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Riparte il calcio: cosa dobbiamo aspettarci dalla “nuova” Serie A?

Grandi notizie per gli appassionati di calcio. Dopo tre mesi di stop riparte la Serie A con un tour de force che prevede undici giornate in poco più di un mese. Una maratona che decreterà i verdetti più importanti con le lotte Scudetto, Champions League, Europa League e salvezza tutte ancora apertissime. Ma come ripartono le squadre? E quali sono le favorite? Proviamo a scoprirlo.

A dividersi i favori dei pronostici di operatori come Oddschecker per la vittoria dello Scudetto saranno ancora Juventus, Lazio e Inter, squadre che occupavano la vetta della classifica prima dello stop. Al momento in testa ci sono i bianconeri di Maurizio Sarri a quota 66 punti con i biancocelesti a 62 e l’Inter a 57. La caccia al nono titolo consecutivo per la Vecchia Signora, però, non sarà semplice: in calendario ci sono Torino, Milan, Atalanta e lo scontro diretto con Immobile e soci. In più la Juventus vista in Coppa Italia non sembra la schiacciasassi delle ultime stagioni. Ronaldo e compagni dovranno lottare fino all’ultimo minuto anche se il 2 a 0 rifilato al Bologna alla ripartenza è stato una importante boccata d’ossigeno. E mentre la Lazio viaggia sulle ali dell’entusiasmo e senza nulla da perdere, sarà difficilissima la rincorsa dell’Inter di Conte che dovrà occuparsi di colmare il gap e sperare in un passo falso di chi sta davanti. Il programma degli impegni è forse il più abbordabile tra le tre contendenti ma il distacco sembra non autorizzare grandi sogni di gloria.

Infuocata anche la battaglia per il quarto posto che vale l’accesso diretto alla Champions League e per le due piazze che qualificano all’Europa League. Per la prima la lotta sembra ristretta ad Atalanta e Roma, rispettivamente quarta e quinta, ma Napoli, Verona e Milan non hanno ancora abbandonato i sogni di gloria. Soprattutto i partenopei che sono pronti ad affrontare il resto della stagione sulle ali dell’entusiasmo per la Coppa Italia appena conquistata. Tra queste cinque squadre tre giocheranno le coppe nella prossima stagione e due ne saranno escluse. Al momento quelle che sembrano avere meno chance sembrano proprio gli scaligeri e i rossoneri, appena eliminati dalla Coppa Italia e alle prese con un caos societario potenzialmente destabilizzante. Non facile anche la situazione dei giallorossi. Svanita la cessione del club, l’ambiente è stato scosso dalle proteste dei tifosi per le sospensione del ds Petrachi e le ripercussioni sulla squadra sono ancora tutte da scoprire.

Nelle undici giornate che mancano da qui a fine campionato si lotterà anche per la salvezza. E se al momento il Brescia (ultimo con 16 punti) e la Spal (19esima a quota 18) sembrano avere poche possibilità, è battaglia aperta per evitare il terzo slot retrocessione. Ci sono infatti ben 5 squadre racchiuse in soli tre punti: il Lecce e il Genoa a quota 25, la Sampdoria a 26 e Torino e Udinese a 28. Il calendario più difficile è proprio quello dei bianconeri che oltre ad affrontare gli scontri diretti contro granata e blucerchiati dovranno vedersela con Atalanta, Roma, Lazio e Napoli: tutte squadre in piena lotta per i rispettivi obiettivi e che difficilmente vorranno lasciare punti per strada.

Situazione non facile anche per il Toro del Gallo Belotti che nel prossimo mese affronterà il derby con la Juventus e gli scontri con le altre capoliste Lazio e Inter. Il tutto alternato che le sfide dirette con Genoa e Udinese.

Genoa e Sampdoria sono al momento separate da un punto e potrebbero trovare nel derby della lanterna il punto di svolta delle rispettive stagioni. Tra le due sono i rossoblu ad avere il percorso più semplice con le gare con Inter, Juventus e Napoli come unici impegni all’apparenza fuori portata. Per i ragazzi di Ranieri sarà molto più complicato: ci sono da affrontare Roma, Atalanta, Juve e Milan.

