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Farmaco decongestionante nasale ritirato cautelativamente dalle farmacie. Si tratta di Ilmocin

Farmaco decongestionante nasale ritirato cautelativamente dalle farmacie. Si tratta di Ilmocin, ecco i lotti e info.

Aifa ha disposto il ritiro del medicinale Ilmocin decongestionante nasale, Aic 029676018, lotti n 2560119, scad 11/2024, n. 2560219, scad.11/2024, n.2560319 scad. 11/2024. Il ritiro, a scopo cautelativo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato disposto a seguito della notifica della ditta Farmitalia srl, concernenti risultati fuori specifica durante gli studi di stabilità, ai sensi dell’art. 70 D. L.vo 219/2006. La ditta ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute è tenuto a verificare.

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Diserbante Roundup della Monsanto, Bayer patteggia e chiude 95mila cause con 10,5 miliardi di dollari.

Diserbante Roundup della Monsanto, Bayer patteggia e chiude 95mila cause con 10,5 miliardi di dollari.

Bayer ha raggiunto un patteggiamento da 10,5 miliardi di dollari per risolvere decine di migliaia di azioni legali negli Stati Uniti sul Roundup, il diserbante a base di glifosato di Monsanto accusato di causare il cancro. Lo riporta il New York Times citando alcune fonti. Bayer ha “ereditato” il Roundup quando ha acquistato Monsanto nel 2018. Da anni il diserbante Roundup a base di glifosato è al centro di polemiche, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, poichè considerato sicuramente tossico da vari gruppi ambientalisti e probabilmente cancerogeno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Pertanto il patteggiamento che riguarda circa 95.000 delle 120 mila azioni legali contro la Monsanto, “E’ come estinguere solo parte dell’incendio di una casa”, afferma Fletch Trammell, avvocato di uno studio legale che rappresenta 5.000 persone che non hanno aderito al patteggiamento.

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Richiamo cucchiaini da svezzamento in silicone per bambini per rischio tossicologico.

Richiamo cucchiaini da svezzamento in silicone per bambini per rischio tossicologico. Anche piccole quantità possono contribuire a malattie gravi come diabete e disturbi dello sviluppo – ma non è tutto. Lo segnalano l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco e RASFF che raccomandano alla popolazione di non utilizzare il prodotto

                         

L’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco e il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) nella settimana n°23 del 2020 hanno pubblicato, sui loro siti, un avviso relativo ad un prodotto che viene usato dai bambini che hanno più di sei mesi. Il richiamo è stato necessario per la presenza di sostanze tossiche che se ingerite vanno a nuocere alla salute del bambino. Apparentemente, una sostanza ormonalmente attiva è presente in una quantità che può avere conseguenze drammatiche. Il prodotto incriminato è il cucchiaino da svezzamento in silicone Nuby New Valmar BV. Il cucchiaio, è prodotto in Cina e distribuito dal Belgio. Si trova in commercio anche nel nostro Paese, è stato richiamato perché non è conforme alla normativa per migrazione del bisfenolo A da cucchiai sensibili al calore, per bambini. Nello specifico nel prodotto marca Nûby, con numero di lotto M2H28T, venduto nel periodo dal 07/01/2020 al 27/05/2020, peso: 51 grammi, è stato trovato un valore di migrazione BPA aumentato di 0,053 mg / kg. Il valore approvato è 0,050 mg / kg. Il BPA è un distruttore endocrino, una sostanza con un effetto simile agli ormoni e può contribuire a malattie come diabete mellito, obesità, disturbi della funzione tiroidea, disturbi dello sviluppo e infertilità anche in piccole quantità. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su  lebensmittelwarnung.de, invita chi avesse acquistato il lotto del prodotto presso le farmacie e negozi on line di non utilizzarlo. Il marchio Nuby assicura: “Nessun altro prodotto e lotto sono interessati da questo richiamo .”

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Nuovi studi “contro” la sigaretta elettronica: “Aumenta significativamente il rischio di problemi orali.”

Nuovi studi “contro” la sigaretta elettronica: “Aumenta significativamente il rischio di problemi orali.” I ricercatori dell’Ohio State University hanno trovato sempre più dati sui loro effetti collaterali: “Il liquido di questi accessori contiene dei pericolosi microbi che possono danneggiare i denti e la bocca.”

