contagio, la paura di non poter più vedere i miei cari, il dissenso di chi non mi può capire.
I miei familiari si preoccupano per me ma tutti rispettano la mia decisione e mi sostengono, sono più orgogliosa di loro che di me stessa.
Aderisco volontariamente al reclutamento del personale per lavorare presso un reparto COVID, la mia richiesta viene subito accolta.
Parto per il fronte, metto in stand-by il mio lavoro in psichiatria, saluto i miei cari colleghi con un po’ di magone, inizio una nuova esperienza, di lavoro e di vita, un viaggio nell’ignoto.
Cosa mi aspetto. Chi si arruola nell’esercito è consapevole che in caso di guerra sarà chiamato e dovrà combattere.
Ho scelto di fare l’infermiera, in caso di pandemia devo combattere contro il virus!
Il mio senso del dovere mi ha spinta, ma è stato il mio cuore a decidere.
Il mio posto è al fianco delle persone che soffrono, poter dare loro conforto e sostegno in questo immenso vuoto causato da un’invisibile nemico, un virus che costringe a vivere isolati, a stare lontani dai nostri cari, a non poter avere vicino un familiare nemmeno nel momento dell’agonia. Il mio posto è dove servono, oltre che le cure mediche e l’assistenza, una parola di conforto, un sorriso, una carezza.
Ė stata dura, durissima, ma alla fine è apparsa una luce all’orizzonte che ci guida a credere che ce la possiamo fare, dobbiamo farcela!
Sarò all’altezza del mio compito? Resisterò? Da 29 anni la mia professione mi ha portata a specializzarmi in una branca della Medicina lontana dalle pratiche infermieristiche svolte nei reparti ospedalieri, situazione stressante e poco tempo a disposizione per imparare ma tanta volontà di rimettersi in gioco. Ce l’ho fatta grazie ai miei nuovi e preziosi colleghi che con pazienza e competenza mi hanno aiutata e sostenuta. Ho potuto mettere in campo anche le mie competenze, maturate in 29 anni di lavoro accanto al paziente psichiatrico: la relazione empatica, l’ascolto attento, l’osservazione accurata e il confronto costruttivo con tutto il team.
La gratificazione più grande è arrivata da loro, i veri eroi di questa guerra, i pazienti.
Non dimenticherò mai il novantatreenne che cerca di accarezzarmi il viso celato da una maschera e una rigida visiera.
La signora affetta da un ritardo cognitivo, all’ingresso agitata, spaventata e incontenibile che mi prende un braccio con forza per accarezzarlo e sorridendo mi manda baci.
Il paziente grave e consapevole che dice:” Io non mollo grazie a voi”, pochi giorni dopo muore.
Il vecchietto sordo che mi urla:” sei la mia gioia!”.
Il paziente dimesso che uscendo dal reparto piangendo dichiara: “Mi mancate già!”.
Ne ho centinaia di questi esempi che mi hanno scaldato il cuore nella buia e fredda trincea sul fronte di questa brutta guerra.
Non dimenticherò mai gli sguardi dei malati, la paura nei loro occhi, la tristezza, ma anche la riconoscenza e l’affetto.
In questo percorso della mia vita ho affrontato la paura, ho vinto la fatica, ho spazzato via la tristezza, ho ascoltato le richieste di aiuto, udito urla di dolore ma anche sussurri di gioia e pianti commossi.
Ho dato tutto quello che ho potuto, tutti noi l’abbiamo fatto, ho ricevuto molto di più da tutti quelli che ho incontrato lungo questa strada tortuosa, dalle anime che sono volate via, da quelle che ce l’hanno fatta, da tutti gli operatori sanitari che hanno lavorato con me, dalle gentili signore addette alla pulizia del reparto alle operatrici dell’URP, dai generosi volontari della Protezione civile agli Alpini (chiedo perdono se ho dimenticato qualcuno).
Credo che tutti noi ci siamo sentiti una squadra, che si sia creato un legame che ci unirà per sempre e che terremo nello scrigno delle cose preziose questa esperienza
Alla fine del viaggio mi sento molto più ricca e contenta di me, ho fatto la scelta giusta.
Ringrazio tutti.