Guarderà con ottimismo al finale di stagione il neopromosso Lecce di Fabio Liverani. I giallorossi giocano un buon calcio e da qui ad agosto dovranno vedersela soltanto contro Lazio e Juventus tra le big. La chance di permanenza in Serie A passeranno invece dagli scontri diretti con le genovesi e con l’Udinese.

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Il mitico campione di motociclismo Carlo Ubbiali è morto

Con Valentino Rossi e Giacomo Agostini è tra i piloti più vincenti delle due ruote a motore: 9 titoli mondiali (6 nella 125 e 3 nella 250) e 8 titoli italiani, vincendo 39 corse iridate su 74 disputate

 

 

Carlo Ubbiali che era ricoverato a Bergamo dai primi di maggio per problemi respiratori è morto a 90 anni  nella sua Bergamo dove era nato il 22 settembre 1929.  

Lo chiamavano “La volpe” perché studiava con molta astuzia gli avversari prima di sferrare l’attacco finale o anche “il cinesino” a causa della sua bassa statura e gli occhi leggermente a mandorla.

Ubbiali, negli anni cinquanta, dominò la scena motociclistica aggiudicandosi otto titoli italiani e nove titoli mondiali (6 nella 125 e 3 nella 250) e di questi ultimi ben otto in sella alla mitica MV Augusta prodotta nella fabbrica di Verghera dove aveva cominciato a lavorare come meccanico.

Il nostro mitico campione ha corso 74 gare ufficiali vincendone 39 conquistando 68 podi e mettendo a segno 34 giri veloci, duellando con un altro grande campione come Tarquinio Provini con il quale riproponeva nel mondo delle ruote a motore la sfida tra Fausto Coppi e Gino Bartali che infiammava il mondo del ciclismo.

Poco tempo fa, il 16 dicembre, il CONI gli aveva assegnato il ‘Collare d’oro’ al merito sportivo.

Di lui l’altro mitico portabandiera della casa motociclistica di Verghera, Giacomo Agostini dice “Ho un grande ricordo di Ubbiali, avevo 10 anni quando vinceva tutto e sognavo di diventare come lui un giorno. E’ stato per me un esempio, un incentivo e una fonte d’ispirazione”.

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4,5 milioni di euro per le Associazioni Sportive.

Oggi 1 giugno la Regione Piemonte ha approvato la delibera che stanzia 4,5 milioni di euro alle Associazioni Sportive.

Per accedere ai bandi è necessario essere affiliati CONI o Cip e sono ammesse spese per le utenze, per i canoni di affitto e per il personale.

Il contributo massimo per ogni Associazione non potrà superare i 4000 euro e la domanda da presentare in Regione sarà presto disponibile online.

L’Assessore Regionale allo Sport Fabrizio Ricca ha dichiarato : ” Questo passaggio è fondamentale per far partire i bandi che daranno respiro alle nostre Associazioni Sportive. A Giugno sarà possibile compilare i bandi per accedere ai fondi. Dobbiamo fare in modo che chi lavora sul territorio possa sopravvivere a questa grave crisi e ritornare alla normalità “.

Franco Simonetti

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Calcio, non esistono alternative alla quarantena

CTS: QUARANTENA PRECAUZIONALE È SEMPRE DI DUE SETTIMANE. ANCHE NEL MONDO DEL CALCIO

 

È comparsa sulla stampa nazionale, sostenuta da alcuni noti rappresentanti del mondo del calcio, la notizia che il CTS – Comitato Tecnico Scientifico avrebbe concordato con le autorità sportive, prime tra tutte la FIGC e la Lega Calcio, non solo le procedure e i protocolli per la riapertura del campionato, ma anche la riduzione del possibile periodo quarantenale a cui sottoporre calciatori e personale della squadra risultati positivi al test diagnostico per la presenza del virus SARS-CoV-2 o i loro contatti più stretti, ipotizzando una sola settimana di quarantena precauzionale, anziché due settimane universalmente riconosciute.

Dal punto di vista sanitario, il CTS ribadisce con forza che non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa di tali attività, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dell’evidenza scientifica che tali norme hanno contribuito a generare.

