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CCNL guardie giurate

Nei prossimi giorni pare si riapriranno i tavoli per le trattative inerenti il comparto della sicurezza sussidiaria e complementare, ove all’interno troveranno di nuovo allocazione anche altre figure professionali, che non solo non hanno nulla a che fare con gli operatori del settore nel senso tecnico del termine e funzionale, ma che danneggiano i diritti contrattuali delle Guardie Giurate.
Le “blasonate” OO.SS. firmatarie del CCNL, continuano ad operare con una visione arcaica delle Guardie Giurate, senza invece puntare in primo luogo ad una riforma giuridica e funzionale delle Guardie Giurate, già incaricate di pubblico servizio, la quale partendo dalla formazione professionale istituzionale transitando per la riforma della figura pubblica della Guardia Giurata, consentirebbe di poter pretendere un CCNL esclusivo e degno di tal nomea, eliminando così anche il rischio di dumping contrattuale, sino ad oggi consentito, approfittando dell’inerzia del Viminale.
Perché chi deve rappresentare e qualificare una categoria di lavoratori, fa l’esatto contrario?
La nostra organizzazione ha presentato già un articolata proposta di riforma, anche dai costi contenuti sia per lo Stato sia per gli IVP, ma senza la giusta forza sarà difficile, ciò non toglie però, che la nostra organizzazione perseveri in ciò che crede utile per il rispetto di una categoria professionale meritoria, in memoria soprattutto di chi indossando l’uniforme da Guardia Giurata ha perso la Vita, pertanto lotteremo per veder riconosciuto il diritto istituzionale spettante.

f.to Ennio Pietrangeli
SINDACATO EUROPEO LAVORATORI
Segretario Nazionale
Federazione Nazionale
Operatori di Polizia e Guardie Giurate
ennio.pietrangeli@pec.it
sindacato-sel@pec.it

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Fsi-Usae Sicilia: “Approvati incentivi per il personale sanitario”

Covid-19. Incontro sindacati e Razza. Fsi-Usae Sicilia: “Approvati incentivi per il personale sanitario”

 

PALERMO 07 GIUGNO – Ieri pomeriggio, 06 giugno, in videoconferenza l’Assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza ha incontrato le organizzazioni sindacali. Il dibattito è stato incentrato sull’emergenza Covid-19 e per definire l’erogazione degli incentivi al personale sanitario.

“La Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, ha fatto sentire la sua voce ponendo l’attenzione sui carichi di lavoro e sui rischi che incorre il personale ospedaliero, del territorio e del 118, sempre in prima linea nella battaglia assistenziale alle varie emergenze, e dopo ampio ed approfondito dibattito, si è giunti ad un accordo che ha visto accolte le richieste della nostra organizzazione sindacale, che  prevedono un riconoscimento economico per tutto il personale impegnato nella lotta al Covid” – spiega il segretario regionale dalla Fsi-Usae, Calogero Coniglio.

“I fondi destinati alla Sicilia dal governo centrale, pari a oltre 20 milioni di euro previsti dal decreto legge 17/3/2020 n. 18 saranno frazionati tra le 17 aziende sanitarie e ospedaliere e in seguito, attribuiti agli operatori del servizio sanitario per le condizioni di lavoro connesse alla pandemia. La Fsi-Usae ha chiesto di attenzionare le risorse destinate all’Asp di Agrigento perché appaiono esigue. Per l’applicazione dell’accordo, con l’estensione dell’indennità di rischio infettivo a tutto il personale e la consequenziale erogazione occorrerà attendere il responso delle trattative decentrate tra aziende e i sindacati, che partono la prossima settimana”.

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CARCERI, SAPPE DELUSO DALLE PAROLE DEL NEO CAPO DAP PETRALIA.

