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Cronaca

Convivenze forzate,i reati al tempo del Coronavirus

Re Salomone, nel noto caso a lui sottoposto che vedeva due donne contendersi un infante, cerca di cogliere le intenzioni ed i bisogni reconditi delle due confliggenti, andando oltre le parole proferite e che possono tradursi in puro irrigidimento di posizione, da qui in poi una lunga serie di reati, si è evoluta, si è estinta, ne sono stati generati di nuovi in virtu’ del territorio, delle culture, fino ad arrivare alle pandemie: Covid 19 cosa accade?

Attraverso le parole del Giudice penale di Roma Valerio de Gioia, regaleremo ai nostri lettori uno scenario di reati ai tempi del Coronavirus:

Come hanno inciso le misure volte a contenere la diffusione del contagio del Coronavirus (Covid-19) sull’attività dei Tribunali?

Le attività sono sospese, fatta eccezione per i procedimenti urgenti e per i processi con detenuti: se questi ultimi o i loro difensori ne fanno richiesta, il processo viene comunque celebrato in videoconferenza. Un ringraziamento va agli avvocati che si trovano in questo periodo complicato a svolgere la fondamentale attività difensiva, al personale di cancelleria e ai tecnici che consentono i collegamenti dal Carcere oltre che alla Polizia Penitenziaria costantemente impegnata a far fronte alle problematiche che sorgono all’interno degli istituti penitenziari.

Cosa è cambiato nel panorama dei reati?

Le nuove regole che impongono la permanenza nelle proprie abitazioni hanno generato un tendenziale calo dei reati contro il patrimonio (furto e rapina); quanto alla spaccio di sostanze stupefacenti, invece, giunge notizia che l’attività prosegua con consegne a domicilio. In aumento, come ha fatto notare l’Avv. Piergiorgio Assumma, sono le falsità ideologiche commesse da privati nelle autocertificazioni che si devono compilare per poter uscire di casa nelle ipotesi tassativamente indicate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Quali reati sono in aumento?

È in atto una proliferazione dei reati che possono essere commessi comodamente da casa come quelli informatici, si pensi alle truffe on-line in cui si approfitta della maggiore permanenza su internet o sui social delle persone costrette a rimanere a casa in questa drammatica fase storia in cui vita virtuale sta avendo la meglio su quella reale.

Quali dati preoccupano di più?

L’aumento silente dei reati di violenza domestica o di genere, quali i maltrattamenti in famiglia; le convivenze forzate generano o alimentano tensioni familiari che sfociano in violenze psicologiche o fisiche che adesso è più difficile far emergere. Il consiglio è quello di non aver paura e di rivolgersi alle forze dell’Ordine o contattare il numero 1522 che, come da ultimo detto dal Dipartimento delle Pari Opportunità, è sempre attivo per accogliere le richieste di aiuto e assistenza da parte delle donne che subiscono violenza domestica: lo Stato e le istituzioni ci sono sempre anche in tempo di Coronavirus.

In questa realtà politica, scientifica, economica così incerta, l’unico raggio di sole in questa Italia,rimane ancora una volta la magistratura che, incessantemente garantisce i diritti dei consociati, pandemie incluse #iorestoacasa.