Non si creda che l’alternativa fornita dalle sigarette elettroniche costituisca un “toccasana” per la salute dei fumatori. Sono numerosi gli studi che si stanno focalizzando sugli effetti dei vapori descritti dai produttori come assolutamente innocui e che purtroppo stanno rivelando numerose criticità anche di questi apparati. A dimostrarlo l’ennesima ricerca dell’Ohio State University, che ha analizzato il contenuto delle cartucce delle e-cigarette, che viene inalato dopo il processo di riscaldamento e pressurizzazione del liquido, scoprendo la presenza di pericolosi microbi che attaccano il cavo orale. Nelle persone che fumano questi accessori quotidianamente, i batteri possono combinarsi con i microbi presenti all’interno della bocca causando infezioni e malattie del cavo orale. Il team ha raccolto campioni di placca da sotto le gengive di oltre 100 persone, di cui 25 fumatori di tabacco, 25 non fumatori, 20 fumatori di sigaretta elettronica, 25 ex fumatori di tabacco attualmente fumatori di sigaretta elettronica, e 28 individui fumatori di entrambi. Nessuno dei partecipanti soffriva di una particolare condizione del cavo orale. Tuttavia, secondo i risultati, il microbiota all’interno della bocca dei non fumatori, di un’età compresa tra i 21 e i 35 anni e che fumavano la sigaretta elettronica da 12 mesi, costituivano i casi più preoccupanti. Questi individui, pur non soffrendo di una malattia del cavo orale, presentavano una situazione a livello batterico simile a quella delle persone colpite da un’infezione chiamata piorrea alveolare. Una «reazione infiammatoria distruttiva», come la descrivono i ricercatori. «Fumare le sigaretta elettronica è un grande assalto alla bocca», conferma Purnima Kumar, leader dello studio. «E i cambiamenti avvengono drasticamente e in pochissimo tempo. Se smettiamo di fumare sigarette normali ed iniziamo a fumare la sigaretta elettronica, non stiamo cambiando in meglio, a livello batterico. Semplicemente passiamo da una condizione batterica all’altra. Anche il vapore della sigaretta elettronica è carico di agenti patogeni, dunque non stiamo facendo un favore a noi stessi se smettiamo di fumare e passiamo alla sigaretta elettronica».Per coloro che continuano ad inalare il vapore per tanto tempo, la situazione si complica ulteriormente. Anche se la cartuccia è aromatizzata o non contiene nicotina. «Non sto dicendo che la nicotina fa bene, ma anche senza nicotina, fumare la sigaretta elettronica ha un impatto enorme sull’insieme di batteri nel nostro organismo», ha aggiunto Kumar. Non ne vale la pena. Le e-cig non sono un’alternativa innocua al fumo di tabacco»..Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, fumare le sigarette elettroniche non ne vale la pena. Troppo rischiose per la salute. La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Science Advances.

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Covid: Rezza, “Situazione migliora ma vanno mantenuti comportamenti corretti”

 

“La situazione epidemiologica in Italia continua a migliorare e l’incidenza di Covid è in diminuzione pressoché in tutte le regioni”. Lo afferma il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio sullo stato epidemiologico nelle regioni d’Italia.

“L’Rt è al di sotto di 1 in tutte le aree del paese. Naturalmente il virus continua a circolare anche se a bassa intensità e per cui non si può escludere l’occorrenza di possibili focolai. Le autorità devono intervenire prontamente per contenere questi focolai e soprattutto è bene che si mantengano comportamenti adeguati di distanziamento sociale per ridurre al minimo la velocità di circolazione”, aggiunge Rezza. 

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ATS Insubria:dal 03/06/2020 al 09/06/2020 i test sono stati 1.603 e ne sono stati processati e refertati 1.530.

L’attività di indagine sierologica, avviata il 29 aprile, prosegue regolarmente, registrando una consistenza numerica sempre più significativa del campione, che include soggetti a fine quarantena, pazienti inviati dai medici di medicina generale, operatori sanitari, appartenenti alle forze dell’ordine e soggetti impiegati in attività di pubblico servizio.