Sonia Manzetti

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Varese

Rientro a scuola Premazzi: “Ci stiamo lavorando da tempo e con grande concretezza”

L’impegno della Provincia di Varese per il rientro a scuola

Premazzi: “Ci stiamo lavorando da tempo e con grande concretezza”

           

“Il tavolo provinciale per affrontare il tema del rientro a scuola esiste già: siamo sul pezzo da più di un mese e abbiamo già coinvolto tutti gli interlocutori che possono essere utili a risolvere le problematiche degli istituti scolastici in vista della riapertura di settembre”: così il consigliere provinciale delegato all’Istruzione Mattia Premazzi risponde all’appello lanciato dal responsabile provinciale agli Enti locali della Lega, Emanuele Poretti, per la costituzione di un tavolo di coordinamento provinciale sulla ripresa scolastica.

Al tavolo, coordinato dalla Provincia, siedono infatti la prefettura, l’ufficio scolastico territoriale, Ferrovie Nord e  l’Agenzia del trasporto locale, i dirigenti scolastici: dopo una prima riunione in cui si è fatto il punto della situazione si è deciso di attivare dei sottotavoli territoriali.

Il primo, dedicato alle scuole della città di Varese, si è già riunito il 4 giugno, anche alla presenza del Comune di Varese. Giovedì 11 sarà la volta del tavolo dedicato agli istituti di Busto Arsizio, a cui parteciperanno anche il sindaco (e presidente della Provincia) Emanuele Antonelli e la consigliera provinciale delegata ai trasporti, la bustocca Paola Reguzzoni,

A seguire saranno convocate riunioni per le scuole di Saronno e Tradate, poi quelle degli ambiti di Gallarate e Somma Lombardo. Un’ultima riunione sarà dedicata agli istituti del Nord della provincia.

“Ben venga che la Lega si faccia portavoce delle necessità del mondo della scuola – afferma Premazzi -, ma non posso tacere che la Provincia ci sta lavorando con grande impegno già da settimane  e proprio nel senso auspicato da Poretti: il coinvolgimento delle aziende di trasporto  e della mia collega delegata ai Trasporti è fondamentale in un territorio in cui la mobilità sarà uno dei temi chiave per la ripartenza in sicurezza. Discorso analogo per i Comuni, individuati come interlocutori imprescindibili. Anche il prefetto, coinvolto personalmente da me, ha condiviso gli obiettivi del tavolo e ha partecipato con suoi rappresentanti. Se poi sarà necessaria un’ulteriore formalizzazione del tavolo, come richiesto dalla Lega, non ci sono problemi, vorrà dire che non si partirà da zero, ma da un buon livello di consapevolezza di ciò che dovremo fare nei prossimi mesi. Per me sarà comunque la conferma che siamo partiti con il piede giusto. Forse sarebbe bastato approfondire un po’ per accorgersi che la

Provincia sta facendo la sua parte e che ha già impostato il lavoro come si deve, andando a fondo dei problemi con grande concretezza”.

E c’è di più. Il tavolo coordinato dalla Provincia ha infatti anche l’ambizione di creare un modello che possa poi essere sottoposto agli enti superiori e condiviso dagli altri territori.

“Vogliamo essere proattivi. non possiamo aspettare che il Ministero emetta le linee guida, attese per il 31 luglio. A quell’epoca sarà già tardi per settembre, noi vogliamo anticipare i tempi:  il modello “Varese” sarà una sintesi di  tutte le indicazioni e le proposte di soluzione emerse durante le riunioni.  Lo presenteremo  in Regione, al Ministero per far capire quanto teniamo ai nostri studenti e a un ritorno per quanto possibile alla normalità, sempre con grande rispetto e attenzione alla sicurezza e alla salute di tutti» conclude Premazzi.

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Somma Lombardo

Somma, barriere salva utente in stazione

Somma, ogni tanto si vede qualche innovazione salutare: le barriere.

E’ capitato a Somma come in altre stazioni, che, nonostante la presenza del sottopassaggio, alcuni presi dalla fretta oppure disinteressati o perlomeno non prudenti, attraversassero tra i binari.

L’operazione è evidentemente, pericolosa per l’incolumità di chi attraversa, ma anche per gli altri viaggiatori. Nel caso di attraversamento il macchinista se fa in tempo frena e quest’azione può mettere in pericolo qualche utente in piedi. Nel caso peggiore l’investimento ha conseguenze sia per l’investito e si ripercuote per gli altri che devono attendere le autorità.

Una svista pericolosa per se e per gli altri, a cui si è ovviata con una barriera nel tratto più a rischio: spesa ulteriore tra le tante, che ricadrà su chi paga il biglietto.

