Categorie
Curiosità

Simone Modica. viaggio nella via della seta

Il nostro Viaggio nello Yunnan attraversa le strade millenarie sulle quali si sono sviluppati i primi agglomerati commerciali della Cina. Percorriamo l’antica via della seta e ci ritroviamo a passeggiare tra le botteghe artigiane di Dali. Oggi come allora i prodotti locali reggono l’economia della città. La storia, la globalizzazione e il progresso tecnologico non sembrano avere cambiato le abitudini di vita, la cultura e le tradizioni.

 

Dali è l’antica capitale del regno Nanzhao e l’antica capitale dello Yunnan. Si estende sopra un altopiano a circa 2000 metri di quota, circondata dal lago Erhai e dalla catena montuosa dello Changshan. L’altitudine non influenza il clima che rimane mite per tutto l’anno favorendo lo sviluppo agricolo della zona. Il cuore autentico si sviluppa sulle strade della città vecchia, uno dei pochi centri storici della Cina che è racchiuso all’interno di una cinta muraria. Qui vivono molte famiglie e spesso le case si trasformano in vere e proprie botteghe artigiane. L’economia si basa sui prodotti locali e sul turismo interno ed è piuttosto raro incontrare visitatori europei o americani.

Via della SetaPer accedere all’interno delle case e conoscere da vicino le loro tradizioni è molto importante appoggiarsi alle agenzie turistiche locali che si occupano di organizzare le visite guidate. Gli abitanti usano spesso forme dialettali cinesi e non conoscono l’inglese. Difficilmente si riesce ad improvvisare tour nelle retrovie della loro produzione.

Gli artigiani di Dali

Dali è il centro più importante della minoranza etnica Bai, una delle più numerose dello Yunnan. In cinese “Bai” significa Bianco, proprio come le loro case, contornate da disegni variopinti sui muri esterni. Le loro dimore oggi sono considerate patrimonio nazionale e al loro interno vivono e lavorano più di 1500 famiglie.

Curiosando tra le botteghe ci fermiamo ad osservare il lavoro scrupoloso di una signora. È intenta a mantenere separati i lunghi filari di pasta che vengono appesi all’esterno della bottega. Sono i famosi noodles impastati a mano e messi a seccare al sole. Con l’aiuto di ventilatori, che dall’interno soffiano all’esterno, il processo di essiccazione viene accelerato garantendo una buona produttività.

Via della SetaLa migliore attrattiva della zona è la lavorazione del tessuto Batik. Questa particolare stoffa viene trattata con tecniche differenti in base alla zona. Qui le sarte si occupano di cucire i tessuti bianchi adottando una tecnica che impedisce di assorbire il colore nelle fasi successive della produzione. Quando i teli sono pronti, altre donne li immergono all’interno dei secchi colorati e come per magia compaiono gli straordinari disegni geometrici e floreali. Fregando i chicchi di riso sul tessuto applicano una sfumatura di colore bianca intorno alle cuciture completando le opere.

La nostra visita prosegue all’interno di una scuola dove giovani ragazze imparano la lavorazione della seta (foto copertina). E’ un’arte difficile che richiede precisione, pazienza e dedizione. Entriamo all’interno di una sala dove bellissimi quadri vengono realizzati a mano intrecciando i fili di seta con l’ago. Il processo è molto antico e per secoli è rimasto segreto al resto del mondo. Per realizzare le opere più grandi occorrono anni di lavoro e di conseguenza i prezzi sono elevati, alcuni quadri arrivano a superare anche i diecimila euro.

Il Tempio delle Tre Pagode

A poco più di un chilometro di distanza da Dali il Tempio delle Tre Pagode offre ai visitatori un interessante complesso religioso costruito lungo la montagna. Per effettuare la visita completa occorrono circa due ore. All’interno dei templi si può assistere alle celebrazioni dei monaci immersi nel loro canto. Gli abiti colorati si confondono con le pareti del tempio. Le tre pagode sono note, oltre alla loro forma, per la loro rilevanza storica. Dopo la rivoluzione culturale cinese le antiche pagode vennero distrutte in gran parte della Cina ma le tre pagode di Dali superarono intatte quel momento storico e ancora oggi si possono ammirare nella loro completa forma originale.

