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Cronaca

ACCAM – La grande presa in giro

La cessione del terreno non è in linea con il mandato del consiglio comunale. Anzi stravolge
totalmente il senso della mozione passata nell’ultima assemblea, che prevede di allungare l’affitto
del terreno al 2027 con clausole precise: aumento del canone dal 2022 e stipula di una convenzione
che comprendesse garanzie di accantonamento di fondi per la bonifica e mitigazioni ambientali.
Ma con quale coraggio una società sull’orlo del fallimento, oltre agli anticipi di cassa, chiede a
Busto Arsizio, che si sta facendo promotore di un salvataggio al limite della corte dei conti, di
cedergli il terreno in cambio di quote che non valgono nulla senza ulteriori ingenti investimenti?
E con quale coraggio il sindaco Antonelli ha aperto a tale possibilità ben sapendo che gli affitti del
terreno sono l’unico utile che entrerà mai nelle casse del comune da questa società.
Qui si rischia un grosso danno economico per i cittadini di Busto Arsizio.
Peraltro mantenere la proprietà del terreno in capo al Comune sarebbe l’unica garanzia che la
società non passi in mano ai privati in caso di fallimento; ma forse è questo il vero intento: avere le
mani libere per poter vendere a privati la società, del resto questo era uno degli scenari possibili
elencati nella lettera del presidente Bellora ai comuni.
E La lega ci deve spiegare come può accettare un tale stravolgimento della mozione che ha
caldeggiato in consiglio comunale, dov’è l’interesse pubblico? Qui stiamo parlando di perdita
economica secca per i cittadini di Busto! Basta fare due conti: con l’affitto ad oggi entrano nelle
casse del comune 350.000 euro all’anno (che e la mozione chiedeva di aumentare dal 2022); con la
vendita entreranno nelle casse solo quote che dopo l’incendio valgono ancora meno. In più saranno
necessari investimenti per mantenere in vita l’inceneritore fino al 2027 pari almeno 10mln (erano 8
senza l’incendio) e investimenti aggiuntivi per riconvertire l’impianto (in cosa poi non ci è dato
saperlo perché “di impiantistica si discuterà più avanti” ci è stato detto).
Il Sindaco non ha dato seguito alla volontà del consiglio comunale in assemblea dei Soci, favorendo
solo gli interessi di Accam a discapito di Busto Arsizio e di ciò dovrà rendere conto all’assemblea
comunale.
Alla luce dei fatti riteniamo di aver fatto bene a votare contro la mozione della maggioranza e
rimaniamo dell’idea che una chiusura controllata costerebbe meno ai cittadini di Busto Arsizio e
soprattutto sarebbe fondamentale dal punto di vista della salute (tema di cui non parla mai nessuno).
Se gli altri consiglieri facessero due conti, anziché farsi trascinare dalle belle parole, capirebbero
che continuare a versare soldi in Accam, senza nessuna garanzia, favorisce solo un futuro
compratore.
Noi non siamo disposti a svendere la salute dei cittadini per un interesse privato, gli altri consiglieri
si facciano un esame di coscienza.
Busto Arsizio, 29-02-2020

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