CARCERI, SAPPE DELUSO DALLE PAROLE DEL NEO CAPO DAP PETRALIA. “PERCEPISCE SOLDI COME CAPO POLIZIA PENITENZIARIA, NON CAPO DEI DETENUTI. DISERTEREMO INCONTRO DEL 29 MAGGIO. SUBITO POLIZIA PENITENZIARIA ALLE DIPENDENZE DEL MINISTERO DELL’INTERNO”

 

“Siamo rimasti sorpresi e stupiti dalle parole del nuovo Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (e Capo della Polizia Penitenziaria) Bernardo Petralia che, intervenendo oggi alla presentazione del rapporto dell’associazione dei detenuti Antigone sulle condizioni di detenzione, si è detto “ammirato” da Antigone – “una delle prime voce che intendo sentire” – e si è definito anche “Garante dei detenuti”. Forse a Petralia sfugge che lui è – o dovrebbe essere – il Capo della Polizia Penitenziaria, istituzione impegnata da sempre per le garanzie in carcere, e che per questo percepisce una cospicua indennità ad hoc alla quale dovrebbe per coerenza rinunciare. Petralia si tenga stretti Antigone e i detenuti: noi non saremo al video-incontro di presentazione già programmato per il 29 maggio. Noi ribadiamo che l’unica soluzione per garantire rispetto istituzionale al Corpo potrebbe essere quella di porre subito il Corpo di Polizia Penitenziaria, che è un Corpo di Polizia dello Stato, alle dipendenze del Ministero dell’Interno, visto che il nuovo Capo del Dipartimento Petralia sembra non saperlo….”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.

“E’ bene che Petralia sappia che la Polizia Penitenziaria che lavora nelle carceri italiane, per adulti e minori, è formata da persone che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante lavoro credono nella propria professione, che hanno valori radicati e un forte senso d’identità e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano ogni giorno”, prosegue. “Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più, con gravi ripercussioni sull’operatività delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, aggrediti, oltraggiati, contusi, derisi, feriti e umiliati dalle continue offese alle regole, all’ordine e alla sicurezza delle carceri da una considerevole fetta di quei detenuti di cui Petralia ha detto oggi di voler essere Garante”.

“Se per lui, come ha ancora detto oggi, c’è un “connubio per cui uno più uno fa cento”, per noi del SAPPE uno più uno fa due, come Stato e antiStato, come onestà e criminalità, come difensori dello Stato e delinquenza”, conclude Capece. “Noi all’incontro con Petralia del 29 maggio non andremo, ed anzi invitiamo il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte a predisporre ogni atto utile affinchè si possa passare il Corpo di Polizia Penitenziaria alle dipendenze del Ministero dell’Interno”

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Fervicredo ha incontrato il sottosegretario al Lavoro Elisabetta Puglisi

Fervicredo ha incontrato il sottosegretario al Lavoro che ha assicurato: “Lavoriamo insieme per superare vessazioni burocratiche in danno delle Vittime del Dovere” Superare insieme “vessazioni burocratiche” che ancora penalizzano in modo inaccettabile le Vittime del Dovere. E’ questo il proposito espresso da Francesca Puglisi, sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali, nell’ambito dell’incontro con i rappresentanti dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), teso all’individuazione delle più stingenti problematiche che necessitano di interventi decisi e strutturali da parte del Governo “perché si renda almeno minimamente indietro – ha detto Mirko Schio, Presidente di Fervicredo – parte della dedizione dimostrata da Servitori dello Stato che hanno pagato il prezzo più alto possibile per adempiere al proprio Dovere”. Alla riunione con il sottosegretario hanno preso parte, oltre al Presidente Schio, anche il Segretario di Fervicredo, Paolo Petracca, nonché l’avvocato Loredana Bizzarri, consulente della Onlus. Tante le tematiche al centro del confronto, da questioni annose come l’esenzione dall’Irpef per le Vittime del Dovere, ai problemi dell’iscrizione al collocamento, via via fino a situazioni più attuali legate, anche, al periodo emergenziale vissuto dal Paese. “Purtroppo combattiamo sempre duramente per l’attuazione di diritti e interessi di soggetti che dovrebbero essere al primo posto nella preoccupazioni della politica – afferma Schio -, ma l’apertura e il coinvolgimento dimostrato dal sottosegretario Puglisi sono un passaggio molto positivo in direzione di interventi concreti che non possono essere lasciati alla discrezionalità di chi amministra il Paese, ma sono letteralmente dovuti a chi dopo aver adempiuto al proprio Dovere fino al sacrificio della salute e della vita, deve trovare la forza di rivivere anche e soprattutto grazie alla solidarietà e al sostegno dello Stato. Continueremo a lavorare con il ministero del Lavoro attraverso la collaborazione con il sottosegretario, che vogliamo ringraziare per la grande attenzione riservataci, e sono certo che ne verranno fuori risultati concreti”.