Via della Seta

Il tempio, fondato nell’825 durante il regno Nanzhao, è stato ampliato anni dopo raggiungendo 11400 rappresentazioni del Buddha suddivisi in 3 padiglioni e 7 edifici. Venne in parte distrutto con l’assedio mongolo e solo dal 2005 una grande opera di ristrutturazione lo ha riportato nella sua forma originale offrendo una grande realtà turistica e religiosa alla città di Dali.

Categorie
Curiosità

Reggio Calabria: Klaus Davi corre per la poltrona di Sindaco

Klaus Davi prova a creare un un polo civico che possa comprendere tre liste e tra i suoi progetti c’è quello “di portare via l’immondizia” e  “creare l’opportunità’ per i giovani”, proseguendo l’esperienza di San Luca.

Sergio Klaus Mariotti, in arte Klaus Davi, dichiara di non schierarsi con nessun partito perché, in questa fase storica, la sua vuole essere “un percorso di società’ civile che raccoglie le istanze della società’ civile”.

Nel presentare la propria candidatura a sindaco di Reggio Calabria il massmediologo giornalista che si definisce un liberale di sinistra dice di avere un sogno per la città: raccontarla e portarele delle opportunità.

Reggio Calabria è una città multiculturale che ha accolto tutte le religioni ed è una città di accoglienza, è la città dei Versace.

 

Categorie
Curiosità

Firmato questa mattina a Lugano il protocollo d’intesa per la pulizia del Ceresio

Lugano, 30 giugno 2020 – Si arricchisce di un’ulteriore unità nautica operativa la flotta dei battelli spazzino che si occuperà della pulizia del lago Ceresio/Lago di Lugano sia in acque italiane che svizzere. Da oggi infatti l’Autorità di Bacino lacuale del Ceresio, Ghirla e Piano metterà a disposizione del Consorzio pulizia delle rive e dello specchio d’acqua del Lago Ceresio, il proprio natante per la raccolta dei rifiuti. È stato firmato infatti questa mattina a Lugano, negli uffici del Dicastero Cultura, Sport ed Eventi, il protocollo d’intesa per garantire la raccolta e lo smaltimento del materiale galleggiante con scopi ambientali, ittico venatori, turistici e di sicurezza per la navigazione professionale e privata. Un accordo che prevede anche una stretta collaborazione con gli Enti competenti anche in caso di inquinamento. Il battello sarà ormeggiato nel laghetto di Lavena (Ponte Tresa) e funzionerà con l’equipaggio del Consorzio che assicurerà la pulizia e il monitoraggio dello specchio d’acqua. “Tutto rientra in un più ampio piano di riqualificazione, di risanamento e di tutela dell’ambiente del lago Ceresio/Lago di Lugano. – commenta il Presidente dell’Autorità di Bacino lacuale del Ceresio, Piano e Ghirla, Massimo Mastromarino – Il lago non ha confini e la collaborazione porterà vantaggi a tutto il territorio. Il Consorzio si assume questo ruolo di assoluta importanza e lavorerà in modo organico su tutto il bacino d’acqua. Noi mettiamo a disposizione il battello e, dal canto loro, il Consorzio con la professionalità acquisita, si occuperà della pulizia. Una collaborazione necessaria e fondamentale per un rilancio complessivo del Ceresio”. Obiettivo dell’accordo, come detto, la valorizzare delle rive e delle acque del lago Ceresio/Lago di Lugano sia da un punto naturalistico, paesaggistico e ambientale con particolare riferimento al tratto sud del Ponte diga particolarmente soggetto a possibili accatastamenti di materiale inerte di provenienza sia naturale che urbano. “L’ulteriore unità nautica è di fondamentale importanza. Basti pensare che, con gli ultimi nubifragi che hanno portato a forti disastri ambientali, sono stati raccolti, in pochi giorni, nella parte a sud del bacino, 400 tonnellate di materiale. – spiega il segretario del Consorzio pulizia delle rive e dello specchio d’acqua del lago Ceresio, Fabio Schnellmann, – Un quantitativo enorme che ha causato ingenti danni. Per questo motivo, l’introduzione di nuovo natante, ci permetterà di monitorare al meglio il lago e intervenire ogni qualvolta si presentasse la necessità. Oltre a ciò, andremo a garantire la quotidianità e la manutenzione ordinaria. A oggi abbiamo già in funzione tre battelli, uno ad Agno, un altro a Lugano e un terzo a Riva San Vitale. Con quest’ultima si completa la flotta che permetterà di monitorare con grandi risultati tutto il bacino”.

