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Assistenti civici, Fsp Polizia: “Buffonata pericolosa”

Assistenti civici, Fsp Polizia: “Buffonata pericolosa, creerà rischi per la sicurezza e graverà pesantemente sul lavoro delle Forze dell’ordine”

 

“Troviamo questa iniziativa di ‘arruolare’ un esercito di assistenti civici un’iniziativa assolutamente pericolosa e incauta, nonché molto poco seria sul piano tecnico operativo. La definiamo senza timore una buffonata sul piano della sicurezza, che creerà rischi e che graverà, intralciandolo spesso, sul lavoro delle forze dell’ordine. La sicurezza è una cosa seria, e quando si azzardano provvedimenti in questa materia è indispensabile il confronto con i professionisti che fanno questo per lavoro”.  

E’ quanto afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, sulla scelta di utilizzare 60.000 volontari, cosiddetti assistenti civici, nei Comuni perché vigilino sul rispetto delle norme del distanziamento sociale nella fase 2 dell’emergenza coronavirus.

“Si tratta di persone totalmente sprovviste di qualsivoglia conoscenza in tema di controllo sul rispetto di norme – aggiunge Mazzetti –, che oltre tutto non hanno idea di come e quando intervenire su questioni così delicate in tema di sicurezza e non sanno come operare in pubblico. Già prevediamo liti, risse e Dio solo sa quali scontri fra controllori e controllati, per non parlare del fatto che si scateneranno centinaia di migliaia di chiamate alle Forze dell’ordine per i più disparati motivi. E’ totalmente ridicolo. La vigilanza sociale si applica solo sui propri familiari, congiunti e amici con cui si può interagire per raccomandare il rispetto delle regole. Gli interventi pubblici sono e restano di chi è preposto a svolgere questo lavoro, come già fanno egregiamente migliaia di donne e uomini in divisa. Se poi il Governo ritiene che gli operatori della sicurezza non siano abbastanza, allora ne assuma molti di più, come già sarebbe stato necessario fare anche prima dell’emergenza, come chiediamo da sempre, e come ora è indispensabile più che mai”.

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Covid 19, Fsp Polizia alla Casellati: “Non comprendiamo di cosa si lamenti

Covid 19, Fsp Polizia alla Casellati: “Non comprendiamo di cosa si lamenti. Dalla seconda carica dello Stato non giungano messaggi pubblici così negativi” “Senza voler entrare nel merito di una questione non eccezionalmente prioritaria in questo momento di emergenza nazionale, ci preme constatare con amarezza come la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, abbia consegnato all’opinione pubblica un messaggio che reputiamo negativo e, per così dire, ‘diseducativo’ per la cittadinanza. La Casellati lamenta un controllo a due senatrici? E perché mai. Andavano al Senato? Tornavano dal Senato? Il punto non è questo, ma che, controlli, o segnalazioni, o multe vengono fatti a tutti e secondo procedure ben precise. I poliziotti italiani fanno il loro dovere fino in fondo, con diligenza e professionalità, e sicuramente non provano alcun particolare senso di gratificazione personale se fermano per strada due senatrici piuttosto che due qualsiasi altri cittadini, e nulla cambia nel loro atteggiamento. Non si comprende davvero cosa la presidente del Senato abbia da lamentare nella vicenda di un normalissimo controllo. Se la Casellati vuole esprimere doglianze a Conte o al governo ha canali di interlocuzione istituzionale molto più appropriati dei mass media, così che le sue dichiarazioni non rappresentino una sottile allusione al fatto che compressione dei diritti costituzionali operata sugli altri non debba valere proprio per chi il popolo lo rappresenta. Gli appartenenti alle forze dell’ordine italiane stanno lavorando solo per il bene dei cittadini, e queste esternazioni pubbliche della seconda carica dello Stato a nostro avviso sono una caduta di stile che ha molto il sapore di un ‘lei non sa chi sono io’…”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo le dichiarazioni del presidente del Senato Elisabetta Casellati, a seguito della verifica effettuata su due senatrici che, mentre rientravano da Roma a Messina, sono state controllate agli imbarchi per la Sicilia.