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Palermo, errore  escludere dal premio gli operatori sanitari assunti temporaneamente

Covid-19. Fsi-Usae all’attacco: “Riparare grave errore della VI commissione regionale sanità che esclude i precari dal premio di 1000”

PALERMO- La Fsi-Usae Sicilia Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei.apprezza i buoni propositi della Regione Siciliana per la misura approvata che prevede il riconoscimento di un premio di 1.000 euro al personale sanitario che e’ stato impegnato in prima linea nel corso dell’emergenza Covid-19, e che per fronteggiare l’emergenza ha dovuto reclutare temporaneamente personale sanitario a tempo determinato con contratti in scadenza fino a termine dell’emergenza e ringrazia per aver tenuto conto delle nostre molteplici istanze. Al contempo chiediamo tempi certi per l’erogazione delle somme.

Ciò non toglie che sia stato un errore  escludere dal premio gli operatori sanitari assunti temporaneamente per far fronte all’emergenza, e per quanto ci riguarda inoltre è necessario che vengano adottate, misure che consentano di salvaguardare la loro occupazione, ferma restando la necessità di prevedere assunzioni e misure  adeguate per i tanti precari del settore, l’utilizzo delle graduatorie vigenti, e dell’ultimo bando regionale per infermieri e oss che sollecitiamo. 

La VI commissione regionale sanità ha approvato un documento per l’assegnazione di premi per 1000 € a testa per infermieri, oss, medici e autisti soccorritori 118, ma all’art. 5 comma 8 esclude il personale precario, successivamente il documento è stato presentato in giunta all’Ars e approvato nella finanziaria.

Vogliamo sottolineare quanto sia importante che il premio venga assegnato in modo omogeneo a tutti gli operatori sanitari della regione con un sistema “a fasce” a secondo del rischio e dell’impegno di lavoro sostenuto da medici, infermieri, tecnici, ostetriche, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, ecc. che hanno lavorato, e lavorano, con spirito di abnegazione negli ospedali siciliani, indipendentemente dalla qualifica. In sede di contrattazione regionale la Fsi-Usae chiederà che le somme previste dal decreto vengano assegnate proporzionalmente anche al restante personale sanitario impiegato nei reparti e nei servizi non Covid-19 della regione che comunque, hanno rischiato e continuano a rischiare ogni giorno, senza essere certi che i pazienti non abbiano contratto il virus Covid-19.  Non è pensabile che, in presenza di pazienti sospetti, il rischio possa essere escluso.

Dobbiamo anche evidenziare come questo provvedimento esclude dall’ assegnazione dei premi gli oss delle ditte esternalizzate e i dipendenti delle pulizie che sanificano e ripuliscono gli ospedali, compresi i reparti Covid-19 e quelli di malattie infettive. Anche per quest’ultimi è necessario trovare modalità premianti, considerati spesso lavoratori invisibili e sfruttati. La sicurezza negli ambienti di lavoro per la Fsi-Usae è la priorità di ieri, oggi e del futuro, per chi presta servizio in tutti i settori lavorativi.