Categorie
Curiosità

Detrazione spese per lo shopping: arriva il bonus consumi per le famiglie?

Bonus consumi per incentivare lo shopping fino a fine anno. Possibilità di portare in detrazione gli acquisti per spesa alimentare e shopping?

Si pensa alla possibilità di recuperare dalle tasse, portandole in detrazione fiscale, le spese dello shopping. Riguarderebbe ovviamente i generi alimentari ma non solo: il bonus consumi, se approvato, permetterebbe di scaricare anche gli acquisti di vestiti etc. Più in generale si scaricherebbero tutte le voci di spesa al dettaglio.

Un “bonus consumi” potrebbe servire a far riprendere l’economia dopo l’emergenza coronavirus?

Detrazione per shopping e spesa: bonus consumi per le famiglie

La proposta è stata lanciata dall’associazione nazionale per l’industria e il terziario (Anpit) che dà voce a quasi 30 mila realtà aziendali. Stando agli ultimi dati, il settore del commercio ha subito un calo pari almeno al 25%. Molte sedi di negozi anche di catene note hanno abbassato la serranda dopo il Covid.

Non è di facile attuazione tuttavia le potenzialità sono facilmente intuibili perché il meccanismo di base è semplice: se posso recuperare una percentuale di quello che spendo presso supermercati e negozi sarò più propenso a fare acquisti. Per stare nella copertura economica la proposta prevede di fissare un tetto massima alla spesa detraibile, pari a 5 mila euro. La detrazione si applicherebbe a tutte le spese fatte da giugno 2020 e durerebbe per tutto l’anno in corso (salvo proroghe).

Secondo il presidente di Anpit, Federico Iadicicco questo potrebbe contribuire a dare una spinta immediata ai consumi che, nonostante la riapertura e la fine del lockdown, stentano a tornare sui numeri del pre pandemia. Più consumi, del resto, significano per l’Erario maggior gettito fiscale: questo servirebbe in parte a tamponare la spesa per concedere il bonus. Il meccanismo a cui si guarda ricalca in buona sostanza quello delle detrazioni in edilizia.

Perché, si chiede Anpit, non applicare lo stesso principio al commercio?

Fabio Sanfilippo

Categorie
Curiosità

Gruppo VéGé: Richiamo Prodotti, un lotto di salmone

Gruppo VéGé: Richiamo Prodotti

In via del tutto precauzionale Gruppo VéGé richiama

un lotto di salmone norvegese affumicato

 

Gruppo VéGé in linea con la sua politica di massima tutela dei propri consumatori e della qualità dei propri prodotti, ha condotto un richiamo in via del tutto precauzionale del seguente lotto di produzione, in seguito a segnalazione di possibile presenza di Listeria Monocytogenes.

              

Marchio: VéGé – Starlaks

Prodotto: 619NI2010D2205

Marchio di identificazione dello stabilimenti/del produttore: Starlaks

Nome del produttore: Starlaks Italia Srl.

Sede dello stabilimento: via per cilavenga, 13 -28071 Borgolavezzaro (NO)

Data di scadenza
VéGé: 06/07/2020
Starlaks: 02/07/2020

Prodotto: sede di Borgolavezzaro (in provincia di Novara)

Descrizione peso/volume unità di vendita: 100 g

 

 

Gruppo VéGé sottolinea come la tipologia del prodotto in questione venga costantemente sottoposto ad analisi periodiche, oltremodo con visite ispettive presso lo stabilimento di produzione e controlli cadenzati anche nei punti di vendita.