Ipotizzare un trattamento particolare, in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio, così come per altri sport di squadra che implichino contatto fisico prolungato, è fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell’attendibilità e nel rigore etico e scientifico con cui il CTS ha affrontato e continua ad affrontare i complessi problemi tecnici legati alle riaperture progressive del Paese, nel contesto del processo di rafforzamento dei settori territoriale e ospedaliero del Sistema sanitario nazionale e degli indicatori di monitoraggio stabiliti dal Ministero della Salute di concerto con le Amministrazioni regionali.

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Coronavirus: anche i calciatori devono rispettare le stesse regole degli altri sportivi

Il Comitato Tecnico Scientifico precisa con fermezza che non esistono alternative a quanto già stabilito. Le settimane di quarantena precauzionale universalmente riconosciute sono due e non una come alcuni noti rappresentanti del mondo del calcio hanno sostenuto.

Non sono vere le notizie apparse sulla stampa e sostenute da noti protagonisti del mondo del pallone (o nel pallone) secondo cui il Comitato Tecnico Scientifico avrebbe concordato con le autorità sportive, prime tra tutte la FIGC e la Lega Calcio le i protocolli per la riapertura del campionato e anche la riduzione del possibile periodo di quarantena a cui sottoporre calciatori e personale della squadra risultati positivi al test diagnostico per la presenza del virus SARS-CoV-2 o i loro contatti più stretti, ipotizzando una sola settimana di quarantena precauzionale, anziché le due settimane universalmente riconosciute.

“Dal punto di vista sanitario, il CTS ribadisce con forza che non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa di tali attività, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dell’evidenza scientifica che tali norme hanno contribuito a generare” sostiene il CTS in un comunicato stampa

“Ipotizzare un trattamento particolare, in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio, così come per altri sport di squadra che implichino contatto fisico prolungato, è fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell’attendibilità e nel rigore etico e scientifico con cui il CTS ha affrontato e continua ad affrontare i complessi problemi tecnici legati alle riaperture progressive del Paese, nel contesto del processo di rafforzamento dei settori territoriale e ospedaliero del Sistema sanitario nazionale e degli indicatori di monitoraggio stabiliti dal Ministero della Salute di concerto con le Amministrazioni regionali” conclude il comunicato.

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ADUC, diverse le palestre o simili che hanno deciso di riaprire

Qui il comunicato online: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+palestre+che+riaprono+rimborsi_31225.php
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Coronavirus e palestre che riaprono. Rimborsi, riduzioni e disdette per servizi inferiori e/o diversi

Firenze, 24 maggio 2020. Alla data del 25 maggio sono diverse le palestre o simili che hanno deciso di riaprire, anche quelle legate a grandi catene molto presenti sul territorio nazionale.
Le norme da rispettare per la riapertura sono stringenti e tutti i gestori di questi servizi si stanno attrezzando. Norme che, nella totalità dei casi, comportano la restrizione di diversi servizi fino all’annullamento di alcuni, orari di accesso e di permanenza limitati ad alcune fasce orarie e/o cadenza settimanale. Non potrebbe essere altrimenti visto che le strutture non sono state concepite per situazioni del genere.
Questo comporta sostanzialmente la modifica dei contratti che erano stati stabiliti coi singoli frequentatori. Modifica contrattuale a cui i sottoscrittori non devono sottostare se non per loro libera scelta. Purtroppo diversi gestori di palestre cercano di imporre le modifiche dando per scontato che siano parte del contratto. Ma non è così.

Premesso che il periodo in cui la palestra è stata chiusa deve essere integralmente rimborsato
Ecco i consigli su come fare

A – parlare con il gestore della palestra per fargli presente la propria indisponibilità ad accettare le modifiche imposte e quindi, a propria scelta:
1 – proporre una riduzione del prezzo stabilito (chiedendo – se non lo si è già fatto e ottenuto – anche il rimborso del periodo non utilizzato in cui la palestra è stata chiusa);
2 – far presente di non essere più interessati al loro servizio e chiedendo il rimborso di quanto già pagato (se si è pagato in anticipo) o l’annullamento delle successive rate (chiedendo – se non lo si è già fatto e ottenuto – anche il rimborso del periodo non utilizzato in cui la palestra è stata chiusa).