Per la Fsi-Usae Sicilia l’esclusione dei precari dal premio è ingiusto e discriminante, i componenti della Segreteria Regionale Bracchitta, Di Marco, Ballacchino, Spada, Cirignotta, Di Natale e Coniglio, chiedono alla VI commissione regionale sanità che alla prima giunta regionale presenti le modifiche per riparare l’errore.

 

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Sindacato Europeo dei Lavoratori: Roma, referente Emanuela M. Maritato

 

Emanuela Maria Maritato, nata a Roma 05/ 07/1985 attualmente Vicepresidente Assotutela, di professione operatore caf e agente assicurativo, è da oggi convenzionata col Sindacato Europeo dei Lavoratori per assicurare agli iscritti e simpatizzanti una serie di servizi:

Nel loro studio possono offrire assistenza di caf e Patronato, assistenza legale commerciale e assistenza assicurativa

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Il telefono dove i clienti possono raggiungerci è 06.45421734

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Redazione modello 730 ,unico,isee, iclav,red,pratiche per disoccupazione,richiesta assegni nucleo famigliare

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Conteggi competenze

Consulenze legali,fiscali,econometriche

profilo della persona

Emanuela Maria Maritato nata a Roma il 05.07.1985 Mediatrice linguistica,culturale,familiare,penale e sanitaria,attualmente Vicepreseidente di ASSOTUTELA,é la nuova referente su Roma per il Sindacato Europeo dei Lavoratori.
Tutti i simpatizzanti e gli iscritti al sindacato possono rivolgersi presso la sede di Assotutela di Roma sita in Viale Castrense 31/32 al fine di poter essere assistiti nell’invio e/o nella redazione di pratiche di patronato e/o caf
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O per mail: emanuelamariamaritato@gmail.com
Assotutela e sindacato europeo dei lavoratori uniti per tutelarvi

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Polizia Penitenziaria SAPPE: Francesco Basentini alla guida del DAP, un perfetto sconosciuto

CARCERI, SAPPE: “CAPZIOSA L’INFORMATIVA AL PARLAMENTO DI BONAFEDE SU NOMINA  BASENTINI A CAPO DEL DAP: PIU’ OMISSIONI CHE VERITA’”

“Capisco e comprendo le attuali difficoltà del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel difendere la sua scelta per il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria nel 2018, specie alla luce delle recenti dichiarazioni del PM Antimafia Nino Di Matteo, ma nella sua informativa di ieri alla Camera dei Deputati ha detto cose davvero discutibili. Come la scelta stessa di Francesco Basentini alla guida del DAP, un perfetto sconosciuto rispetto ai suoi predecessori, ai loro incarichi in magistratura ed in organismi antimafia ed antiterrorismo”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Bonafede dice di avere aperto nuovi Reparti detentivi e sale per videoconferenze: ma non dice che si tratta di Sezioni che erano programmate e realizzate dai suoi predecessori ma che non erano state inaugurate per mancanza di personale di Polizia Penitenziaria. E quando parla di assunzioni nel Corpo, si guarda bene dal dire che i nuovi Agenti non sono nemmeno sufficienti a sostituire quelli andati in pensione o che sono stati riformati dal servizio”, precisa Capece.La nomina di Basentini, poi, è stata quasi un fulmine a ciel sereno perché nessuno ne aveva mai sentito parlare… Rispetto ai precedenti Capi del DAP, non mi sembra che avesse ricoperto compiti di responsabilità in campo antimafia e antiterrorismo. Bonafede alla Camera ha omesso di dire che si è ostinato a mantenere nelle carceri la vigilanza dinamica, con cui gli eventi critici sono aumentati in maniera esponenziale e che ha certamente favorito le drammatiche rivolte dello scorso marzo. Ma c’è un altro dato incontrovertibile: Bonafede non è stato in grado di far valere il peso della Polizia Penitenziaria a livello politico, nel Decreto sicurezza bis. Furono infatti bocciate le norme che avrebbero punito coloro che aggredivano i poliziotti penitenziari, numerosissimi, e quanti detenevano illegalmente telefoni cellulari nelle celle. E tutto questo, ieri, Bonafede ha omesso di ricordarlo, come non ha spiegato perché da mesi la circolare per riformare i circuiti penitenziari delle carceri – che avrebbe forse potuto evitare le sommosse e le rivolte dello scorso marzo – è ferma proprio nel suo Ministero in attesa di un firma che non è mai arrivata….”, conclude.