 

“Abbiamo immediatamente effettuato un’indagine interna della filiera e in tutti i nostri punti di vendita per verificare e prendere eventuali provvedimenti per continuare a garantire la sicurezza e la qualità ai nostri clienti” – dichiara Giorgio Santambrogio Amministratore Delegato di Gruppo VéGé

Al momento il caso è circoscritto e, quindi, il richiamo è effettuato in via del tutto precauzionale e non riguarda in nessun modo né altri lotti degli stessi prodotti, né altri prodotti a marchio VéGé.

Categorie
Curiosità

Il trucco per Jeunesse

“Il trucco per Jeunesse”

“Jeunesse è un Network Marketing, i suoi prodotti sono per la bellezza e per il benessere. Una vita giovanile e la propria indipendenza economica sono i principi di Jeunesse. Con Jeunesse sei solidale e viaggi per il mondo. ”

Marino Marini, Jeunesse

 

 

di Francesca Cavellini

Categorie
Curiosità

La Dottoressa Chiara De Giorgio dice “si” ai meeting online.

La dad, ovvero didattica a distanza continua. 

In numerosi campi, molti professionisti, come per esempio i pedagogisti hanno mantenuto l’abitudine di fare le sedute e aggiornamenti online.

Nel campo della pedagogia dove la formazione è continua sono di fondamentale importanza gli aggiornamenti e gli incontri. É opportuno ricordare che il consulente pedagogico é innanzitutto uno studioso e un esperto dell’educazione. Un professionista che si informa, studia, riflette sui mutamenti sociali e si confronta con i colleghi.

Personalmente sono sempre stata abituata a fare i miei aggiornamenti professionali in un aula con tante persone dove i tempi dei convegni erano scanditi e ben organizzati. Ricordo un meeting nazionale formativo organizzato a  Brescia dalla durata di un intera settimana. Per poter partecipare erano stati forniti permessi e spostamenti di vari impegni. Il convegno si era rivelato un vero successo ma per ovvi motivi avevo dovuto prendermi una settimana di “pausa” dalla mia quotidianità.

Quando é cominciato il lockdown sono arrivati numerosi inviti a meeting e incontri di lavoro via web. Ammetto che inizialmente ero un po’ scettica nonostante la mia confidenza con i mezzi, ho pensato che sarebbe stato difficile seguire un’incontro articolato davanti a un pc.

Sorprendentemente invece ho dovuto ricredermi, ho seguito aggiornamenti insieme ai mie colleghi e ho avuto la possibilità di lavorare subito dopo il termine del webinar. L’ho trovato interessante, formativo e soprattutto “Smart”. Avere la possibilità di confrontarsi con i propri colleghi a distanza oltre che a essere utile è molto comodo e permette di seguire numerosi incontri senza tralasciare impegni.

Personalmente credo nei rapporti umani dal vivo ma credo anche che queste nuove tecnologie, se utilizzati nella giusta misura possano essere un importante strumento da non sottovalutare. Oltre ad agevolare gli incontri da un punto di vista tempistico diventa un efficace canale comunicativo che può accompagnare senza sostituire l’incontro tra le persone nei progetti formativi. 

Categorie
Curiosità

I consigli della Coldiretti provinciale: più frutta e meno caffè

Esami di maturità: miele, ortofrutta e latticini

“made in Varese” nella top-ten dei cibi antistress

 

I consigli della Coldiretti provinciale: più frutta e meno caffè per il primo esame dell’epoca coronavirus

“Meglio evitare anche patatine in sacchetto, salatini e cioccolata perché possono provocare insonnia e agitazione”

VARESE – Il “cesto alimentare” made in Varese? E’ l’asso nella manica per affrontare al meglio gli esami di maturità, con alcuni prodotti top della provincia prealpina (miele, ortofrutta, latte, uova, yogurt formaggi) che entrano a pieno titolo nella “top ten” dei cibi consigliati per prepararsi al meglio a sostenere la prova.