Alla data del 9 giugno, risultano effettuati 11.689 test sierologici, di cui 10.680 con esito noto. Nella settimana dal 03/06/2020 al 09/06/2020 i test sono stati 1.603 e ne sono stati processati e refertati 1.530.

Il gruppo dei soggetti a cui è stato proposto il test a fine quarantena, come previsto dalla Circolare Regionale del 22 aprile, rimane esiguo, essendo poco più di un centinaio i soggetti aderenti. Cospicuo, invece, il gruppo di operatori sanitari che si sono sottoposti al test: 1.257 quest’ultima settimana e, quindi, oltre 10.000 operatori sanitari testati dall’inizio dell’attività. Sono stati in totale 372 i soggetti che hanno aderito appartenenti alle altre categorie.

Gli esiti al prelievo confermano le linee di tendenza emerse già nelle prime settimane con un notevole disallineamento tra la percentuale dei positivi registrata tra gli operatori sanitari pari al 7% e quella del gruppo degli altri soggetti che raggiunge il 38%. Nel primo gruppo, infatti, su un totale di 9.361 esiti noti, si registrano 658 positivi, 8.537 negativi e 166 esiti dubbi, mentre nel secondo gruppo su un totale di 1.319 esiti noti, i positivi sono pari a 501, i negativi pari a 742 e gli dubbi 76.

  

 La Direzione di ATS Insubria

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Lotta all’Aids, Speranza: appello del ministro Speranza

Lotta all’Aids, Speranza:

“Lavoriamo insieme a scienziati e associazioni per aggiornare Legge 135” – “Domani compirà 30 anni la Legge 135 sulla lotta all’AIDS.

Una lotta che ha sempre rappresentato una priorità per il Ministero della Salute, sin da quella importante Legge, e su cui dobbiamo continuare ad investire con ogni energia. Oggi, però, a distanza di 30 anni è giusto che ci si sieda e insieme si capisca come adeguarla ad una realtà che chiaramente è molto diversa da quella che l’ha fatta nascere. 

A compiere questa riflessione non può essere un’istituzione, da sola, ma dobbiamo farla insieme, coinvolgendo i nostri scienziati, il mondo della ricerca, le associazioni, le donne e gli uomini che ogni giorno fronteggiano l’Aids”

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AIFA: “Divieto d’uso lotti specialità medicinale antisettico NEOXINAL”.

AIFA: “Divieto d’uso lotti specialità medicinale antisettico NEOXINAL”. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), a seguito dell’allerta pervenuta dall’agenzia spagnola dei farmaci, ha disposto il divieto di utilizzo di quattro lotti di un medicinale antisettico e disinfettante, il NEOXINAL. Nello specifico il provvedimento, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione relativa a possibile contaminazione microbica da Serratia Marcescens in lotti con principio attivo Clorexidina Digluconato, a scopo precauzionale ed in attesa delle analisi dell’unico lotto di principio attivo potenzialmente coinvolto. I lotti sono i seguenti: • NEOXINAL*SOL CUT 400BUST 25ML – AIC 032812099 • NEOXINAL ALCOL*20FL500ML0,5+70 – AIC 037894033 • NEOXINAL ALCOL*24FL250ML0,5+70 – AIC 037894021 • NEOXINAL ALCOL*12FL 1L 0,5+70% – AIC 037894019 Il NEOXINAL è utilizzato nella pulizia e disinfezione della cute lesa (ferite, ustioni, etc). La ditta Nuova Farmec dovrà assicurare l’immediata comunicazione del divieto di utilizzo a tutti i destinatari dei lotti in questione nel più breve tempo possibile e comunque entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento ministeriale e non dovrà rilasciare i lotti ancora giacenti nel proprio magazzino.

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Roma: il professor Giuseppe De Donno in collegamento con il Senato

Roma 15 Maggio 2020

Questa mattina (ieri 14 Maggio 2020) in collegamento col Senato ho voluto raccontare a 360° il momento senza precedenti in cui si è trovata la nostra città: a far fronte con un nemico che nessuno conosceva e abbiamo messo in campo l’unica “arma” immediata che avevamo a disposizione. Si è rivelata magica perché, di fatto, ha risolto il caos facendo guarire quelle persone.