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Domenico Mamone, presidente dell’Unsic,sbagliato far indebitare ulteriormente le aziende

“Il provvedimento governativo cosiddetto ‘liquidità’ parte da una logica sbagliata: far indebitare ulteriormente le aziende anziché farle ripartire. Offrire prestiti, ma lasciare invariati i pagamenti, specie i versamenti contributivi e fiscali, equivale a rinviare a qualche mese i problemi con il sovraindebitamento del tessuto produttivo e dar vita ad una partita di giro tra l’imprenditore, costretto comunque a far fronte alle scadenze, e lo Stato. C’è quindi un solo modo per fermare questo circolo vizioso: l’azzeramento, non la sospensione, perlomeno dei contributivi previdenziali per sei mesi. In sostanza è inutile la concessione di prestiti che poi rischiano di diventare un’ulteriore zavorra, tra versamenti dilazionati e rate”.

E’ quanto sostiene Domenico Mamone, presidente dell’Unsic, sindacato datoriale.

“Vanno bene i provvedimenti di solidarietà per i lavoratori, come la cassa integrazione, che hanno dominato la scena, ma il cuore pulsante della ripresa può essere solo il tessuto imprenditoriale, che va alleggerito di scadenze e di incombenze più che appesantito di debiti. L’abbattimento dei contributi ha già dimostrato, in passato, di essere una misura efficace sia per la crescita sia per l’occupazione: potrebbe essere attuato rivedendo l’impalcatura generale del sistema contributivo, orientato in una nuova solidarietà tra generazioni e tra contribuenti. In tal senso un provvedimento quale ‘quota 100’ è un privilegio che mal si concilia con il momento che stiamo vivendo e dovrebbe essere rivisto in nome del principio di equità – continua Mamone.

Infine il presidente dell’Unsic, pur riconoscendo la validità del ‘reddito di cittadinanza’ in questa fase di emergenza, ritiene che i fruitori del reddito stesso potrebbero essere utilizzati nel settore agricolo, che sta soffrendo la mancanza di manodopera. Ciò permetterebbe anche di restituire senso e dignità al lavoro agricolo, creando un’occasione di esperienza, e di combattere concretamente il caporalato.

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Sappe, protesta:fuori dal carcere ergastolano che uccise Carmelo Magli

FUORI DAL CARCERE L’ERGASTOLANO CHE UCCISE NEL 1994 CARMELO MAGLI, POLIZIOTTO IN SERVIZIO NEL PENITENZIARIO DI TARANTO A CUI E’ INTITOLATA LA STRUTTURA. SAPPE: “ALTRO CHE CERTEZZA DELLA PENA: E’ UNA VERGOGNA!”

 

Da alcune settimane è in libertà a Taranto, senza neppure il controllo del braccialetto elettronico, uno degli esecutori materiali dell’efferato omicidio del poliziotto penitenziario Carmelo Magli, ucciso a Taranto il 18 novembre 1994. Questo in conseguenza delle recenti discutibili determinazioni del Ministero della Giustizia. Ed è vibrante la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Dichiara Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Ci indigna sapere che Francesco Barivelo, ergastolano già detenuto a Sulmona che partecipò all’omicidio di Carmelo Magli nel 1994 a Taranto, è oggi in libertà. Altro che certezza della pena! Lo Stato abdica al suo primario compito di assicurare la giusta pena a chi uccide. Hanno ragione i poliziotti penitenziari di Taranto, che hanno conosciuto e lavorato con Carmelo, ad essere indignati. Con loro sono indignati i cittadini onesti di questo Paese. E’ una vergogna che un assassino sia a piede libero. Altro che onestà e le promesse delle campagne elettorali: le scelte in materia penitenziaria di questo Governo sono gravi ed offensive alle Vittime della Criminalità ed ai loro parenti, che piangono e piangeranno sempre i loro familiari uccisi!”