È quanto afferma la Coldiretti provinciale, che ha stilato la lista degli alimenti “promossi e bocciati” nella dieta per il primo esame di maturità dell’era coronavirus con misure di sicurezza per studenti e professori e una ansia da pandemia che si aggiunge a quella per la prova di passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

Iniziamo col dire che “la notte prima degli esami” è meglio limitare il consumo di caffè: l’abuso è l’errore alimentare più frequente degli studenti che si preparano ad affrontare l’esame di maturità, perché può indurre eccitazione, ansia ed insonnia che fanno perdere concentrazione e serenità mentre la frutta aiuta a rilassarsi e a restare lucidi durante gli ultimi momenti di studio e ripasso.

“Un aiuto per vincere la preoccupazione viene dagli alimenti ricchi di sostanze rilassanti come – sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – pane, pasta o riso, lattuga, radicchio, cipolla, formaggi freschi, yogurt, uova bollite, latte caldo, frutta dolce e infusi al miele che favoriscono il sonno e aiutano l’organismo a rilassarsi per affrontare con la necessaria energia e concentrazione la sfida scolastica”.

                                                         

Per affrontare il rush finale, meglio evitare, anche patatine in sacchetto, salatini e cioccolata perché possono provocare insonnia e agitazione. È sconsigliato sia il digiuno che gli eccessi, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti, curry, pepe, paprika e anche il sale e il dado da cucina sono sconsigliati. Meglio cercare di riposare adeguatamente facendo piccoli pasti leggeri che scongiurano pericolose sonnolenze magari proprio su quella pagina del libro che potrebbe essere chiesta all’esame.

Esistono cibi che aiutano a rilassarsi per la presenza di un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. La serotonina aumenta con il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce di stagione ma effetti positivi nella dieta serale si hanno con legumi, uova bollite, carne, pesce, formaggi freschi. Tra le verdure al primo posto la lattuga, seguita da cipolla e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno.

Bene anche un bicchiere di latte caldo, giusto prima di andare a letto, che oltre a diminuire l’acidità gastrica che può interrompere il sonno, fa entrare in circolo durante la digestione elementi che favoriscono una buona dormita per via di sostanze, presenti anche in formaggi freschi e yogurt, che sono in grado di attenuare insonnia e nervosismo. Infine – conclude la Coldiretti – un buon dolcetto di incoraggiamento ricco di carboidrati semplici, magari una torta leggera fatta in casa con farina e uova ha una positiva azione antistress, così come infusi e tisane dolcificati con miele che creano un’atmosfera di relax e di piacere che distende la mente e la rende più pronta a rispondere alle sollecitazioni degli esaminatori.

Maturità, ecco i cibi anti “stress da esame”.

PROMOSSI

BOCCIATI

Pasta, riso, pane, orzo

Salatini

Lattuga, radicchi, cipolla, aglio

Piatti con dado da cucina

Rape, cavolo

Cioccolato, cacao

Formaggi freschi, Yogurt

Caffè, The

Uova bollite

Curry, paprika

Miele in infusi e latte caldo

Superalcolici

Frutta dolce

Pepe,

 

Fonte: Coldiretti

Categorie
Curiosità

“ Le mascherine, tra stile e salvezza ”

 

 “ Le mascherine, tra stile e salvezza ”

Attraverso la moda aiuto gli altri ad esprimersi, interpreto  i loro desideri attraverso la mia passione. Le mascherine 

dobbiamo sceglierle con cura!  Sostituiscono il nostro sorriso!                              

Gabriela 

CreazioniGabriela


di Francesca Cavellini

Categorie
Curiosità

Mancato rispetto dei principi costituzionali del giusto processo

Esposto finalizzato alla immediata predisposizione di misure dirette alla reale ed effettiva prosecuzione delle attività giudiziarie e alla predisposizione di un piano di interventi economici e fiscali a tutela degli operatori del diritto e, in particolare, della classe forense.