B – qualora il gestore non mostrasse disponibilità:
1 – inviare una raccomandata A/R o PEC di messa in mora (*) intimando la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1463 del codice civile;
2 – se entro 10 giorni non si ha alcuna risposta o si ha risposta negativa, occorrerà rivolgersi al giudice di pace (**);
2a – se i pagamenti sono stati fatti con l’intermediazione di una finanziaria si potrà chiedere la risoluzione del contratto di credito al consumo alla stessa finanziaria (sempre per raccomandata a/r o PEC *), intimando la risoluzione del contratto di finanziamento ai sensi dell’art. 125 quinques del Testo Unico Bancario e il rimborso delle rate pagate per servizi di cui non si è potuto usufruire. In mancanza di risposta o di risposta negativa, ci si potrà rivolgere all’Arbitro Bancario Finanziario (***).

Per casi specifici o particolarmente articolati Aduc ha un servizio di consulenza/assistenza online, per telefono o presso le proprie sedi: https://sosonline.aduc.it/info/consulenza.php

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Sport, difficoltà nella sanificazione, lettera del Sindacato Gestori SIGIS

Mi chiamo Maurizio Castagna e vi scrivo in qualità di responsabile della Divisione Sport della nostra Società e come segretario del Sindacato Italiano Gestori Impianti Sportivi (pubblici e privati per info: www.sindacatosigis.it) fortemente voluto dal nostro presidente e che rappresenta, al momento, 300 strutture delle diverse specialità in tutta la Penisola. In tale veste ho avuto modo di confrontarmi con le Autorità che, al momento, stanno decidendo del destino delle Imprese e di tutti i lavoratori del settore, dal Calcio professionistico all’attività motoria di base, fino a quella inclusiva delle categorie fragili (anziani, bambini, disabili). Voglio dirvi che ci troviamo difronte a difficoltà quasi insuperabili. Nonostante questo e l’incertezza nelle comunicazioni dal vertice alla base, sia come rappresentanza sindacale che come Sport Management stiamo compiendo gli sforzi necessari perché il settore dello sport agonistico e delle attività motorie e rieducative sia aperto alla fruibilità di atleti e utenza. Vi assicuro che nessuno sforzo ci fermerà in questa contingenza disgraziata. Benchè sia gli Enti che lo stesso governo, al momento, pare ci abbiano abbandonato. Le perdite economiche sono state gravissime, lo saranno ancor di più nell’affrontare i costi con le disposizioni di legge che prevedibilmente saranno emanate. Non per questo tanti imprenditori rinunceranno facilmente a proseguire nel tentativo disperato di aprire, anche se molti hanno già alzato bandiera bianca. Noi, come Sport Management, siamo tra quelli che continueranno a lottare fin in fondo, fin dove sarà necessario farlo.

Spero sappiate che, finchè il Ministro dello Sport, su validazione delle proposte da parte dell’ ISS e del Ministero della Salute, non elaborerà un documento a noi dedicato, non possiamo procedere con le necessarie opere di sanificazione. Quelle redatte per gli agonisti sono certamente meno vincolanti e più blande di quelle che si prospettano per la riapertura degli impianti al pubblico, dalla palestra sportiva al campo di calcetto alle nostre piscine.  Potrebbe darsi che non vi interessi, ma credo che un pubblico informato sia molto più garantito nell’interlocuzione coi gestori e nella disposizione alla collaborazione con tutti gli operatori di settore. Quindi, con insoddisfazione, vi comunichiamo che, finora, non sono stati garantiti i mutui erogabili dalle banche, da quelle private al Credito Sportivo. Non abbiamo avuto nessuno sconto sull’erogazione in favore dei Comuni del canone di locazione, nemmeno per i mesi di chiusura. Non c’è stata nessuna dilazione nel pagamento delle bollette per le utenze. Non esistono, ve lo scriviamo con cognizione di causa, e ad onta di roboanti dichiarazioni pubbliche, erogazioni a “fondo perduto”: ribadiamo, non esistono! Ogni prestito sarà concesso, posto si riesca ad avere, a debito. Questo è giusto lo sappiate, ma è anche giusto che teniate presente che non ci arrendiamo e faremo il possibile a anche di più per aprire al più presto gli impianti di nostra gestione.