Barilevo era detenuto nel carcere di Sulmona ed è stato fatto uscire in relazione ad una situazione clinica che avrebbe potuto essere pregiudicato con il Covid-19, senza però essere allo stato alcuna relazione diretta. Capece sottolinea che “l’Agente di Polizia Penitenziaria Carmelo Magli era in servizio alla Casa circondariale di Taranto. Smontato dal turno 16/24 il 18 novembre 1994 perché la figlia in tenera età aveva la febbre, a bordo della propria autovettura aveva imboccato  la strada  provinciale San Giorgio Jonico che lo porta a casa. Percorse meno di un chilometro quando due sconosciuti a bordo di una moto di grossa cilindrata cominciano a sparare contro il veicolo che finisce fuori strada. Il corpo crivellato di colpi venne ritrovato sulla strada, l’indomani mattina, da una pattuglia della polizia stradale. L’omicidio di Carmelo Magli maturò durante il processo “Ellesponte” alla criminalità organizzata pugliese. Come atto di intimidazione verso le forze era stato deciso che sarebbe stato ucciso il primo agente uscito dall’istituto a fine turno. I responsabili dell’omicidio sono stati condannati dalla Corte d’Assise di Lecce che ha comminato tre ergastoli. Oggi uno di loro è in tranquillamente è in libertà nonostante l’ergastolo e nonostante Carmelo sia stato riconosciuto dal Ministero dell’Interno “Vittima del Dovere” ed insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Memoria”.

“E’ una vergogna che oggi il suo assassino sia libero”, commenta amaramente il segretario generale del SAPPE. “Mi appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, affinchè chi si è reso responsabile di crimini efferati ed è stato giudicato colpevole e condannato all’ergastolo sconti la sua pena in galera!”.

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Sindacato Europeo L., GPG ancora abbondate dallo Stato

La scrivente confederazione, su istanza di alcuni operatori GPG-IPS dell’IVP Sevitalia Sicurezza, travolti da una procedura fallimentare del brand Centralpol, come da allegati, sentito il nostro consulente tecnico per la Federazione Operatori di Polizia e Guardie Giurate, ravvisando alcune possibili incongruenze nella procedura de quo, come ad esempio una potenziale prossima ristrutturazione dell’attività, nelle more di un nuovo progetto industriale, con possibilità di ripercussioni speculative sui livelli occupazionali, come storia ci insegna; al fine di avere tutte le garanzie necessarie di tutela dei livelli occupazionali nonché di diritto maturato ai sensi e per effetto dell’ex art. 2112 del codice civile, siamo a chiedere l’istituzione di un tavolo interministeriale di garanzia coinvolgendo come responsabili in solido anche ogni rappresentante delle stazioni appaltanti/utenze/committenti, come da normative vigenti, visto e considerato che in data 08.05.2020 la Sevitalia Sicurezza sarà estromessa dal tavolo sindacale con Cisl-Cgil-Uil, nonché dalla procedura che seguirà, secondo il curatore fallimentare, come da atti in calce. 
Avendo pertanto ottenuto giusto mandato, auspicando doverosa convocazione anche della scrivente, consideriamo la stessa ai fini di diffida ad adempiere, nonché atto di costituzione di messa in mora ed interruttivo di ogni prescrizione, in conseguenza e in forza di legge. 
Varese, 08.07.2020 
Il Segretario Confederale Sindacato Europeo Lavoratori Federazione Nazionale Operatori di Polizia e Guardie Giurate Giuseppe CRISEO 

fonte: Sindacato Europeo dei Lavoratori