La cura del plasma merita rispetto. La scelta doveva essere univoca: Pavia come principal investigator, con i colleghi Baldanti e Perotti, sono loro i padri principali della sperimentazione, poi immediatamente dopo il mio collega del Poma Massimo Franchini.

Io mi metto da parte, io sono stato l’idraulico della terapia. Pisa non è all’altezza, perché la maggiore incidenza di casistica è in Lombardia che è rimasta fuori fino a ieri l’altro. Ci sarà pure un motivo perché Iss e Aifa hanno scelto Pisa, ma ce lo devono spiegare e non sono, di certo, motivi scientifici.

L’emozione che oggi porto nel cuore è grandissima: la cura del plasma ora la conoscono tutti, ricordatevi che la scienza è gratis.

#nonsiamomammalucchi

Alessio Luisetto

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Decreto Rilancio, Sanità, ULS: “Stop al precariato e concorsi in modalità telematica anche per gli operatori sanitari”

Decreto Rilancio, Sanità, ULS: “Stop al precariato e concorsi in modalità telematica anche per gli operatori sanitari”

La bozza del Decreto Rilancio ripropone per l’ennesima volta la volontà di precarizzare gli operatori sanitari in questo paese– dichiarano dal Direttivo Nazionale ULS-Unione Lavoratori Sanità-. Se da un lato consideriamo indispensabile il potenziamento delle unità di personale sanitario, già adottato con i precedenti decreti legge n. 9/2020, 14/2020, 18/2020, non altrettanto però condividiamo le modalità precarie che continuano a permeare le procedure di reclutamento. Si legge nella bozza che “le Aziende e gli Enti del SSN potranno conferire incarichi di lavoro autonomo, anche di co.co.co, in numero non superiore a 8 unità infermieristiche ogni 50.000 abitanti, ad infermieri che non si trovino in costanza di lavoro subordinato con strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate”. Lo stesso varrebbe anche per gli Assistenti sociali, con un importo di spesa complessivo di oltre 1 miliardo e 400 milioni di euro volto a potenziare l’assistenza e il monitoraggio territoriale per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Come non considerare – continuano dal Direttivo Nazionale – tale misura di potenziamento degli organici impegnati e contagiatisi sul campo come l’ennesimo occhiolino strizzato al mondo del lavoro precario, delle agenzie interinali e delle cooperative. Trattamento ben diverso quando si tratta di personale da assumere presso il Ministero della Salute, 13 dirigenti e 24 non dirigenti. In questo caso osserviamo che tale contingente sarà assunto a tempo indeterminato “senza il previo espletamento delle procedure di mobilità e in deroga all’obbligo di adozione del piano dei fabbisogni di cui agli articoli 6 e 6-ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, alle disposizioni di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 10 dicembre 1997, n. 483, 24 settembre 2004, n. 272 e 9 maggio 1994, n. 487, mediante appositi concorsi pubblici per titoli e colloquio orale, da svolgersi anche in modalità telematica”. Quindi, come dire, nel Dicastero a tempo indeterminato, sul territorio in trincea a partita iva e precari. Sicuramente dopo anni di tagli e blocco del turn over è arrivata l’ora di colmare il fabbisogno di operatori sanitari, però, come si sarebbe prevista la deroga per alcuni, per altri invece rimarrebbe solo un rapporto di lavoro a tempo determinato nella serra delle partite iva. I dirigenti nelle stanze a tempo indeterminato, gli Infermieri e gli altri operatori sanitari a tempo determinato con lavoro autonomo e co.co.co., per onorare le scelte neoliberiste dei precedenti governi rei di aver ridotto in fin di vita il SSN. La soluzione da adottare – concludono i sindacalisti ULS – per iniziare a risolvere la questione complessa della programmazione sanitaria è sul tavolo a disposizione dei responsabili di oggi. In questo Decreto Rilancio si dia finalmente dignità ai Lavoratori, non mancette una tantum. Si indicano assunzioni straordinarie anche per il comparto tramite concorsi pubblici in modalità telematica. Si attuino una volta per tutte interventi tali da garantire un’occupazione stabile e dignitosa.