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Coronavirus. Parte da Padova e non da Varese, il test sulla saliva

Se ne parla  pure in America, del test sulla saliva:  la Food and Drug Administration ha concesso l’approvazione di emergenza per la cura del coronavirus.

 “Siamo in grado di aumentare significativamente il numero di persone testate ogni giorno poiché l’auto-raccolta di saliva è più rapida e più scalabile rispetto alle raccolte di tamponi”, ha affermato  Andrew I. Brooks, PhD , Chief Operating Officer presso RUCDR Infinite Biologics.

 “Tutto questo combinato avrà un impatto enorme sui test nel New Jersey e negli Stati Uniti”, a dimostrazione del luogo di nascita della sperimentazione.

Secondo la FDA: ” il dosaggio TaqPath SARS-CoV-2 del Laboratorio di genomica clinica di Rutgers è inteso per il rilevamento qualitativo di acido nucleico da SARS-CoV-2 in tampone orofaringeo (gola), tampone rinofaringeo, tampone nasale anteriore, tampone nasale mid-turbinato di soggetti sospettati di COVID-19 dai loro medici.”

La possibilità e’ pero’ limitata solo ai pazienti affetti da coronavirus: “Collection of saliva specimens is limited to patients with symptoms of COVID-19 and should be performed in a healthcare setting under the supervision of a trained healthcare provider using the Spectrum Solutions LLC SDNA-1000 Saliva Collection Device. Negative results for SARSCoV-2 RNA from saliva should be confirmed by testing of an alternative specimen type if clinically indicated.”.

Altre conferme: 

“Ci è stata data una chiara direzione per produrne il maggior numero possibile”, ha detto alla rete di notizie Nicholas Melchiaorre, direttore del Clinical Genomics Lab di Rutgers.

La procedura indolore richiede ai residenti di sputare in una provetta, che viene quindi sigillata e contrassegnata con il loro nome e la data di nascita. Il campione viene quindi inviato al laboratorio di Rutgers o presso uno Spectrum Solutions e Accurate Diagnostic’s Lab a South Plainfield per l’analisi, ha detto la stazione. I risultati ritornano tra 24 e 48 ore. (https://nypost.com/2020/04/15/new-saliva-test-for-coronavirus-rolls-out-in-new-jersey/) del 15 aprile.

La stranezza e’ che però il test della saliva ,lo ha realizzato l’équipe del professor Crisanti, ordinario di Microbiologia: basta un tampone faringeo per rilevarlo, si parla di Padova, il 1 febbraio 2020.https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2020/02/02/news/coronavirus-l-universita-di-padova-mette-a-punto-test-per-scoprirlo-in-sole-tre-ore-1.38412556), anche ci sarebbero state richieste di info da Domenico Mantoan (dal novembre scorso è anche presidente dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, che ha chiesto lumi sul test per capire da dove arrivassero le direttive interne o internazionali ( magari per invidia???).

Sempre del 15 aprile in Spagna l’annuncio del test, utilizzando un sensore laser ultrasensibile.

Sviluppato originariamente per cercare infezioni batteriche o biomarcatori del cancro, il nuovo rilevatore a ultrasuoni utilizza la fotonica – tecnologia che manipola la luce – per rilevare le infezioni nei pazienti con una piccola quantità di virus.( https://healthcare-in-europe.com/en/news/new-saliva-test-to-instantly-detect-coronavirus-with-lasers.html#).

La coordinatrice del progetto, la professoressa Laura Lechuga, ha dichiarato: “Con migliaia di morti in tutto il mondo, abbiamo urgente bisogno di un nuovo kit di test rapido che sia accurato, altamente sensibile, non invasivo ed economico da produrre”. “Attualmente stiamo integrando tutta la strumentazione in una scatola portatile di 25x15x25 cm con un controllo tablet. Al momento, il nostro rilevatore è intuitivo, la preparazione è solo competenza tecnica richiesta e potrebbe essere ampiamente utilizzata da medici generici o infermieri per testare i pazienti “. “Il nostro nanosensore è in grado di rilevare i filamenti di RNA che identificheranno completamente il nuovo coronavirus.”