Un pool di avvocati, collegati allo Studio legale Vizzino e Associati, ha inviato un esposto-diffida alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per segnalare il grave disagio morale, economico e professionale patito dagli operatori del diritto, essenzialmente avvocati e magistrati onorari, che si trovano ancora oggi, nonostante istanze, solleciti, proteste, a dover constatare la totale indifferenza nei loro confronti manifestata dalla assoluta inadeguatezza dei provvedimenti adottati in sede governativa e ministeriale a favorire la regolare ripresa dell’attività giudiziaria nella “fase 2” della gestione dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

L’esposto evidenzia il mancato rispetto dei principi costituzionali del giusto processo e di quelli comunitari espressi dall’art. 6 CEDU da parte delle disposizioni inerenti agli uffici del giudice di pace, formulate nelle ultime 2-3 settimane nella Regione Campania e, in particolare, nel distretto della Corte di appello di Napoli. Inoltre si denuncia l’attuale paralisi delle cancellerie che, costrette a registrare una riduzione del personale di circa il 70%, si trovano, oggi, a gestire consueti e nuovi arretrati, formatisi nella fase di blocco e di smartworking, oltre che un numero, mai visto prima, di rinvii, nonché innumerevoli richieste a mezzo pec inerenti le prenotazioni per gli incombenti connessi alle attività giudiziarie (essenzialmente costituzioni in giudizio cui è necessario adempiere tempestivamente, viste le incertezze circa le date di udienza). Per giunta gli esponenti evidenziano che al Sud, laddove fisiologicamente, per la natura e l’oggetto delle vertenze e per costume degli utenti-cittadini, non riesce ad affermarsi un’attività di consulenza legale stragiudiziale, limitare, fino alla paralisi, l’attività contenziosa, che si esplica prevalentemente presso i giudici di pace, ove si concentra circa il 70 % dei processi, significa mortificare, fino quasi ad annientare, nell’immagine, nella dignità professionale, nonché sotto il profilo economico, un nutrito numero di avvocati. A tal riguardo il comitato scientifico dell’associazione “Il Tribunale del Dolore”, presieduto dal dott. prof. Paolino Cantalupo, psichiatra, ha registrato e valutato i segnali del crescente travaglio psichico di interi strati di popolazione, segnalando, tra l’altro, un aumento, largamente sottovalutato e invece impressionante, di sindromi depressive e ansiose nella categoria degli avvocati, soprattutto quelli meno abbienti e/o più giovani. Inoltre, alla luce della “riapertura” di pressoché tutte le attività, ci troviamo di fronte al paradosso che solo gli Uffici giudiziari resteranno sostanzialmente chiusi, ciò determinando un ulteriore forzato prolungamento della condizione di inattività dei lavoratori autonomi del comparto Giustizia (Avvocati e Giudici Onorari), con la evidente conseguenza, per questi, di trovarsi, per factum principis, nella impossibilità di produrre quel reddito sufficiente al sostentamento proprio e delle di loro famiglie.

A ciò si aggiunga che, a fronte della pressoché totale sospensione dell’attività giudiziaria decretata nello scorso marzo e, di fatto, della chiusura degli studi legali, giustificata dall’emergenza pandemica da Covid-19, per tutelare, durante la “fase 1”, il diritto alla salute degli Operatori del diritto e della clientela, in ossequio all’art. 32 Cost., manca ancora oggi un piano organico di organizzazione che possa comportare una effettiva ripresa del comparto Giustizia, non essendo stata preventivata ed assunta alcuna efficace misura per la c.d. “ripartenza” durante la “fase 2”. Prova ne è la situazione in cui si trovano ad operare avvocati e giudici, concretatasi, nella maggior parte dei casi, in rinvii delle udienze al periodo successivo alla c.d. “feriale”, se non addirittura al 2021: si assiste, dunque, alla prosecuzione di un “blocco” sostanziale dei processi. Ciò con tutte le conseguenze che si possono immaginare: ovverosia, quando si tornerà alla “normalità”, vi sarà un esorbitante aggravio per i ruoli dei magistrati, che si troveranno ancor più ingolfati da fascicoli da smaltire, dovendo affrontare, contemporaneamente, il “vecchio” e il “nuovo”.