Sappiamo che le gare, regionali e nazionali sono tutte posticipate a fine anno o, addirittura, al 2021. Quindi se il DPCM che ci riguarda uscirà entro il 18 maggio, siamo certi che potremo considerare di riaprire per la metà di giugno o anche prima. Assolvendo in toto a un complicatissimo sistema di sanificazione e gestione dei percorsi nelle nostre piscine, le Strutture più complesse tra quelle sportive. In assenza o meno di contributi da parte degli Enti concedenti. Non vogliamo che gli impianti cadano in mani sbagliate, oggi più che mai la vigilanza sulla corretta amministrazione è d’obbligo. A tal proposito vi chiediamo di farvi parte attiva con le Amministrazioni Comunali perché sia valutata l’importanza della attività sportiva, agonistica e motoria. Atleti, state crescendo e vi siete trovati in un momento difficile e straordinario della vita pubblica, cominciate a farvi parte attiva di un movimento di pensiero che possa andare oltre la vostra qualità sportiva. Sappiate che appena possibile continueremo a garantirvi la possibilità di nuotare, di gareggiare nel Synchro, di giocare a pallanuoto, di fare Triathlon. Chiedo ai tecnici e ai genitori di avere ancora un po’ di pazienza, visto che molti di voi soffrono degli stessi problemi di tutti, la mancanza di lavoro e la disperazione sociale.

Ci vedremo presto nei nostri impianti
Cordiali saluti
Maurizio Castagna
Resp. Divisione Sport SM

 

A questa lettera è seguita un’ulteriore precisazione:

Sport Management, come già comunicato in precedenza, vuole sottolineare ancora una volta che la riapertura dei suoi impianti in tutta Italia resta strettamente correlata alle disponibilità delle Amministrazioni Comunali a supportare l’azienda in questa delicata fase 2. Attualmente, infatti, i costi di sanificazione degli impianti (a carico del gestore) uniti all’inevitabile diminuzione degli afflussi, dovuta agli ingressi contingentati a causa delle disposizioni di natura sanitaria nell’ottica del contenimento della diffusione del virus Covid-19, non consentirebbero un piano economico sostenibile per l’azienda. 

Per questo Sport Management sta lavorando per concordare, nei Comuni dove opera, un nuovo piano economico relativo alla gestione degli impianti. L’obiettivo del gruppo resta comunque quello di poter riaprire la parte estiva di alcune strutture a partire dalla metà di giugno, sempre che le Amministrazioni Comunali si rendano disponibili alla collaborazione e al supporto nei confronti dell’azienda, in questa situazione così delicata.

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Lombardia, Rolfi: consentita la pesca sportiva

PRATICA CONSENTITA INDIVIDUALMENTE NEL RISPETTO NORME SICUREZZA

FABIO ROLFI

 “Dal 4 maggio la pesca sportiva potra’
essere tranquillamente svolta in Lombardia, nel pieno rispetto
delle norme di sicurezza e delle limitazioni espresse nel Dpcm.
Dovranno dunque essere garantite le distanze minime di sicurezza
e si dovranno evitare assembramenti”.

Lo rende noto l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e
Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi.

“Si tratta di una attivita’ sportiva a tutti gli effetti – spiega
Rolfi – e di conseguenza potra’ essere praticata come previsto
dal decreto. Saranno ovviamente vietate le competizioni”.

“L’attivita’ sportiva individuale e’ consentita dal 4 maggio in
base al DPCM del 26 aprile. Poiche’ non vi sono discipline
escluse, rientrera’ anche la pesca sportiva” conclude
l’assessore. 

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Varese, la Società Ciclistica A. Binda saluta e ringrazia il prefetto Ricci

La Società Ciclistica Alfredo Binda e il suo Presidente Renzo Oldani hanno salutato con affetto, stima e riconoscenza il Prefetto Enrico Ricci, oggi Prefetto della città di Bergamo.

“Un ringraziamento da parte nostra – hanno dichiarato Oldani ed il suo staff – per il grande supporto fornito in questi anni nell’organizzazione delle nostre gare ciclistiche. Una persona speciale che con la sua grande professionalità ha contribuito fare squadra tra le Istituzioni e le Forze dell’Ordine per ottenere i massimi risultati in termini di sicurezza e, di conseguenza, per la valorizzazione del nostro territorio in tutto il mondo”.

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I collaboratori sportivi potranno avere accesso al bonus di 600 euro?

