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Microchip sottopelle( Biohax) già in uso a volontari, prova per il tracciamento digitale del Covid?

A cosa servono questi chip sottopelle di Biohax?

L’impianto NFC biocompatibile, consente un’interazione digitale  nella maggior parte degli atti quotidiani:  eliminando chiavi, gettoni fedeltà, denaro e carte di accesso

Si parla di Biohax e  le ferrovie svedesi, Epicenter Stockholm, TUI Nordics, Mindshare e altri che hanno adottato la loro tecnologia e personalizzato il loro ecosistema digitale per soddisfare le loro esigenze, viene spiegato nel sito ufficiale, a dimostrazione di quanto siano già avanti nell’attività.

Il vantaggio di tale tecnologia è la semplificazione della vita quotidiana perchè basta avvicinare la mano col microchip sottopelle per evitare telecomandi, carte di credito e tesserini vari per es. per timbrare gli accessi al posto di lavoro.

Comodità che si controlla con l’attivazione col cellulare e i dati dove finiscono?

Biohax dichiara nel suo sito: “Biohax is your digital identity physically controlled by you.” nel senso che chi decide di adottare il microchip detiene i diritti sui dati che sarebbero sicuri (blockchain, un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia) ed essendo di proprietà della persona, questa può deciderne l’uso ma anche la vendita.

Si tratta di dati “sensibili” non solo di dati bancari, ma anche di dati fisici e medici, questo è il punto delicato e preoccupante.

E l’Italia che c’entra direte?

Il  servizio è attivo in Svezia e negli Stati Uniti. I prossimi Paesi da “conquistare” oltre all’Italia, sono la Svizzera, la Polonia, il Regno Unito e la Germania secondo https://financecue.it/biohax-criptovalute-contactless-expo/17869/.

Eric Larsen, che guida Biohax Italia, è in attesa dell’approvazione delle autorità sanitarie e del Ministero della Salute. Prevede di poter impiantare i chip sottocutanei in circa 2.500 soggetti a Milano e Roma nei primi sei-otto mesi. ( euronews)

  

Nel video di Euronews si vedono alcune applicazioni pratiche: avvicinando il polso l’uomo ha l’accesso al computer, entra in casa senza digitare il codice dell’allarme, per entrare sui social, per condividere informazioni di lavoro immagazzinate.

L’impianto non è doloroso a detta della persona che ne parla nel video, come la puntura di un’ape:” portare con noi la nostra identità in modo semplice” aggiunge.

I microchip sono grandi come un chicco di riso e iniettati con una siringa.

In Italia Biohax sta facendo accordi con Vodafone e Pyapal, e qualcuno ha collegato l’iniziativa a Colao(ex Morgan Stanley e McKinsey) che lavorava guarda caso, proprio in Vodafone,  mentre ora organizza la fase2 per il Governo con Conte in pole position tanto che potrebbe sostituirlo.

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Cronaca

Altro che bollette ferme! Vodafone si fa beffe del momento e manda una fattura di ben 2 centesimi di euro

Altro che bollette ferme! Vodafone si fa beffe del momento e manda una fattura di ben 2 centesimi di euro Mentre si parla di blocco, sospensione, riduzione delle bollette per le varie utenze in un tam tam di notizie, quasi tutte false circa provvedimenti generalizzati in merito da parte del governo che purtroppo non risultano ancora emessi, le compagnie telefoniche non ci pensano neanche un po’ e continuano puntualmente ad inviare agli utenti le loro fatture. E, come sovente accade, neanche l’emergenza le trattiene dal far pervenire abnormità, che se non fosse per la tragedia che vive il Paese, dovrebbero far sorgere solo ilarità. L’ultima è quella che è capitata a Giuseppe Criseo, fondatore del noto giornale online varesepress, che in data di ieri 16 marzo e, quindi, in pieno periodo di “Emergenza Coronavirus” ha ricevuto una bolletta dell’importo di ben 0,02 euro, due centesimi per dirla a parole e ci ha tenuto a trasmettercela per far conoscere al pubblico cosa continua ad accadere nel Nostro Paese. E se viene da ridere, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è anche l’occasione per rivolgere un accorato appello a tutti i colossi delle telecomunicazioni, dell’energia e delle forniture idriche a mettere da parte temporaneamente la logica del profitto e, quindi, a ridurre le tariffe e a sospendere, in questo momento tanto assurdo, quanto catastrofico – in assenza di un provvedimento generale in tal senso – anche la riscossione delle fatture per tutto il territorio nazionale e non solo per i comuni ricadenti nella “Zona Rossa” ed individuati nel decreto legge n.9, del 2 marzo 2020. Perché ora, la “Zona Rossa” è l’Italia intera.

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