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Coronavirus, avvisati il 5 gennaio l’annuncio dell’OMS

“Il 10 gennaio – ha aggiunto – abbiamo pubblicato un pacchetto completo di linee guida per i paesi su come rilevare, testare e gestire potenziali casi e proteggere gli operatori sanitari. Lo stesso giorno, abbiamo convocato il nostro gruppo consultivo strategico e tecnico sui pericoli infettivi per esaminare la situazione. Abbiamo collaborato con i giornalisti sin dall’inizio, rispondendo alle richieste dei media 24 ore su 24. Abbiamo convocato il comitato di emergenza il 22 gennaio e ancora una settimana dopo, dopo che i primi casi di trasmissione da uomo a uomo erano stati segnalati fuori dalla Cina e dopo aver dichiarato emergenza di rilevanza internazionale. A febbraio un team internazionale di nostri esperti ha visitato le province colpite in Cina per saperne di più sul coronavirus e per trarre lezioni per il resto del mondo”.

 La cosa più grave è c’era stato un avviso ancora prima: fonte ADNKRONOS

Il 5 gennaio, l’Oms ha notificato ufficialmente a tutti gli Stati membri questo nuovo focolaio e pubblicato una notizia sull’epidemia sul nostro sito web”. A ricordarlo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)

Domanda ma Conte c’era? Come mai si è mosso solo il 31 gennaio la dichiarazione dello stato d’emergenza e poi altri giorni con istruzioni confuse e contraddittorie?

i dati oggi sono pazzeschi:

       
Tutto il mondo

1.475.976
317.372
86.979
Italia

139.422
26.491
17.669
Stati Uniti

425.107
23.063
14.262
Spagna

146.752
48.021
14.684
Germania

111.656
32.814
2.183

 Ricordiamo l’intervista al prof.Sinagra,https://www.varesepress.info/in-evidenza/denuncia-contro-conte-criseo-intervista-il-prof-avv-augusto-sinagra.html

 

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SOCIETA'

OMS: la pandemia avanza in tutto il mondo. Onu: ‘Fermate le guerre’

OMS: la pandemia avanza in tutto il mondo. Onu: ‘Fermate le guerre’. Il coronavirus mette a dura prova la sanità di paesi ricchi e pacifici figuriamoci quella di nazioni già devastate dalla guerra Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato quota 350 mila: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University, secondo cui le persone guarite sono ora 100.182. Per l’esattezza, i contagi hanno raggiunto le 350.536 unità. Finora i morti sono 15.328. Intanto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo punto stampa da Ginevra ha dichiarato che «la pandemia sta accelerando, ci sono voluti 67 giorni per arrivare ai primi centomila contagi, 11 giorni per 200 mila e 4 giorni per trecentomila». Il numero dei contagi da coronavirus negli Stati Uniti ha superato i 40 mila casi. Almeno 472 le vittime. È quanto emerge dagli ultimissimi dati delle autorità sanitarie federali e locali. Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, «risolvere questo problema richiede un coordinamento politico a livello mondiale»: «Mi rivolgo ai leader del G20 per chiedere di lavorare insieme a rafforzare la produzione, evitare il bando dell’export e assicurare la distribuzione dei materiali protettivi», ha dichiarato. A stretto giro di posta, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i presidenti di Francia e Cina, Emmanuel Macron e Xi Jinping, hanno effettivamente chiesto la convocazione di un G20 straordinario. Lo si apprende dall’Eliseo. Il vertice straordinario dovrebbe essere dedicato, secondo quanto si apprende dalla presidenza francese, agli aspetti sanitari ed economici della crisi del Coronavirus. «I due presidenti – ha fatto sapere l’Eliseo – si sono accordati sul fatto che la tenuta di questo vertice sia utile soprattutto sul piano sanitario, associando l’Oms per lavorare insieme sui trattamenti e il vaccino, e sul piano economico (stabilizzazione dell’economia mondiale con misure coordinate sul piano finanziario e monetario e sostegno agli stati più vulnerabili)». Anche la voce del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si leva in un appello senza precedenti: “La furia del coronavirus mostra la follia della guerra. Ecco perché oggi chiedo un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo”. La progressione coinvolge praticamente tutti i Paesi del pianeta e continua ad accelerare anche se i guariti sono oltre 100.000. E Guterres ammonisce: “È tempo di bloccare i conflitti armati e concentrarsi sulla vera lotta delle nostre vite. Alle parti in guerra dico: ritiratevi dalle ostilità”. Senza preavviso, il mondo si è scoperto vulnerabile al nemico invisibile e geneticamente nuovo ma capace di colpire con gli echi sinistri delle antiche epidemie. Un disastro che sembra non interessare miliziani, fazioni e brandelli di Stati in guerra tra loro, dall’Africa al Medio Oriente, dove sistemi sanitari già deboli sono piombati da decenni nel caos e i tamponi per stanare il coronavirus sono un lusso per ricchi. L’Oms invierà nel nord-ovest della Siria oltre 2.000 test per il Covid-19 nell’ambito degli sforzi dell’Onu di monitorare la situazione in una delle regioni più vulnerabili del Medio Oriente: i civili in emergenza umanitaria sono 4 milioni. In Libia i miliziani di Haftar e le truppe di al-Sarraj si lanciano accuse reciproche di violazioni di una finta tregua incuranti di tutto. I 40 casi in Afghanistan riportati dalla Johns Hopkins University sono assai poco verosimili, mentre il bilancio dell’intera Africa parla di poco più di 1.600 contagi e una cinquantina di morti. L’unico caso censito in Uganda o i 2 del Sudan e gli altri 2 del Niger rischiano di essere la rappresentazione beffarda di una tragedia di cui è impossibile conoscere i numeri reali.