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Somma Lombardo

Somma, denunciato a Gallarate per un coltello di 15 cm nello zaino

Nella giornata di sabato, alle ore 15.00 circa, un equipaggio della Volante ed un equipaggio della Polizia Locale, presso l’ex centro commerciale “IL FARE”, hanno proceduto al controllo di alcune persone ivi presenti.

Una delle persone controllate, un diciannovenne di Somma Lombardo, ha assunto da subito un atteggiamento di insofferenza, polemizzando sul motivo del controllo, considerandolo “ridicolo”.

L’atteggiamento del giovane ha fatto sorgere il sospetto negli operanti che in realtà stesse tentando in qualche modo di eludere il controllo, e pertanto hanno proceduto a perquisizione nei suoi confronti. L’atto ha confermato i sospetti degli Agenti: il giovane è risultato in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di cm. 15,5, con impugnatura in metallo, dallo stesso occultato all’interno della tasca dello zaino che aveva con sé. In merito al possesso del coltello il giovane ha affermato trattarsi di un regalo del nonno, che aveva dimenticato nello zaino.

Dimenticanza che è costata al giovane una denuncia per porto abusivo di oggetto atto ad offendere con contestuale sequestro del coltello

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Somma Lombardo

Somma, picchiato un ragazzo del marocco

In serata, verso le 21 un brutto episodio dovuto al degrado imperante nella nostra società, appesantito dal coronavirus che  ha portato altro pessimismo e crisi sulla situazione generale non rosea.

Nell’area mercato un ragazzo del marocco è stato male e ed è andato a lavarsi nella fontanella vicina: si è abbassato i pantaloni per lavarsi ma è stato aggredito da altri, a sua detta indiani. I bagni dell’area erano chiusi, presumo per questioni di sicurezza e per essere utilizzati solo durante il mercato.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e l’ambulanza della Croce Rossa per sedare animi e dare soccorso al ragazzo.

I Carabinieri ormai oltre alla repressione, fanno un po da assistenti sociali, tanto è grave la crisi economica che provoca questi episodi.

Il ragazzo è stato aggredito e la sua bicletta presa a calci, per fortuna sono arrivati i soccorsi e i Carabinieri hanno tutelato e cercato di calmare l’aggredito. I volontari della Croce Rossa, lo hanno aiutato a riprendersi.

Il ragazzo è della zona, lavorava a Malpensa ma da tempo è disoccupato e beve,  nell’abbandono e nel disinteresse generale.

La persona aggredita non ha un reddito, mangia alla Caritas, ma non fa del male a nessuno, vive alla giornata e si arrangia come può.   Andrebbe aiutato.

 

 

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Somma Lombardo

Somma, fila lunghissima alla discarica

Sono giorni particolari con tanti problemi grandi e piccoli per tutti, chi per la salute, chi per il lavoro perso oppure in bilico.

Nel frattempo ci sono le ordinarie faccende di casa, parliamo dei rifiuti per la discarica.

Chi non è riuscito a farsi portare via i rifiuti domestici ingombranti e vorrebbe conferirli alla discarica, ha due possibilità come ben evidenziato nel sito del comune:

raccolta rifiuti

Accesso libero: martedì, giovedi, sabato e domenica negli orari della foto (privati) oppure martedì per le imprese. Accesso su prenotazione: mercoledì, giovedì e venerdì (vedi foto per orari) Si prenota telefonando allo 0331 989054 dal lunedì al venerdì (9-13,15-18) Oppure via email: centroraccolta@comune.sommalombardo.va.it Si precisa nel sito comunale, di utilizzare solo una delle due modalità. La situazione è quella che è, si sono accumulati nel tempo tanti oggetti che, a causa del coronovarus, hanno comportato la chiusura della discarica ed ora bisogna smaltire con pazienza e rispettando le nuove procedure. A questo punto forse, viste le file di auto da diversi giorni, sarebbe opportuno chiamare e recarsi in discarica su appuntamento, oppure armarsi di tanta pazienza visto che si entra 3 alla volta per evitare assembramenti.

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Somma Lombardo

Somma, anziano caduto mentre era in bicicletta

Incidente a Somma Lombardo alle ore 15,28 in via Milano.

Un anziano di anni 78 è caduto con la bicicletta ed è stato soccorso dal personale di AREU, codice giallo.

Sul posto sono intervenuti i vigili urbani per ricostruire l’accaduto.