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Istituzioni

“La Polizia di Stato è un Corpo unitario, e come tale deve essere gestito

Covid19, Fsp Polizia a Lamorgese: “Ministero si renda indipendente per la prevenzione nel rispetto dell’unitarietà del Corpo. Effettui i tamponi autonomamente”

 

“La Polizia di Stato è un Corpo unitario, e come tale deve essere gestito, anche in questo momento di emergenza. Il Ministero deve dotarsi di propri strumenti per la prevenzione e la tutela della salute dei propri operatori, senza aggravi per i mezzi a disposizione della popolazione, ma garantendo comunque al proprio personale, tutto, le contromisure necessarie per affrontare la pandemia. L’effettuazione dei tamponi ai poliziotti deve essere svolta dal ministero autonomamente, come le altre cautele connesse ad impedire la diffusione del Covid 19, la sanificazione degli uffici e dei mezzi della Polizia di Stato, e il reperimento dei sussidi necessari devono far capo a mezzi propri del ministero dell’Interno, che deve essere svincolato dalle sensibilità e dalle possibilità degli enti locali sul territorio. Il servizio svolto dagli operatori della Polizia di Stato è indispensabile, così come il fatto che essi lavorino in buona salute e potendo contare sulla tutela necessaria. Ci rivolgiamo al ministro Lamorgese, perché è un dovere imprescindibile del Ministero cui il Corpo fa capo di garantire il medesimo trattamento, al massimo della tutela possibile, per tutti quelli che ne fanno parte e che lavorano senza sosta per il bene della collettività”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, a proposito dell’emergenza Covid19.

Agli Organi di informazione con gentile richiesta di diffusione

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Coronavirus, Fsp Polizia: “Svuota carceri è resa a violenti

Vanifica il lavoro di forze dell’ordine e magistratura, grava ulteriormente sul sistema sicurezza”

 

“Consideriamo una resa ai violenti, che hanno attuato le rivolte nelle carceri in un momento già difficilissimo per il Paese, la decisione di concedere i domiciliari a chi ha pene ancora da scontare fino a 18 mesi. Anzitutto è gravemente lesivo della dignità e dei diritti delle vittime dei reati che sono stati commessi da chi usufruirà di questo assurdo vantaggio, e poi significa calpestare i sacrifici compiuti da Forze dell’ordine e magistratura per la legalità e la sicurezza. I poliziotti stanno svolgendo un lavoro titanico in questi giorni più che mai, sempre in prima linea, e uno Stato che si inginocchia così di fronte alle violenze e distruzioni di chi ha già sbagliato verso la società non corrisponde affatto al senso civico che stanno dimostrando i cittadini per bene di questo paese. La certezza della pena in Italia è uno spettro, è qualcosa che chiediamo in maniera accorata da sempre, è ciò che dà senso alla pretesa punitiva e alla funzione di prevenzione del diritto penale che è diritto pubblico, della collettività, dello Stato. E adesso questa ulteriore assurda decisione scava ancor di più la voragine che già esiste fra il bisogno di giustizia della gente e la realtà delle cose. Senza considerare che mandare ai domiciliari chissà quanti detenuti significherà aumentare considerevolmente il carico di lavoro di vigilanza e repressione da parte delle Forze dell’ordine che già stanno dando più di quel che potrebbero di fronte a questa emergenza. Non è concepibile che vengano premiati i delinquenti che hanno devastato le carceri, sequestrato agenti penitenziari, dato la stura a comportamenti illeciti da cui è dipesa la morte di tanti detenuti stessi. Questo svuota carceri, di fatto è una legittimazione delle proteste, delle rivolte, delle violenze. Non ha alcun collegamento oggettivo con il contenimento della diffusione del coronavirus, a meno di non pensare di riuscire a dimezzare la popolazione carceraria, follia che davvero non necessita di commento. Politica e istituzioni devono trovare le soluzioni adatte a problemi ed emergenze, non scaricare tutto sulle spalle del sistema sicurezza a danno dei cittadini onesti. Questa decisione per i modi e i tempi con cui viene assunta manda un messaggio che consideriamo gravemente dannoso”.   

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, a proposito del fatto che nel decreto varato in relazione all’emergenza coronavirus è prevista la concessione della detenzione domiciliare per i detenuti che hanno pene da scontare sino a 18 mesi.