ROMA,  2 APRILE 2020 – Negli ultimi giorni il Sigis – il Sindacato Italiano Gestori Impianti Sportivi – ha messo a fuoco varie tematiche ed eventuali strade per far fronte all’attuale situazione che sta inevitabilmente mettendo in difficoltà tutte quelle realtà che guidano strutture sportive. Secondo il Sigis, uno degli aspetti primari da approfondire con le autorità sarebbe quello di capire in che modo i collaboratori sportivi potranno avere accesso al bonus di 600 euro e l’equità della distribuzione visto che ci sono figure che percepiscono rispettivamente di più e di meno rispetto alla cifra stanziata dal governo. A tal proposito il sindacato chiederà ufficialmente lumi a Sport e Salute (la società che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia).
 
Il Sigis si rende inoltre disponibile a portare avanti un dialogo con gli istituti di credito per capire come sarà possibile, per i gestori d’impianti sportivi, accedere a mutui agevolati con scadenza almeno decennale e lo stesso sindacato si rende già ora disponibile per dare suggerimenti ai suoi iscritti per l’accensione di tali mutui, in modo particolare all’Istituto di Credito Sportivo. Sarebbe inoltre necessario permettere la sottoscrizione di detti mutui operando digitalmente, vista la difficoltà di spostamento anche dei legali rappresentati delle associazioni iscritte al Sigis. Il sindacato richiede inoltre, agli istituti di credito, la possibilità di accedere a prestiti agevolati ad hoc per l’acquisto di attrezzature informatiche per permettere lo smart working e tali istanze saranno poste come prioritarie agli istituti di credito e allo stesso Credito Sportivo.
 
RIMBORSI UTENTI il sindacato porrà alle varie associazioni di consumatori il quesito di come sarà possibile soddisfare gli utenti che hanno stipulato abbonamenti, acquisto corsi ecc. e le modalità per il recupero degli stessi alla riapertura degli impianti sportivi.
 
CREDITO D’IMPOSTA PER I PROPRIETARI PRIVATI DI IMPIANTI (Dati in concessione a società o associazioni sportive): tale intervento è auspicabile in quanto molte associazioni sportive e società sportive sono in concessione con impianti privati. Nell’impossibilità di ottemperare agli accordi economici si richiede che i proprietari privati possano recuperare il mancato pagamento, vedi affitti, attraverso il credito imposta.
  
RIMBORSI ATLETI I gestori, che oltre alla gestione stessa di impianti sportivi, operano quali primattori nella promozione delle attività sportive agonistiche, dovranno stabilire un univoco comportamento per il rimborso spese degli atleti di tutte le società e associazioni sportive che, attraverso la gestione d’impianti sportivi, sono l’asse portate dello sport italiano sia a livello di base, sia a livello di vertice.
 
PROTOCOLLO CONCORDATO PER SANIFICAZIONE AMBIENTI nei prossimi giorni sarà effettuato un sondaggio fra tutti gli aderenti al sindacato, per la stesura di un protocollo, concordato con il ministero della sanità, per l’auspicata apertura di impianti estivi (piscine e palestre) per la stagione estiva. Il Sigis si è inoltre attivato in questi giorni per contattare primarie aziende che operano nel settore degli impianti d’aerazione oltre a guardare con interesse agli sviluppi dei sistemi di riconoscimento facciale e misurazione automatica della temperatura corporea. Il Sindacato sta inoltre sviluppando un’intesa con azienda di prodotti chimici per approntare un protocollo per sistemi automatici di disinfezione e lavaggio spogliatoi. Inoltre Sigis ha stimolato le aziende leader nella costruzione di macchinari per il fitness e le palestre in generale a presentare idee e soluzioni per la sanificazione delle attrezzature.
 
RICHIESTA INPS ROMA facilitare l’accreditamento al fondo di integrazione salariale (FIS) che, come viene segnalato da molto società, attraverso i loro consulenti del lavoro, trovano difficoltà all’accreditamento dei propri dipendenti definendo la procedura farraginosa e troppo complessa.
 
N.B. passato questo periodo di emergenza la sede legale di Roma funzionerà con una segreteria che attraverso i propri consulenti (legali, commerciali, progettisti, impiantisti, aziende di fornitura, ecc.) sarà a disposizione di tutti gli aderenti al sindacato