La situazione di un prolungamento di questo stallo è, pertanto, riconducibile ad una grave e colpevole condotta omissiva perpetrata dal Ministero competente, con particolare riferimento alla “fase 2”, ed è tale da generare scenari drammatici e potenzialmente tragici, tanto da dover essere immediatamente risolta attraverso l’erogazione, da parte dello Stato, di un intervento che sia effettivamente di ausilio (non la “mancia” dei 600 euro) alle categorie in parola. Con l’esposto, quindi, si è, in primo luogo, fatta istanza agli organi di governo competenti affinché siano adottati con massima urgenza i provvedimenti idonei alla prosecuzione dell’attività giudiziaria, in condizioni di sicurezza e normalità, ed alla tutela dei diritti di rango costituzionale di cui la classe forense lamenta la grave ed inaccettabile lesione. Si è richiesto, altresì, una ripresa effettiva dei processi senza che la loro celebrazione sia affidata a surrogati manchevoli del presupposto essenziale di un effettivo contraddittorio, fino ad ora intravisti come unico, ma fallimentare, rimedio all’assenza di idonei provvedimenti governativi. In buona sostanza si è formalmente richiesto che il Ministero competente proceda, ad horas, alla messa in sicurezza degli edifici e degli ambienti in uso alla giurisdizione dei giudici di pace, ove si svolge la prevalente attività contenziosa in Campania, anche mediante protocolli di intesa tra il Ministero stesso e le amministrazioni locali cui appartengono la maggioranza degli uffici; ciò al fine di garantire l’immediata prosecuzione dell’attività giudiziaria che non può non avvenire in condizioni di normalità ed in perfetta osservanza delle indefettibili esigenze del rito, a tutela dei principi del giusto processo, prospettando la predisposizione di misure che, contemperate con il diritto alla pubblica incolumità, possano essere ossequiose del principio del giusto e celere processo e, dunque, garantire la celebrazione di almeno 20/30 udienze per giorno per ogni giudice di pace, eventualmente prolungando il consueto orario di udienza e sfruttando la fascia pomeridiana. Sul versante economico-finanziario si è, poi, richiesto di riconoscere ai giudici pace, oggi più che mai chiamati ad un immane sforzo organizzativo per lo smaltimento del contenzioso e degli arretrati, le adeguate tutele previdenziali e retributive, prevedendo un contributo mensile di non meno di euro 2.000,00, ovvero tendere alla loro stabilizzazione o, in subordine, quanto meno rinviare la entrata in vigore della tanto pregiudizievole e contestata riforma “Orlando”; di implementare il personale di cancelleria privilegiando coloro che vi abbiano titolo per aver partecipato a regolare concorso. Per quel che concerne il ceto forense, si è richiesto di intervenire a tutela degli Avvocati, garantendo loro il diritto al lavoro ed alla giusta retribuzione, in quanto, oggi, fortemente lesi dalla mancanza di seri provvedimenti diretti alla “ripresa” dell’attività professionale, restituendo ad essi la dignità ed il decoro che spetta loro; a tal fine si è, pertanto, anche domandato di provvedere urgentemente alla erogazione di adeguate misure di sostentamento economico, da determinarsi nella somma di non meno di euro 2.000,00 mensili, in favore anche degli studi professionali esclusi dalle precedenti disposizioni contributive, che, allo stato dell’arte, rischiano un vero e proprio tracollo finanziario e, sotto il profilo fiscale, di prevedersi agevolazioni, rinvii, rimborsi, parimenti a quanto disciplinato per altre categorie. In mancanza si è avvertito il Ministro della Giustizia p.t. che si provvederà a far valere la tutela dei diritti tutti  delle indicate categorie – anche di carattere risarcitorio – nelle opportune sedi.